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On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda ranvit il 15/12/2010, 20:06

Io condivido. Voi?

da http://www.facebook.com

http://www.facebook.com/notes/dario-gin ... 8201124428

On. Ginefra (PD): mozione di sfiducia e Alleanza per il Paese
pubblicata da Dario Ginefra il giorno mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18.00
Roma, 15 dicembre 2010
La mancata approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio, l'on. Silvio Berlusconi, ripropone in tutta la sua drammaticità la stagnazione in cui versa il Paese, il vero humus nel quale il berlusconismo impera e del quale si foraggia. In questo quadro il centrosinistra - una coalizione i cui confini appaiono ancora così poco definiti - sembra giocare prevalentemente sulla difensiva, troppo preso com'è dalla spasmodica attesa delle disgrazie politiche e giudiziarie di un uomo che ha peraltro sempre dimostrato, nella sua vita politica e imprenditoriale, di saper usare ogni arma nei momenti di difficoltà (anzi, soprattutto nelle fasi in cui sembra essere maggiormente in crisi). Dovremmo costruire un'alleanza per il Paese e invece investiamo buona parte del nostro tempo nel coltivare un sentimento come quello dell'anti-berlusconismo, senza accorgerci che questo è minoritario in questo paese. Senza accorgerci, soprattutto, che così facendo rischiamo di costruire una mitologia di segno opposto a quella del berlusconismo, ma nei fatti identica per forme e contenuti: una lettura e una descrizione ideologica della realtà che, nei fatti, è una “sovrastruttura” che si sovrappone alla realtà e che la offusca. La pretesa che basti abbattere d’un colpo Berlusconi e tutto d’un tratto avremo risolto i problemi di questa democrazia malata. Una mitologia, quella dell’anti-berlusconismo, che replica, invertendoli, i meccanismi della mitologia berlusconiana, per cui è sufficiente Berlusconi da solo a risolvere le disgrazie e i guai dell’Italia. Una impalcatura sovrastrutturale, dicevo, che mi sembra funzionale alle logiche di chi si rifugia in battaglie di retroguardia: battaglie come quella di chi si preoccupa solo di rientrare in Parlamento. Come spiegare altrimenti da un lato il tentativo di dar vita ad alleanze innaturali che sembrano dimenticare le responsabilità di Fini e del suo partito nella deriva plebisctaria e antidemocratica provocata dal c.d. "porcellum" e dall'altro l'investimento sul voto anticipato, a prescindere dal progetto e dalle alleanze, di chi è oggi fuori dal Parlamento. Due facce della stessa medaglia: la tattica politica in luogo della politica. Siamo concentrati su scorciatoie tattiche e poco attrezzati ad affrontare e risolvere la nostra crisi d'identità, di progetto e di leadership con una strategia condivisa e dichiarata, un'opzione politica che non lasci svincolati e svincolabili i protagonisti individuali o collettivi del possibile accordo, determinando sconfitte come quella di questo 14 dicembre. È vero, con questa legge elettorale per vincere le elezioni non possiamo non fare i conti con la necessità di un compromesso con quella parte politica che si è autodefinita "terzo polo" e con la ricerca di un leader, ma la sfida a Berlusconi non può essere esclusivamente improntata sul desiderio di rimozione di quello che si dimostra da sempre un capo vero, un uomo di potere come pochi al mondo, uno in grado di tacciare gli avversari ex comunisti di esserlo ancora, alleandosi poi con l'unico ex comunista che del socialismo reale ha conservato tutti i difetti e tutte le depravazioni.
In questo quadro, o proviamo dentro e fuori il Palazzo a costruire in modo trasparente un processo di aggregazione fondato su proposte chiare e condivise con il Paese e per il Paese, così come ha iniziato a fare il PD di Bersani, o Berlusconi riuscirà, ancora una volta, a rinascere dalle ceneri utilizzando tutta la forza che gli è data dal suo strapotere economico e dalle sue qualità politiche, coronando il suo progetto peraltro mai occultato: elezioni anticipate per egemonizzare il Parlamento in vista della corsa al Quirinale. Alleanza per il Paese dentro e fuori il Palazzo per tenere in piedi e rilanciare culturalmente, socialmente ed economicamente un'Italia che ad oggi è ancora salva un po’ per la capacità di risparmio che le famiglie hanno saputo esercitare negli ultimi anni, un po’ per la flessibilità che la struttura dell'intrapresa italiana, fondata su piccole e medie imprese spesso a dimensione familiare, ha saputo garantire contribuendo ad attutire il colpo di una crisi feroce.
Dario Ginefra - Deputato Pd
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda Iafran il 15/12/2010, 20:35

ranvit ha scritto:Io condivido. Voi?

