Ecco un intervento ampiamene condivisibile, quello di Pierodm, che fa il punto della situazione di stallo.
Stallo dovuto anche al bipolarismo, che obbliga i due schieramenti a trovare, per vincere, una colalizione compatta che perda meno pezzi possibile verso le estreme ma anche verso il centro. Una quadratura difficile. E le coalizioni non sono per nulla compatte, lo si è visto con l'Unione del 2006, lo si vede col il Popolo delle Libertà oggi, lo si vede nel centrosinistra di oggi.
Un bipolarismo su cui tuttavia non concentrerei tutte le colpe, perché rispetto alla situazione bloccata degli anni 70 e 80, ha portato su posizioni di responsabilità e governo ampie fette di elettorato ed i rispettivi partiti. E non penso solo al PCI-PDS-DS-PD ma mi riferisco per esempio al grande cambiamento di AN e Fini (forse l'unico in cui sono maturati gli anticorpi di cui parlava Montanelli).
Oggi il maggioritario forse ha esaurito il suo compito ma non credo che la soluzione sia data dal puro ritorno al proporzionale pur con sbarramenti vari. La soluzione al problema della governabilità non è nel sistema elettorale ma in quello politco istituzionale (e qui anche io ne approfitto per ricordare che dico queste cose dal quando è nato perlulivo).
Per prima cosa ritengo superato il concetto di maggioranza ed opposizione, in quanto fissati come posizioni precostituite di schieramento.
Un parlamento veramente libero, costituito da parlamentari eletti senza vincolo di mandato, non puo' piu' essere ingabbiato da logiche "a prescindere" per cui devi per forza votare pro o contro quello che il governo o la maggiornaza precostituita propone. Finisci per essere solo una pedina, dotata di un dito che preme un bottone. Quello del SI e del NO durante le votazioni alle camere. Questo diverso modo di fare tuttavia necessita di una notevole riforma. Il governo non deve piu' essere espressione di una maggioranza, tramite la fiducia, ma dovrebbe essere eletto autonomamente, a suffragio universale. E non è detto anche qui che debba per forza costituirsi un governo che abbia un solo colore. Se la realtà è molteplice, come dice Piero, non vedo perché su 10 ministri, non ce ne possano essere 4 di sinistra, 4 di destra e due di centro. Ognuno poi verrà messo al posto che gli compete. Per esempio alla socialità si mette un ministro di sinistra mentre alle finanze di solito si mette uno delle destra liberale. Vi assicuro che tentare di fare il contrario sarebbe una pessima idea. Ma il concetto è che avremo un governo di tipo collegiale che governa in modo collegiale per 5 anni senza ribaltoni parlamentari) ed un parlamento che fa le leggi, con maggioranze di volta in volta sulle varie leggi.
Altra grossa riforma istituzionale per uscire dallo stallo è quella di proseguire sulla strada del federalismo. Questo perché sposta compiti e potere alla periferia, dove è piu' facile mettersi d'accordo e trovare soluzioni concrete per enna, bolzano, trieste e genova. E spostando compiti e potere verso la periferia li toglie al governo nazionale, rendendo piu' agevole quel compito.
Per fare queste cose pero' ci vorrebbe qualcuno che vinca e per vincere .... con le regole di oggi siamo tornati al punto di partenza.
Per uscire da questo stallo a mio avviso occorre uscire subito dalla logica dei due schieramenti, che obbliga a costituire un centro destra che comprenda berlusconi e pezzi di centro e parallelamente un centrosinistra che comprenda tutte quelle forze che ieri erano in piazza e pezzi di centro. Forse i pezzi di centro potrebbero unirsi ed il PD, con anche il nuovo partito di Fini, potrebbe costituire un nuovo polo di attrazione dei moderati. Unico difetto che vedo è che questo polo, ammesso che possa avere la maggioranza a livello nazionale, sarebbe debolissimo al Nord. Sarebbe invece molto forte a sud del Po, in tutto il centro e nel sud (dove tra l'altro ci sono forti infiltrazioni mafiose nella politica). A meno che la Lega, subodorando il rischio di perdere la "cadrega" a cui ormai si è abituata, non decida di dichiarasi disponibile ad un'alleanza con questo nuovo polo, finalizzata al solo federalismo. Oppure a meno che la sinistra che ieri era in piazza non decida lei di appoggiare questo schieramento di centro, finalizzata al mantimento di alcune garanzie sociali. Insomma tornerebbe una politca di centro (legalitaria e riformista) e forse piu' coesa di quanto visto negli ultimi 15 anni.
Comunque vada il futuro del centro sinistra come lo abbiamo conosciuto nel 1996 e nel 2006 è a forte rischio e solo un miracolo (compiuto non so da chi) puo' rimettere insieme i cocci dei due schieramenti.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)