La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Merito e Bisogno

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda franz il 12/10/2010, 20:55

flaviomob ha scritto:Una democrazia che in economia pretende di sostenere le dittature effettivamente è un pessimo sistema di governo, soprattutto poco lungimirante... :lol: E con pochissima memoria storica! 8-)

PS Ma allora perché l'embargo a Cuba sì e alla Cina no?

Forse perche i dirigenti cinesi hanno capito quello che Fidel (e famiglia) non ha ancora capito.
La Cina accetta la proprietà privata, il libero scambio, la libertà d'impresa. Questo basta per poter commerciare.
«Arricchirsi è glorioso», ha detto Deng Xiao Ping. Ed i cinesi apprezzano.
Quando lo dirà anche Castro, ne riparleremo. I cubani (i pochi rimasti) apprezzeranno.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda flaviomob il 13/10/2010, 0:27

Ho capito: quindi dei dissidenti in carcere, nobel compresi, della pena di morte, dell'assenza di multipartitismo e di altri minimi dettagli ce ne catafottiamo.

Me ne frego! Diceva lui... :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda pierodm il 13/10/2010, 0:46

Flavio, certe volte penso che ce le andiamo proprio a cercare, con tutti i nostri scrupoli, i ragionamenti, nientedimeno che i "princìpi" ...
Ma hai presente di chi e di che cosa stiamo parlando? Di quanti soldi, di quali affari?

E comunque, se vuoi, la risposta te la do io.
Lamentarsi dell'incoerenza etica o politica è da superficiali e da ipocriti: rinunceremmo a fare il pieno di benzina sapendo che il petrolio viene dalla Cina dei dittatori?
E non è forse vero che gli affari, che con faciloneria definiamo "sporchi", sono il motore che spinge lo sviluppo, e con esso il nostro tenore di vita, la nostra civiltà e in definitiva la nostra stessa democrazia?

Insomma, come insegna la Chiesa: bisogna contestualizzare, e vedi che si può servire dio anche con una bestemmia.

Inutile, con queste "coscienze di gomma" non ce la puoi fare - non con il ragionamento.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda franz il 13/10/2010, 7:37

flaviomob ha scritto:Ho capito: quindi dei dissidenti in carcere, nobel compresi, della pena di morte, dell'assenza di multipartitismo e di altri minimi dettagli ce ne catafottiamo.

Me ne frego! Diceva lui... :lol:

Da che pulpito! :o
Nel dopoguerra e fino alla caduta del muro, la sinistra italiana (il suo piu' grande partito) se ne è strafottuta di dissidenti, gulag, di assenza di democrazia. Si andava tranquillamente a Mosca a predere soldi (quelli russi evidentemente non puzzavano) e si inneggiava all'internazionalismo proletario. Dei milioni di morti ... nessun cenno se non qualche vago imbarazzo.
Ok, con Berlinguer le cose sono un po' migliorate (qualche presa di distanza) ma i soldi continuavano a non puzzare.
Non parliamo quindi di coerenze o incoerenza, per favore, che un simile argomento in bocca oggi alla sinistra comunista (non parliamo di quella che fu maoista) è rivoltante.
Oh, ma immagino che qualcuno mi verrà a dire "mai stato comunista" e cose del genere.
Magari si critica Veltroni per averlo detto ma poi quando fa comodo oggi nessuno è piu' comunista e nessuno lo è mai stato. Mi chiedo allora dove siano finiti oggi quei 12.620.750 di voti presi nel '76 o quei 10.250.644 solo 23 anni fa.
A parte qualcuno di noi, che ha detto di aver votato PCI (lo fece 1 italiano su 3 nel 1976) e che oggi è su posizioni politiche molto diverse, senza rinnegare quell'esperienza personale, mi pare che tutti gli altri manchino all'appello.
Spariti. Bisognerebbe fare una trasmissione TV "Speciale: chi li ha visti?".

Su migliaia di oggetti nelle nostre case, sta scritto "Made in Cina".
Mi chiedo se dobbiamo accusare di strafottersene l'industria che importa quegli oggetti oppure anche milioni di consumatori nel mondo. Per coerenza dovremmo guardare le etichette e non comprare il TV made in Cina?

