SINDACATO
Terni, scritte e uova contro sede CislBonanni: "Rossi in stile fascista""Cisl-Uil Servi" è lo slogan tracciato nella notte con spray nero sulla sede del sindacato a Terni. Trovato anche un pacco contenente uova e un cartello: "Lanciatevele da soli". Un involucro simile anche nei pressi della sede Uil. Il segretario generale Cisl: "Vogliono zittire chi non la pensa come loro". Epifani: "Cose mai viste, nemmeno negli anni più duri"
Terni, scritte e uova contro sede Cisl Bonanni: "Rossi in stile fascista" TERNI - "Cisl-Uil servi" è la scritta che ha accolto stamane l'arrivo dei sindacalisti nella sede della Cisl di Terni. Accanto alla scritta, tracciata con vernice spray nera, anche i simboli della falce e martello e una
stella a cinque punte. Contro la facciata dell'edificio sono state lanciate alcune uova. Raggiunto a Crotone, il segretario generale del sindacato
Raffaele Bonanni bolla gli autori dell'azione come "squadracce che si muovono con uno stile da fascisti".
"Il colore di cui vogliono tingersi è rosso - spiega Bonanni -, in effetti è un rosso che porta al nero e alla simbologia dell'iniziativa tutta
fascista e ai criteri di violenza delle squadracce". "Chi deve riflettere rifletta bene su che cosa sta alimentando quando giustifica o tollera - aggiunge il segretario Cisl -. Credo sia un interrogativo molto importante, che taluni si devono porre, non ancora abituati a vivere nel pluralismo politico e sociale italiano. Vogliono, infatti, zittire chi non la pensa come loro".
Prende le distanze dagli autori della scritta Guglielmo Epifani, leader di quella Cgil che non ha aderito all'accordo con Fiat su Pomigliano, all'origine della scritta sulla sede Cisl di Terni. "Portare offesa a una sede non appartiene alla nostra cultura democratica e costituisce un errore gravissimo - fa sapere il segretario da Lodi -. Quella sede rappresenta la storia di generazioni che si sono battute per più democrazia e più giustizia nel mondo del lavoro. Mai, nemmeno negli anni più duri, si sono viste cose simili, dagli anni '50 in poi. C'è un limite che per noi è sacro e questo va detto".
Sull'episodio sono in corso indagini della polizia. L'azione è stata verosimilmente portata a termine tra le 23 e le 4 di notte, orario in cui l'edificio non viene sorvegliato da nessun vigilante. Nei pressi della stessa sede è stato lasciato un pacchetto, rilevato dal personale della vigilinza. Sull'involucro, attaccato col nastro adesivo, un cartello: "fate schifo, tiratevele da soli". L'ipotesi è che contenga uova come quelle lanciate contro la facciata dell'edificio. Il pacco è stato preso in consegna dalla Digos. Un pacco simile è stato poi trovato anche nelle vicinanze dell'ingresso della sede Uil di Terni, in via Pacinotti. Anche in questo caso, assieme al pacco un messaggio dello stesso tono.
"Avevamo già percepito un clima ostile - il primo commento dell segretario regionale della Cisl dell'Umbria, Ulderico Sbarra -. Sembra si sia ormai abbandonata l'idea del ragionamento e della dialettica. Si parla tanto di democrazia e di fare qualcosa per non alimentare questo clima ma poi non si fa niente e il problema permane".
Se la prende con la "disinformazione" il segretario provinciale della Cisl, Faliero Chiappini. "Il messaggio che passa - prosegue Chiappini riferendosi all'accordo con Fiat su Pomigliano - non è quello che si fa un accordo per salvaguardare i livelli occupazionali, ma che, puntando sulla flessibilità, si ledono i diritti dei lavoratori. Il contesto dovrebbe portarci invece ad affrontare l'emergenza perché quest'anno abbiamo dati peggiori sull'occupazione che nel 2009. Quanto accaduto questa notte desta preoccupazione, non so quanto durerà in questo modo. Non vorrei che dentro questo clima si possano creare situazioni pesanti".
Immediata la solidarietà al sindacato dalle istituzioni umbre. Il presidente della Regione, Catiuscia Marini, si dice "certa che il sentimento di condanna di simili atti appartiene a tutta la nostra comunità regionale", azioni estranee "alla nostra cultura, alla nostra tradizione di confronto civile e democratico", che "nuociono prima di tutto agli stessi lavoratori e alle organizzazioni sindacali, impegnate nella difficile azione di tutela dei diritti dei lavoratori, in una fase particolarmente difficile per l'economia e per l'occupazione nel Paese e nella nostra regione".
Il presidente del consiglio regionale dell'Umbria, Eros Brega, esprime la stessa condanna, anche a nome dell'assemblea legislativa, e invita le istituzioni e la politica a "respingere ogni tipo di intolleranza che alimenti un clima teso, cupo e violento estraneo al tessuto umbro e inaccettabile per la nostra regione".
(12 ottobre 2010)
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