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Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato

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Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato

Messaggioda franz il 27/10/2010, 16:12

Lo confermano in ambienti investigativi
Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato per «concorso esterno»
L'inchiesta della procura palermitana


MILANO - Il generale Mario Mori, ex comandante del Ros dei carabinieri, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Palermo per l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito del fascicolo sulla presunta trattativa tra la mafia e pezzi delle istituzioni durante gli anni delle stragi. Lo confermano in ambienti investigativi.

GLI ALTRI INDAGATI - Oltre a Mori, per la presunta trattativa la Procura ha indagato anche Massimo Ciancimino, pure per concorso esterno in associazione mafiosa. Per il reato di «attentato a un corpo politico o istituzionale dello Stato» sono stati invece iscritti nel registro degli indagati i boss corleonesi Bernardo Provenzano e Totò Riina, e il colonnello dei carabinieri Giuseppe De Donno. La mossa della Procura di Palermo potrebbe preludere alla richiesta di un cambiamento dell'imputazione a carico di Mori nel processo in cui attualmente risponde di favoreggiamento aggravato in relazione alla mancata cattura di Bernardo Provenzano.

27 ottobre 2010
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Re: Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato

Messaggioda ranvit il 27/10/2010, 19:40

da repubblica.it :

MAFIA
Spatuzza: "Un uomo dei servizi nel garage
dove si preparò l'autobomba per Borsellino"
PALERMO - Il funzionario dell'Aisi Lorenzo Narracci, indagato dai pm di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta sulle stragi mafiose del '92, è stato riconosciuto dal pentito Gaspare Spatuzza, durante una ricognizione, come "il soggetto estraneo a Cosa nostra visto nel garage mentre veniva imbottita di tritolo la Fiat 126 usata nell'attentato al giudice Paolo Borsellino".
(27 ottobre 2010)
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Re: Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato

Messaggioda franz il 27/10/2010, 21:19

Spatuzza: "Un uomo dei servizi nel garage
dove si preparò l'autobomba per Borsellino"

Si tratterebbe di Lorenzo Narracci, ex funzionario del Sisde attualmente in servizio all'Aisi. Per il pentito l'agente è somigliante al "soggetto estraneo a cosa nostra" visto nel garage dove veniva imbottita di tritolo la Fiat 126 usata in via D'Amelio. Narracci è stato riconosciuto anche da Massimo Ciancimino: incontrò il padre Vito, sindaco di Palermo colluso con la mafia. Salvatore Borsellino: "Nessuno intralci i magistrati"

PALERMO - In una Dia di Caltanissetta blindata, il funzionario dell'Aisi Lorenzo Narracci, indagato dai pm della Procura nissena nell'ambito dell'inchiesta sulle stragi mafiose del '92, è stato indicato dal pentito Gaspare Spatuzza come somigliante al "soggetto estraneo a Cosa nostra visto nel garage mentre veniva imbottita di tritolo la Fiat 126 usata nell'attentato al giudice Paolo Borsellino".

In un confronto all'americana, a Spatuzza sono state mostrate più persone simili di aspetto, dietro a un vetro. Tra queste il funzionario dei Servizi. E il pentito non avrebbe avuto esitazioni nel riconoscere in Narracci lo stesso individuo mostratogli in foto nei mesi scorsi e da lui allora indicato come somigliante "alla persona estranea a Cosa nostra" che era nel garage dove fu imbottita di tritolo l'auto usata per la strage di via D'Amelio. Ma, ha affermato Spatuzza, secondo quanto si è appreso successivamente, di non essere certo al 100 per cento che si tratti della stessa persona presente ai preparativi dell'eccidio, pur ribadendo la somiglianza tra i due.

Narracci, ex funzionario del Sisde tuttora in servizio all'Agenzia per la sicurezza interna (Aisi), è indagato dalla procura di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta sulla strage del '92 in via D' Amelio a Palermo in cui vennero fatti saltare in aria con un'autombomba il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque poliziotti di scorta. Il funzionario, dopo la notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta, è stato allontanato dal suo precedente incarico e destinato ad altri compiti all'interno dell'Aisi.

Alla Dia Narracci è stato riconosciuto anche da Massimo Ciancimino, figlio di Vito, ex sindaco di Palermo colluso con la mafia, che da mesi racconta ai magistrati i retroscena sulla cosiddetta 'trattativa' tra lo Stato e Cosa nostra. Per Massimo Ciancimino, Narracci è "l'uomo che in un'occasione incontrò il padre nella sua abitazione". Oltre alla "ricognizione", tra Ciancimino e l'agente c'è stato anche un confronto: Narracci ha negato di avere mai visto Ciancimino e suo padre.

Ma di Lorenzo Narracci si sarebbe parlato anche in una delle ultime sedute del Copasir. Il 13 ottobre, nel corso dell'audizione del direttore dell'Aisi, Giorgio Piccirillo, alcuni componenti del Comitato per la sicurezza della Repubblica avrebbero chiesto la rimozione del funzionario e in particolare dall'Aisi. Una rimozione già sollecitata precedentemente, quando a inizio luglio il comitato affrontò il caso di fronte al direttore del Dis, Gianni De Gennaro.

In una giornata forse di svolta nelle indagini sulla trattativa tra Stato e Mafia nella stagione delle stragi del '92 si inquadra anche l'iscrizione di un nuovo indagato da parte della Procura di Palermo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta del generale Mario Mori, ex comandante del Ros 1, già sotto processo a Palermo con l'accusa di aver favorito la latitanza del capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano.

Salvatore Borsellino: "Nessuno intralci i magistrati". "Da anni sostengo che mio fratello è stato ucciso perché si è messo di traverso alla trattativa tra la mafia e lo Stato. Forse siamo a un passo dalla verità". Così Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio. "Speriamo che nessuno intralci quei magistrati eccezionali che stanno stanno togliendo il velo per arrivare alla verità: Antonino Ingroia, Nino Di Matteo e Sergio Lari". Borsellino, in qualità di responsabile del movimento delle Agende Rosse, annuncia di aver organizzato per il 20 novembre una manifestazione in quattro città (Palermo, Roma, Firenze e Milano) "per sostenere proprio questi magistrati". "Ho grande paura che possa succedere qualcosa - avverte il fratello di Paolo Borsellino -. Il pericolo può arrivare da quelle stesse persone che hanno messo le bombe in via D'Amelio, e non mi riferisco ai mafiosi. Tutto è legato a quell'infame trattativa tra Stato e mafia".

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Re: Trattativa Stato-mafia, il generale Mori indagato

Messaggioda Iafran il 27/10/2010, 22:56

franz ha scritto:Borsellino, in qualità di responsabile del movimento delle Agende Rosse, annuncia di aver organizzato per il 20 novembre una manifestazione in quattro città (Palermo, Roma, Firenze e Milano) "per sostenere proprio questi magistrati". "Ho grande paura che possa succedere qualcosa - avverte il fratello di Paolo Borsellino -. Il pericolo può arrivare da quelle stesse persone che hanno messo le bombe in via D'Amelio, e non mi riferisco ai mafiosi. Tutto è legato a quell'infame trattativa tra Stato e mafia".

Le attività di "quelle stesse persone che hanno messo le bombe in via D’Amelio" spaziano fra attentati veri alle vite dei Magistrati, dei testimoni e dei pentiti (inclusi parenti ed affini) ad attentati falsi per depistare le indagini o per frastornare l'opinione pubblica ed alterarne le simpatie elettorali.
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