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda pierodm il 13/10/2010, 12:14

Mi chiedo allora dove siano finiti oggi quei 12.620.750 di voti presi nel '76

12.620.749: uno lo sappiamo, fa il moderatore di un forum.
Seriamente, non mi sognerei mai di dare una risposta così brutale e così rozza, se non fosse che non è possibile tollerare all'infinito le filippiche scandalizzate, rozze e storicamente ottuse, ricorrendo ad aggettivi quali "rivoltante" indirizzate ovviamnte agli altri.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda franz il 13/10/2010, 18:16

Almeno qualcuno non si vergogna ma ha capito il dramma e tutta la complessità di quell'essere comunista 30 o 40 anni fa.
E non va in giro a dire "Io? Mai stato comunista". Anzi, essendolo stato, riconosce pensieri, manie, ideologie.

Non sappiamo ancora che fine abbiano fatto quelli che erano comunisti ma Gaber ne ha fatto un bel ritratto, con luci ed ombre, decisamente commovente.
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda franz il 13/10/2010, 18:59

Torniamo al merito ed al bisogno.

Una delle obiezioni raccolte sulla definizione di merito come talento per impegno (o che sia talento piu' impegno in fondo non cambia il discorso) è che il talento sarebbe in gran parte innato e quindi premiare qualcuno sulla base di un presunto codice genetico non sarebbe giusto.

Obiezione che ha un certo peso ma che a mio avviso lascia il tempo che trova.
Ci stavo riflettendo proprio oggi mentre assemblavo un computer per un cliente. Per farlo a mio avviso non occorre una grande scienza. Migliaia di persone sono in grado di farlo, anche se è vero milioni non saprebbero da che parte iniziare e farebbero un mucchio di disastri. La mia considerazione è che per un simile lavoro il talento vale zero mentre know-how, esperienza, attenzione, scrupolo, impegno e metodo sono tutto. Come per fare la stragrande maggioranza delle cose. E dove serve allora il famoso talento?

Probabilmente in campo artistico. Si parla di talento musicale o talento artistico. Alcuni sono portati per le lingue ed altri sono piu' portati per lavori manuali di precisione. E possono diventare chirurghi come restauratori. Ma tutti questi talenti devono essere poi coltivati con studio ed impegno, altrimenti a parte forse un caso su qualche milione, non si fa nulla di rilevante per gli altri. Quindi tutto sommato direi che in quella equazione, il peso del talento è decisamente basso. Quasi zero. Uno che ha meno talento ma si impegna di piu' ottiene risultati a mio avviso migliori.

Naturalmente visto che i computer li costruisco su misura, non li faccio tutti uguali. Devo per forza capire i bisogni del cliente (e questo vale anche per chi fa tante cose "su misura" o che deve capire quale tra i prodotti che ha sullo scaffale fa al caso del cliente). Io naturalmente quando lo accendo per la prima volta, lo faccio funzionare e constato che è tutto OK, ho la mia prima soddisfazione (che non è incrinata dal fatto che la CPU è fatta in Cina e l'Hard Disk a Singapore) ma la seconda è dopo, quando constato che quello che ho fatto è proprio quello che il cliente voleva e che lui è soddisfatto.

Intuire e soddisfare i bisogni di un cliente (e qui ritorna la teoria del sentimento morale) è quello che bilancia la pulsione al massimo guadagno, che tendenzialmente mi porterebbe ad assemblare PC ultra economici vendendoli ad un prezzo esorbitante. Anche se non avessi senso morale, avrei pero' i concorrenti e quindi per vendere dovrei comunque lavorare bene e meglio degli altri (a meno di non stabilire accordi di catello con i concorrenti) e fare un prezzo equo. In poche parole, mi devo guadagnare (meritare) la pagnotta, cercando di soddisfare i bisogni del cliente, non di fregarlo. Io qui di talento o di innatismo vedo ben poco. Fa parte dell'educazione, della cultura. Cose che non sono innate. Poi ammetto che in certe zone ladri + furbi sono troppi ma proprio perché non c'è la cultura del merito. Se non c'è merito, per sopravvivere si finisce con rubare o fregare il prossimo. Che è un'altra cultura (molto presente in Italia).

