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Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda Iafran il 18/01/2011, 2:07

flaviomob ha scritto:Lo spot lanciato dal Forum Nucleare, con una spesa annunciata di tre milioni di euro, è un esempio di raffinata manipolazione dell’informazione:

A me sembra che il nucleare, il Ponte sullo Stretto di Messina etc. siano solo delle proposte-chimere del "capo" per tenere occupate le menti degli italiani e per elargire nel frattempo finanziamenti a istituti o a persone del suo entourage.
Quello che succederà in Italia fra 10 o 20 anni (50 poi!) può veramente interessare uno che si è dato alla politica solo per salvaguardarsi dalle inchieste giudiziarie?
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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda mauri il 27/01/2011, 18:51

concordo e aggiungo 2 ragioni in più per dire no
1 per mancanza di personale
2 per la scarsa occupazione offerta
ciao, mauri

http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=13986

Ritorno al nucleare, ma mancano gli esperti
"Il progetto prevede infatti la costruzione di quattro centrali per un totale di otto reattori; tutto ciò si traduce nella necessità di avere almeno 1.000 laureati che seguano e dirigano i lavori (dalla realizzazione all'attivazione) e di circa 10.000 esperti e tecnici che nei prossimi dieci anni curino la realizzazione della tabella di marcia. "
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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda flaviomob il 12/03/2011, 16:20

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03 ... ref=HREA-1

13.06
Malgrado il pronto intervento sulla centrale nucleare giapponese di Fukushima, con la fuoriscita controllata di vapore per evitare nuove esplosioni, il rischio rimane, e se ulteriori esplosioni toccassero la parte interna del reattore, quella col nocciolo, "il rischio sarebbe quello di una nuova Chernobyl, un disastro epocale". Lo ha detto il fisico Valerio Rossi Albertini, esperto di nucleare del Cnr.


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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda Iafran il 12/03/2011, 17:56

I parametri che le scienze adoperano nelle progettazioni (la chimica e la fisica per il nucleare, le simulazioni per la sismica, per l'attività vulcanica e per la meteorologia) sono in funzione delle statistiche, ma i fenomeni naturali (o loro derivati) sono processi in continua evoluzione che richiedono una certa attenzione e, quindi, un continuo aggiornamento statistico.
La sicurezza delle progettazioni, fatta in relazione a tali statistiche, è solo temporanea. Le opere eseguite (centrali nucleari, per esempio), dopo un determinato periodo di tempo, non dovrebbero avere le stesse garanzie che davano in fase di progettazione.
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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda flaviomob il 13/03/2011, 15:19

Nucleare, Mario Tozzi: “La politica farebbe meglio a stare zitta”

Duro attacco del geologo alle reazioni della maggioranza di governo di fronte alla minaccia atomica proveniente dal Giappone distrutto dal terremoto“Sono degli irresponsabili. Parlassero di meno e studiassero di più”. Mario Tozzi, maître à penser e mezzobusto televisivo dell’ambientalismo italiano, non usa mezzi termini nel commentare le reazioni di casa nostra al terremoto giapponese e alla minaccia di disastro nucleare. Le dichiarazioni dei vari Fabrizio Cicchitto e Pierferdinando Casini, a Tozzi non sono proprio piaciute. E’ un fiume in piena: “C’è da rimanere allibiti. Questi politici fanno finta di esser dei teorici di fisica nucleare. Non hanno nemmeno la decenza di usare la cautela che in situazioni come questa dovrebbe essere d’obbligo”.

Non parlate a Tozzi poi dell’editoriale di oggi del Messaggero a firma di Oscar Giannino. Un articolo che ha scalato la classifica delle dichiarazioni al buio che poi sono state clamorosamente smentite. Il giornalista scriveva che quanto accaduto in Giappone era “la prova del nove” della sicurezza dell’energia prodotta dall’atomo. “Che figura miserrima quella di Giannino – attacca Tozzi – Ma a una cosa è servita: a smascherare l’abitudine italiana di salire in cattedra e di parlare di cose che non si conoscono”.

Di fronte alla minaccia di un disastro nucleare, la parola d’ordine della lobby nucleare nostrana è minimizzare. “Anche l’incubo che sta vivendo il Giappone in queste ore con il danneggiamento di un reattore – continua il giornalista – in Italia viene declinato a mero strumento di propaganda politica e ideologica. Difendono l’atomo solo perché non possono tornare indietro”.

Secondo il conduttore di “Gaia, il pianeta che vive” (che tornerà in onda su Rai Tre a partire dal 31 marzo) le bugie più macroscopiche della lobby pro-atomo sono due: la sicurezza e l’economicità di questa fonte di energia. Che la tragedia giapponese le sta drammaticamente mettendo a nudo.

