http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HREC1-7IL DIBATTITO
Veltroni, la "verifica" divide il Pd
Confronto tra militanti su Facebook
Accesa discussione tra i dirigenti e nella base democratica dopo l'intervista dell'ex leader al Foglio: i franceschiniani criticano la scelta dei tempi. Renzi: "A disposizione per dare una mano". Sostegno e critiche sul social network di CARMINE SAVIANO
IL VALORE fondativo delle primarie. Il timone puntato verso la realizzazione del bipolarismo e il ritorno alla vocazione maggioritaria. E ancora: immaginare un partito "coraggioso, riformista, capace di conquistare il 40% dell'elettorato". I temi intorno a cui Walter Veltroni chiede di aprire, dopo le prossime elezioni amministrative, una riflessione sulla linea politica del Pd, innescano la discussione tra dirigenti, militanti ed elettori democratici. Che si dividono sulle proposte dell'ex segretario. Elogi e attestati di stima. Ma anche: accuse di scarso tempismo e di "fare il gioco di Berlusconi".
L'intervista rilasciata da Veltroni 1 al Foglio diretto da Giuliano Ferrara, è un caso sin dalla serata di ieri, quando le agenzie iniziano a diffondere le prime anticipazioni. E le reazioni non tardano. Tra i primi a commentare, l'ex sindaco di Venezia,
Massimo Cacciari. Che parte da un distinguo sulle primarie, "un mezzo come un altro per fare i conti nelle oligarchie di partito: possono funzionare o meno". Poi la richiesta di una maggiore attenzione ai temi: "Bisogna capire che programma ha questo partito. Ad esempio in politica estera è per le bombe o contro? E sul welfare e le pensioni cosa dice? Finora ha solo detto no a Berlusconi". Infine un consiglio "Veltroni si impegni invece per un vero confronto strategico che dia un contenuto specifico al Partito democratico. Questo confronto non c'è mai stato".
Più netta la critica di
Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. Sotto accusa lo scarso tempismo. "A 15 giorni dal voto per le amministrative arriva puntuale, come sempre dall'interno, una raffica di contestazioni alla guida del Pd di turno. Anticipare una possibile resa dei conti dopo il voto del 15 maggio, invocare i soliti salvatori della patria e annunciare un radicale e prossimo cambio di passo del partito è il modo migliore per dire a tutti che le divisioni nel Pd sono un fatto strutturale e permanente". Per Merlo, deputato vicino a Dario Franceschini, "se è questo il biglietto da visita per recuperare consensi e dimostrare che il Pd è il perno dell'alternativa al centro destra, Berlusconi e Bossi possono ancora dormire sonni tranquilli".
Gelida la reazione del presidente dell'assemblea del Pd,
Rosy Bindi: "Siccome Veltroni ha fatto una proposta per il dopo elezioni, io adesso sono impegnata in campagna elettorale. E quindi - ha aggiunto - gli risponderò dopo le elezioni". A chi le domandava se, tutto considerato, Veltroni non avrebbe fatto meglio a parlare dopo il voto, la Bindi ha risposto: "Questo glielo dovete chiedere a lui".
Non tarda invece ad arrivare il commento di
Matteo Renzi, uno dei tre uomini, con Chiamparino e Zingaretti, indicati da Veltroni "come coloro che giocheranno una parte importante per il futuro del partito". Per il sindaco di Firenze: "Adesso la cosa importante è vincere le elezioni. Poi, io sono totalmente a disposizione per dare una mano con molta umiltà". E ancora: "Credo che la stessa cosa valga per Zingaretti e sicuramente vale per Chiamparino che, a differenza di noi due, ha più tempo da dedicare al partito".
E la discussione è accesa anche tra gli elettori democratici. Che affidano al web le loro impressioni. In tanti commentano le parole di Veltroni sul profilo Facebook dell'ex segretario. Si va da "avanti così, era ora", fino a "Basta. Ci ha stancato questo gruppo dirigente, a cui tu appartieni". C'è chi invoca un ricambio generazionale definitivo: "lasciate che le energie di cui questo partito è potenzialmente pieno escano fuori. Se dobbiamo giocarcela con Berlusconi, voglio che a competere siano le migliori risorse". E chi, con ironia, ringrazia: "Veltroni, Milano ti ringrazia. Ne avevamo proprio bisogno in chiusura di campagna elettorale...".
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.