Pare quindi che almeno a livello di lavoro artigianale valga la logica del merito.
Ammettiamo ora che a furia di assemblare computer riceva cosi' tanti ordini che devo assumere un dipendente.
Come dovrei valutarlo se non sulla base del merito? Il talento non esiste in questo caso e vederei solo now-how, esperienza, attenzione, scrupolo, impegno e metodo. Se sono carenti, posso cercare di aumentarli, facendolo crescere. E so che se si impegna arriverà al top. Perché non riconoscere il suo merito, se lo merita?

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda pierodm il 13/10/2010, 21:23

Almeno qualcuno non si vergogna ma ha capito il dramma e tutta la complessità di quell'essere comunista 30 o 40 anni fa.
E non va in giro a dire "Io? Mai stato comunista". Anzi, essendolo stato, riconosce pensieri, manie, ideologie.
Non sappiamo ancora che fine abbiano fatto quelli che erano comunisti ma Gaber ne ha fatto un bel ritratto, con luci ed ombre, decisamente commovente.


Lasciamo stare Gaber, che era un artista e francamente non merita di essere trascinato in questa diatriba fatta di battute.

Quanto ai pentiti, notoriamente non c'è impiastro peggiore di un prete spretato, di un fumatore che ha smesso, di un alcolista diventato astemio: negli anni '70 ho votato diverse volte per i Radicali, pur sentendomi appartenente alla sinistra rappresentata dal PCI.
Io credo però che chi è stato comunista con tutto l'armamentario completo, e ora è passato armi e bagagli su sponde lontane, può fare solo una cosa utile e dignitosa: raccontare se stesso, le proprie ragioni di allora e quelle di dopo. Usare il proprio passato per tentare di dare maggior valore alle insinuazioni o alle invettive, alle battute sul conto della gente della quale si è stati "compagni" mi risulta piuttosto stupido, oltre che umanamente triste. Soprattutto, però, mi sembra una procedura culturalmente misera: un modo pessimo di ripensare alla propria vita, o meglio, di non ripensare alla propria vita, preferendo dedicarsi a prendere a pedate quella degli altri.

Dico tutto ciò per onore del vero, e certo non per ragioni personali, e pochissimo conta il tentativo ripetuto di tirarmici dentro.
Innanzi tutto perché il mio racconto della mia propria vita (politica) è stata la prima cosa che ho fatto quendo ho cominciato a partecipare a questi luoghi di discussione telematica.
In secondo luogo perché la prima cosa che ho scritto per così dire "ufficialmente", facendo politica negli anni del tardo liceo, fu l'esposizione delle ragioni per cui non mi sentivo per nulla obbligato a guardare rispettosamente alla realtà sovietica, e anzi delle ragioni per cui rifiutavo in toto l'URSS come riferimento politico. Io l'ho fatto, non per ricevere il plauso di qualcuno, ma nemmeno per sentir dire scemenze in merito da qualcun altro.
Personalmente, quindi, non ho nulla da vergognarmi, né ho macerazioni più o meno nascoste delle quali confessarmi: chi le ha le confessi, ne parli e ce ne renda partecipi, invece di occuparsi delle presunte macerazioni altrui, approfittandone per offendere e insinuare in modo oltre tutto gratuito, inventando biografie che non esistono.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda flaviomob il 13/10/2010, 23:29

Da che pulpito! :o
Nel dopoguerra e fino alla caduta del muro, la sinistra italiana (il suo piu' grande partito) se ne è strafottuta di dissidenti, gulag, di assenza di democrazia. Si andava tranquillamente a Mosca a predere soldi (quelli russi evidentemente non puzzavano) e si inneggiava all'internazionalismo proletario. Dei milioni di morti ... nessun cenno se non qualche vago imbarazzo.


