da matthelm il 13/04/2011, 12:49
Il Pd boccia la proposta di Sposetti : «Insensato dare più soldi ai partiti»
Firme bipartisan al testo dell'ex tesoriere ds. L'imbarazzo di Bersani. Il no di Veltroni
ROMA - La proposta di legge bipartisan sul finanziamento dei partiti politici presentata alla Camera dall'ex tesoriere ds Ugo Sposetti imbarazza il Partito democratico. Proporre un provvedimento del genere a un mese dalle elezioni potrebbe rivelarsi un boomerang. È questo il timore di molti nel Pd. E infatti gira voce che il segretario Pier Luigi Bersani abbia intenzione di sconfessare quella proposta.
Non è il momento opportuno per un'iniziativa del genere perché si è in prossimità del voto, ma non solo per quello. Il fatto è che a largo del Nazareno hanno anche altre gatte da pelare. C'è il caso Sicilia, dove il governatore Raffaele Lombardo, che gode dell'appoggio del Pd, è al centro di una brutta vicenda giudiziaria. E c'è lo scandalo del cosiddetto Madoff dei Parioli che vede coinvolti alcuni esponenti del partito. Primo tra tutti il portavoce di Dario Franceschini, Piero Martino. Ieri sia il segretario che il capogruppo gli hanno dato la loro solidarietà, ma il deputato del Pd non ha ancora chiarito la storia e tra i colleghi parlamentari c'è chi vorrebbe maggiore intransigenza nei suoi confronti. Se il Partito democratico intende condurre la battaglia sulla giustizia e la moralità contro Silvio Berlusconi, non può permettersi altre scivolate.
Insomma, la proposta Sposetti arriva nel momento peggiore per i dirigenti del Partito democratico. «E infatti - spiega Franceschini a un compagno di partito - finirà nel cassetto, ecco dove finirà. Non è una cosa sensata proporre un aumento dei finanziamenti ai partiti in questo clima». I veltroniani sono contrarissimi a questo provvedimento (il solo Touadì ha sottoscritto il testo scritto dall'ex tesoriere ds, ma a quanto pare è in procinto di ritirare la firma) e per questo hanno deciso di accelerare i tempi della presentazione della loro proposta di legge sulle primarie. Domani sarà lo stesso ex segretario Walter Veltroni a illustrarla alla stampa. Un modo per far capire qual è l'impostazione della minoranza del Pd: no alla partitocrazia, sì al coinvolgimento degli elettori nelle decisioni delle forze politiche. Una risposta indiretta all'ipotesi caldeggiata da Sposetti.
Ma l'ex tesoriere dei ds non demorde. Non gli importa se Luca Barbareschi ha fatto sapere di essersi sbagliato e ha annunciato che ritirerà la firma. Fa spallucce quando Augusto Di Stanislao, deputato dell'Italia dei Valori, tramite comunicato, dichiara che seguirà l'esempio di Barbareschi.
Sposetti è convinto delle buoni ragioni della sua proposta che, oltre al capitolo riguardante il rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie, prevede anche il finanziamento, da parte dello Stato, delle attività delle fondazioni politico-culturali. «C'è troppa ipocrisia anche tra di noi - spiega l'ex tesoriere - e invece dovremmo pensare a come spiegare alla società civile che questa proposta di legge è utile, perché i partiti sono importanti, come si evince dall'articolo 49 della Costituzione».
Sposetti non è isolato. Il responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando, per esempio, ritiene che sia «meglio sapere da dove arrivano e come vengono spesi i soldi, anziché averli in altri modi senza dover dare conto a nessuno». E alcuni deputati, alla Camera, gli stringono platealmente la mano. L'ex tesoriere, comunque, non è tipo da tirarsi indietro: in Transatlantico mostra a tutti la sua proposta di riforma. Porta le firme di diversi deputati del Pd: Losacco e Giacomelli, fedelissimi di Franceschini, Giovanni Lolli, Giorgio Merlo, Quartiani, che assieme a Giachetti è segretario del gruppo alla Camera, Matteo Colaninno, i dalemiani Gianni Cuperlo e Antonio Luongo, e tanti altri.
Maria Teresa Meli
13 aprile 2011
C'è vita su Marte.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".