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Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda matthelm il 17/10/2010, 19:09

chango ha scritto:
matthelm ha scritto:
Guarda che lo sapevo che non eri d'accordo!
Nota chango, ti aggrappi ad una campagna denigratoria iniziata proprio alla mancanza della presentazione della lista unitaria nel 2006. Scelta stramaledettamente giusta. Pensa se eravamo pronti allora che non lo siamo neanche adesso.!!!
Da lì è nato l'attacco, che continuerà per l'eternità a patto che Rutelli non si converta e "rinasca a nuova vita". Siamo sempre lì, chi non si adegua a certe "intuizioni" verrà condannato alla gogna. La storia ricorda i socialdemocratici di Saragat, poi i socialisti di Nenni, quelli del Manifesto e così via così via, poi Rutelli, poi Bonanni, poi la Cisl e la Uil, poi tutti quelli che sono usciti dal PD e certamente ne dimentico molti altri.
Tutti condannati per le "poltrone" per l'"opportunismo", per "fascismo", "pretesto per andarsene", ora "cicciobello" (... egli è andata ancora bene)... e guai a chi va fuori dalla linea indicata dai capi.

Non cambierà mai questa maniera di rapportarsi? Considerando i fatti in discussione in questi giorni penso proprio di no.
Ma poi penso che chi ragiona così viene sempre sbertucciato dalla Storia.Inevitabile.




perchè se non si crede a certe "intuizioni" si è preteso di farne parte?

se Rutelli riteneva sbagliato nel 2005 una lista unitaria, perchè ritenere giusta la nascita del PD nel 2007?
cosa era cambiato nel frattempo? gli idioti comunsiti sempre idioti comunisti erano. non cambiano certo in due anni...

perchè invece che candidarsi direttamente al congresso ed esporre la propria linea politica chiaramente e misurarsi direttamente con la base del PD, si è sempre messo in seconda fila limitandosi a porre le sue "condizioni"?




...perchè ha voluto tentare lo stesso... ed al congresso i vecchi segretari Fasssino e Rutelli non potevano candidarsi!
La conosci la storia o vuoi iniziare una di quelle discussioni senza fine, con la certezza che mai e poi mai cederesti un palmo della tua verità?

Ha proprio ragione Ranvit.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda ranvit il 17/10/2010, 19:39

Ha proprio ragione Ranvit.



Certo che ho ragione! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda chango il 17/10/2010, 20:25

matthelm ha scritto:
...perchè ha voluto tentare lo stesso...



in effetti ha una linea poltica che procede a tentoni...


matthelm ha scritto:ed al congresso i vecchi segretari Fasssino e Rutelli non potevano candidarsi!
La conosci la storia o vuoi iniziare una di quelle discussioni senza fine, con la certezza che mai e poi mai cederesti un palmo della tua verità?

Ha proprio ragione Ranvit.


posso sbagliarmi, ma non mi risulta che al Congresso (2009) i vecchi segretari non potessero candidarsi.
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda Iafran il 17/10/2010, 22:44

trilogy ha scritto:
franz ha scritto:A me pare che la sinistra radicale, forse sentendo l'odore di quello che succede in grecia e francia, sia piu' portata a ribadire le posizioni di sempre, a cavalcare la piazza, il conflitto perenne con i cattivi padroni.
A cui la base (quella rimansta, che non ha ancora lasciato) è stata abituata con decenni di demagogia.
Franz


Stanno lavorando tutti al rimescolamento di carte che seguirà la fine del berlusconismo.Da un lato la sinistra politica e sindacale mira a rompere il PD attirandone una parte su posizioni più radicali,
Dall'altro lato c'è il sindacato cattolico che ha lo stesso obiettivo. Guarda al lato opposto, per far nascere un nuovo partito centrista riunendo anche pezzi del PdL, sacconi in primis.
La base? Penso sia meno sciocca di quello che sembra, in parte pensa sia la strategia giusta, in parte ha capito come diceva quel ragazzo nel post che ho ripreso giorni fa: "lo so che di me non gliene frega niente a nessuno.

