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Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 26/01/2011, 22:56

Tutto ciò non significa che dobbiate essere d'accordo con la critica liberale o con quella gramsciana. Significa soltanto che sarebbe saggio, e decente, astenersi dal trapestare sempre sulle solite cantilene sulla sinistra e dalle infantili volgarità indirizzate a chi non la pensa come voi.

Come ho già detto Gramsci si rivolta nella tomba a vedere in che stato pietoso avete ridotto la sinistra italiana!

Noi trapestiamo perchè voi trapestate sempre le solite tirtere. L'elettorato è quello che è, siete voi che non riuscite a farvi capire! E quando vi si capisce....ancora peggio!

Vittorio
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda flaviomob il 26/01/2011, 23:38

Vittorio, il tuo tentativo di buttarla in una caciara personale rivolta contro di me è piuttosto meschino e superficiale, anche perché non argomenti quali sarebbero le mie personali posizioni politiche velleitarie o irrealizzabili: difendere i diritti umani? avere una posizione più 'socialista' della tua? Contestare il modello Marchionne (che è un unicum nell'Europa del welfare)? Lanci il sasso e poi nascondi la mano.
Attribuisci alla tua controparte politica immaginaria, che esiste solo nella tua fantasia, delle tesi mai sostenute da nessuno qui. Non esistono 'nemici' politici, ne' trova casa alcuna sorta di disprezzo per chi ha posizioni politiche differenti.
Esiste una evidente anomalia italiana, riconosciuta (e spesso derisa) in tutto il mondo autenticamente democratico che si chiede come sia possibile mantenere al vertice del governo nazionale un soggetto che si è macchiato di una serie di comportamenti - personali, pubblici e spesso penalmente rilevanti - per ognuno dei quali in Francia, Germania, Inghilterra sarebbe impensabile non solo il mantenimento della medesima carica pubblica ma perfino la più modesta carriera politica in qualsivoglia consiglio di circoscrizione di un villaggio spopolato in una valle remota ed isolata.
Ciò non ha nulla a che vedere con le differenze di pensiero politico: mi spiego meglio (per chi è più duro di comprendonio o dispone di limitati strumenti cognitivi), l'appartenenza alla destra o al centro o qualsivoglia distanza politica dalle mie (nostre) idee personali nulla ha a che fare con il giudizio negativo rivolto alla persona, con la svalorizzazione delle idee, con il deprezzamento del rispetto. E' evidente che il mio giudizio politico di un elettore di destra che sceglie Fini, o magari IDV o altri partiti critici verso il modello berlusconista è totalmente diverso rispetto a un sostenitore di Previti o Dell'Utri, che potrebbe in teoria essere perfino più riformista e 'liberal' (nei limiti del possibile) rispetto ad un ex AN duro e puro, ma che sento infinitamente più lontano dal punto di vista del sentire politico e del riferimento etico.
Berlusconi stesso è partito da una posizione di vicinanza al PSI, probabilmente insincera dal punto di vista politico e motivata da interesse opportunistico, ma la questione non è chi vota più o meno a destra, più o meno lontano dal mio riferimento politico. La questione è legata a quale tipo di personale politico un'epoca storica esprime, con quali implicazioni per la vita democratica nazionale, con quale coerenza e progettualità rispetto agli obiettivi che si pone, con quali motivazioni (razionali od istintive, di ideali o di interessi da difendere, di ricerca di una costruzione condivisa o di un arroccamento in difesa, di apertura o di paura, di speranza o di rancore, di unione o di secessione, realmente politiche o legate all'istrionismo di un singolo personaggio, per stima rivolta a colui che 'si delega per' o piuttosto per invidia mista ad ammirazione e soggezione).
Anche l'assunto secondo il quale gl'Italiani voterebbero pure il diavolo pur di non consegnare le amate terre all'abbeveraggio dei puledri dei bolscevichi (in Piazza San Pietro, secondo le profezie della Monaca di Dresda) e quindi la colpa sarebbe sempre della sinistrasinistra (quale? quella che si è miseramente estinta nelle elezioni del 2008?) non tiene conto dell'astensionismo sempre più consistente, della crisi della rappresentanza, del proliferare di movimenti di protesta, dello schieramento massiccio dei mezzi di informazione che procede pari passo con una disaffezione generale verso gli approfondimenti dell'informazione stessa, verso il prevalere del gossip rispetto alle notizie (e ahinoi alle analisi) politiche e sociali.
Non tiene conto di un contesto storico completamente mutato: è chiaro che nel 1948 la paura del comunismo era reale, tangibile, legata ad eventi concreti e stringenti, motivata da un contesto di divisioni drammatiche in seno alla stessa Europa, da un ordine mondiale mutato, dal terrore di una nuova guerra o anche dalle possibilità concrete di una rivoluzione rossa armata (i depositi di armi si sprecavano, sul territorio) e di una nuova dittatura.
La farsa che ne ha fatto Bunga Bunga, dell'anticomunismo, era una paranoia collettiva fuori tempo massimo che poteva trovare piede solamente in un sistema di informazione di massa monopolizzata e sterilizzata, spesso anche con la complicità di quotidiani saldamente in mano al potere imprenditoriale e magari con la longa manus della criminalità organizzata e del suo capillare controllo di porzioni del territorio, non ultimo poi un certo interesse del potere religioso dominante a tener lontani i laici cattivoni del centrosinistra...
Ma tu, Vittorio, continua pure nella tua infinita e logorante coazione a ripetere, per te rassicurante ed anestetica: in fondo l'infantilismo ci fa sentire tutti un poco più giovani e la velleitarietà ci avvicina all'isola che non c'è... u-topos :lol:
Buona coazione a tutti!
FM