“Le centrali nucleari giapponesi – spiega Tozzi – sono state costruite per sopportare un terremoto di 8,5 gradi della scala Richter. Poi cos’è successo? E’ arrivato un sisma di 8,9 e le strutture non hanno retto”. Le centrali italiane saranno costruite per resistere a delle scosse di circa 7,1 gradi, ma, come sostiene Tozzi, “chi ci assicura che un giorno non arriverà un sisma più potente?”. Nessuno, appunto. Perché i terremoti sono fenomeni che non si possono prevedere. Inoltre il disastro giapponese è avvenuto nel paese tecnologicamente più avanzato del mondo. A Tokio infatti è radicata una seria cultura del rischio che è frutto di una profonda conoscenza di questi fenomeni. “Con quale faccia di tolla i vari Cicchitto ci vengono a vendere l’idea che in Italia, in caso di terremoto, le cose possano andare meglio che in Giappone? Il terremoto dell’Aquila se si fosse verificato in Giappone non avrebbe provocato neanche la caduta di un cornicione. Da noi ha causato 300 morti. Chi può credere alle farneticazioni sulla sicurezza del nucleare italiano?”, chiede sarcasticamente Tozzi. E’ vero che l’incidente nucleare è più raro, ma è altrettanto vero che è mille volte più pericoloso. E il caso giapponese, secondo Tozzi, è da manuale: “Se a una centrale gli si rompe il sistema di raffreddamento diventa esattamente come un’enorme bomba atomica. Forse è questa la prova del nove di cui parla Giannino”.

E poi c’è la questione della presunta economicità dell’energia prodotta dall’atomo. “I vari politici e presunti esperti – argomenta Tozzi – si riempono la bocca dicendo che il kilowattora prodotto dall’atomo è più economico di quello prodotto dalle altre fonti. Ma non è vero. Noi sapremo quanto costa realmente solo quando avremo reso inattivo il primo chilogrammo di scorie radioattive prodotto dalle centrali. E cioè fra 30mila anni”. Secondo il giornalista, la lobby che vuole il ritorno del nucleare propaganda la sua convenienza economica senza tenere conto dell’esternalità, e cioè dei costi aggiuntivi che ne fanno lievitare il prezzo. Che vanno dallo smaltimento delle scorie (problema che nessun paese al mondo ha ancora risolto definitivamente) ai costi sociali ed economici di un eventuale incidente. “Sono soldi che i nuclearisti non conteggiano – dice Tozzi – perché sono costi che ricadranno sui cittadini e sulle generazioni future”.

Il 12 giugno è in programma un referendum che, fra le altre cose, chiede l’abrogazione del ritorno all’atomo dell’Italia. Il rimando a quanto successe a Chernobyl nel 1987, alle grandi mobilitazioni antinucleariste fino al referendum che sancì l’abbandono dell’energia nucleare è quasi d’obbligo. Ma a Mario Tozzi il paragone non convince: “Veniamo da 25 anni di addormentamento delle coscienze. Oggi abbiamo gente come Chicco Testa e Umberto Veronesi che fanno i finti esperti e spot ingannevoli che traviano l’opinione pubblica”. Insomma, il legame fra l’incidente che scosse le coscienze e il voto popolare che funzionò nel 1987, oggi potrebbe fallire. Ma il 12 giugno non si voterà solo per dire no all’atomo. I cittadini saranno chiamati anche ad esprimersi contro la privatizzazione delle risorse idriche e contro la legge sul legittimo impedimento. Temi che, affianco al no all’atomo, potrebbero convincere i cittadini ad andare alle urne. E consentire alla tornata referendaria di raggiungere il quorum.

di Lorenzo Galeazzi e Federico Mello

dal Fatto Quotidiano


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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda trilogy il 13/03/2011, 17:26

Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - "Le centrali nucleari hanno un periodo di vita limitato. Cominciamo a sostituire quelle che a breve verranno chiuse impiegando uomini e mezzi nella ricerca delle fonti alternative. Non chiediamo la chiusura immediata di tutte le centrali ma la loro riconversione". Lo dice in un'intervista all'Avvenire Sawa Tihiro, scienziato nucleare e membro del Nuclear Information Center, in merito a quanto sta accadendo in queste ore in Giappone alle centrali nucleari dopo il disastro tsunami. "Tra le fonti rinnovabili io non penso solo a quella solare o eolica - aggiunge - ma anche alla fusione nucleare. Occorre sostenere finanziariamente e politicamente simili progetti".

"E' vero - sottolinea - i piani di sicurezza non erano pronti a fronteggiare un simile sviluppo di energia distruttiva, ma questo dimostra, una volta ancora, che le centrali nucleari, anche se costruite e gestite con criteri rigorosissimi, presentano alcune falle. Qualunque grande impianto, specie se complesso, ha in se' incognite e imprevisti che possono tramutarsi in tragedia".

"Mi aspetto che nei prossimi anni l'opinione pubblica prenda coscienza del pericolo connesso con il nucleare e dei costi elevati che esso comporta", conclude lo scienziato.
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Re: Caro Pd, sostieni il nucleare. Lettera di 72 scienziati

Messaggioda flaviomob il 13/03/2011, 19:21

http://informarexresistere.fr/i-numeros ... ppone.html

I numerosi incidenti nucleari del Giappone


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