Mentre leggo che quest'anno un premio ignobel (il contrario del Nobel: l'invenzione piu inutile) è andato all'università di Catania, leggo anche che Nobel della medicina è stato attribuito al padre della fecondazione. In piena coerenza Il Vaticano attacca: "Inaccettabile" (avrebbe premiato Catania?).
Franz
Vaticano: "Nobel a Edwards inaccettabile
Ignorata ogni problematica di carattere etico"
Ai microfoni di Radio Vaticana parla il professor Lucio Romano, presidente di Scienza e Vita. "Edwards passa in ambito umano tecniche di fecondazione applicate agli animali". Monsignor Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: "Irrisolto il problema dell'infertilità". Il bioeticista Padre Gonzalo Miranda: "Strumentale chiedere di ridiscutere la legge 40: embrioni hanno diritto alla vita"
CITTA' DEL VATICANO - Dai microfoni di Radio Vaticana tuona Lucio Romano, presidente dell'Associazione Scienza e Vita. Per dire che il Nobel a Robert Edwards 1, il padre della fecondazione in vitro, "disattende tutte le problematiche di ordine etico e rimarca che l'uomo può essere ridotto da soggetto a oggetto". E anche monsignor Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, trova non pochi "motivi di perplessità" la scelta del Nobel a Edwards. Interviene nel dibattito anche il bioeticista padre Gonzalo Miranda: "Strumentale mettere in discussione la Legge 40: anche gli embrioni hanno diritto alla vita".
"Inaccettabile soppressione embrioni". A Radio Vaticana, Lucio Romano sottolinea "l'inaccettabilità delle tecniche di fecondazione in vitro, che comportano la selezione e soppressione di esseri umani allo stato biologico di embrioni". "Teniamo conto - spiega il professore ai microfoni dell'emittente del Papa - che Edwards segna la storia, perché pratica il passaggio delle tecniche dal mondo degli animali all'ambito umano. Vale a dire dove, nell'applicazione degli allevamenti, venivano già da tempo messe in essere tecniche di fecondazione artificiale. Ma questo non significa assolutamente che ciò, nel suo complesso, rappresenti un progresso dell'uomo nella sua visione globale". Secondo l'esperto interpellato da Radio Vaticana, il Nobel per la medicina "è un premio che deve essere assolutamente preso in considerazione in ragione di un'analisi anche di ordine etico", mentre quest'anno "attraverso un'assegnazione così decisa del premio stesso, viene a disattendere tutte le problematiche di ordine etico ad esso connesse".
"Strumentale ridiscutere Legge 40". Sul tasto dell'etica batte anche padre Gonzalo Miranda, docente di bioetica all'università Pontificia 'Regina Apostolorum' a Roma. Per il quale, la fecondazione in vitro "lascia aperti molti dubbi, a partire dallo spreco di vite umane che si realizza con gli embrioni, spesso prodotti già in partenza con lo scopo di non far nascere" bambini. Ecco perché, "Edwards non meriterebbe certo il premio Nobel all'etica, semmai ce ne fosse uno". Ma ci sono altri punti controversi, secondo padre Miranda, che non devono essere "offuscati dall'assegnazione del Nobel. Ad esempio, i figli devono essere il risultato di un atto d'amore non di un atto medico". E ancora, perplessità "sulla diagnosi preimpianto nonché sul congelamento degli embrioni, vera e propria patata bollente che fa desistere dall'andare avanti molti professionisti del settore. Si tratta di milioni di embrioni crioconservati che non sappiamo che fine facciano". E su chi ha sollevato dubbi in queste ore sulla Legge 40, invitando governo e legislatore a riaprire il dibattito sul provvedimento, "si tratta - a detta del bioeticista - di una polemica strumentale. Una società moderna e sensibile come la nostra deve fissare dei paletti. L'embrione non è semplice materiale biologico e va garantito il suo diritto alla vita, esattamente come la Legge 40 tenta di fare".
