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Perchè non fare a meno di vendola??

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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 22/08/2010, 18:23

chango ha scritto:chi non lo capisce sono gli industriali italiani di oggi, visto che pretendono di competere sul mercato principalemtne attraverso la riduzione del costo del lavoro.

Vista la situazione italiana, hanno alternative?
vedi, per avere una manodopera qualificata devi attendere come minimo 20 anni (massimo 40) oppure devi ricorrere massicciamente all'immigrazione. Ma chi viene qui a lavorare con i salari netti piu' bassi d'europa? Nessuno.
Il coto del lavoro (il cuneo fiscale, di cui parlava Prodi) invece si puo' abbassare piu' in fretta.
Cio' non toglie che vadano fatte entrambe le cose. Formazione professionale e costo del lavoro (e tante altre sulla sicurezza, le infrastrutture).
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda chango il 22/08/2010, 18:32

franz ha scritto:Vista la situazione italiana, hanno alternative?
vedi, per avere una manodopera qualificata devi attendere come minimo 20 anni (massimo 40) oppure devi ricorrere massicciamente all'immigrazione. Ma chi viene qui a lavorare con i salari netti piu' bassi d'europa? Nessuno.
Il coto del lavoro (il cuneo fiscale, di cui parlava Prodi) invece si puo' abbassare piu' in fretta.
Cio' non toglie che vadano fatte entrambe le cose. Formazione professionale e costo del lavoro (e tante altre sulla sicurezza, le infrastrutture).
Franz


alternative ne hanno.
intanto cominciare ad investire di più sia in capitale fisico che in capitale umano.
possono specializzarsi in prodotti o attività di maggiore valore aggiunto.

manodopera potenzialmente qualificata in Italia ne trovi (anzi la facciamo emigrare).
il problema è che hai un sistema produttivo talmente arretrato che non sa cosa farsene.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 22/08/2010, 18:50

Pd/ Travaglio: Per battere Berlusconi ci vuole Zingaretti
Governa bene

Roma, 22 ago. (Apcom) - "Ha 45 anni, governa bene la Provincia di Roma, dove ha vinto le elezioni mentre Rutelli le perdeva, non è chiacchierato, non ha scandali nè scheletri nell'armadio, ha una bella faccia pulita e normale, è pure il fratello del commissario Montalbano (il che non guasta), non s'è mai visto a Porta a Porta, ha ottimi rapporti con Vendola e parla un linguaggio che piace ai dipietristi". Dalle colonne de "il Fatto Quotidiano" Marco Travaglio promuove Zingaretti al posto di Pierluigi Bersani come leader del Pd per battere Silvio Berlusconi.

"Ovvio che per batterlo alle elezioni, questo Pd a encefalogramma piatto non basta. Ma chi l'ha detto che il Pd debba restare così? Dipende dagli elettori di tutto il centrosinistra: solo cosi' possono costringerlo a cambiare, prepensionando il museo delle cere che lo dirige", afferma Travaglio sottolineando che le primarie online lanciate su "ilfattoquotidiano.it "in tempo di vacanze hanno già raccolto 20mila risposte in tre giorni".

Travaglio aggiunge che Zingaretti ha anche "mandato a quel paese Chiamparino sulla batracomiomachia pro o contro l'invito a Cota alla festa del Pd. C'è chi, con molto meno, potrebbe vincere le elezioni".

http://notizie.virgilio.it/notizie/poli ... 06567.html
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 22/08/2010, 18:55

Bersani in campo per la premiership

Subito, da settembre, la campagna porta a porta («arriveremo anche alle porte dei leader del Pdl») che vedrà impegnati iscritti e elettori delle primarie ma anche i 12mila amministratori locali. Ma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha approfittato della lunga pausa agostana – pausa che gli attirato anche l'ironia dei giornali avversari che lo hanno dipinto come desaparecido o rapito – per scaldare i motori in vista della sua candidatura alla premiership. Una candidatura ancora non annunciata ma che è nelle cose, e che è prevista pure dallo statuto del Pd. Dopo la discesa in campo di Nichi Vendola – che si è candidato alla guida di una coalizione di centro-sinistra in vista delle prossime e forse vicine elezioni – alla quale si sono aggiunte pochi giorni dopo quella del sindaco di Torino Sergio Chiamparino e quella di Luigi De Magistris dell'Idv, «quel che è certo è che non stiamo con le mani in mano» commentano dall'entourage del segretario.
Il "penultimatum" del premier Silvio Berlusconi ai finiani, ribadito anche nel vertice di oggi, conferma la convinzione dei democratici che il governo non arriverà a fine legislatura ma i tempi di un voto anticipato si avvicinano. E nell'ultimo periodo sembra anche affievolirsi la speranza di un esecutivo tecnico, fortemente sostenuto dal Pd in caso di crisi di governo per cambiare la legge elettorale e affrontare i nodi legati alla crisi economica. Se quindi il Cavaliere schiera le «squadre della libertà» per mobilitare gli elettori, il Pd anticipa la campagna elettorale. E rispolvera un modello che fu del Pci: convincere le persone non solo in tv o con i new media ma con un rapporto diretto. Un ritorno, come dice con efficacia l'europarlamentare Gianni Pittella riferendosi alla cucina delle feste dell'Unità, «al partito della salsiccia» che però gli eredi ex comunisti ed i soci ex democristiani si erano persi per strada.
E per rispolverare il modello della «salsiccia» è servito il seminario, avvenuto mesi fa, con i guru della comunicazione della campagna elettorale di Barack Obama che spiegarono ai dirigenti Pd che mettere in rete tra loro elettori e simpatizzanti ha l'effetto di un tonico. Così come il gioco è fatto se ogni militante riesce a convincere almeno un vicino di casa.
Ma se, oltre ai voti, servono i leader, Bersani non ha intenzione di stare a guardare. La sua candidatura alle primarie del centro-sinistra non è ancora ufficiale, come quella di Nichi Vendola, ma è nei fatti. Il segretario democratico è convinto che saranno in molti a correre, perché in tanti, anche nel Pd, hanno ambizioni, e lui sarà della partita. E alla sua candidatura sta lavorando, insieme ai più fidati collaboratori, in quest'estate in cui da più parti ironizzano sulla sua sparizione.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... C#continue
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 22/08/2010, 18:59

chango ha scritto:alternative ne hanno.
intanto cominciare ad investire di più sia in capitale fisico che in capitale umano.
possono specializzarsi in prodotti o attività di maggiore valore aggiunto.

manodopera potenzialmente qualificata in Italia ne trovi (anzi la facciamo emigrare).
il problema è che hai un sistema produttivo talmente arretrato che non sa cosa farsene.

la manodopera qualificata vorrebbe essere pagata meglio.
i capitali scappano (e da molti decenni) perché la redditività in italia è molto bassa: se sei onesto e dichiari tutto, le tasse sull'impresa sono vicine al 50% e poi ci sono quelle sulla persona fisica (sempre ad essere onesti).
Meglio comprare BOT (ricordi quando davano anche il 20%?) oppure investirli in Cina.
Qui manca la sicurezza, i servizi base non sono liberalizati (per fortuna che la UE impone le tappe altrimenti non si farebbe nemmeno quello) energia e trasporti costano. Per ogni 1000 euro da dare netto al lavoratore devo spenderne quasi 2000 a bilancio. Tu dici, giustamente, attività di maggiore valore aggiunto. Ma guarda che questo mito oggi è inficiato dal fatto che quelle attività sono piu' produttive in Malesia, aSingapore, in Cina, in Giappone, in India.
Se non le fanno in iItalia non è per cattiva volonta di chi potrebbe farlo ma ogni mattina si sveglia, si gratta e dice "domani", girandosi dall'altra parte. Oggi la Cina non produce solo bamboline e pollo fritto. Produce telefonini, Iphone, Ipad, computer, stampanti, televisori, pentole, lavastoviglie. Perché loro sono piu' economici e piu' qualificati. Quel treno oggi è perso. Bisogna trovarne altri.

