franz ha scritto:gabriele ha scritto:
A mio avviso l'affermazioneIl quadro è certo complesso e molto si potrà dire delle deficienze dell’età compresa tra i ’50 e i ’70. Resta il dato di fatto che nessun altro periodo nella storia dell’umanità abbia conosciuto un progresso così forte per un numero così ampio di persone.
è falsa (come tante altre in quell'articolo). Il progresso che si è visto a partire dalla caduta del muro, dalla fine cioè delle econimie pianificate (che poi ha coinciso anche con la crisi delle socieldemocrazie scandinave) è nettamente superiore sua per entità della crescita sia per il numero di persone coinvolte. Se dopo la seconda guerra mondiale potevamo parlare di crescita per mezzo miliardo di persone (tra USA e Europa), e miseria per il resto, oggi abbiamo crescita modesta per un miliardo e sostenuta per piu' di due.
Franz
Non ho ben capito chi dice cosa, comunque l'affermazione sul forte progresso del periodo in esame è corretta, si ritrova nelle statistiche. Poi si può discutere di come questo progresso si è distribuito e del perchè c'è stato. Il rapporto causa/effetto a volte può sembrare scontato ma non sempre regge ad un'analisi più approfondita. Comunque, a mio parere uno degli effetti del neo-liberismo così come si è andato diffondendo nell'economia planetaria è semplicemente quello di aumentare la deviazione standard dei valori di crescita e contrazione attorno ad ad una media di lungo periodo. In sostanza le politiche neo-liberiste aumentano semplicemente la probabilità di fenomeni estremi: forti periodi di crescita, seguiti da violente ricadute. Questo è piuttosto evidente nell'andamento dei prezzi complessivi, espressi dai mercati finanziari.