E' una morsa da cui liberarsi. Sarebbe necessario recuperare la guida del carro invece che fare la ruota, non è facile.
Bersani per me si sta muovendo abbastanza bene, ma è un compito complesso per chiunque. In questa fase bisogna insistere e tenere la barra diritta sugli interessi degli italiani, smascherando il gioco e le contraddizioni degli altri quando è necessario. Poi è indispensabile recuperare capacità di elaborazione propositiva che ancora stenta a manifestarsi.

Ho l'impressione che gli interessi in gioco siano grossi e molti ... e fanno molto gola alla nostra "casta politica".
Agli altri, ai cittadini, ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati, ai pensionati ... non toccherà proprio niente, anzi!

Il popolo che finora veniva fritto in padella, dopo sarà arrostito nella brace!

E' possibile che dobbiamo scoprire la veridicità gattopardesca narrata da Giuseppe Tomasi da Lampedusa?

trilogy se non ci liberiamo di questa morsa i "Iafran" e i tanti "altri" di opposte idee (nel Cs) sono come "i capponi di Renzo".

Non so se devo annullare quella "macumba ben indirizzata" a cui accennavo mesi e mesi fa, per non soffrire una delusione maggiore dopo.
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda trilogy il 18/10/2010, 0:25

Iafran ha scritto:Il popolo che finora veniva fritto in padella, dopo sarà arrostito nella brace!

E' possibile che dobbiamo scoprire la veridicità gattopardesca narrata da Giuseppe Tomasi da Lampedusa?

trilogy se non ci liberiamo di questa morsa i "Iafran" e i tanti "altri" di opposte idee (nel Cs) sono come "i capponi di Renzo".

Non so se devo annullare quella "macumba ben indirizzata" a cui accennavo mesi e mesi fa, per non soffrire una delusione maggiore dopo.


Ora dovremo assorbire la nuova offensiva mediatica che Berlusconi avrà messo a punto in questi giorni di convalescenza. Vedremo cosa si è inventato questa volta. Dopo il piano per il sud e quello per la vita forse il ministero della gioia e della prosperità? Nel complesso sono ottimista.
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda pierodm il 18/10/2010, 1:01

Ma davvero c'è qualcuno che ha voglia di consumare energia per difendere o, peggio, esaltare Cicciobello?

Uno sente che si condanna la sinistra obsoleta, che si è insofferenti delle scelte sbagliate dei dirigenti, della vecchia politica, della mediocrità dei nani e ballerine che attorniano Montecitorio, dei politicanti ipocriti, chiacchieroni, opportunisti, infantili et velleitari, uno sente questo e s'immagina che a tutto ciò corrisponda chissà che cosa ... e poi scopre che tra le nubi che si aprono in hoc signo sul ponte Milvio della speranza c'è nientedimeno che Cicciobello !
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda franz il 18/10/2010, 7:59

pierodm ha scritto:Ma davvero c'è qualcuno che ha voglia di consumare energia per difendere o, peggio, esaltare Cicciobello?

Uno sente che si condanna la sinistra obsoleta, che si è insofferenti delle scelte sbagliate dei dirigenti, della vecchia politica, della mediocrità dei nani e ballerine che attorniano Montecitorio, dei politicanti ipocriti, chiacchieroni, opportunisti, infantili et velleitari, uno sente questo e s'immagina che a tutto ciò corrisponda chissà che cosa ... e poi scopre che tra le nubi che si aprono in hoc signo sul ponte Milvio della speranza c'è nientedimeno che Cicciobello !

