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IL SONDAGGIO Crolla il Pdl, bene finiani e Lega

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IL SONDAGGIO Crolla il Pdl, bene finiani e Lega

Messaggioda ranvit il 19/10/2010, 16:38

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ref=HREA-1

IL SONDAGGIO
Crolla il Pdl, bene finiani e Lega
Lo scontro interno punisce Berlusconi
La rilevazione di Ipr marketing per Repubblica.it. Meno fiducia nel premier e nel suo partito. Bene il Carroccio e i centristi di Casini. Tra i ministri segno negativo per il titolare del Welfare Maurizio Sacconi
di MATTEO TONELLI

Gli elettori premiano la chiarezza

ROMA -Crolla il Pdl, tiene la Lega e sorridono i finiani che consolidano il consenso. Le tensioni che agitano il partito del Cavaliere fanno sentire i loro effetti. Con un Silvio Berlusconi in calo, sempre più costante, che si può consolare solo grazie alla tenuta del governo. Il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it fotografa un premier sempre più in difficoltà e un Pdl che risente pesantemente delle tensioni interne con i finiani. Un logoramento che mette in circolo dinamiche che premiamo il Carroccio, sempre più convinto della necessità del voto, i centristi dell'Udc e la loro scelta "autonomista" rispetto ai poli, e i finiani che, nell'attesa di trasformarsi in partito, vedono crescere il loro grado di fiducia.

VAI ALLE TABELLE 1

Premier e governo. Lontanissimo quel 53% fatto segnare a metà 2009, distante anche il 45% del gennaio 2010, Silvio Berlusconi si aggrappa ad un 37% che testimonia tutte le sue difficoltà. Solo un mese fa, il premier era a quota 39. Dopo 30 giorni, la caduta è di due punti percentuali. In aumento, ovviamente, chi la fiducia nei suoi confronti la sta perdendo: dal 55% di settembre al 58% di oggi. Se il premier va male, il governo resiste. La sfiducia nell'esecutivo è immutata rispetto ad un mese fa: un 64% che sovrasta il 30% di chi dice di nutrire speranze nell'esecutivo.

Ministri. In testa resta il titolare del Welfare Maurizio Sacconi, reduce da uno scontro frontale con Cgil e Fiom. Contrapposizione che non pare aver pagato, visto il calo di tre punti percentuali resgistrato questo mese (dal 64% al 61%). Piazza d'onore per il Guardasigilli Angelino Alfano e il titolare del Viminale Roberto Maroni (60%). Calano, invece, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (dal 54% al 52%), il titolare delle Riforme Umberto Bossi, reduce dalla pajata riparatrice con il sindaco di Roma. Scende a picco il gradimento del ministro della Difesa Ignazio La Russa: dopo la morte dei quattro alpini in Aghanistan, il coordinatore del Pdl cala di quattro punti percentuali (dal 42% al 38%). Stessa percentuale negativa per il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini che scende al 36%. Da segnalare che nessuno della squadra di governo guadagna posizioni.

Partiti. I dati premiano Carroccio e Udc. Entrambi (nonostante i centristi registrino un calo del 3%) superano tutti gli altri raggruppamenti. Marcatissima, la flessione del Pdl (-5%), ed è significativo anche il 2% in meno dell'Italia dei Valori (forse legato all'estandersi del movimento di Beppe Grillo). Il Pd, invece, resta inchiodato al 27%. Buono, inoltre, il risultato dei finiani che guadagnano consensi toccando quota 22%. Infine un dato generale che accumuna i due grandi partiti: ovvero un generale calo di fiducia. Un segno meno costante che testimonia quanto la disillusione degli elettori sia marcata. Troppe voci e troppa confusione, insomma, non pagano.
(19 ottobre 2010)
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Re: IL SONDAGGIO Crolla il Pdl, bene finiani e Lega

Messaggioda trilogy il 19/10/2010, 17:03

Se vogliono dare quell'interpretazione ai dati va bene. A me sembra che c'è un trend generale di perdita di fiducia per tutti i partiti, il saldo tra guadagni e perdite è -7
Guardando i dati recenti settembre su ottobre 2010 il PD guadagna 1 punto, (si è stabilizzato) Fini guadagna 2 punti, e con la campagna di stampa sulla casa di Montecarlo è un dato interessante. Ma si sapeva, per quello La Russa è tanto nervoso. La lega tiene. Tutti gli altri continuano a perdere in credibilità.

ciao
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Re: IL SONDAGGIO Crolla il Pdl, bene finiani e Lega

Messaggioda ranvit il 19/10/2010, 17:08

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ref=HREA-1

Gli elettori premiano la chiarezza
di ANTONIO NOTO*

ANCHE questo mese i sondaggi registrano un calo di fiducia del governo Berlusconi. Si tratta di una tendenza ormai consolidata, ininterrotta da quasi un anno. Ad essa si accompagna una generale condizione di debolezza del sistema dei partiti. La sofferenza in questo caso è acuita non tanto dallo schieramento di appartenenza, quanto dalla "riconoscibilità" della proposta politica. Nella fase di confusione che attraversa la legislatura gli elettori chiedono con forza strumenti per orientarsi.

Oggi, al comando della classifica della fiducia ai partiti ci sono Lega e Udc che sostituiscono Pdl e Pd i paladini del bipolarismo. La tenuta della Lega è il risultato di una strategia che nella sua semplicità fornisce delle coordinate di percorso definite e univoche. Il partito di Bossi, in termini molto schematici, è considerato l'alfiere del ritorno alle urne. Aldilà degli scenari che esse aprirebbero e del loro effettivo contributo in termini di stabilizzazione del quadro politico, la posizione gode del merito della chiarezza.

Altrettanto coerente è stata l'Udc, che respingendo pervicacemente al mittente l'invito a diventare la terza o la quarta gamba del Governo, pur non aumentando consensi, viene premiata in termini di fiducia nella comparazione con gli altri partiti. La forza di centro appare in qualche modo speculare alla Lega, il suo contraltare nel campo moderato. Così come il partito di Bossi, anche l'Udc ritiene che la legislatura stia ormai percorrendo il viale del tramonto.

Un discorso diverso può essere fatto per Fli. La nuova creatura di Fini, dopo essere stata avvertita come possibile agente "virtuoso" di cambiamento - talvolta anche in chiave distorta, in supplenza ai limiti delle opposizioni - tende con il trascorrere delle settimane ad acquisire un profilo diverso e a non "decollare", quantomeno in termini di fiducia. La posizione interna e tuttavia critica nei confronti della maggioranza la caratterizza come elemento destabilizzante del quadro politico ma votato, al contempo, alla conservazione dello status quo.

Nel caso del Pdl, il forte calo di fiducia va interpretato in modo diverso. Diviso al suo interno e messo in discussione nella sua struttura e capacità di funzionamento perfino dal presidente del consiglio, il principale partito di maggioranza subisce e al contempo rende più acute le difficoltà vissute dal governo. Da qui il fortissimo decremento di fiducia registrato questo mese (5 punti in meno rispetto a settembre).

Anche il risultato del Partito Democratico può essere inserito all'interno di questo quadro interpretativo. Con l'iniziativa assunta nelle ultime settimane rispetto alla costruzione delle alleanze, Bersani ha mostrato la "bussola": una mossa che ha inciso positivamente sulla percezione del partito, non solo nell'elettorato di riferimento.

*direttore IPR Marketing
(19 ottobre 2010)
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