pierodm ha scritto:I Cento Libri - per Franz.
Dicevo cento, per dire mille o diecimila: in realtà volevo alludere all'intera letteratura moderna, di genere politico ma non solo.
Il tema era: la presunta assenza d'ideologia nella "vita comune", nel qualunquismo, in chi sembra limitarsi agli "affari propri", e la conseguenza correlata per cui si parla di ideologia come se questa fosse un ghiribizzo tipico della sinistra, ovviamente "utopica".
Calma e gesso. Le cose sono scritte e possono essere rilette. Il tema non era quello.
In un primo caso ti riferivi alla democrazia di massa:
Non ho la pretesa di scoprire niente di speciale, con la mia critica alla democrazia di massa e all'industria della comunicazione: è vero che ho cominciato a pensare queste cose fin da quando ero al liceo, ma sono stato preceduto e sorvolato da illustrissimi sociologi e filosofi della politica, che ne hanno scritto in lungo e in largo -
e nel secondo a liberismo e liberalismo:
Domanda giusta e corretta: "...gli interessi aziendalistici che condizionano le istituzioni, la legislazione, la vita politica - in fondo - a che "ideologia" possono essere avvicinati?"
Per rispondere a questa domanda servirebbero - e sono stati scritti, in effetti - un centinaio di volumi, che hanno in comune come minimo il fatto che quelle cose da te nominate formano una robustissima e gagliardissima ideologia.
Anzi, l'ideoloogia più forte e più resistente che c'è.
Adesso invece ti rifersici al dibattito sull'idoelogia e sulla sua presunta fine.
D'accordo che è implicto che qualsiasi opinione tu sostenga esistono centinia e migliaia di libri a supporto (cosa che puo' dire chiunqe credo a ragione) ma cerchiamo di fissare gli argomenti.
Quelle finite e cadute nel 900 sono le ideologie dogmatiche (quelle che hanno causato milioni di morti).
Ed anche quelle non dogmatiche si sono indebolite.
Finisce o cala di molto soprattutto il metodo di usare l'ideologia come pretesto e scudo, mettendole davanti alle idee.
E chiaro che la mente umana continua a funzionare grazie ad un sistema generale e condiviso di credenze, alcune vere alcune presunte ma accettate in modo acritico. Per come è fatta la nostra mente (chi ha seguito il dibattito scientifico, psicologico e filosofico sul sistema mente-cervello lo sa) non è possibile diversamente. Nel passato questo sistema di credenze ha costituito fortissimi scogli di ideologia dogmatica (non solo religiosa, come sappiamo) e quindi è diventato anche un elemento per la conservazione o la conquista del potere. Questo sta lentamente ma drasticamente calando. Le ideologie non fanno piu' presa nella popolazione, o lo fanno in minura di parecchio inferore. In questo senso, per chiunque abbia il buon senso di voler capire, si parla di partiti post-ideologici o di crollo dell'ideologia.
Ritengo comunque che il processo non sia lineare e quindi ci possono essere alti e bassi, ritorni di fiamma.
Ognuno ha quindi ancora riferimenti ideali ed ideologici ma questo nei piu' consente di pensare con maggior autonomia.
Sono piu' che altro un riferimento, un ausilio per capire; prima erano il palo a cui molti si legavano.
Capisco ovviamente che chi è ancora guidato fortemente da forti ideologie, che ne sia consapevole o no, non accetta questo e rifiuta, portando a sua testimonianza centinaia o migliaia di testi scritti nel periodo in cui la maggioranza degli intellettuali era guidata da forti ideologie di opposta tendenza.
Tuttavia il senso, la direzione di marcia è quello. Piu' le persone sono istruite, piu' le persone si informano, piu' le persone possono discutere in ambiti enormi come Internet (un po' piu' vasti del caffè sotto casa) e minore sarà il peso della ideologia dogmatica nei processi di pensiero individuali e coleettivi.
Questo significa tuttavia che altre cose possono avere maggior peso e non tutte sono positive come istruzione, informazione, dialogo. Anche propaganda e pubblicità continuano ad operare. Anzi è probabile che denudato in tutto o in parte delle resistenze ideologiche (dello scudo protettivo dell'ideologa) si possa essere preda di facili suggestioni pubblcitarie.
Ma questo è comunque un rischio delle menti semplici. Invece di essere prigioniere di una grande ideologia organica, che tutto spiega e tutto mette ordine, sarà soggetto al bombardamento di mille messaggi provenienti da mille attori diversi.
Alla fine dovendo scegliere tra opzione A e B (destra e sinistra per chi preferisce) saranno sempre meno quelli del nocciolo duro che sceglie a prescindere (perchè si è di sinistra fin da piccoli piu' o meno come si è della Juve o della Roma) e saranno sempre di piu' quelli che scelgono (e cambiano idea) sulla base di scelte multifattoriali concrete (imposte, ospedali, scuole, sicuerzza), tra cui non ininfluenti saranno anche gli slogan elettorali ed un po' di demagogia (pur sempre mille volte meno rispetto a quella che ci veniva elargita nel 1900).
Prodi ci ha aiutato a traghettare in questa direzione: posso capire che non sia piaciuto a qualcuno.
Certo che chi lo dipinse come "poeta morente" e guidava l'alternativa al PD oggi è il vero emblema della sconfitta dei partiti ideologici. Come dire, "morente chi"? Morenti sono i Diliberto, i Pecoraro Scanio, i Mussi, i Bertinotti, i Salvi.
Che eredità lasciano costoro? Ben misera rispetto a quanto avevano ricevuto dal 1900.
Ciao,
Franz