da http://www.facebook.com

A me sembra che sia l'On. Dario Ginefra a "condividere" quello che diciamo nei nostri post!
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda pianogrande il 16/12/2010, 0:11

Dovremmo costruire un'alleanza per il Paese e invece investiamo buona parte del nostro tempo nel coltivare un sentimento come quello dell'anti-berlusconismo, senza accorgerci che questo è minoritario in questo paese.

Però!
Non ci resta che diventare berlusconiani, se vogliamo diventare maggioranza.
Se il paese fosse costituito da una maggioranza di ladri, non ci resterebbe che metterci a rubare.
Questo qua è proprio un genio.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda flaviomob il 16/12/2010, 0:30

Se ci fossero dei veri antiberlusconisti, il piazzista di Viagra cadrebbe in un batter d'occhio... invece coi soldi può comprare tutto: mezzi d'informazione, piani regolatori (ai tempi di Edilnord, vi ricordate?), deputati di partiti 'duri e puri'...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda ranvit il 16/12/2010, 11:24

Non, non è un genio, ma dice cose di buon senso....quello che manca spesso a sinistra.
E' un fatto che alla maggioranza degli italiani interessa poco (almeno fin'ora) la politica fatta di solo insulti all'indirizzo di Berlusconi....sanno bene chi è, ma sanno altrettanto bene chi è e cosa è stata capace di fare il centrosinistra al governo.


Bisogna prendersela con " i nostri"! Costringerli a farsi da parte lasciando campo libero a chi è stato capace di battere il centrodestra sul territorio!

Fare gli antiberlusconiani a prescindere" significa aspettare che la vita faccia il suo corso....in fin dei conti ha 73 anni.

Vittorio
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda Iafran il 16/12/2010, 12:58

ranvit ha scritto:Fare gli antiberlusconiani a prescindere" significa aspettare che la vita faccia il suo corso....in fin dei conti ha 73 anni.

"Antiberlusconismo" significa "anti tutto quello che inficia l'Italia a farla diventare civile, democratica, europea".

Non dimenticare tutto il post di franz sul rapporto annuale del Censis (viewtopic.php?f=4&t=3123, con lo scritto di Recalcati - L'Italia senza inconscio. E senza desideri - riportato da flaviomob), e quello di pierodm (Berlusconi in me. viewtopic.php?f=4&t=3142 ), abbastanza calzanti sull'argomento.
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda ranvit il 16/12/2010, 20:09

Iafran ha scritto:"Antiberlusconismo" significa "anti tutto quello che inficia l'Italia a farla diventare civile, democratica, europea".

Non dimenticare tutto il post di franz sul rapporto annuale del Censis (viewtopic.php?f=4&t=3123, con lo scritto di Recalcati - L'Italia senza inconscio. E senza desideri - riportato da flaviomob), e quello di pierodm (Berlusconi in me. viewtopic.php?f=4&t=3142 ), abbastanza calzanti sull'argomento.




Non dimentico neanche quello che ho scritto io in proposito...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda flaviomob il 16/12/2010, 23:31

Io credo che in Italia esista una maggioranza migliore di Berlusconi e dei berlusconisti, non mafiosa anzi antimafiosa, civile e desiderosa di impegno e di qualità. Ma è continuamente mortificata, vessata, tradita da rappresentanti politici indegni e di conseguenza ormai disaffezionata al voto, in parte persino emigrata all'estero. Questa è la realtà. Ogni patacca non fa che aumentare disamore ed astensionismo. E in Italia le patacche sono tantissime....


