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Obiezione di coscienza

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda pianogrande il 12/10/2010, 14:33

Dai ragazzi!
Chi resiste di più e rimane solo diventa il vero "padrone" del forum.
Peccato che l'obiettivo di un forum sia, esattamente, il contrario.
Questo sì che è un vecchio vizio (non so se solo della sinistra).
Mi ricordo di allucinanti e logorroiche riunioni sindacali in cui si aspettava che (per fame o per impegni) restassero presenti solo i fedelissimi per mettere ai voti qualcosa.
In questo forum penso che, da tempo, siano rimasti solo i fedelissimi.
Nonostante questo non andiamo d'accordo.
Non resta che attendere ulteriori cedimenti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda Iafran il 12/10/2010, 14:57

pianogrande ha scritto:Dai ragazzi!
Chi resiste di più e rimane solo diventa il vero "padrone" del forum.
Peccato che l'obiettivo di un forum sia, esattamente, il contrario.
Questo sì che è un vecchio vizio (non so se solo della sinistra).
Mi ricordo di allucinanti e logorroiche riunioni sindacali in cui si aspettava che (per fame o per impegni) restassero presenti solo i fedelissimi per mettere ai voti qualcosa.
In questo forum penso che, da tempo, siano rimasti solo i fedelissimi.
Nonostante questo non andiamo d'accordo.
Non resta che attendere ulteriori cedimenti
.

E' un ulteriore "dato statistico", che i nostri (del PD) terranno molto in conto quando cercheranno alleanze con l'Idv, Udc, Sel, etc. etc. fino a Fini.
Gli elettori di Cs sono in anticipo: lo hanno già sperimentato (purtroppo)! :shock:
Quelli del PdL poi ... ringraziano. :evil:
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda trilogy il 12/10/2010, 20:36

flaviomob ha scritto: Il dilemma è doppio, perché qui si deve tentare di governare partendo da quella che è un'idea minoritaria nel paese: la responsabilità, la solidarietà sociale accompagnata dal necessario rigore nei conti, un livello di etica e moralità pubblica quantomeno non inguardabile, l'esigenza di riforme strutturali serie in un paese gattopardesco in cui si sono stratificate prassi divergenti, culture quasi inconciliabili, trasformazioni e trasformismi a macchia di leopardo (o di gattopardo, appunto).


Ma siamo sicuri che la richiesta di: responsabilità, solidarietà sociale, moralità pubblica ecc. sia una idea minoritaria?
Oppure il problema alla base è di credibilità di chi propone certi obiettivi, e mancando la credibilità di certa classe politica questa direzione diventa un' utopia. Quindi meglio votare chi so che ruberà, sistemerà i propri figli, farà prima di tutto gli affari per la sua azienda, ma almeno non mi farà la morale, e almeno a parole, promette di non farmi pagare i costi delle sue ruberie con più tasse.

ciao
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda flaviomob il 12/10/2010, 23:48

Il familismo amorale degl'italiani rinchiude la solidarietà all'interno del nucleo familiare, o della famiglia allargata. Il clan dei rapporti amicali fa il resto. Raccomandazioni, chiusura verso l'esterno, diffidenza verso il diverso. Ovviamente non tutti gli italiani sono così, ma c'è una cultura radicata che non si fida tanto dello stato quanto della 'famiglia' in senso lato. Quindi tentare di 'fregare' lo stato cercando di pagare di meno e ottenere di più diventa lecito. Il risultato è che oggi i bambini che vanno alle elementari devono portarsi la cartigienica da casa... E la tv, con tutte le balle che racconta e i modelli da GF guardonista che diffonde, è diventata membro onorario di ogni famiglia nostrana (magari in più esemplari, uno per stanza).


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda trilogy il 13/10/2010, 0:13

flaviomob ha scritto:Il familismo amorale degl'italiani rinchiude la solidarietà all'interno del nucleo familiare, o della famiglia allargata. Il clan dei rapporti amicali fa il resto. Raccomandazioni, chiusura verso l'esterno, diffidenza verso il diverso. Ovviamente non tutti gli italiani sono così, ma c'è una cultura radicata che non si fida tanto dello stato quanto della 'famiglia' in senso lato. Quindi tentare di 'fregare' lo stato cercando di pagare di meno e ottenere di più diventa lecito. Il risultato è che oggi i bambini che vanno alle elementari devono portarsi la cartigienica da casa... E la tv, con tutte le balle che racconta e i modelli da GF guardonista che diffonde, è diventata membro onorario di ogni famiglia nostrana (magari in più esemplari, uno per stanza).


ma di chi si dovrebbero fidare gli italiani? Dei politici? dei sindacalisti? Di Confidustria? Hai una vaga idea di cosa ha fatto questo gente al paese negli ultimi 30 anni? Ci vorrebbe un processo stile Norimberga per tutti quelli che si sono seduti in parlamento o hanno ricoperto una carica di segretario sindacale, o di segretario confindustriale negli ultimi decenni, e poi confiscargli ogni bene come si fa per la criminalità organizzata. Gli italiani cercano solo di sopravvivere, e ci riescono a fatica.

