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Terra terra

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Re: Terra terra

Messaggioda franz il 18/09/2010, 7:58

pierodm ha scritto:Pierodm non ha i dati sottomano, ma si fida di ciò che ha letto e sentito in numerose occasioni da parte di fonti ben informate e qualificate: le nostre tariffe, e i nostri prezzi per molti prodotti di generi vari, sono tra i più alti in Europa: generi, precisiamo, tra i quali molti anche solo commercializzati e non prodotti in Italia.
Mi meraviglio che Franz - gneralmente molto ben informato su dati e statistiche anche piuttosto stravaganti - non sia ben consapevole di questo - mi aspettavo anzi che mi aiutasse a precisare meglio i termini del problema proprio in questo senso.

Nemmneno io ho dati sottomano e a naso mi fido di quanto hai sentito. Quando appaio bene informato non è perché io abbia chissà quali conoscenze da sempre ma perché il piu' delle volte mi informo al volo accedendo a siti che so essere qualificati (istat, eurostat, oecd). So quindi dove cercare.

Nel caso di prezzi e tariffe procedo nel buio piu' assoluto. So che ISTAT elabora il famoso paniere ma esso ci racconta solo come varia, non la base. Un po' come dire che so che Luca è cresciuto di 1 cm e Giovanni di 2 ma non so quanto siano alti in partenza e non so come paragonarli a Franz e Kurt. Tuttavia 5 minuti con google, cercando "osservatorio tariffe italia" mi hanno condotto subito (è il primo link offerto) alle pagine dell'osservatorio dei prezzi (un sito del ministero dello sviluppo economico) da quale possiamo ricavare facilmente quanto costa l'acqua minerale a varese e palermo oppure una vistita pediatrica a roma o pisa, un'esame del sangue a napoli o alessandria. http://www.osservaprezzi.it/livelli/istat/livelli.asp

Purtroppo alla voce "servizi" non ci sono i servizi di cui discutiamo qui (acqua, luce, gas). O per lo meno non li ho ancora trovati. So che ISTAT elabora quei dati (uno dei 12 capitoli di spesa del famoso paniere riguarda proprio "abitazione, acqua, elettricità e combustibili") ma l'accesso ai dati non è amesso (solo le loro analisi vengono pubblicate).

Puo' essere interessante esaminare periodicamente queste statistiche http://www.osservaprezzi.it/approfondim ... /luglio_1/ e http://www.osservaprezzi.it/approfondim ... stiche.asp
oppure vedere questo documento, di cui ogni mese viene pubblicata la versione aggiornata.
http://www.osservaprezzi.it/documenti/n ... 201007.pdf

Sul fatto che da noi siano cari i prodotti fabbricati in Italia credo che sia vero e che le cause siano le seguenti:
1) il costo del lavoro lordo, tra i piu' alti.
2) il peso fiscale (IVA, imposte sugli utili)
3) i costi di trasporto.
4) il costo della burocrazia (adempimenti,autorizzazioni, carte bollate, procedre di giustizia)

Proprio parlando di trasporto, sentivo un pastaio di gragnano affermare che mandare lo stesso carico a Milano gli costa, con camion, circa 2000-2300 euro. Lo stesso carico mandato a Tokio (dove la pasta napoletana è apprezzata) gli costa 800 euro. Ovviamente via aerea.

Per quanto riguarda l'IVA per esempio il problema non è tanto l'aliquota (perché in europa è un'aliquota abbastanza standard) ma gli adempimenti che il ministero chiede (le registrazioni, i rendiconti periodici). Lo stesso dicasi per i sostituti d'imposta, cio' il fatto che sia il datore di lavoro a versare le imposte del dipendente, a fare il conguaglio sulla tredicesima. In altri paesi il lavoratore riceve uno stipendio da cui sono stati detratti solo i contributi. Le imposte le calcolerà, dichiararà e pagherà il lavoratore, l'anno dopo.

Questo puo' spiegare anche perché risultino care anche merci importate. Il costo di trasporto incide parecchio e l'Italia è bella lunga .... Il costo di gestione (iva, imposte, burocrazia) si fa sentire e va aggiunto al prezzo finale. Insomma 3 milioni di impiegati statali, quando forse ne basterebbero la metà, in una amministrazione informatizzata e sburocratizzata, si fanno sentire sui costi dei prodotti e dei servizi.