"Irrisolto problema dell'infertilità". Monsignor Carrasco elenca le ragioni della sua opposizione al Nobel a Edwards. "Innanzitutto, senza di lui non ci sarebbe il mercato degli ovociti con il relativo commercio di milioni di ovociti. Secondo, senza Edwards non ci sarebbe in tutto il mondo un gran numero di congelatori pieni di embrioni che nel migliore dei casi sono in attesa di essere trasferiti negli uteri, ma che più probabilmente finiranno per essere abbandonati o per morire. E questo è un problema la cui responsabilità è del neo-premio Nobel". Infine, sottolinea il presidente dell'Accademia per la Vita, "senza Edwards non ci sarebbe l'attuale stato confusionale della procreazione assistita, con situazioni incomprensibili come figli nati da nonne o mamme in affitto". "In conclusione - afferma Carrasco - Edwards non ha in fondo risolto il problema dell'infertilità, che è un problema serio, né dal punto di vista patologico né epidemiologico. Insomma non è entrato nel problema, ha trovato una soluzione scavalcando il problema dell'infertilità. Bisogna aspettare che la ricerca dia un'altra soluzione, anche più economica e quindi più accessibile della fecondazione in vitro, che tra l'altro presenta costi ingenti".
(04 ottobre 2010) http://www.repubblica.it
Ig Nobel, un premio all'Italia per le scoperte improbabili
La cerimonia in diretta web e radiofonica, si è svolta per il ventesimo anno al Sanders Theater dell'università americana. Ai ricercatori di Catania il riconoscimento per il Management. Hanno dimostrato l'assegnazione casuale e non meritocratica delle promozioni aziendali di KATIA RICCARDI
ROMA - "La frase più eccitante che si possa sentire nella scienza, quella che annuncia una nuova importante scoperta, non è 'Eureka!'. Ma 'che buffo'..." diceva Isaac Asimov. E' su questa base che nascono gli Ig Nobel. I premi per le scoperte più bizzarre e che nella notte tra il 30 settembre e il primo ottobre sono stati consegnati all'università di Harvard per il ventesimo anno.
Gli Ig Nobel sono un riconoscimento importante e accettato con entusiasmo dagli scienziati di tutto il mondo che vedono premiate le loro, cosidette, "ricerche improbabili" (il sito ufficiale 1) delle quali difficilmente verremmo a conoscenza, e che dovrebbero fare "prima ridere, poi pensare". La cerimonia di premiazione segue schemi precisi, rispetta tradizioni universitarie. E' presentata da veri premi Nobel - prima si svolgeva al MIT ora al Sanders Theater dell'università di Harvard - e cerca di mantenere un tono ironico e di scherzo. Gli ospiti sono tutti scienziati, studiosi, ricercatori. Immaginate la platea.
Il livello delle battute della serata (quest'anno il tema erano i 'batteri') è spiritoso come il ricamo a piccolo punto. Per fare un esempio la cerimonia finisce ogni anno con l'augurio: "Se non avete vinto il premio — e soprattutto se l'avete vinto — che abbiate ancora più fortuna l'anno prossimo!!". Fino al 2006, quando fu interrotta per "questione di sicurezza", era anche tradizione lanciare aeroplanini di carta sul palco della premiazione. Il professore di fisica Roy Glauber fu ufficialmente insignito dell'alto compito di pulire le cartacce con la scopa. Nel 2005 Glauber non potè svolgere il suo ruolo, era in aereo verso Stoccolma dove avrebbe ritirato il Nobel per la Fisica, quello vero. Gli Ig Nobel insomma sono cose serie, ne ridono gli scienziati, sarebbe più consono che gli esseri umani si sforzassero di pensare.
Se in passato alcune delle scoperte più interessanti hanno riguardato per esempio l'effetto della musica country sul suicidio, l'opportunità o meno di mangiare del cibo caduto per terra in un lasso di tempo di cinque secondi, i risultati della somministrazione di Prozac alle vongole sulla loro attività sessuale, in questa ventesima edizione alla premiazione è arrivata anche l'Italia. Il prestigioso Ig Nobel per il Management è stato infatti assegnato a un team di ricercatori dell'Università di Catania per il loro lavoro sull'assegnazione casuale e non meritocratica delle promozioni. Da questa specie di lotteria aziendale deriverebbe una società non in fallimento, ma anzi in grado di ottenere risultati migliori. Gli autori della ricerca sono Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda e Cesare Garofalo che, in uno studio apparso sulla rivista Physica hanno analizzato la realizzazione pratica di uno dei paradossi più conosciuti, formulato dallo psicologo canadese Laurence J. Peter: "In un'organizzazione ogni nuovo membro sale nella gerarchia fino a raggiungere il suo livello di massima incompetenza".
