Stefano'62 ha scritto:disallineato ha scritto:Se ti interessa, puoi riferire a tua moglie che io lavoro 5 gg la settimana per circa 12 ore o più e il sabato almeno 8.
Se tua moglie si incazza perchè il sabato lo deve impiegare al lavoro.......
In Romagna diciamo,ecco stavolta l'hai fatta fuori dall'orello.
Mi ricorda un pò quella volta che berlusconi si è sputtanato rispondendo ad un ragazzo,che gli chiedeva come mai in un Paese che lui asseriva di guidare benissimo,lui il berlusca riusciva a permettersi di mangiare spessissimo in un dato ristorante costosissimo e suo padre invece no,e lui se ne è venuto fuori dicendo a quel perfetto sconosciuto che evidentemente il suo papà non lavorava tanto quanto lui !!
Al che il ragazzo gli ha detto di non permettersi di dire che suo padre non lavorava abbastanza,dato che si alzava tutte le mattine alle cinque per andare a fare non un lavoro da mammoletta come quello dell'idiota che aveva detto tale corbelleria,ma uno vero e sfibrante e poco remunerato.
Vedi,anche io alcuni giorni lavoro 14 ore,solo che dato che faccio un lavoro che mi piace e per cui sono portato,e non il muratore o l'operaio,non mi lamento e non mi permetto di pormi come esempio;soprattutto non in competizione con quelli come mia moglie,che non fa altro che lavorare fin dall'età di 14 anni perchè la sua famiglia non aveva altra scelta che lasciarglielo fare.
E che si sveglia alle 5 per avere il tempo di fare,prima di andare in fabbrica,quei mille lavori che non ha tempo altrimenti di svolgere.
E che dunque se si lamenta della flessibilità della legge Biagi (abominio indegno da abolire domani !!!) non è perchè le toglie tempo al sollazzo,ma ad altri lavori anche pesanti per il vecchio e malato genitore,dunque non remunerati,e che non sempre posso aiutarla a svolgere.
Dunque un conto è la critica seria e severa ai sindacalisti più orbi,e ammettere che gli imprenditori non sono tutti magnati e invece spesso sono poveri e lavoratori come gli altri;un altro invece pretendere di far passare il concetto che il loro lavoro (dei sindacati) sia inutile e deleterio a priori e che bisogna solo dare retta agli industriali mentre noi lavoriamo a testa bassa,perchè se li lasciamo liberi di fare i soldi alla fine qualche briciola ce la lanceranno (tanto per tenerci in forze quel tanto che basta per continuare ad essergli utili).
Gli operai e i lavoratori meno fortunati in genere,non sono quel branco di sfaticati che ad alcuni industriali (evidentemente la classe padronale esiste ancora a leggere i tuoi post,e le cazzate della confindustria) piace tratteggiare per poter giustificare le loro schifezze.
Sono invece persone operose che si fanno un culo così tutti i giorni per un tozzo di pane,e io che insegno ai loro bambini ne conosco a pacchi,e ti garantisco che e a loro non piace sentire gli sproloqui e le geremiadi di un branco di rammolliti che nulla hanno di valido da lamentarsi e che spesso non hanno lavorato sul serio un solo giorno in vita loro,e che dal basso della loro esperienza e per i loro loschi traffici pretendono addirittura di venirci a raccontare cosa è il lavoro e i parametri per considerarlo (in)sufficiente.
Dunque a mia moglie non ho bisogno di riferire nulla,ha già capito da sola di quale razza sei e per carità cristiana non riferisco i commenti.
Tranne uno:invece che starsene a casa come aveva deciso,andrà a votare CONTRO berlusconi e gli altri figli di ******* che la pensano tale e quale a lui.
PS
Prendo atto anche del fatto che secondo te il lavoro nero,che a tutti gli effetti è ancora e con buona ragione un reato e un cancro per qualsiasi economia (e che di fatto giova solamente ai padroni)....
prendo atto dicevo del fatto che per te è un abominio se lo fanno (cito testuale) "i musi gialli",mentre invece una mano santa e indice di operosa virtù se lo fanno i bravi cittadini bianchi di Prato.
Caro stefano,
noto che il tuo livore ti impedisce di cogliere il senso di alcune mie riflessioni.
Il lavoro nero, che secondo te giova solo ai "padroni", in realtà è quello che ha consentoito aglioperai di mettersi da parte qualcosa per poi aiutare i propri figli. Nell amia Prato, quando il lavoro girava, con lo stipendio venivano sopperiti i bisogni della famiglia e con il guadagno del lavoro nero (salvato dalla voracità del fisco ) gli operai riuscivano a costruire la propria casetta, cambiare l'auto un pò più spesso. Come puoi notare, i soldi che venivano intascati a nero, venivano rimessi nell'economia locale. I musi gialli che tu citi, fanno una grandissima mole di lavoro nero e i loro frutti li spediscono tutti all'estero. Devi sapere, caro ragazzo, ( permettimi di chiamarti così perchè stai parlando in modo poco maturo ) che la comunità cinese invia all'estero TUTTI I GIORNI, RIPETO TUTTI I GIORNI ... 6.000.000 DI EURO frutto di lavori a nero verso al tri paesi per continuare a finanziare gli leeciti di altre comunità cinesi in altrie nazioni. 6 MILIONI DI EURO TUTTI I GIORNI, CARO AMICO. nNon so se hai ben compreso. Questi soldi nn tornano all'economia locale, come invece facevano gli operai pratesi quando era possibile guadagnare a nero.
Se parte del lavoro viene salvato dall'esosita' del fisco e rimane nel economia locale, il nero non è più un danno ma alimenta il commercio, alimenta giri di lavoro chje ne beneficia tutta la comunità. Lavora di più il pasticcere, il muratore, il commerciante di auto, il fontaniere, l'imbianchino, il pizzaiolo.
E ti ho citato tutta gente di classe simile agli operai.
Qua a Prato, tutti coloro che hanno avuto voglia di lavorare ( sabati e domeniche comprese, senza scandalizzarsi ) si son fatti la propria casetta ed hanno aiutato i propri figli a metter su famiglia. Grazie e sopratutto al lavoro nero che è stata una benedizione per l'economia. I cinesi invece non apportano benefici all'economia locale