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda Iafran il 27/01/2011, 2:41

ranvit ha scritto:
flaviomob ha scritto:Così come tanti italiani, ben 'consapevoli' appoggiarono senza batter ciglio la dittatura del duce.... certo è sempre colpa della sinistrasinistrasinistra (Turati? Gramsci? Matteotti?). Come si chiama la sindrome che porta a vedere sempre tutta la colpa da una parte sola, a prescindere? Paranoia?

La paranoia ce l'avete voi! Estremizzando sempre tutto e chiedendo soluzioni che non convincono nessuno, neanche quelli che ritenete di voler difendere!

Non tirare in ballo gente che probabilmente si rivoltano nella tomba a vedere quello che combinate!

Tu per esempio, fai benissimo a riportare le denunce delle varie "schifezze" in giro per il mondo, ma poi ti perdi in ipotesi di soluzioni che non convincono chi ha un po' di sale in testa!
E siccome non ti si ascolta te ne esci con accuse all'intero elettorato.

flaviomb (come tutti noi, del resto) presenta solo le sue opinioni agli altri forumulivisti, con la speranza che possano essere lette da qualche politico e venire considerate (in positivo, si spera), senza pretendere di convincere nessuno!

Chi ha "un po' di sale in testa" dovrebbe ringraziare coloro che si preoccupano di proporre delle analisi!
Nessuno di noi è responsabile dei danni che i nostri "lor signori" stanno procurando all'elettorato "NO-PdL" e all'Italia.
La tua "veemenza" la dovresti rivolgere ai nostri rappresentanti.
Poi, coloro che hanno "un po' di sale in testa" non mi sembra che debbano essere per forza onesti, democratici e rispettosi delle leggi, possono essere anche opportunisti, truffatori, delinquenti, mafiosi e decidere di "darsi alla politica" (abbiamo esempi a non finire fuori dalle patrie galere) per loro convenienza ... con conseguenze nefaste per la società e per i singoli cittadini.