Franz
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Re: Terra terra

Messaggioda flaviomob il 18/09/2010, 12:49

Un conto è parlare del costo del lavoro, un conto del cuneo fiscale (ma Prodi non doveva abbassarlo?) che certamente è il più alto tra i paesi sviluppati. Inoltre bisogna tenere conto che il costo del lavoro si abbassa ulteriormente per i contratti a tempo determinato (in cui non vi sono alcune coperture) e si libera dagli oneri sociali per i liberi professionisti. Inoltre esiste una vasta area di illegalità, lavoro nero e mancata copertura delle spese per la sicurezza sul lavoro (non parliamo neppure degli oneri sociali) per esempio in settori come l'edilizia, l'agricoltura (che pure riceve fior di sussidi UE) et cetera. Tutto sta a fare... la media dei polli o meno. 8-)


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Re: Terra terra

Messaggioda franz il 18/09/2010, 14:12

flaviomob ha scritto:Un conto è parlare del costo del lavoro, un conto del cuneo fiscale (ma Prodi non doveva abbassarlo?) che certamente è il più alto tra i paesi sviluppati. Inoltre bisogna tenere conto che il costo del lavoro si abbassa ulteriormente per i contratti a tempo determinato (in cui non vi sono alcune coperture) e si libera dagli oneri sociali per i liberi professionisti. Inoltre esiste una vasta area di illegalità, lavoro nero e mancata copertura delle spese per la sicurezza sul lavoro (non parliamo neppure degli oneri sociali) per esempio in settori come l'edilizia, l'agricoltura (che pure riceve fior di sussidi UE) et cetera. Tutto sta a fare... la media dei polli o meno. 8-)

Certo, sono due cose diverse. Il cuneo fiscale è una parte del costo del lavoro.
Non so se ti riconosci in queste definizioni, comunemente trovate su wikipedia:

1) Il costo del lavoro rientra fra i costi della produzione in un'impresa. Esso non comprende solo il salario corrisposto ai lavoratori, ma anche i contributi sociali obbligatori da versare a carico dell'imprenditore (perché quelli a carico del dipendente sono versati dall'imprenditore solo per suo conto), i ratei di tredicesima mensilità ed altre mensilità aggiuntive, i ratei del TFR, le ferie e permessi maturati (soprattutto nell'eventualità che non vengano fruiti regolarmente e per il quale necessiterà la monetizzazione alla cessazione del rapporto) ed ogni altro importo attinente alla prestazione lavorativa (es. lavoro straordinario) da conteggiare a consuntivo vista la natura non prevedibile dell'evento. Normalmente il costo del lavoro rappresenta la parte più consistente dei costi della produzione.

2) Il cuneo fiscale o cuneo contributivo è rappresentato dalla variazione tra l'onere del costo del lavoro e il reddito effettivo percepito dal prestatore d'opera. In pratica è la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto incassato effettivamente dal lavoratore, essendo il restante importo versato al fisco e agli enti di previdenza.

Il costo del lavoro è in termini monetari e va comparato usando tecniche a "parità dei poteri di acquisto"
Il cuneo fiscale è espresso in termini percentuali e quindi è direttamente comparabile tra nazioni.
Naturalmente bisogna a che consderare le prestazioni fornite dallo stato (tra fiscalità e previdenza) sulla base di quel cuneo. Qui sappiamo che quelle italiana sono scarse e quindi stendiamo un velo pietoso.

Tornando al costo del lavoro, in termini PPP le statistiche OECD pongono da sempre l'Italia ai massimi livelli, nelle prima 4 o 5 posizioni, inseme a germania, svizzera e belgio. A causa dell'evato cuneo fiscale (qui siamo al settimo posto) poi il lordo diventa un netto assai misero e crolliamo in fondo alle statistiche (sempre OECD).

Hai ragione sui contratti a tempo determinato ma anche se sembrano predominanti, ISTAT ci avvisa che sono comunque solo il 12% rispetto a tutti i contratti di lavoro dipendente. Verissimo anche quello che dici sul sommerso, ma appunto queste deformazioni sono dovute all'eccesso di prelievo fiscale e contributivo (che come dici anche tu è il piu' alto). Prodi doveva abbassarlo ma non so se ha fatto in tempo prima che lo defenestrassero la seconda volta. A quanto ne so la misura fu decisa e varata nel 2007 ma poi il PdL, subentrato nel 2008 al governo, non ha trovato le risorse necessarie per finanziare questa riduzione.

Franz
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