Vero. Se si fa la contabilità delle mediocrità c'è il rischio, oggi, di cadere in depressione.
Praticamente non c'è futuro, perché se anche ne trovassimo UNO, non basterebbe. Serve un'intera squadra, non un caso singolo a cui passare il pacco. È tutto il sistema che è decomposto e ammuffito. Forse mettendo insieme pezzi qua e là si riesce a costruire una specie di fenice ma rimane il problema del leader, della squadra. Secondo me gli unici che ci possono provare oggi sono alcuni imprenditori di successo (si parla di montezemolo, qualcuno di marcegaglia, abbiamo i vari debenedetti, delvecchio etc) e la cosa in se la dice tutta. Dimostra che la politica è fallita e solo l'industria ed il mondo del business sanno produrre persone che "fanno", che riescono a fare quello che progettano, che hanno successo. Non a caso su entrambi i fronti sono entrati personaggi che vengono dall'impresa (privata con Berlusconi, pubblica con Prodi) sia pur con intenti e fini notoriamente diversi.
Lasciamo quindi perdere i vari nomi e cognomi di improbabili conducator, subcomandanti d'origine poliitca.
Abbiamo bisogno, per la cura da cavallo, di manager prsi dalla società civile, dall'impresa, non di funzionari o burocrati.

Franz
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda trilogy il 18/10/2010, 10:31

L'INTERVISTA
Bersani: Cisl e Uil non hanno tradito
"Il Pd non sceglie tra i sindacati"
"Il nostro è un partito di governo momentaneamente all'opposizione e in quanto tale non è un sindacato, non aderisce a manifestazioni sindacali". Il segretario del Pd lo ripete più di una volta: sono due cose diverse e distinte
di CLAUDIO TITO
http://www.repubblica.it

IL GIORNO dopo la "pacifica" manifestazione della Fiom, il segretario del Pd non nasconde che tra i democratici siano emerse divisioni. Ma sostiene che il suo partito non debba schierarsi nei confronti sindacali. Ritiene che il suo compito debba essere quello di lanciare un nuovo "Patto sociale" per affrontare l'emergenza-lavoro. E per questo si batte per "l'unità di Cgil, Cisl e Uil". "Ma - premette - sono irritato per come qualcuno ci descrive. Noi non siamo incerti, non abbiamo una linea opportunista. Chi lo dice non capisce un accidente".

Con chi ce l'ha?
"Con qualche commentatore. Il Pd è un partito che discute. Ma soprattutto ha un compito diverso da quello di aderire o meno a manifestazioni sindacali".

Sta di fatto che nel campo dell'opposizione la confusione non è mancata. C'è chi ha appoggiato la linea della Fiom e chi quella della Cisl.
"I metalmeccanici della Fiom hanno diverse buone ragioni e vanno ascoltati. Così come quelli della Fim e della Uilm non possono essere considerati dei traditori. E vanno ascoltati anche loro. Chi può ricomporre l'unità, deve dare una mano. Un partito di governo come il nostro, lo ribadisco, non è un sindacato. Si definisce per il patto sociale che propone".

Intanto, sabato scorso Bonanni e Angeletti sono stati accusati di tradimento.
"Non va bene, l'ho detto. C'erano dei cartelli inaccettabili, ma il leit motiv di quella manifestazione non è stato questo, non è stata la cifra del corteo. Proprio perché in giro c'è questo tipo di problema, ci sono questi toni e queste tensioni, bisogna fare in modo di raffreddare il clima".

Le divergenze tra i democratici hanno sfiorato la spaccatura.
"E infatti lo dico anche ai miei. Il compito del partito è avere un progetto suo da portare ovunque e non misurare le distanze da un sindacato".

E' la linea per tenere insieme Casini e Vendola? Il leader Udc sostiene che la manifestazione di sabato non può essere la base per un'alternativa riformista.
"Ma Casini ha anche detto che non si può lavorare per dividere il mondo del lavoro. La gente che stava a San Giovanni è una fonte di energia che va considerata. Guai a pensare che le forze del lavoro e anche quelle delle impresa non siano una risorsa per un progetto di alternativa".

Non avverte il pericolo che proprio su questo terreno possa venire meno la possibilità di costruire un'alleanza per battere Berlusconi?
"Certo che ho questa preoccupazione e per questo sto lavorando. L'alternativa deve nascere sulla ricomposizione. Sto lavorando per dare corpo all'alternativa con un progetto".

Nel frattempo, quando bisognerà schierarsi sulle scelte del sindacato, cosa farete? Ad esempio, appoggerete lo sciopero generale?
"Non mi avventuro in scelte che toccano al sindacato. Epifani ha detto che se non verranno risposte, allora ci sarà lo sciopero. Questo per me vuol dire che si può aprire un percorso di confronto. Altrimenti spero che le scelte siano unitarie".

