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Obama punito, ma salva il Senato

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda franz il 03/11/2010, 11:58

Il primo commento in rete lo trovo sul sito degli economisti italo-amerikani.
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2066
L' America sfiducia Obama
di aldo rustichini, 3 Novembre 2010

che è successo?
I repubblicani vincono la maggioranza al Congresso. Guadagnano intorno a 60 seggi. Ne avevano vinti 56 nel 1946, e 52 nel 1994, le più grandi vittorie nel dopoguerra. I repubblicani vincono un gruppo importanti di elezioni per governatore, come quella dell'Ohio. Vincono fra 7 e 9 posizioni di governatore, per un totale fra 31 e 33 su 50. Il senato resta, di poco, ai democratici. Ma anche lì ci sono degli schiaffi: il seggio che era di Obama passa a Kirk, repubblicano. Giudizio sintetico: Una mazzata per i democratici, gli americani decidono di provare, senza convinzione completa, con i repubblicani.

Che significa?
Due interpretazioni erano possibili del fatto (scontato, e infatti avvenuto) che i democratici avrebbero perso, e di molto. La prima, che questo è solo un riallineamento dopo due elezioni eccezionali: quella del 2006, e quella del 2008 che aveva portato Obama alla presidenza. La seconda è che questo è il rifiuto della politica messa in atto dai democratici nei due anni passati.

È vero che il partito del presidente (i democratici, oggi) nelle elezioni intermedie (quelle, come la attuale, che avvengono fra due elezioni presidenziali) perde sempre terreno. Le ragioni sono quasi fisiologiche: il calo rispetto alle aspettative create nella campagna presidenziale, il fatto che il partito vincitore delle presidenziali ha dovuto per forza conquistare voti che sono invece tradizionalmente dell'altro fronte, e che quindi tendono a tornare a casa.

Un modo per vedere che la sconfitta di oggi è molto di più che un normale aggiustamento è farsi due conti. Per esempio, Hibbs, uno scienziato politico, ha stimato cosa determini l'esito delle elezioni intermedie al Congresso. Da uno studio quantitativo di quelle avvenute nel dopoguerra, lui conclude che ci sono tre fattori che predicono quasi interamente l'esito. Il primo è il numero dei seggi che il partito del presidente aveva nelle precedenti elezioni: il partito tende a mantenerne due terzi circa; i democratici ne avevano 256. Il secondo fattore è il margine di vittoria nel voto popolare: Obama ebbe il 53.7%, McCain il 46.3%, quindi il margine era di 7.4%. Quanto più grande questo margine, tanto più il partito presidenziale aveva preso voti in "terreno avversario", e tanto più perde nelle intermedie. L' ultimo fattore, la crescita media del reddito pro-capite. Il modello è semplice, ma funziona bene per gli anni passati. Fatti i conti, il normale aggiustamento doveva essere di circa 38 seggi persi dai democratici (da 256 a 218, se si considera una crescita nel terzo quadrimestre del 2%). I democratici hanno perso invece intorno ai 60 seggi, molti di più di quanti avevano perso nel 1994. Tutta la differenza è un voto di sfiducia sul programma estremista della amministrazione Obama.

Gli exit polls rivelano una sfiducia verso l'amministrazione vasta e profonda. Il 75 per cento disapprova l'operato di Congresso e Senato; il 54 per cento disapprova il presidente. Il mito delle elezioni del 2008 è finito; il programma di espansione dell'intervento statale in economia si ferma. Comincia per Obama la difesa, se ci riuscirà, di quello che è riuscito a fare nei primi due anni. Dovrà difendere anche la riforma sanitaria, con un partito repubblicano che ha come primo elemento il repeal, l'annullamento della riforma. Difficile pensare che si parli della riforma dell'immigrazione, o delle emissioni inquinanti (Cap and Trade). Il sogno di Obama è fermo. I democratici hanno perso, e molto. Questo non significa che i Repubblicani abbiano convinto. Loro vengono da una presidenza Bush che aveva inaugurato, dopo l'era Clintoniana del bilancio in pareggio, una spesa pubblica fuori controllo. Il fatto che non siano riusciti a vincere alcune delle elezioni che fino a qualche giorno fa erano contese viene dalla mancanza di un programma chiaro.

La svolta a destra
Bisogna tener conto del fatto che la svolta a destra è più grande di quanto i numeri indichino. L'esempio più chiaro è la vittoria al senato (in West Virginia) del democratico Manchin, dopo una combattuta battaglia. Manchin era stato per sei anni il governatore dello stato. Attaccato da destra in uno stato sostanzialmente conservatore, ha corso a destra quanto era dignitosamente possibile, e anche più, attaccando esplicitamente, apertamente, la amministrazione Obama su tutte le riforme, in particolare quella della sanità e quella di riduzione delle emissioni (Cap and Trade). In un video leggendario si è presentato in tenuta da cacciatore, promettendo che avrebbe chiesto all'amministrazione conto della spesa incontrollata. Alla fine del video, imbraccia il fucile e spara al programma di Cap and Trade attaccato a un paletto, facendo centro perfetto. E questo è il candidato democratico vincitore.

