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Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda claudiogiudici il 16/09/2008, 11:13

trilogy ha scritto:
In questo momento hanno poche possibilità di manovra. Le banche centrali e all'occorrenza i governi debbono fornire liquidità ai mercati sacrificando alcune pedine che sono insostenibili. Questo perchè il sistema finanziario è totalmente globalizzato e l'effetto domino è imprevedibile. Ad esempio potremmo dire: "a noi che ci frega di Lehman brothers" , ma questa banca è tra i primi 10 produttori di derivati finanziari al mondo (la settima se non ricordo male) e i suoi prodotti sono nei portafogli di banche e tramite forme di investimento collettivo possono essere in mano a risparmiatori di tutto il mondo. Problema anche più grosso con AIG, salvata ieri con un prestito ponte da 20 miliardi.

Poi, bisognerà mettere mano ai problemi strutturali che sono grandi e molto complessi, ci sono problemi di trasparenza, regolamentazione, livelli di retribuzione e premialità ingiustificati per i top manager, modelli di gestione del rischio che non reggono ad eventi estremi, prodotti troppo complessi di cui nessuno è in grado di capire pienamente il comportamento in situazioni reali. E' un settore da ripensare politicamente dalle fondamenta, con lungimiranza, senza soffocarne le capacità creative e di innovazione.

Se la società nel suo complesso, volente o nolente ha degli "obblighi" verso il sistema finanziario", deve a sua volta chiedere responsabilità sociale e trasparenza. Manager che si dimettono con buonuscite milionarie, dopo aver provocato perdite ai loro clienti per miliardi di dollari sono qualche cosa di intollerabile.

ciao
trilogy


Concordo con te sul fatto che il sistema sia da rifondare, sono invece perplesso sulle soluzioni che paiono trapelare, in particolare sulla trasparenza. Il problema più che di trasparenza è di giustizia. Rendere trasparente uno stupro ai danni della popolazione, se ha un po' il sapore della democrazia ha molto il sapore dell'impotenza delle autorità preposte al governo. Concorderai sul fatto che nessuna autorità statuale, in quanto a rappresentanza dei molti, può essere subordinata al potere di pochi privati.
C'è da rifondare il sistema, e da rimettere in riga i poteri finanziario-economici, veri e propri oligarchi del sistema.
C'è da riregolamentare il sistema, ma ciò non basterà. Si impone una riqualificazione morale dei più che solo l'esempio dato dalla leadership può riavviare. A Firenze vi è un interessante esempio pedagogico offertoci dall'esperienza "Fiorentina calcio".
Saluti.
Claudio Giudici
claudiogiudici
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Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda trilogy il 16/09/2008, 12:34

Sono d'accordo che la "giustizia" sia un fine da perseguire, però a monte di tutto c'è un problema di trasparenza.
contrariamente e quello che si pensa il grosso delle transazioni in derivati finanziari avviene over the couter (OTC), cioè fuori dai mercati regolamentati. Si tratta di un mercato che ha dimensioni dell'ordine 400 trilioni di dollari!
Si tratta di strumenti personalizzati, mercati sovranazionali e immateriali. Non si può lasciare il più grande mercato del pianeta fuori da ogni controllo. Oggi nessuno, neanche le banche centrali, hanno una panoramica chiara di cosa accade complessivamente in questo universo parallelo e strumenti adeguati per intervenire. Uno dei nodi del problema è che abbiamo un mercato sovrananzionale e immateriale, di cui si sa poco, e autorità di controllo e regolamentazione nazionali. Alla fine, una sanzione anche corretta su un operatore nazionale, può provocare un cataclisma dall'altra parte del mondo, imprevisto ed imprevedibile. Se non si rende trasparente questo mondo, non se ne esce.

ciao
trilogy
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Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda franz il 16/09/2008, 13:16

trilogy ha scritto:Sono d'accordo che la "giustizia" sia un fine da perseguire, però a monte di tutto c'è un problema di trasparenza.
contrariamente e quello che si pensa il grosso delle transazioni in derivati finanziari avviene over the couter (OTC), cioè fuori dai mercati regolamentati. Si tratta di un mercato che ha dimensioni dell'ordine 400 trilioni di dollari!
Si tratta di strumenti personalizzati, mercati sovranazionali e immateriali. Non si può lasciare il più grande mercato del pianeta fuori da ogni controllo. Oggi nessuno, neanche le banche centrali, hanno una panoramica chiara di cosa accade complessivamente in questo universo parallelo e strumenti adeguati per intervenire. Uno dei nodi del problema è che abbiamo un mercato sovrananzionale e immateriale, di cui si sa poco, e autorità di controllo e regolamentazione nazionali. Alla fine, una sanzione anche corretta su un operatore nazionale, può provocare un cataclisma dall'altra parte del mondo, imprevisto ed imprevedibile. Se non si rende trasparente questo mondo, non se ne esce.