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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda Iafran il 17/12/2010, 0:45

flaviomob ha scritto:Io credo che in Italia esista una maggioranza migliore di Berlusconi e dei berlusconisti, non mafiosa anzi antimafiosa, civile e desiderosa di impegno e di qualità. Ma è continuamente mortificata, vessata, tradita da rappresentanti politici indegni e di conseguenza ormai disaffezionata al voto, in parte persino emigrata all'estero. Questa è la realtà. Ogni patacca non fa che aumentare disamore ed astensionismo.

E' possibile che non ci siano rimedi a queste continue "delusioni" patite dalla maggioranza per il comportamento dei suoi rappresentanti politici? Eppure i rappresentanti dovrebbero essere legati a filo doppio con i loro rappresentati, sono questi ultimi che permettono l'elezione ... invece, i primi sembrano intoccabili, una volta che hanno la carica parlamentare.
Non riconoscono di rappresentare qualcuno!
A che serve, allora, recarsi alle urne?
Per non avere l'Orco di turno alla guida del Governo? Ma se lo abbiamo dentro casa!
E poi, il colmo dei colmi: chi dovrebbe decidere di cambiare le cose sarebbe ... proprio il nostro eletto!
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Re: On. Ginefra (PD): Alleanza per il Paese

Messaggioda ranvit il 17/12/2010, 17:26

Bene Bersani!

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ef=HRER1-1

L'INTERVISTA
Bersani: "Ora alleanza col terzo polo"
Il Pd pensa a sacrificare le primarie
Il leader democratico invoca un nuovo patto per superare Berlusconi. "Ora si rimette tutto in discussione"
di GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA - Un patto per la riforma della Repubblica. Un'alleanza per lavoro e crescita. Pier Luigi Bersani prepara una "piattaforma democratica". E la offre a tutte le forze di opposizione, Terzo polo in testa, per andare "non contro Berlusconi ma oltre Berlusconi, oltre il populismo. Non penso a un Cln anti-Cavaliere. Il Pd vuole aprire una fase fondativa".

Segretario, dopo la vittoria numerica ma non politica di Berlusconi alla Camera, perché non chiedete le elezioni anticipate?
"Se ci saranno le elezioni in primavera non avremo paura di affrontarle e vincerle. Ma non toglieremo le castagne dal fuoco a Berlusconi. Lui ha detto al Parlamento "voglio tre voti in più per la stabilità". Adesso vediamo quale stabilità e quale governo è capace di garantire. Se alla fine si andrà al voto dovrà pagare il prezzo: del suo fallimento e dell'ennesima promessa non mantenuta".

Intanto è fallita la vostra spallata al premier ed è tramontato il governo di responsabilità. Il Pd non deve cambiare linea?
"Di quale fallimento stiamo parlando? Avevano 70 voti in più, ora ne hanno 3. Certo, nella nuova fase l'esecutivo di transizione sembra meno praticabile. Ma la sostanza politica c'è ancora. E il Pd, entro gennaio, vuole presentare una proposta a tutte le forze di opposizione di centro e di centrosinistra che può avere anche un profilo elettorale".

Qual è il senso di questa proposta?
"Partiamo dalla situazione che abbiamo davanti. Il governo Berlusconi punta solo a una sopravvivenza spregiudicata. Cercherà di galleggiare rapinando qualche voto, spargendo veleni come la voce di dirigenti del Pd pronti a passare con lui, mostrando quindi il volto peggiore della politica. Tutti quelli che non vogliono cedere a questa deriva devono prendersi la responsabilità di essere non solo contro Berlusconi ma di andare oltre".

Come?
"Guardando in faccia quello che ci consegna il tramonto del berlusconismo, la crisi di sistema in cui ci ha precipitato. Costruendo da subito una risposta positiva. Per mettere in sicurezza la democrazia e dare una speranza di futuro ai giovani. Noi ci candidiamo a presentare una piattaforma per la riforma della Repubblica, per la crescita e il lavoro".

Nel dettaglio cosa significa?
"Posso dare dei titoli. Riforme istituzionali. Riforma elettorale. Misure per la legalità e sui costi della politica. L'informazione. La riforma della giustizia per i cittadini".

