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Egitto

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Egitto

Messaggioda flaviomob il 04/02/2011, 2:29

Egitto, detenuti al Cairo due rappresentanti di Amnesty International
CS008: 03/02/2011

Due rappresentanti di Amnesty International sono stati arrestati dalla polizia al Cairo, dopo che questa mattina la polizia militare aveva preso il controllo del Centro di studi giuridici Hisham Mubarak.

I componenti dello staff di Amnesty International sono stati trasferiti, insieme ad altri attivisti del Centro e a un delegato di Human Rights Watch, in una località della capitale di cui Amnesty International non è attualmente a conoscenza.

"Chiediamo il rilascio immediato e in sicurezza dei nostri colleghi e delle altre persone detenute insieme a lui, che dovrebbero poter monitorare la situazione dei diritti umani in Egitto in questo momento cruciale senza timore di intimidazioni o arresti" - ha dichiarato Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International.

Alcuni altri attivisti sono ancora trattenuti all'interno del Centro.

Leggi l'approfondimento sulla situazione in Nord Africa e Medio Oriente

FINE DEL COMUNICATO Roma, 3 febbraio 2011


http://www.amnesty.it/egitto-detenuto-r ... ernational


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Egitto

Messaggioda cardif il 12/02/2011, 11:25

" Il Cairo. Se ne è andato. Dopo 30 anni al potere, il rais egiziano Hosni Mubarak si è dimesso sotto la pressione della piazza. E ha consegnato il potere all'esercito. «L'Egitto è libero»: dopo giorni di proteste, midan Tahrir, il cuore del dissenso del Cairo, è esplosa di gioia alla notizia. Il vice-presidente Omar Suleiman ha parlato alla televisione di Stato, per 20 secondi: «Hosni Mubarak ha deciso di lasciare la sua posizione di presidente della Repubblica, e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari della nazione. Che Dio ci aiuti». «Il popolo vuole la caduta del regime», hanno gridato per giorni i manifestanti. Ieri la folla ha aggiornato il suo mantra: «Basta, il popolo ha fatto cadere il regime». «Gli egiziani non sarà più lo stesso», ha detto il presidente americano Barack Obama ieri sera, in diretta anche sui canali nazionali egiziani. «Abbiamo il privilegio di assistere a un momento storico», ora inizia la transizione, la costruzione del Paese.
Per i ragazzi di Tahrir, come ormai li chiama tutto l'Egitto, quella di ieri è stata una serata di festa e di orgoglio. E dopo gli eventi di Tunisi, lo storico entusiasmo della piazza egiziana è un terremoto per il resto del mondo arabo. Ci sono i fuochi d'artificio, i fumogeni da stadio in piazza, tra un tripudio di bandiere, cappellini rossi bianchi e neri, i colori nazionali. I manifestanti ballano in cerchio, cantano. Ci sono tutti in strada: studenti, mamme, bambini, pensionati e lavoratori, donne del popolo e distinte signore con la piega fresca di parrucchiere. Ma ci sono soprattutto quei ventenni e trentenni che hanno fatto la rivoluzione. «Sto andando a Tahrir, non mi posso perdere la festa di questa notte. Non vedevo l'ora», dice Amira, una ragazza di 28 anni, mentre esce di casa. Molti altri come lei ieri hanno voluto esserci. La città, da giorni bloccata dal coprifuoco, ha ritrovato tutta la sua vitalità. Dai sobborghi e dalle periferie della megalopoli, migliaia di persone si sono mosse verso quello che è ormai diventato il simbolo di un'incredibile battaglia contro un rais testardo. «E' il giorno più felice della mia vita», ha detto il volto della variegata opposizione, Mohammed ElBaradei. L'ex Nobel per la Pace ha però aggiunto: «Ora, non dobbiamo avere fretta».
Ci sono voluti 18 giorni per far crollare un antico regime autocratico, sempre più distante dalla sua popolazione. In una singolare coincidenza, il rais esce di scena nel giorno del 32esimo anniversario della rivoluzione islamica iraniana. Ora, i destini dell'Egitto sono nelle mani dell'esercito. Il Consiglio supremo della Forze armate dovrebbe sciogliere il Parlamento, licenziare il governo e iniziare a governare la transizione assieme alla Corte Costituzionale. I carri armati bloccano ancora le entrate di midan Tahrir, oggi più che mai la piazza della «Liberazione». Molte persone si fanno fotografare accanto ai soldati. «Una mano sola, l'esercito e il popolo», è uno degli slogan più strillati nel caos della festa. La transizione ha il volto dei soldati: «Studieremo le misure da prendere», ha detto un portavoce leggendo un comunicato alla tv di Stato. Poche ore prima, l'esercito aveva fatto sapere che avrebbe garantito una transizione pacifica. Difficile capire cosa sia successo ai vertici del regime tra il discorso di giovedì di Mubarak, in cui il rais delegava i poteri a Suleiman ma rimaneva presidente, e le dimissioni di ieri. Ora, secondo le indiscrezioni della stampa, l'ex presidente è nella sua villa di Sharm el Sheikh. L'esercito si è trovato in una posizione difficile: diviso tra la sua lealtà al rais, un ex ufficiale, e la difesa del popolo che chiedeva il suo appoggio, spiega Khairi Abaza, un ex leader del partito liberale al Wafd. E i numeri delle proteste di ieri sono stati fatali: migliaia di persone si sono ritrovate non soltanto a piazza Tahrir. La folla ha bloccato gli ingressi di edifici governativi anche in altre città. «Questo è soltanto l'inizio - dice Abaza - vedremo se le richieste del popolo saranno soddisfatte dai militari: sono comunque parte integrante del regime».
da: http://www.ilgiornale.it/esteri/addio_m ... comments=1

Una bella pagina (forse non la più toccante) che mi rende felice della conquistata libertà, per ora, da parte del popolo egiziano.
Bush e l'S.S. Berlusconi avrebbero sostenuto Mubarak.
Meno male che c'è Obama che si è schierato col popolo e non con il potere; proprio come avevo scritto prima io.
Meno male, almeno in questo caso, che l'Italia ormai non conta nulla all'estero. Dietro Bush i vari Berlusconi, La Russa e Santanchè avrebbero fatto sorvolare l'Egitto dai caccia.
Meno male che non ci sono le "pulsioni estremiste islamiche" frattiniane.
«L'Egitto è libero».
Un esempio di quando serve scendere in piazza (anche a caro prezzo, con 103 morti, migliaia di feriti e decine di migliaia arrestati).
Si parla di "ventenni e trentenni che hanno fatto la rivoluzione". E si sono viste in tv le immagini.
Purtroppo in tv ho visto pure Gustavo Selva,il fascista 84enne ancora in giro, dire che in piazza c'erano pochissimi giovani. Un esempio di quando l'ideologia acceca la vista. Di quando il diavolo si annida nei dettagli.
Ultima modifica di cardif il 15/02/2011, 15:43, modificato 1 volta in totale.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Egitto

Messaggioda cardif il 15/02/2011, 15:42

Tanto per seguire gli sviluppi di un evento epocale (la caduta di un regime durato 30 anni lo merita questo aggettivo):
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2144416/11

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e dopo Albania, Tunisia, Egitto anche Libia, Bahrein, Algeria, Yemen.
Ma pare che non interessi.
Ma mo' mi so' capito bene?
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