a me sembra che il discorso sulla pensione venga dopo un discorso ancora più pesante: quello del futuro a breve termine e quindi del precariato diffuso.
A me è sembrato che la visuale sulla pensione fosse il centro di quel discorso: può darsi che sia una mia personale, esagerata accentuazione.
Perché chi è precario non ha l'attenzione al futuro ma al presente.
Hai ragione, e ho certamente sbagliato a non dare il giusto peso ad una considerazione come questa.
Perché si sono creati contratti di lavoro paralleli a quelli di inserimento e così distruttivi per i lavoratori?
...e la sinistra? il PD? Dove sono? Cosa dicono...?
Immagino che la tua prima domanda sia puramente retorica: da vent'anni l'Italia e il mondo occidentale vanno a destra, e quella da te indicata è solo una delle tante conseguenze.
La seconda è complicata da rispondere, nel senso che due terzi degli argomenti di questo forum, e di tanti editoriali di questi anni, s'ingegnano di analizzare esattamente questo problema.
La sinistra. Quale? Chi?
Anche solo qui nel forum sicuramente troverai quattro o cinque frequentatori abituali che, pur dicendo di appartenere a quest'area, non sono d'accordo nemmeno sul fatto che tu ti sia posto la prima domanda - "distruttivi per i lavoratori".
Ieri sera mi sono visto, seguendo attentamente, EXIT: c'erano Chiamparino, Flores d'Arcais, Landini/Fiom e Vendola, in rappresentanza di questa parte. Cota, la Guidi/confindustria e un tal Martone, per l'altra parte.
Ebbene, il più vago, confuso, da questa parte è stato proprio Chiamparino, che ha praticamente cercato di dire tutto e il contrario di tutto, una botta al cerchio e uno alla botte: questa è la sinistra oggi, o meglio il PD.
Non ha fatto sociologia e filosofia come Flores d'Arcais, non ha fatto sindacato come Landini, non ha fatto "l'oratore carismatico" come Vendola.
Tra l'altro, stiamo parlando di un PD nel quale abbiamo un D'Alema amico di Colaninno, un Chiamparino amico di Marchionne, di un Veltroni amico dei Kennedy, e di una sinistra recente in cui abbiamo un Diliberto amico di Sgarbi, un Riformista che assegna un premio di giornalismo a Vespa: ma com'è che non c'è uno straccio di D'Alema, di Chiamparino, di Diliberto, di Polito che è amico mio, o tuo, o di Flavio, o di un pensionato che passa le mattinate ai giardinetti del Pigneto?
Va be', riponete il coltello ragazzi, nessuno di noi amerebbe avere questi come veri e propri amici: ci vanno benissimo quelli che abbiamo. Era un modo di dire...