Giuro che ho scambiato per tuo l'intervento di Piero che precedeva questo quotato, e ci stavo credendo davvero... :lol:

Il pulpito direi che è tutto tuo: io per motivi anagrafici ho avuto solo una possibilità di votare PCI (sono del 1970) e l'ho persa votando PSI alle europee del 1989... poi ho iniziato a leggere Repubblica e a pensare di aver fatto uno sbaglio (in effetti quei quattro socialisti liguri che conoscevo io si sono rivelati onesti, per fortuna: tutti trombati alla prima occasione). Tu lo avrai votato con motivazioni diverse e presumo un approccio critico verso le politiche rivolte ai diritti umani nel blocco dell'Est, come milioni di comunisti italiani che certamente non condividevano ciò che succedeva in URSS e nei suoi satelliti, ma si trovavano con un PSI sempre più compromesso e una DC per certi versi reazionaria, per altri vicina al malaffare e alla criminalità organizzata. Non c'è problema, si può sbagliare in buona fede o scegliere per il meno peggio, ma poi è difficile fare le pulci al prossimo... Io sono iscritto da 15 anni ad Amnesty International, osservo e valuto con cognizione di causa... Non dico che bisogna rifiutare di commerciare con la Cina: gli scambi di diverso segno possono sempre favorire gli scambi culturali e politici, il viaggio delle idee... Se l'obiettivo è questo, funziona; se l'unico fine è il lucro, abbruttisce entrambe le parti...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Merito e Bisogno

Messaggioda franz il 14/10/2010, 8:34

flaviomob ha scritto:Il pulpito direi che è tutto tuo: io per motivi anagrafici ho avuto solo una possibilità di votare PCI (sono del 1970) e l'ho persa votando PSI alle europee del 1989... poi ho iniziato a leggere Repubblica e a pensare di aver fatto uno sbaglio (in effetti quei quattro socialisti liguri che conoscevo io si sono rivelati onesti, per fortuna: tutti trombati alla prima occasione). Tu lo avrai votato con motivazioni diverse e presumo un approccio critico verso le politiche rivolte ai diritti umani nel blocco dell'Est, come milioni di comunisti italiani che certamente non condividevano ciò che succedeva in URSS e nei suoi satelliti, ma si trovavano con un PSI sempre più compromesso e una DC per certi versi reazionaria, per altri vicina al malaffare e alla criminalità organizzata. Non c'è problema, si può sbagliare in buona fede o scegliere per il meno peggio, ma poi è difficile fare le pulci al prossimo... Io sono iscritto da 15 anni ad Amnesty International, osservo e valuto con cognizione di causa... Non dico che bisogna rifiutare di commerciare con la Cina: gli scambi di diverso segno possono sempre favorire gli scambi culturali e politici, il viaggio delle idee... Se l'obiettivo è questo, funziona; se l'unico fine è il lucro, abbruttisce entrambe le parti...

Caro flaviomob,
Il pulpito è politico, non personale. E' politico per la posizione di chi oggi il comunismo vorrebbe rifondarlo o che si allea con partiti che ancora oggi fanno del comunismo una bandiera. Personalmente la tua posizione particolare non mi interessa. Al massimo dovrebbe interessare te e farti riflettere sui tuoi eventuali compagni di viaggio.
Ma non dovrebbe interessarti se sei su posizioni almeno socialdemocratiche, cioè accettazione del mercato e della democrazia (quindi libertà civili, politiche, economiche).

E comunque va osservato che, rispetto alle stragi di diritti umani avvenuti in Russia e Cina nella fase di comunismo economico sotto Stalin e Mao (che non sapremo mai ma che sono stati stimati in una trentina di milioni di morti sotto Stalin e una sessantina sotto Mao) la situazione oggi è nettamente migliorata. Il progressso è stato enorme, anche se si sono ancora gravi problemi. In Cina c'è al potere una casta, una cricca, non eletta democraticamente dal popolo, che gestisce il potere e reprime il dissenso. Dici che non bisogna rifiutarsi di commerciare con la Cina. Bene. Ma allora cosa dici? Dobbiamo abbattere il potere cinese con un'operazione stile Saddam? Non credo. Allora dobbiamo commerciare ed intanto pungolare la Cina sui diritti umani? E' quello che si sta facendo. Se poi funzionerà, come speri, lo vedremo. Intanto parlare di ipocrisia di chi commercia con la Cina o compra i suoi televisori mi pare fuori luogo. Ognuno fa la sua parte. I commercianti commerciano, i politici fanno politca. Uno segue l'altro. La libertà economica è la condizione necessaria per la libertà politica. Quindi ritengo che inevitabilmente anche la Cina avrà le sue libertà politiche e civili. E piu' spingiamo il processo economico, piu' rapidamente arriverà il progresso civie e politico.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron