trilogy ha scritto:solo una precisazione, è Jim Rogers che lo afferma nell'intervista non io
Comunque sono intervenuti perchè dalle cifre che circolano i tedeschi hanno crediti con l'irlanda per il 5% del pil, gl'inglesi per il 6/7% del PIL;

Appunto, l'interconnessione debitoria delle nazioni è il vero motivo, unito al fatto che molte nazioni hanno debiti pubblici superiori al PIL (ed il fatto che quello privato sia di diversa dimensione non è un'attenuante).
In campo commerciale occidentale, nelle società di capitali, vale una sana regola (mi pare assente in Italia) che impone la consegna in tribunale dei libri contabili se il debito supera il 50% del capitale. Oppure se il passivo supera il 50% dell'attivo. Il motivo di questa regola, molto chiara ed inflessibile, è evitare i fallimenti a catena, cio' che il fallimento di una società trascini nel fallimento tutte le altre che si attendevano soldi da lei. Pari regola dovrebbe esistere per i debiti pubblici, proprio per lo stesso motivo. Il limite di Maastricht che impone che il debito di ogni nazione non superi il 60% del PIL va in questa direzione ma come sappiamo oggi siamo arrivati all'80% (ed anche Francia e Germania si sono indebitate notevolmente).
Per quanto riguarda Eurolandia (i 16 Stati che hanno aderito all’euro), il debito pubblico nel 2009 è risultato pari a 79,2% (69,8% nel 2008; 66,2% nel 2007; 68,5% nel 2006). Nel totale, il deficit/PIL più elevato è quello osservato in Grecia (15,4%), Irlanda (14,4), Regno Unito (11,4%) e Spagna (11,1%). Quanto al debito pubblico, il più alto d’Europa è quello della Grecia (126,8%), seguito dall’Italia (116%).
Qui se c'è un modello economico morente (e lo dico a Jim Rogers, non a Trilogy

) è quello che vede gli stati indebitarsi e sostenersi a vicenda strozzando l'economia. Di fatto molti cittadini prestano soldi agli stati, attratti da una promessa di solidità legata alla garanzia statale e da rendimenti tutto sommato bassi ma sicuri, e cosi' facendo non prestano soldi alle aziende (lo farebbero comprando azioni ed obbligazioni per investimenti produttivi). Poi ci si lamenta che non c'è lavoro e che l'economia non gira.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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