La produzione di fatture false è ormai la principale industria del paese

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIAROMA (29 settembre) - Una maxievasione fiscale che ha pochi precedenti in Italia, 57 milioni di euro sottratti al fisco da 110 imprese di otto regioni, è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Ascoli Piceno e della Brigata di Porto San Giorgio con l'operazione Tax correction. Al centro della frode, uno studio di consulenza fiscale di Roma con sede operativa a Civitanova Marche (Macerata), che avrebbe aiutato decine di imprenditori, soprattutto del settore calzaturiero, a evadere le tasse, a emettere fatture da migliaia di euro per operazioni inesistenti, e a occultare o distruggere documenti contabili. Un'organizzazione che ha evaso l'Iva per oltre 15,5 milioni ed emesso fatture false per 8,3 milioni di euro.
Una vera «pianificazione strategica» ai danni dell'Erario, con una rete composta da 59 indagati, di cui 32 per reati penali. Tanto che il pm della procura di Fermo Raffaele Iannella procede per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e frodi fiscali. Delle 110 imprese, quasi tutte del distretto calzaturiero fermano-maceratese, 76 sono risultate evasori totali, 20 paratotali e 14 parziali. Fra i 59 indagati, 18 si sono visti contestare l'associazione per delinquere e tre la bancarotta fraudolenta, mentre cinque consulenti dovranno rispondere di esercizio abusivo dell'attività di mediatore creditizio, e quattro di falsa perizia o interpretazione.
Altre 85 società sono attualmente sotto verifica perché sospettate di evasione totale e paratotale, per una violazione complessiva stimata in 215 milioni di euro. Sono dislocate fra Marche, Lombardia, Abruzzo, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Toscana, Puglia. La frode, estesa a macchio d'olio, «per la sua entità e vastità ha pochi precedenti conosciuti» ha detto il comandante provinciale della Gdf Giuseppe Montanaro, illustrando i risultati di Tax correction.
Tutto è partito da alcune ispezioni della Brigata di Porto San Giorgio, che aveva raccolto elementi sul conto di alcuni imprenditori di Porto Sant'Elpidio. Industriali che ufficialmente erano oppressi da pesanti situazioni finanziarie, ma nella realtà avevano un tenore di vita altissimo: case e auto di lusso, vacanze esotiche e ristoranti costosi. Ora, dopo uno screening di tutti i patrimoni mobili e immobiliari degli autori della frode, la Gdf ha avviato le procedure per il sequestro per equivalente dei beni, perché vengano depositati a garanzia delle casse dello Stato