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trilogy

Trasparenza ma anche separazione.
Oggi appare chiaro che la crisi dei "subprime" ha intaccato i "prime" (che non sono speculativi, dato che permettono ai lavoratori di comprarsi la casa onestamente). Appare anche chiaro che pero' il grosso della crisi di oggi è di ben altro tipo.
Il grosso della crisi viene da altri comparti (materie prime, petrolio, grano) con le loro ricadute sul mercato (auto, generi alimantari). Gli effetti piu' importanti per il pianeta (per i lavoratori e consumatori) non sono dovuti alla "crisi finanziaria" in quanto tale ma a ben altri comparti. Prova quindi che anche bloccando le parità non cambierebbe nulla, visto che gli speculatori si concentrerebbero altrove, anche piu' incattiviti ed agressivi per ricuperare parte delle attuali perdite.
Per me oltre alla trasparenza occirre separare nettamente la parte finanziaria da quella prodittiva.
Oggi con la comistione di prodotti intrecciati invece non puoi sapere se e come il danno su un settore si riperquote su un altro.
Tra l'altro non mi risultano "bolle" relative alla speculazione sulle monete (al rialzo ed al ribasso) per cui non comprendo che significato "antispeculativo" avrebbe l'uscita dal regime di valori flottanti delle valute.

Ciao,
Franz
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Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda trilogy il 16/09/2008, 14:33

franz ha scritto:Trasparenza ma anche separazione.
Oggi appare chiaro che la crisi dei "subprime" ha intaccato i "prime" (che non sono speculativi, dato che permettono ai lavoratori di comprarsi la casa onestamente). Appare anche chiaro che pero' il grosso della crisi di oggi è di ben altro tipo.
Il grosso della crisi viene da altri comparti (materie prime, petrolio, grano) con le loro ricadute sul mercato (auto, generi alimantari). Gli effetti piu' importanti per il pianeta (per i lavoratori e consumatori) non sono dovuti alla "crisi finanziaria" in quanto tale ma a ben altri comparti. Prova quindi che anche bloccando le parità non cambierebbe nulla, visto che gli speculatori si concentrerebbero altrove, anche piu' incattiviti ed agressivi per ricuperare parte delle attuali perdite.
Per me oltre alla trasparenza occirre separare nettamente la parte finanziaria da quella prodittiva.
Oggi con la comistione di prodotti intrecciati invece non puoi sapere se e come il danno su un settore si riperquote su un altro.
Tra l'altro non mi risultano "bolle" relative alla speculazione sulle monete (al rialzo ed al ribasso) per cui non comprendo che significato "antispeculativo" avrebbe l'uscita dal regime di valori flottanti delle valute.

Ciao,
Franz


Mercati produttivi, finanziari e speculazione sono legati tra loro in modo più complesso di quello che sembra a prima vista.
Ad esempio:
Le banche USA hanno potuto fare credito, in modo smisurato, alle famiglie per acquistare la casa perchè c'era un fiorente mercato dei derivati finanziari che ha consentito loro di procurarsi la liquidità necessaria distribuendo i rischi a terzi. Questo ha portato ad un ampliamento del mercato immobiliare anche a famiglie che ne sarebbero rimaste escluse per ragioni di reddito. A sua volta questo fenomeno ha sostenuto il mercato edilizio (costruzione di nuove case) con effetti su tutta l'economia e l'occupazione.

Il petrolio?
per uno speculatore, in particolare in derivati, operare sul rialzo o il ribasso dei prezzi è la stessa cosa. Quando il prezzo dell'energia ha iniziato a rincarare per ragioni fondamentali (ribasso del dollaro e aumento della domanda) la speculazione si è accodata amplificando il fenomeno. A questo punto anche i piccoli risparmiatori, i fondi pensione ecc. hanno cercato di prendere la loro fetta. Le banche d'affari hanno risposto creando prodotti ad hoc. Ad esempio gli ETF sulle materie prime. Questi alla fine funzionano come un fondo comune d'investimento. Solo che invece di comprare azioni e vendere delle quote ai risparmiatori comprano barili di petrolio o sacchi di zucchero, e i prezzi sono esplosi.

