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Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda ranvit il 24/01/2011, 11:55

Io sono sempre dell'idea che dovrebbe farsi da parte tutto l'attuale gruppo dirigente lasciando spazio agli amministratori vincenti del Pd : da Chiamparino a Cacciari, De Luca, Emiliano, Renzi, etc.

In alternativa.
Bersani al massimo puo' fare il Segretario del partito o il Ministro.
Bindi e Franceschini? Bene anche loro, ma non mi sembra che siano piu' "appetibili" di Veltroni dal'elettorato.
Meglio Veltroni!

Vittorio
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda pianogrande il 24/01/2011, 11:56

E' meglio non dirlo troppo forte quali sono le alternative all'interno del PD.
Tra le prerogative del PD c'è anche quella di trombare le persone valide.
E' successo, a livello nazionale, con Prodi e, a livello regionale, con Renato Soru (trombato dai palazzinari del PD).
Comincio a pensare, e non da ora, che più che alternative all'interno del PD, che ormai, mi appare come una mummia maleodorante, si debba cercare un partito alternativo al PD.
Nel PD hanno fallito anche i rottamatori, visto come viene, allegramente, restaurato un rottame come Veltroni.
Non siamo alla frutta.
Siamo già in una fase molto più avanzata della digestione.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda pierodm il 24/01/2011, 12:53

Vediamo di fare il punto.

Mi sembra che siamo tutti d'accordo che, come leader del partito, Veltroni sia stato incisivo come uno sbuffo di fumo.

Stessa unanimità come stratega politico, anche se ovviamente in forma più sfumata, essendo la sua azione diluita in una dimensione più generale e complessa.

Si salva però, sempre nell'opinione di tutti, come "fine dicitore", salvo poi valutare questa dote come una forma di astrattezza inconcludente.

Io condivido solo in parte queste opinioni.
Le prime due - partito e strategia - non gliele metto a suo carico in modo troppo pesante, in quanto si tratta di responsabilità condivise con tutto il gruppo dirigente.

Sul terzo punto invece credo che la sua responsabilità - o meglio, i suoi limiti - siano più gravi e soprattutto relativi alla sua esclusiva sfera personale.
Io non trovo particolarmente profondi, né intellettualmente stimolanti, e nemmeno "belle" le sue parole: come ho detto, ci vedo soprattutto banalità.
Spaziare tra cinema e poesia, tra filosofia e immagini folkloristiche, per esempio, è un'ottima cosa, che trent'anni fa sarebbe risultata originale e che adesso è ormai abituale: il suo valore dipende da come viene usata, da quali significati trasmette. Qui viene fuori il vero limite di Veltroni, e il vero limite di tanta "letteratura".
Dietro le parole c'è una visione politica che vorrebbe essere ecumenica, ma è solo confusa, compromissoria.
In questo senso rispecchia perfettamente la storia del centro-sinistra (non voglio nemmeno dire della sinistra) degli ultimi anni.
Usare qualche parola dell'antico socialismo, mescolandolo con qualche immagine da new deal kennediano e un flash cristianeggiante, non serve a fare una "sintesi", e nemmeno ad essere "moderati".

La verità è che Veltroni non è una cattiva persona, ma è però uno dei "figli d'arte" della nomenklatura, assurto a livelli e a ruoli di grande responsabilità per grazia di famiglia.
Ha delle doti apprezzabili ma non eccellenti, comunque non sufficienti per sorreggere le sue ambizioni e gli scopi che si prefigge.
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda matthelm il 24/01/2011, 13:52

Mi sembrava di aver chiaramente detto che non era in discussione la persona Veltroni, con pregi e difetti, ma quanto aveva detto. Precisando inoltre che importante era l'analisi e non chi doveva portarla avanti. Ai tempi anch'io deprecai certe sue mancanze.
Qui, invece, subito si è voluto ragionare sulle sue vere o presunte "colpe" trascurando il contenuto della sua proposta. Le sue ambizioni, se ci sono, a me non interessano. Alcune vostre critche sono strumentali per contrastare la sua linea politica. Questa è la verità.

Bersani e Co. hanno detto che ne terranno conto. Si vedrà.