L'Ig Nobel per la Medicina è andato invece a Simon Rietveld e Ilja van Beest, dell'università di Amsterdam, che hanno scoperto un cambiamento della respirazione degli asmatici dopo un giro sulle montagne russe: chi soffre di asma, insomma, sta meglio dopo essere sceso dal giro della morte. Detto così non rende ma la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science Direct. L'Ig Nobel per la Fisica è stato consegnato a Lianne Parkin e alla sua squadra di ricercatori dell'università di Otago, Nuova Zelanda, per aver scoperto come le persone tendano a scivolare meno sul ghiaccio se indossano i calzini sopra le scarpe invece che dentro (articolo publicato sul The New Zealand Medical Journal).
Quello di Biologia è andato alla Bristol University, e ai colleghi cinesi, che hanno dimostrato come la fellatio nei rapporti sessuali tra pipistrelli della frutta aumenti la durata del rapporto. Gli scienziati hanno ovviamente proposto un video a testimonianza e pubblicato lo studio su Plos One. Il Nobel per la Pace è andato a Richard Stephens e al suo team di ricercatori della Keele University, Gran Bretagna, che hanno dimostrato come le imprecazioni permettano di sopportare meglio il dolore. Mai sbattutto di notte il mignolino del piede sull'angolo del comodino? Ecco. Il team di ricercatori di Keele, per la verità, ha circoscritto i risultati notando che gli effetti benefici delle imprecazioni non si applicano agli uomini con tendenza al catastrofismo (ricerca pubblicata nella rivista Neuro Report).
Il premio Nobel per l'Ingegneria se l'è aggiudicato Karina Acevedo-Whitehouse dell'Institute of Zoology di Londra, in collaborazione con il Politecnico Nacional della Baja californiana, che con la sua squadra ha studiato un mezzo per raccogliere il muco delle balene, utilizzando uno speciale mimi-elicottero telecomandato. L'obiettivo è serissimo: studiare le malattie respiratorie dei cetacei (da leggere nella rivista Animal Conservation).
L'Ig Nobel Prize nei Trasporti è andato invece a Mark Fricher e Dan Bebber dell'università di Oxford che, insieme a un team di scienziati giapponesi, hanno creato un modello biomimetico dei binari della ferrovia dimostrando l'utilità dell'osservazione di alcuni tipi di muffe per organizzare al meglio il piazzamento dei binari (studio pubblicato sulla rivista Science Magazine). Il premio per la Salute pubblica l'ha vinto Manuel Barbeito dell'Industrial Health and Safety Office del Maryland che ha dimostrato come nella barba si annidino i microbi (pubblicato sulla rivista Applied and Environmental Microbiology).
Due menzioni negative, che si basano sulla legge di Murphy (se qualcosa può andar male, lo farà) sono state la base per assegnare l'Ig Nobel per la Chimica a Eric Adams, del MIT, e a ricercatori della Bp (British Petroleum) per aver "smentito la vecchia convinzione che acqua e olio non si mescolano": lo spunto è stata l'esplosione nella baia del nuovo Messico 2 della piattaforma Deep Horizon. Menzione speciale anche per l'Ig Nobel dell'Economia ai manager di Goldman Sachs, AIG, Lehman Brothers, Bear Stearns, Merrill Lynch, Aig e Magnetar, per aver creato e promosso - come spiega la motivazione ufficiale - "nuovi metodi per investire il denaro", in questo caso con effetti "dannosi".
La cerimonia della premiazione si è tenuta il 30 settembre in diretta web 3 e radiofonica. I Nobel "veri" che hanno consegnato i premi sono stati Sheldon Glashow, Roy Glauber, William Lipscomb, James Muller e Frank Wilczek. Il tema della serata è stato i 'batteri' con tanto di rappresentazione della "Bacterial Opera: World premiere". Uno spettacolo sui batteri che si annidano nei denti di una donna. Nel cast gli scienziati Maria Ferrante, Ben Sears, Roberta Gilbert, Thomas Michel e Marc Andelman (i batteri) e Jenny Gutbezahl nei panni della donna. Al piano Branden Grimmett, le musiche erano quelle di Jacques Offenbach, Arthur Sullivan, e Giuseppe Verdi.
(04 ottobre 2010) http://www.repubblica.it