Io, per non essere connivente con una siffatta "cricca delinquenziale" (anche se con maggioranza parlamentare), posso votare altri partiti, come posso disertare le urne e mantenermi comunque indipendente o contrapposto a coloro che detengono il potere.
In questi governanti e nei loro supporters non vedo alcun senso dello Stato, in loro vedo solo un forte desiderio di violare le leggi e di "castigare" gli oppositori.
Dovrei soprassedere se vedo calpestati i miei diritti e quelli degli altri?
No! A questi io "non porgo l'altra guancia"! Non li posso apprezzare, né mi sono indifferenti: questi, per come si pongono, raccolgono solo il mio "disprezzo"!

Secondo la "logica" di Battista dovrei sentirmi in colpa perché non "faccio buon viso a cattiva sorte"!

E le ribellioni storiche contro gli usurpatori, contro i soprusi e contro le ingiustizie non ci hanno insegnato niente?
I recenti avvenimenti della Tunisia e quelli di queste ore in Egitto sono fatti da persone sconsiderate o da cittadini che lottano per la loro libertà e per il rispetto dei loro diritti civili?
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda gabriele il 27/01/2011, 10:25

ranvit ha scritto:E' davvero inconcepibile che non vi rendiate conto che, a parte i fans del bunga bunga, tanti elettori, ben consapevoli dei vari Cicchitto etc etc, si rifiutano di votare per un centrosinistra "difettato" e "taroccato" per la presenza di una sinistra-sinistra cosi'.....trinariciuta (per non dire infantile e velleitaria ;) ).
Vittorio


Vittorio, più che altro di non votare per un centrosinistra inesistente, dire io. Da un certo puno di vista la situazione politica del csx era molto più complessa quando c'era Prodi, eppure il Prof vinse...per ben due volte!

Forse manca un "capo"?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 10:41

flaviomob ha scritto:Vittorio, il tuo tentativo di buttarla in una caciara personale rivolta contro di me .....etc etc....
FM



Caciara contro di te? Ma stai dando i numeri? Dove? Quando? Ma credi davvero di essere cosi' presente nei miei pensieri?
Io faccio ragionamenti generali...non personalizzo.
Mancano le argomentazioni? Ma mica ogni volta che si interviene possiamo ricominciare da Adamo ed Eva!

Matthelm ha postato un articolo di Battista che contesta il disprezzo che da una certa sinistra (sinistrasinistra) viene rivolto agli elettori italiani, colpevoli di mantenere al governo Berlusconi. Alcuni di voi hanno contestato Battista. Io ho detto che invece PiGi ha ragione e che questo rifiuto della sua tesi mostra l'incapacità di capire come realmente stanno le cose e la ragione per cui in Italia la "vostra" sinistra viene vista come il diavolo e quindi da evitare, anche a costo di votare Berlusconi.

Se oggi, come nel '48, si continua a diffidare della vostra sinistra....ci sarà pure una ragione. La vogliamo capire o vogliamo continuare ad assolverci adducendo il tutto al popolo bue?
Siete (non solo tu e pierodm... ma tutto l'ambaradan di persone e intellettuali che sostiene le vostre tesi) persone colte ed intelligenti, condividiamo tante aspirazioni per un mondo piu' giusto ed equo, vogliamo capire i veri perchè anche se dovessero essere impietosi...???

Vittorio
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda ranvit il 27/01/2011, 10:46

gabriele ha scritto:Vittorio, più che altro di non votare per un centrosinistra inesistente, dire io. Da un certo puno di vista la situazione politica del csx era molto più complessa quando c'era Prodi, eppure il Prof vinse...per ben due volte!

Forse manca un "capo"?




Certo che manca un capo. L'ho detto tante volte e per questo sono stato accusato di leaderismo.
Ma non è solo questo!

E' che bisogna smetterla di fare i "parvenu" da parte di tanti settori della cosiddetta "intellighenzia" di sinistra....io posso capire il singolo uomo della strada "infantile e velleitario" per cui se piove è colpa del governo. Ma non accetto chi sta bene e fa lo snob discutendo del sesso degli angeli.

Ciao, Vittorio
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda Iafran il 27/01/2011, 11:11

ranvit ha scritto:Siete (non solo tu e pierodm... ma tutto l'ambaradan di persone e intellettuali che sostiene le vostre tesi) persone colte ed intelligenti, condividiamo tante aspirazioni per un mondo piu' giusto ed equo, vogliamo capire i veri perchè anche se dovessero essere impietosi...???