Un altro elemento è che il partito repubblicano cambia, acquistando molti dei rappresentanti ragionevoli dei Tea Party. Fra questi il più prestigioso è Marc Rubio, Florida, giovane, di bell'aspetto, figlio di emigrati cubani. È l'incubo dei democratici, che lo vedono come la voce di una minoranza (latinos) che preferisce fare da sola invece che chiedere assistenza statale. Voi capite da soli a quale altra minoranza i latinos si contrappongano e quale sia quella demograficamente vincente nel futuro, sia immediato che non. Gli exit polls dimostrano che il fenomeno Tea Party non è passeggero: il 40 per cento approva il Tea Party, il 35 lo disapprova. I rappresentanti estremi del movimento Tea Party perdono (per esempio Christine O'Donnell, e Sharron Angle). Una lezione importante, e un brutto segno per personaggi "pittoreschi" come Sarah Palin: ci vuole sostanza politica, non bastano le invocazioni.

I casi senza speranza
La California è un caso a sé. È uno stato sull'orlo della bancarotta. Si sono eletti come governatore (a sostituire l'attore austriaco Arnold Alois Schwarzenegger che si erano scelti nel 2003 per sostituire il bancarottiere Davis) l'ex-governatore Jerry Brown. Questo era stato eletto la prima volta (come governatore) nel 1974! In quegli anni il governo in Italia era Moro IV. Uno stato in cui i polls dicono che circa l'otto per cento dei votanti crede che lo stato stia andando nella direzione giusta (non fate i Brunetta o le giornaliste di Studio Aperto: questo vuol dire che X% = 100% - 8% ... pensa stia andando nella direzione sbagliata) e poi si elegge un personaggio degli anni '70 come Brown (e Barbara Boxer al senato) è perduto alla ragione.

I prossimi due anni
Obama può difendere la riforma sanitaria con un veto, e ha i voti per farlo. Quanto gli costerà, e quanti dei nuovi eletti lo seguiranno, visto il bagno di sangue che c'è stato? Ci sono più di venti senatori che devono affrontare le elezioni di nuovo fra due anni. Molti di loro sono in stati conservatori. Quanti saranno disposti a sacrificarsi in una difesa a oltranza del programma di riforme di Obama? Obama ha spinto per un programma che gli americani oggi hanno rifiutato. Io sono convinto che sia così ideologico che non si sposterà al centro come fece Clinton dopo la sconfitta del 1994. La paralisi è l'ipotesi più probabile. Il rendiconto ora ci sarà nel 2012.
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franz
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Re: Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda trilogy il 03/11/2010, 12:56

franz ha scritto:Il primo commento in rete lo trovo sul sito degli economisti italo-amerikani.
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2066
L' America sfiducia Obama
di aldo rustichini, 3 Novembre 2010
La svolta a destra
Bisogna tener conto del fatto che la svolta a destra è più grande di quanto i numeri indichino. L'esempio più chiaro è la vittoria al senato (in West Virginia) del democratico Manchin, dopo una combattuta battaglia. Manchin era stato per sei anni il governatore dello stato. Attaccato da destra in uno stato sostanzialmente conservatore, ha corso a destra quanto era dignitosamente possibile, e anche più, attaccando esplicitamente, apertamente, la amministrazione Obama su tutte le riforme, in particolare quella della sanità e quella di riduzione delle emissioni (Cap and Trade). In un video leggendario si è presentato in tenuta da cacciatore, promettendo che avrebbe chiesto all'amministrazione conto della spesa incontrollata. Alla fine del video, imbraccia il fucile e spara al programma di Cap and Trade attaccato a un paletto, facendo centro perfetto. E questo è il candidato democratico vincitore.


Adoro queste conversioni politico-culturali disinteressate, potenza del carbone :mrgreen:
ciao
trilogy

Tuesday August 17, 2010
Mylan contributes big to Manchin Senate bid
by The Associated Press
The Associated Press
by Ry Rivard
Daily Mail Capitol Reporter
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CHARLESTON, W.Va. -- Drug maker Mylan Pharmaceuticals is helping West Virginia Gov. Joe Manchin rake in campaign cash in the special election for U.S. Senate.

Reports posted Wednesday show Manchin's campaign raised another $181,700 between Aug. 11 and Aug. 13. That's on top of the $537,000 listed in previous Federal Election Commission filings.

The new filings show Manchin received about $60,000 from nearly two dozen Mylan executives and its political action committee. Those donors include daughter Heather Bresch and former top aid Lara Ramsburg.

Other recent contributors include the United Mine Workers union and JPMorgan Chase.

Other corporate donors and Democratic senators have already lined up behind Manchin's campaign, according to campaign finance records.
Coal and energy companies, a defense contractor, a top international law firm and even UPS all have given thousands of dollars to Manchin, the Democrat favored to win the West Virginia Senate race.
Political action committees founded by Manchin's would-be Senate colleagues have also given to Manchin's campaign. Those donations include $10,000 from the PAC affiliated with Senate Majority Leader Harry Reid.