Intende dire l'unità di Cgil, Cisl e Uil?
"Devono ritrovare la strada del confronto. Perché vedo davanti a noi mesi complicati. Più di un milione e seicentomila persone hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Le tensioni sindacali rischiano di diventare tensioni tra lavoratori. Ho visto litigare gente che ha lavorato per trent'anni insieme. In questo momento serve senso di responsabilità".

Il segretario della Cisl dice che in piazza si è cercata solo l'unità della sinistra. Il sindacato vuol trasformarsi in partito?
"E' un'idea fuori dalla realtà".

Nel governo c'era chi si aspettava qualche incidente.
"E invece è stato tutto pacifico. Certo, non sono mancate posizioni non condivisibili e non mi riferisco al sindacato. Ma abbiamo anche un governo irresponsabile con un ministro del Lavoro che accende il fuoco anziché spegnerlo".

Proprio Sacconi sostiene che a protestare c'era l'Italia minoritaria.
"La piega di Sacconi è ormai mistica. Pensa a un Paese che si è messo in testa solo lui. C'è un'ideologia berlusconian-tremontian - sacconiana per cui, di fronte all'emergenza della globalizzazione e del lavoro, non si può fare niente. Noi abbiamo un'altra idea".

Quale?
"Serve un nuovo "patto sociale". In tutto l'occidente c'è la crisi del lavoro. Certamente bisogna spostare l'attenzione sul livello aziendale di contrattazione e flessibilizzare il livello nazionale".

Il contratto nazionale per la Cgil non si tocca. Lei mette il dito nelle divisioni del sindacato.
"Tutti sanno che la globalizzazione richiede uno sforzo. Per spostare il confronto sul livello aziendale, bisogna pure porre il problema delle regole della rappresentanza. Cioè di una democrazia più compiuta sui luoghi di lavoro. Avremo inoltre bisogno di una nuova legislazione sul lavoro".

Ad esempio?
"In primo luogo introdurre il salario minimo per chi è fuori dalla contrattazione nazionale. Poi, a parità di costo del lavoro, evitare che un'ora di lavoro precario costi meno di un'ora di lavoro stabile. Non ci può essere l'incentivo al lavoro precario. Per battere i cinesi, insomma, non possiamo diventare anche noi cinesi. Bisogna poi mettere il patto sociale dentro una politica economica industriale fatta di riforme a cominciare da quella fiscale. Certo, questo governo non la farà. Ma non possiamo aspettare che Tremonti apra il discorso solo perché si avvicinano le elezioni".

Anche lei definirebbe Marchionne un dittatore?
"No, semmai è diventato un po' americano. Ma il problema è che non ha avuto un governo e un ministro. Nessuna interlocuzione, non hanno fatto niente. In questo contesto Marchionne fa un po' il battitore libero".
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda Robyn il 18/10/2010, 11:13

Serve l'Flm<federazione lavoratori metalmeccanici> oppure l'Flt<federazione lavoratori tessili> etc.Le trade unions in Inghilterra,Usa e Francia più o meno così sono organizzate.In merito alla produttività questa aumenta se c'è concentrazione e si fanno limitati sforzi fisici.Per lavorare servirebbero strumenti leggeri in lega d'alluminio.Pensiamo ad esempio alla scala di alluminio dell'elettricistra oppure alle impalcature in lega d'alluminio utilizzate nell'edilizia.Inoltre quelle tute che utilizzano i lavoratori mi sembrano quelle che portavano una volta i detenuti.Dovrebbe essere d'obbligo solo gli occhiali,guanti,casco e scarpe antinfortunistica ciao robyn
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Re: Frattura sindacale e futuro del centro sinistra

Messaggioda matthelm il 18/10/2010, 12:37

Bersani ha detto cose ovvie, giuste e di buon senso. Lo devo ammettere anche perché ...ha ripetuto qualche mia, e di altri, riflessione.
Non sarà impazzito?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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