buonanotte
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda trilogy il 13/10/2010, 21:32

ho preso questo pezzo da una discussione in rete, non è un forum di politica ma del tipo tempo libero.
Parlavano anche delle pensioni ai precari e c'era questo intervento, che personalmente trovo bellissimo.
Secondo me descrive in poche righe la situazione e la riflessione di tanti giovani lavoratori


.... Non avremo la pensione? Sticazzi, non so nemmeno se avrò ancora il mio lavoro fra 1 anno (e ho culo visto che vado avanti con due lavori part time a tempo determinato). Davvero pensi che mi aspetti di ricevere dallo stato una pensione decente tra 50 anni? Dallo stesso stato la cui lungimiranza ha permesso la situazione attuale?

Il mio ragionamento è questo: se quando sarò vecchio non avrò una pensione dallo stato, la cosa non mi può importare nulla perchè è palese che se uno stato non è in grado di gestire problemi a breve o medio termine, figurati quanto è bravo a gestire quelli a lungo termine. Alias: voglio la pensione? Me la costruisco da solo. Non so nemmeno se avrò ancora un lavoro decente tra un anno. Mi dici cosa cavolo mi serve preoccuparmi del problema che avrò fra 60 anni di lavoro a tempo determinato? Ok preoccuparsi dell'ultimo passo di un viaggio, ma spero mi perdonerai se mi preoccupa di più arrivare fino a quell'ultimo passo. Se poi lo stato mi darà una pensione, ben venga. Io scommetto che non mi basterà manco per il cibo e intanto mi preparo. Mi preparo mettendo da parte soldi per la casa, per i problemi del domani e se riesco anche per quelli del dopodomani. Ma non credere che se un dipendente pubblico scherza sul fatto che non avrò una pensione io mi venga lì a scandalizzare: lo so già che a NESSUNO glie ne frega e glie ne fregherà nulla della pensione da fame che avrò. Sticazzi, quindi.
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda flaviomob il 13/10/2010, 23:50

Gl'Italiani votarono Craxi, Andreotti, Forlani per passare poi, per ben tre volte, a consegnare l'Italia a Berlusconi ben consapevoli della sproporzione di mezzi finanziari e d'informazione in ballo. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso...


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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda ranvit il 14/10/2010, 7:15

flaviomob ha scritto:Gl'Italiani votarono Craxi, Andreotti, Forlani per passare poi, per ben tre volte, a consegnare l'Italia a Berlusconi ben consapevoli della sproporzione di mezzi finanziari e d'informazione in ballo. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso...



Purtroppo anche se avessero votato diversamente, sarebbe stato lo stesso...o peggio...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda pierodm il 14/10/2010, 12:58

Io invece non trovo bello il discorso del ragazzo che ci riporta trilogy - interessante sì, bello no.

E' la testimonianza di una resa, ma non solo. E' la testimonianza di un isolamento, di un distacco della coscienza individuale da quella sociale - se vogliamo trane un senso politico e culturale.
Se preferiamo limitarci al piano umano, si tratta semplicemente dei pensieri che si hanno a quell'età, quando 50 anni sembrano 500, sembrano l'eternità: personalmente, a quell'età, ero anche peggio di questo ragazzo. Non mi ricordo nemmeno se pensavo di non invecchiare mai, o se pensavo che sarei morto giovane come gli eroi greci: certo è che l'idea stessa della "pensione" mi sembrava del tutto inapplicabile alla mia esistenza.
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Re: Obiezione di coscienza

Messaggioda gabriele il 14/10/2010, 13:23

pierodm ha scritto:Io invece non trovo bello il discorso del ragazzo che ci riporta trilogy - interessante sì, bello no.

E' la testimonianza di una resa, ma non solo. E' la testimonianza di un isolamento, di un distacco della coscienza individuale da quella sociale - se vogliamo trane un senso politico e culturale.
Se preferiamo limitarci al piano umano, si tratta semplicemente dei pensieri che si hanno a quell'età, quando 50 anni sembrano 500, sembrano l'eternità: personalmente, a quell'età, ero anche peggio di questo ragazzo. Non mi ricordo nemmeno se pensavo di non invecchiare mai, o se pensavo che sarei morto giovane come gli eroi greci: certo è che l'idea stessa della "pensione" mi sembrava del tutto inapplicabile alla mia esistenza.


Piero, a me sembra che il discorso sulla pensione venga dopo un discorso ancora più pesante: quello del futuro a breve termine e quindi del precariato diffuso.

La speranza viene a mancare quindi fin da subito, cioè fin da quando si entra nel mondo del lavoro, anzi, si è satelliti del mondo del lavoro e quindi dell'economia di un Paese. Perché chi è precario non ha l'attenzione al futuro ma al presente.

Tempo fa era così diffuso il precariato?

Perché si sono creati contratti di lavoro paralleli a quelli di inserimento e così distruttivi per i lavoratori?

Gabrive

PS
e la sinistra? il PD? Dove sono? Cosa dicono...?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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