Incomincia a tenere conto delle opinioni delle persone che contesti ... per partito preso!
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda matthelm il 27/01/2011, 11:43

pierodm ha scritto:Matthelm, è evidente che pensi di aver fatto uno scoop, così come lo pensa il Battista che ti è piaciuto citare.


Aaaaahhh.... povera Italia.

Franz, Franz.... come ti capisco!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda pierodm il 27/01/2011, 12:42

Ammiro la pazienza di Flavio, Gabriele e Iafran, che mi aiuta a racimolare quel poco di capacità di sopportazione che è rimasta a me.

Come ho già detto Gramsci si rivolta nella tomba a vedere in che stato pietoso avete ridotto la sinistra italiana!
Noi trapestiamo perchè voi trapestate sempre le solite tirtere. L'elettorato è quello che è, siete voi che non riuscite a farvi capire! E quando vi si capisce....ancora peggio!


Questi suoi interventi Ranvit li giustifica dicendo io faccio ragionamenti generali...non personalizzo.
In fondo ha ragione. I concetti sopra riportati non sono niente, rispetto a tanti altri che Ranvit ci ha elargito nel corso del tempo, e quindi accontentiamoci. E' comunque una battaglia persa.

Entrando, anzi ri-entrando, nel merito.
In via teorica, per dirimere la questione, basterebbe ricordare quale sia la diffeenza tra "popolo" e "plebe", quest'ultimo termine inteso nel significato moderno e non in quello che aveva nella repubblica romana.
Un significato moderno che in realtà può essere fatto risalire già al tempo dell'impero, che soppiantò la repubblica, quando nell'Urbe s'impose una moltitudine di gente disinteressata alle sorti dello stato, indifferente alla qualità dei suoi governanti e capace solo di fare il tifo o di offrire un appoggio prezzolato per una fazione o per l'altra.
"Basterebbe"? Sì, in un altro mondo, o in un altro momento in cui le parole hanno un senso. Qui e ora certamente non basta.

Nella mia risposta ho accennato a critiche nei confronti del "popolo sovrano" e delle problkematiche della pubblica opinione", critiche di provenienza tutt'altro che di sinistra radicale, e anzi di origine anglosassone, americana, liberale.
La cosa più logica sarebbe stata quella di chiedere conto di questo, o almeno di dare ad intendere di aver semplicemente letto queste parole. Invece niente. Il coccio è almeno permeabile per osmosi. Bachelite? Moplen? E' possibile un dialogo in queste condizioni?

Allora proviamo a spiegare, nei limiti delle nostre facoltà.
Battista ha pochi giorni fa descritto con parole di fuoco il comportamento di Berlusconi - dopo anni di mezze parole e di collo torto, di bizantinismi e di sottilissimi distinguo. Finalmente c'è arrivato pure lui.
Ma, conseguentemente, si chiede come dobbiamo - anzi, come dovrebbe lui per primo - considerare quelli che non solo non usano quelle sue stesse parole di fuoco, ma sembrano ignorarne le ragioni, e anzi incoraggiano il Papi con applausi e incitamenti?
No, Battista non se lo chiede. Anzi ignora la questione. Anzi, si butta avanti per non cadere indietro: attacca quelli che accomunano nello stesso giudizio sia il Papi del cucù sia coloro che lo votano, lo applaudono e lo sostengono.
C'è una tesi - che è ancher la mia, da sempre - che dice: il problema politico e culturale non è la persona di Berlusconi, ma il berlusconismo, o meglio, la gente che lo vota e che soprattutto ne condivide le malefatte.
Battista dice il contrario, e rovescia la questione. Ma non spiega perché.
Io lo capisco: se lo facesse, dovrebbe affrontare l'arduo compito di dare una spiegazione alle assurdità, alle volgarita, alle stronzate che i sostenitori del Papi sono costretti a pronunciare per difendere l'indifendibile loro beniamino.
Secondo Battista - e i suoi fans - abbiamo insomma una riproduzione di ciò che succede nel processo Mills: un corrotto senza corruttore, nel nostro caso un politico che fa ridere sostenuto da cittadini serissimi.

Io un atteggiamento del genere lo capisco a stento - e non lo condivido - da parte dei politici, e al limite da parte dello stesso Battista: politici e giornalisti che pensano di doversi arruffianare anche i settori più spregevoli della "pubblica opinione". Una porcheria, che tuttavia ha una sua sordida giustificazione "professionale".
Ma noi? Noi che non abbiamo l'obbligo di fare i leccapiedi di nessuno?
Non dico di essere tutti d'accordo allineati e coperti, ci mancherebbe altro. Ma noi un minimo di coerenza ce la possiamo permettere: se c'è da quindici anni un grottesco Papi ai vertici dello stato, con un invariato sostegno della "sua ggente", qualche interrogativo sulla coscienza, sull'intelligenza, sull'identità civile di questa "sua ggente" vogliamo avercelo, o no?
E, a proposito di responsabilità e di omissioni, non sarà che forse il degrado della nostra politica dipende dal fatto che troppa gente evita di porsi questo genere di interrogativi sui propri concittadini? E, a proposito di responsabilità degli "intellettuali", non sarà che forse troppi di loro, la grande maggioranza di loro, fanno, scrivono, parlano e sono come Battista?
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Re: Il disprezzo (perdente) per chi vota il Nemico.

Messaggioda pierodm il 27/01/2011, 13:03

Il NYT e il dibattito su Berlusconi
"Perché gli italiani lo perdonano ancora?"


Il NYT e il dibattito su Berlusconi "Perché gli italiani lo perdonano ancora?"
PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online. Titolo: "Decadence and Democracy in Italy 1". Sette interventi, da quello di Federico Varese, ordinario di Criminologia alla Oxford University e autore di "Mafia on the Move: How Organized Crime Conquers New Territories", a quello di Chiara Volpato, che insegna Psicologia sociale a Milano Bicocca e il cui contributo si intitola, in modo eloquente, "Women's Decorative Role", alle analisi di Clare Watters dell'università di Birmingham e dei giornalisti Maurizio Molinari, Alexander Stille, Antonio Monda, Eloisa Morra.

NYT parte dal cosiddetto Rubygate, cita le intercettazioni "secondo le quali Berlusconi avrebbe avuto rapporti con Karima el-Mahroug da quando questa era minorenne", parla dell'inchiesta e delle altre ragazze. "Tuttavia - si legge - meno del 50 per cento degli italiani chiede le sue dimissioni. E, al momento, il suo futuro politico sembra sicuro". L'interrogativo: perché gli italiani - in particolare le donne - continuano a sopportare da così tanto tempo le sue "buffonate"?
"Il profilo dell'Italia nel mondo non è mai stato tanto basso -
scrive Varese - in una democrazia matura, i leader del Pdl gli avrebbero suggerito di fare un passo indietro per il bene del partito....
... L'opinione della studiosa è che l'Italia sia "un gigantesco esperimento sociale, un laboratorio politico per un regime basato sul controllo da parte dei mass media, il cui uso, e il cui potere, rischia di fare da modello ad altre democrazie. Quel che sta accadendo in Italia - conclude Volpato - domani potrebbe accadere in qualsiasi altro luogo".
...I sondaggi non mentono, ma "non ci danno neanche un quadro completo della situazione", sostiene Clare Watters dell'università di Birmingham. Che si chiede come sia possibile la sopravvivenza politica di Berlusconi "dopo scandali che avrebbero coperto di vergogna qualsiasi altro capo di una domocrazia". Ma "ci sono tanti italiani che si oppongono a lui e agli effetti del suo governo sull'Italia". E cita Sabina Guzzanti, "che rappresenta solo una parte di una larga fetta di persone che si rifiuta di restare seduta a guardare lo spettacolo".
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