E sul fronte sociale?
"Una riforma fiscale che carichi sull'evasione e le rendite alleggerendo lavoro, impresa e famiglie. Una nuova legislazione sul lavoro che affronti il dramma del precariato. Qualcosa l'abbiamo già detta: abbassare il costo del lavoro stabile, alzare quello del lavoro precario. Un pacchetto di liberalizzazioni".

Questa piattaforma con chi la discuterete?
"Con tutte le forze di opposizione, con le forze sociali. E con il Paese. A gennaio comincerò un tour delle regioni per parlare dei problemi reali. C'è un Italia che vuole cambiare".

Il Terzo polo una risposta ve l'ha già data. In caso di elezioni andranno da soli. Né Pd né Pdl. Perché volete sbattere di nuovo il grugno?
"Vedo che il terzo polo è stato battezzato con una certa urgenza per respingere le sirene berlusconiane. Li capisco, il timore è fondato. Ma se puntano a un ruolo di condizionamento del centrodestra presto dovranno convincersi che è un'illusione. Berlusconi non tratta, compra. L'idea stessa di un Berlusconi condizionato è un ossimoro. Perciò facciamo maturare nel Terzo polo una riflessione. Sapendo che l'idea e il confronto che proponiamo vivrebbero in ogni caso".

Nelle sue parole è scomparsa la formula Nuovo Ulivo. Di Pietro invece vi chiede un immediato matrimonio a tre. Volete abbandonare l'ex pm e Vendola?
"No. Nessun abbandono di nessun genere. Ma chi vuol discutere con noi deve accettare di confrontarsi seriamente con l'esigenza che poniamo. Quella di una riforma democratica e di una riscossa italiana che richiedono da parte di tutti una straordinaria apertura politica".

Siete consapevoli che per allearvi con il terzo polo dovrete rinunciare alle primarie?
"In nome di una strategia che chiede a ogni forza politica di non peccare di egoismo e di dare qualcosa, siamo pronti a mettere in discussione anche i nostri strumenti. Ci interessa l'obiettivo. Poi c'è un problema che riguarda soprattutto noi: le primarie per le amministrative. Possono inibire rapporti più aperti e più larghi non solo con i partiti ma con la società civile. E possono portare elementi di dissociazione dentro il Pd che non fanno bene a nessuno. Bisogna dunque riformarle".

È vero che la scorciatoia per stringere un patto con il Centro passa per l'offerta a Casini della candidatura a Palazzo Chigi?
"Queste sono fantasie. Non banalizziamo il tema parlando di organigrammi".

Ma lei sarebbe disponibile a un passo indietro nella corsa alla premiership?
"Non ho fatto passi avanti e non faccio passi indietro. Metto davanti a tutto il progetto".

Il Pd è impermeabile a nuove fughe e scissioni?
"Sì. Lo ha dimostrato la manifestazione di Piazza San Giovanni, piena di giovani e famiglie, lo dimostrano le battaglie parlamentari di queste settimane. Siamo un partito elastico ma proprio per questo non ci spezziamo".

Non rischiate di appannarvi e svenarvi nella ricerca di alleanze difficili?
"È il contrario. Come si è capito metto il profilo del Pd prima di discussioni astratte sugli alleati. Del resto questa responsabilità ci compete. Perché senza il nostro progetto non è possibile immaginare alleanze vincenti che superino il berlusconismo".

I giovani hanno manifestato martedì scatenando la loro violenza. Come si può fermare in tempo questo fenomeno?
"Tocca alla politica dare una risposta non ambigua di condanna rispetto alla violenza e noi lo facciamo, tocca alle forze dell'ordine fermare i violenti e pur nelle difficoltà l'impegno c'è stato. Bisogna però lavorare di più per prevenire infiltrazioni organizzate. Tocca agli studenti avere estrema attenzione nelle forme organizzative delle loro proteste, di rimarcare la distanza da ogni strumentalizzazione che può vanificare la loro voce, il loro comprensibile disagio".
(17 dicembre 2010)
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