Manchin has, so far, out raised Republican frontrunner John Raese nearly 10-1, although there is little indication the millionaire businessman will want for cash during the campaign.

Manchin's campaign raised $418,000 in the first 19 days of the race to fill Robert Byrd's unexpired term, according a campaign finance filing that covers July 20 to Aug. 8.

By Aug. 8, Raese had raised just over $30,000 from contributors, although he had by then given his campaign $120,000. Since then, Raese has put in another $200,000, according to his campaign.

Many of Raese's donors are members of his family or partners in his companies. Raese is planning a big fundraiser this week in Morgantown, his campaign manager said. About half of Manchin's money was raised during a big fundraiser on Aug. 2 at Sen. Jay Rockefeller's home in Washington.

So far, Raese is outspending Manchin.

Raese has already bought radio and TV ads and plans another ad buy next week.

Manchin has yet to buy any ads.

Raese spent $140,000 through Aug. 8; Manchin spent $35,000.
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Re: Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda franz il 03/11/2010, 14:11

trilogy ha scritto:Adoro queste conversioni politico-culturali disinteressate, potenza del carbone :mrgreen:

Almeno con la trasparenza nelle donazioni certe cose sui candidati usa le sappiamo ufficlialmente.
Da noi invece solo le intercettazioni (ricordi quel "facci sognare"?) ci fanno sapere un millesimo della rete di interessi tra poteri economici e politica.
Franz
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Re: Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda trilogy il 03/11/2010, 19:39

Sotto, il link al sito dei Tea Party Patriots, l'ala dura del movimento. E' da qui che avevo preso lo spunto per formulare la proposta, postata in un'altra discussione: [...]quando nasce un nuovo cittadino lo Stato gli versa una dote sul fondo pensione..[..] Loro propongono un meccanismo del genere per eliminare le tasse. Ho anticipato la presentazione in Italia prima di vedere la proposta riciclata in qualche elegante modello macroeconomico o nel prossimo contratto con gli italiani da Bruno Vespa :mrgreen:

link: http://www.teapartypatriots.org/
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Re: Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda franz il 03/11/2010, 21:32

trilogy ha scritto:Sotto, il link al sito dei Tea Party Patriots, l'ala dura del movimento. E' da qui che avevo preso lo spunto per formulare la proposta, postata in un'altra discussione: [...]quando nasce un nuovo cittadino lo Stato gli versa una dote sul fondo pensione..[..] Loro propongono un meccanismo del genere per eliminare le tasse. Ho anticipato la presentazione in Italia prima di vedere la proposta riciclata in qualche elegante modello macroeconomico o nel prossimo contratto con gli italiani da Bruno Vespa :mrgreen:

link: http://www.teapartypatriots.org/

Loro forse potrebbero farlo.
Da noi come dote ogni cittadino che nasce ha 28'000 euri di debito.

Franz
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Re: Obama punito, ma salva il Senato

Messaggioda trilogy il 03/11/2010, 22:48

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Sotto, il link al sito dei Tea Party Patriots, l'ala dura del movimento. E' da qui che avevo preso lo spunto per formulare la proposta, postata in un'altra discussione: [...]quando nasce un nuovo cittadino lo Stato gli versa una dote sul fondo pensione..[..] Loro propongono un meccanismo del genere per eliminare le tasse. Ho anticipato la presentazione in Italia prima di vedere la proposta riciclata in qualche elegante modello macroeconomico o nel prossimo contratto con gli italiani da Bruno Vespa :mrgreen:

link: http://www.teapartypatriots.org/

Loro forse potrebbero farlo.
Da noi come dote ogni cittadino che nasce ha 28'000 euri di debito.

Franz


Debito pubblico, Tremonti: Italia meglio anche degli Usa (se lo dice lui...)
[..]I numeri del Fondo indicano che per arrivare a un rapporto del 60% tra debito e Pil nel 2030 l'Italia ha bisogno di un aggiustamento strutturale attorno al 4% dell'avanzo primario nei prossimi dieci anni, un dato in linea con quello tedesco e assai distante dal quasi 16% stimato per la Grecia, il circa 13% del Giappone o il 12% degli Usa[..]

http://tg24.sky.it/tg24/economia/2010/0 ... altri.html

stanno messi male anche loro, continuano a stampare carta....

La Fed conferma i tassi vicini allo zero e riapre i rubinetti: $600 miliardi
L'acquisto di titoli a lungo avverra' entro meta' 2011.
Ora si rischia di innescare una spirale inflativa: il rendimento dei Treasury a 10 anni potrebbe scendere ulteriormente, spingendo al rialzo i prezzi. Confermata le stime per una ripresa lenta dell'economia. Mercato regge, dollaro vacilla (-0.4%)
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1030931

ho provato anche a fare qualche simulazione sull'idea dei tea party "dell'investimento iniziale", ma diventa interessante o su capitali o su rendimenti reali elevati. Una combinazione teorica sarebbe 31500 euro con 4% di rendimento reale per 40 anni :cry: ci vorrebbe un derivato con leva, ma poi Tremonti chi lo sente :mrgreen: :mrgreen:
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