pierodm ha scritto:Io invece non trovo bello il discorso del ragazzo che ci riporta trilogy - interessante sì, bello no.
E' la testimonianza di una resa, ma non solo. E' la testimonianza di un isolamento, di un distacco della coscienza individuale da quella sociale - se vogliamo trane un senso politico e culturale.
Se preferiamo limitarci al piano umano, si tratta semplicemente dei pensieri che si hanno a quell'età, quando 50 anni sembrano 500, sembrano l'eternità: personalmente, a quell'età, ero anche peggio di questo ragazzo. Non mi ricordo nemmeno se pensavo di non invecchiare mai, o se pensavo che sarei morto giovane come gli eroi greci: certo è che l'idea stessa della "pensione" mi sembrava del tutto inapplicabile alla mia esistenza.
Piero, a me sembra che il discorso sulla pensione venga dopo un discorso ancora più pesante: quello del futuro a breve termine e quindi del precariato diffuso.
La speranza viene a mancare quindi fin da subito, cioè fin da quando si entra nel mondo del lavoro, anzi, si è satelliti del mondo del lavoro e quindi dell'economia di un Paese. Perché chi è precario non ha l'attenzione al futuro ma al presente.
Tempo fa era così diffuso il precariato?
Perché si sono creati contratti di lavoro paralleli a quelli di inserimento e così distruttivi per i lavoratori?
Gabrive
PS
e la sinistra? il PD? Dove sono? Cosa dicono...?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.