C'è un'ulteriore presa di posizione di Michele Salvati sul Corriere di oggi che avvalora quanto dico.
Vedo se riesco a riportarla.
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda cardif il 24/01/2011, 14:08

Cacciari (classe 1944) - giovanissimo in Potere Operaio, poi nel PCI (alla Camera nel 1976).
Chiamparino (classe nel 1948) - in politica nel PCI dal 1975 (capogruppo in comune a Moncalieri).
De Luca (classe 1948) - in politica dal 1990 (in consiglio comunale a Salerno).
Bersani (classe 1951) - da giovane in politica.
Veltroni (classe 1955) - già da giovane nella Fgci (nel 1976 in consiglio comunale a Roma).
Franceschini (classe 1958) - in politica dal liceo (nel 1974 fonda l'Associazione Studentesca Democratica).
Emiliano (classe 1959) - in politica dal 2004 (sindaco di Bari).
Renzi (classe 1975) - in politica dal liceo (nel 1994 s'impegna nel Comitato per Prodi presidente).

Tutti di centrosinistra; nessun dubbio. Ma, dovendo scegliere:
Renzi: il troppo nuovo che avanza e che va a trattare in casa dell'avversario io non lo voterei.
Emiliano sì; per come si è comportato nella vicenda della candidatura alla regione Puglia mi ispira fiducia.
Franceschini sì: mi pare che abbia una grande resa mediatica e quindi elettorale, per ciarezza e semplicità di espressione (e poi è figlio di un patigiano bianco e m'è simpatico).
Bersani: piena fiducia. E' solo la resa nel convincere gli elettori che mi lascia perplesso, per il suo modo di parlare.
Per gli altri c'è il problema del rinnovamento, secondo me.
E poi lo stesso Veltroni ha detto: "E’ avanti che dobbiamo guardare. Non si può tornare indietro...".
Se poi si fanno le primarie interne nel PD, sarà la maggioranza a decidere. E spero che lo faccia con cognizione di causa, e non sulla base degli elementi con cui gli italiani votano Berlusconi.
Ma senza chiarezza sulle alleanze "non si va da nessuna parte", e questo "è sotto gli occhi di tutti". (frasi super-inflazionate, ma qua "c'azzeccano").

Poi non so come si faccia a dire che si è trascurato il contenuto della sua proposta, della sua linea politica, se non s'è capito qual è, per esempio in relazione alle alleanze (e nessuna l'ha spiegata).
Io ho riflettuto su frasi estrapolate dal suo discorso. Questa è la verità.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda matthelm il 24/01/2011, 14:20

di Salvati Michele

PERCHÉ IL LINGOTTO 2 PUÒ DARE UNA SCOSSA

Se i problemi che frenano le prospettive di crescita del Pd —che spiegano l'incapacità del principale partito di opposizione di accrescere il suo consenso pur in un contesto di crisi economica e di discredito del capo dei governo — potessero essere spazzati via da un bel discorso, essi oggi sarebbero risolti: difficile immaginare una prospettiva più affascinante per il nostro Paese di quella che ha delineato Veltroni al Lingotto, al convegno del Movimento democratièo tenutosi a Torino sabato scorso.

Un discorso che ha saldato la carica evocativa e visionaria delle migliori performance oratorie di Nichi Vendola con la concretezza di una linea politica liberal-democratica. Una prospettiva che potrebbe unire gran parte del popolo della sinistra e avvicinare al Pd una parte non piccola di coloro che — pur su posizioni politiche moderate — sono però preoccupati dal declino del nostro Paese, morale e sociale ancor prima che economico. Non era certo un momento favorevole per riaffermare la linea liberal-democratica del primo convegno del Lingotto, tenutosi più di tre anni fa nella stessa sede. Ma come? Una linea liberal proprio ora che gli eccessi deregolativi del liberismo estremo hanno provocato la peggiore crisi economica mondiale dopo quella del 1929? Proprio ora che la globalizzazione costringe ad abbandonare — Pomigliano e Mirafiori insegnano — alcune conquiste sindacali ottenute in circostanze più favorevoli? Eppure Veltroni non solo non l'ha sconfessata, ma, distinguendo nettamente liberalismo da estremismo neo-liberista, l'ha accentuata. L'ha accentuata separando nettamente la linea del partito da quella del sindacato, facendo proprie le proposte di Pietro Ichino in tema di revisione della legislazione sul lavoro. L'ha accentuata affermando che i cittadini più ricchi saranno sì chiamati a contribuire all'abbattimento del debito pubblico, ma dopo che lo Stato avrà fatto la sua parte, riducendo le aree di inefficienza e di spreco diffuse nelle pubbliche amministrazioni Dopo che la crescita della spesa pubblica corrente sarà ridotta a metà di quella del Pii, e non mediante tagli indiscriminati ma attraverso spending reviews che identifichino le zone di inefficienza. Dopo che la politica avrà ridotto la sua aberrante pressione sulle risorse del Paese. Qui non è possibile entrare nel programma di governo che il Modem auspica, esposto con un dettaglio inconsueto in discorsi di questo tipo. Veltroni ha scelto, e adattato alle esigenze del nostro Paese — con una nettezza ancor maggiore che ai tempi del Lingotto i — una delle due grandi linee che si combattono all'interno dei partiti di centrosinistra europei, la linea líberal contro quella più tradizionale, più statalista, più vicina al sindacato. Ma chi è Veltroni? E che cos'è il Modem? Il Modem è una corrente del Partito democratico e Veltroni ne è il principale esponente. Quando, nel settembre scorso, si scontrarono a Manchester i due fratelli Nfiliband, essi si contendevano la guida del Labour Party e vinse Edward, esponente della linea più tradizionale, battendo di misura David, esponente della linea liberal: gli elettori britannici ne trarranno le conseguenze. Ma che conseguenze possono trarre gli elettori italiani dall'affascinante discorso di Veltroni?

Contribuirà, questo discorso, a dare al Pd una identità più chiara, qualcosa che riavvicini al partito molti elettori che l'hanno abbandonato e una parte di quelli che non l'hanno sinora votato? Alcuni di questi ricorderanno che, ai tempi del Lingotto 1, Veltroni stava diventando segretario del partito e, nelle elezioni del 2oo8, pur perdendo contro Berlusconi, condusse il Pd oltre il 32 per cento dei consensi elettorali, un risultato straordinario rispetto ai sondaggi di oggi. Dopo di che, egli non riuscì a far passare la sua linea all'interno del partito, diede le dimissioni e, passati alcuni mesi di segreteria Pranceschini, le primarie videro il successo di Bersani, su una linea che cerca di tener insieme, senza scegliere con nettezza, le diverse posizioni presenti nel Pd: liberal e socialdemocratici, laici e cattolici, sostenitori e avversari delle primarie, presidenzialisti e parlamentaristi, federalisti e nazionalisti, bipolaristi e proporzionalisti, garantisti e giustiziali-sti e chi più ne ha, più ne metta. Come meravigliarsi se, di fronte a questi conflitti tra posizioni diverse, con una leadership in cui non si vedono ricambi generazionali, l'identità di questo partito risulta sfocata e incerta? È realistico prevedere che, dopo il Lingotto 2, le cose vadano in modo diverso da come sono andate dopo il Lingotto i e l'intero Pd converga sulla linea che Veltroni ha illustrato con tanta efficacia a Torino sabato scorso?
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda cardif il 24/01/2011, 17:15

Con tutto il rispetto per Salvati, non è che lui è il depositario del "verbo", né nessun altro. Ognuno sceglie con la sua testa (almeno spero).
Veltroni, volando alto "con carica evocativa e visionaria", ha chiesto al PD una linea politica liberal-democratica.
Facendo ironia sulla ricerca di unità operata, dice che Bersani ha dato "una linea che cerca di tener insieme, senza scegliere con nettezza, le diverse posizioni presenti nel Pd: liberal e socialdemocratici, laici e cattolici, sostenitori e avversari delle primarie, presidenzialisti e parlamentaristi, federalisti e nazionalisti, bipolaristi e proporzionalisti, garantisti e giustiziali-sti e chi più ne ha, più ne metta."
Ma nemmeno Veltroni si è espresso su queste diverse posizioni poste in antitesi. Quindi perché non dire che anche Veltroni ha detto di tutto e di più, ma niente di concreto?
Oltretutto se si segue questa ligica, di dovranno creare tanti movimenti nel PD: il MoLai e il MoCatt, il MoFed e il MoNaz per citarne alcuni (scusate l'ironia). Dando un'altra mano alla maggioranza.

Ovviamente se sarà possibile ognuno potrà votare chi vuole. E se piace Veltroni non dico di no. Ma non è che perché piace a uno, le "conseguenze che possono trarre gli elettori italiani dall'affascinante discorso di Veltroni" sono già decise.

Veltroni ha chiesto che il PD assumesse una posizione più liberal-democratica.
Ma non ha detto in concreto come avrebbe votato, se fosse stato un operaio della Fiat con famiglia e senza altre prospettive. che ne pensa della riduzione del riposo; del pagamento col 23 eru netti le tre ore di lavoro in più al mese; dell'obbligo di fornire 120 ore in più, a richiesta della Fiat, anche se pagate. Non ha detto che nel contratto ci sono scritti solo gli obblighi dei lavoratori, ma non la promessa di 20 miliardi di investimenti; e questi nemmeno Marchionne ha detto dove li piglia.

Salvati scrive una cosa che condivido: "Se i problemi che frenano le prospettive di crescita del Pd potessero essere spazzati via da un bel discorso, essi oggi sarebbero risolti".
Ma nel bel discorso non ci sono riferimenti alle allanze. E' un vuoto notevole per essere concreti.
Altrimenti è ideologia. Come il Movimento Democratico dentro il Partito Democratico.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda ranvit il 24/01/2011, 17:34

...De Luca è in politica da sempre....prima di entrare nel consiglio comunale di Salerno (come riportato) è stato per anni segretario del Pci di Salerno.
In politica è entrato a 18 anni....ma anche prima :o
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda cardif il 24/01/2011, 19:06

Urca! Ho sbagliato: è nato nel 1949 e non nel 1948, come riportato. Spero che non si offenda nessuno (nel 1948 è nato un suo omonimo).
Dell'attività politica precedente non c'è niente su wikipedia. Si può aggiornare, volendo. Mica so tutto.
Pure lui mi è simpatico, ma il problema resta. Se ha cominciato nel 1967 sono 42 anni di attività politica.
Veltroni ha detto: "E’ avanti che dobbiamo guardare. Non si può tornare indietro...".
Non so se il rinnovamento passi pure per i volti. Ma forse no.
Il problema comunque non è indicare quello che piace ad ognuno, ma scegliere quello che può far vincere. Secondo me.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Bene Veltroni: idee chiare per il PD

Messaggioda lodes il 24/01/2011, 19:33

Sono stato veltroniano, ma ho smesso in anni lontani di riconorlo come capace di guidare il partito. Al primo lingotto Veltroni prospettò un PD che sicuramente guardava alla cultura liberaldemocratica e al lingotto due ha rinnovato quella impostazione. Lo ha fatto da par suo, prospettando una strada "riformista" per un partito che non ha ancora deciso cosa vuole essere. Ma ancora una volta cade in contraddizione: parla di radicalità, di politiche riformiste ma non riesce a prospettare una battaglia politica conseguente. Infatti chi, quando e come dovrebbe portare avanti l'identità liberaldemocratica?
Riproporsi, come sembra fare Veltroni, dopo una esperienza politica lunga un trentennio e dopo essere stato alla guida del partito vuol dire impedire lo sviluppo delle politiche liberldemocratiche. Per dare una speranza che la cultura liberaldemocratica possa diventare maggioritaria nel PD è necessario che accada quello che è accuduto nel labou party: uno scontro chiaro tra due opzioni. Ciò che scrive Salvati lo condivido, se non si passa di lì il PD continuerà ad essere un partito dall'identità incerta lasciando per questo un vuoto politico che verrà riempito in altro modo. E' quindi necessario che chi si riconosce nei contenuti liberaldemocratici portati avanti da Veltroni si aggreghi e si predisponga ad una battaglia politica dentro e fuori al partito. Ma perchè questo risulti vincente è necessario che Veltroni, e questo personale politico, lasci il posto a nuove energie. In buonma sostanza ad nuovo personale politico che in quanto tale sarà il prodotto della cultura politica che è oltre il novecento.
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