franz ha scritto:FIAT ha preso il 35% del capitale di Chrysler. Sarà una furbuzia? Allora sono idioti quelli di Chrysler che in cambio hanno preso il 35% di FIAT. In realtà ora ciascuno sta rischiando i soldi (asset degli altri) ma quello che è evidente è che ora FIAT ha in mano la gestione manageriale (l'impresa) di Chrysler e che la sta conducendo bene, visti gli ottimi risultati. Come ottimi sono stati i risultati di FIAT, da quando questa azienda ha accantonato Romiti (imprenditore italiano che in Alitalia forse ricordano ancora) in cambio di un imprenditore di spessore internazionale. A me pare che Marchionne faccia impresa.
Franz
A Fiat hanno riconosciuto il 20% del capitale sociale e non il 35%... diventerà tale al raggiungimento degli obiettivi prefissati... ma non è questa la questione.
Io ho sostenuto che "impresa" ha sempre significato che uno ci mette dei soldi, fa quello che crede giusto e, se gli va bene ci guadagna, se gli va male perde capra e cavoli. Diverso da fare impresa è fare "politica industriale". Quello che fa Marchionne, dove glielo permettono.
In Chrysler gli unici a fare impresa sono i lavoratori che ci hanno messo i loro soldi dei fondi pensione. Obama, lo Stato, ci ha messo i soldi di tutti... e Marchionne ci ha messo "delle buone idee"... o almeno così è riuscito a venderle (e io non ho motivo di dubitare che lo siano).
Se il progetto Chrysler va a puttane mi sembra del tutto evidente che gli unici a perderci veramente saranno i lavoratori che perderanno i loro soldi... Il governo federale perderà i suoi, ma non ci smenerà certo Obama se non che lo prenderebbero a calci in culo altro che rifarlo Presidente... e certo non ci perderà nulla Marchionne... tranne la faccia.
Quella della Chrysler è una riedizione americana (e quindi indubbiamente più seria) del sistema parastatale stile IRI. Non la si spacci come un'operazione in puro stile liberista.
Quando parliamo dell’operazione di risanamento di Chrysler, ricordiamoci che siamo nella sfera della politica industriale, non del business. Almeno nei primi anni, Fiat non sarà in Chrysler il socio di riferimento. È il governo federale che pulisce l’azienda dai debiti, le fornisce la liquidità necessaria per liberarsi dei vecchi proprietari, e poi resta in consiglio di amministrazione a garanzia dei soldi immessi e del progetto predisposto. Come detto, due sono gli scenari possibili. La partnership tra governo federale e Fiat funziona: Chrysler implementa il piano industriale, cambia faccia, diventa profittevole. Allora il governo si sfila, e Fiat prende in mano l’azienda, cresce nel capitale sociale, e inizia una nuova storia, per Chrysler così come per Fiat. La partnership non funziona, e allora Fiat sarà cacciata via da Detroit senza troppi complimenti e l’amministrazione Obama esplorerà qualche ulteriore alternativa.
Quindi, ripeto... non si può parlare di "rischio impresa" per Fiat.
Con la Merkel, Marchionne ha tentato la stessa strada, ma questa gli ha detto chiaro e tondo che più di 1 miliardo e mezzo lei non cacciava e se li sognava i 7 che le chiedeva Marchionne (perché tanti ne servivano per sistemare Opel)... uno a cui piace fare il "culattone" con il culo degli altri.
In Italia che succede? Io credo che anche qui si facciano giochetti in attesa che qualcuno o cacci i "piccioli" o possa dire "volevo, ma non me lo lasciano fare".
Se le idee sono "asset", soldi, e quella di firmare un contratto che rinuncia al ricorso dello sciopero fino al 2014 è una buona idea, anzi buonissima (come in Chrysler... e ti credo li i lavoratori sono anche "padroni") perché allora non trasformare in "piccioli" questa buonissima idea e trasformarla in un 20% di capitale sociale della NewCompany per Melfi o Pomigliano? E magari promettere ai lavoratori di arrivare al 35% se si raggiungono gli obiettivi... chissà se è una politica industriale che andrebbe bene a Marchionne... lui che crede non debba esistere il confronto operai/padroni e che le idee sono "Asset"... sarebbe accontentato... avrebbe solo dei soci in consiglio di amministrazione.