Ma visto dall'altro lato del mondo, la crescita dei prezzi delle materie prime ha rafforzato molte economie emergenti produttrici. Questi paesi hanno incrementato la loro domanda di beni dalle economie avanzate, hanno avuto un maggiore accesso al credito ecc. Noi alla fine ci lamentiamo quando la speculazione opera al rialzo su materie che dobbiamo acquistare, ma quando la speculazione opera al ribasso e distrugge i prezzi del caffè o del cacao siamo felici e contenti per la nostra bilancia dei pagamenti. Qui c'è un problema serio di responsabilità politica e giustizia.

ciao
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Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda claudiogiudici il 16/09/2008, 15:03

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Sono d'accordo che la "giustizia" sia un fine da perseguire, però a monte di tutto c'è un problema di trasparenza.
contrariamente e quello che si pensa il grosso delle transazioni in derivati finanziari avviene over the couter (OTC), cioè fuori dai mercati regolamentati. Si tratta di un mercato che ha dimensioni dell'ordine 400 trilioni di dollari!
Si tratta di strumenti personalizzati, mercati sovranazionali e immateriali. Non si può lasciare il più grande mercato del pianeta fuori da ogni controllo. Oggi nessuno, neanche le banche centrali, hanno una panoramica chiara di cosa accade complessivamente in questo universo parallelo e strumenti adeguati per intervenire. Uno dei nodi del problema è che abbiamo un mercato sovrananzionale e immateriale, di cui si sa poco, e autorità di controllo e regolamentazione nazionali. Alla fine, una sanzione anche corretta su un operatore nazionale, può provocare un cataclisma dall'altra parte del mondo, imprevisto ed imprevedibile. Se non si rende trasparente questo mondo, non se ne esce.

ciao
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Trasparenza ma anche separazione.
Oggi appare chiaro che la crisi dei "subprime" ha intaccato i "prime" (che non sono speculativi, dato che permettono ai lavoratori di comprarsi la casa onestamente). Appare anche chiaro che pero' il grosso della crisi di oggi è di ben altro tipo.
Il grosso della crisi viene da altri comparti (materie prime, petrolio, grano) con le loro ricadute sul mercato (auto, generi alimantari). Gli effetti piu' importanti per il pianeta (per i lavoratori e consumatori) non sono dovuti alla "crisi finanziaria" in quanto tale ma a ben altri comparti. Prova quindi che anche bloccando le parità non cambierebbe nulla, visto che gli speculatori si concentrerebbero altrove, anche piu' incattiviti ed agressivi per ricuperare parte delle attuali perdite.
Per me oltre alla trasparenza occirre separare nettamente la parte finanziaria da quella prodittiva.
Oggi con la comistione di prodotti intrecciati invece non puoi sapere se e come il danno su un settore si riperquote su un altro.
Tra l'altro non mi risultano "bolle" relative alla speculazione sulle monete (al rialzo ed al ribasso) per cui non comprendo che significato "antispeculativo" avrebbe l'uscita dal regime di valori flottanti delle valute.

Ciao,
Franz


Il grosso della catena speculativa è sul forex.
Perchè impedire la fluttuazione sul mercato valutario.
Da un punto di vista teorico ci aiuta il socialdemocratico tedesco, prof. W. Hankel, ex governatore della banca centrale dell'Assia, il quale sostenne molto efficaciemente che l'abbattimento di BW ha voluto dire trasformare l'unità di misura (la valuta) in un metro di misura che di giorno in giorno cambia il metodo di misurare. Oggi il tavolo è 1mt, domani sarà 80 cm. Per i liberisti ciò è auspicabile perchè nella loro teoria utilitaristica tutto è merce (moneta e principi compresi).
Da un punto di vista pratico si può pensare a cosa ha comportato la flessibilità valutaria per lo Sme o per la crisi del sud-est asiatico, distrutte da manovre speculative di vendita al ribasso delle valute, e conseguente svalutazione delle moneta shortata. Per la cronaca, ma soprattutto per la geo-politica, è interessante rilevare che dietro a queste due ondate vi fosse George Soros, figura vicina all'area politica che qui ci ospita.

Sia ben chiaro che per Bretton Woods l'approccio alla cosa non era ideologico. Pur riconoscendo la validità dell'argomentazione che poi sarà sostenuta da Hankel, si ammetteva una svalutazione del +/- 2,5% per aiutare i paesi che avessero difficoltà con la bilancia dei pagamenti (ma non certo +/- 30%).

Comunque, non facciamo confusione, il problema non è solo la questione delle bolle, ma il semplice fatto che il sistema legittimi la speculazione, nel senso di guadagno illegittimo, dove la funzione sociale, l'utilità sociale, ricercata dal nostro legislatore costituzionale è disattesa.

Saluti.
Claudio Giudici
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Re: Ai pusher dell’economia: "Senza una Nuova Bretton Woods siam

Messaggioda trilogy il 17/09/2008, 11:03

ROMA (Reuters) - Il Tesoro italiano è esposto per "circa un miliardo di euro" sui derivati sottoscritti con Lehman Brothers, la banca d'affari americana che ha avviato le procedure fallimentari. Lo riferisce una fonte di via XX Settembre precisando che la valutazione "è ancora in corso" e che comunque "il Tesoro non è creditore". Altri dettagli potrebbero arrivare dall'audizione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti prevista per oggi alle 14 alla Camera.
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