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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda chango il 22/08/2010, 20:51

franz ha scritto:la manodopera qualificata vorrebbe essere pagata meglio.
i capitali scappano (e da molti decenni) perché la redditività in italia è molto bassa: se sei onesto e dichiari tutto, le tasse sull'impresa sono vicine al 50% e poi ci sono quelle sulla persona fisica (sempre ad essere onesti).
Meglio comprare BOT (ricordi quando davano anche il 20%?) oppure investirli in Cina.
Qui manca la sicurezza, i servizi base non sono liberalizati (per fortuna che la UE impone le tappe altrimenti non si farebbe nemmeno quello) energia e trasporti costano. Per ogni 1000 euro da dare netto al lavoratore devo spenderne quasi 2000 a bilancio. Tu dici, giustamente, attività di maggiore valore aggiunto. Ma guarda che questo mito oggi è inficiato dal fatto che quelle attività sono piu' produttive in Malesia, aSingapore, in Cina, in Giappone, in India.
Se non le fanno in iItalia non è per cattiva volonta di chi potrebbe farlo ma ogni mattina si sveglia, si gratta e dice "domani", girandosi dall'altra parte. Oggi la Cina non produce solo bamboline e pollo fritto. Produce telefonini, Iphone, Ipad, computer, stampanti, televisori, pentole, lavastoviglie. Perché loro sono piu' economici e piu' qualificati. Quel treno oggi è perso. Bisogna trovarne altri.

Franz


quindi?
questo dovrebbe giustificare la pretesa della classe imprenditoriale di comprimere il costo del lavoro senza cercare altre strade?
la loro miopia che solo con un peggiormante della condizione del lavoro si può competere sui mercati internazionali?
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 22/08/2010, 21:43

chango ha scritto:quindi?
questo dovrebbe giustificare la pretesa della classe imprenditoriale di comprimere il costo del lavoro senza cercare altre strade?
la loro miopia che solo con un peggiormante della condizione del lavoro si può competere sui mercati internazionali?

Concretamente parlando io non sono un industriale italiano e non frequento le loro associazioni.
Quindi non so cosa chiedono ufficialmente o pretendono, da ora o da sempre. Chiedi a loro cosa vogliono o leggi la documentazione sui siti dalla loro associazione. Io so che capisco bene chi dall'estero non va in Italia a fare impresa e comprendo chi scappa. E ritengo che chi, nel mondo del lavoro interno ed esterno, legge le tesi di Vendola, non cambia certo idea sul futuro dell'Italia.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 22/08/2010, 21:44

l'italia è un paese manifatturiero, il secondo in europa dopo la germania. l'industria meccanica fa la parte del leone... ci vuole ricerca e sviluppo per essere competitivi li


ps. e lo dico da piccolo giovane ingegnere meccanico sfruttato
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 24/08/2010, 15:18

Lo strano ticket Vendola-Chiamparino
Prende corpo l'idea del tandem per la corsa a premier. L'alleanza con Casini pare ormai tramontata
MARCELLO SORGI
ROMA
La Festa nazionale del Pd di Torino, già colpita, ancor prima di cominciare, dalle polemiche per il mancato invito al governatore del Piemonte Cota, potrebbe far da madrina a una novità di cui si sta vociferando parecchio, nell’estate infuocata del duello Berlusconi-Fini e della latente crisi di governo. Si tratta dell’inedito ticket Chiamparino-Vendola che nell’ipotesi, ormai concreta, di elezioni anticipate entro l’anno, sarebbe pronto alla doppia sfida, all’interno del partito per imporsi nel vuoto di candidature condivise per la premiership del centrosinistra, e fuori, contro l’ennesimo ritorno di Berlusconi.

Finora una discussione chiara sul problema dei problemi, per il Pd uscito battuto nel 2008, e tutto preso dalla crisi interna che lo ha portato al cambio di tre segretari in un anno, s’è rivelata impossibile. Il sindaco ormai quasi uscente di Torino, Sergio Chiamparino, è stato tra quelli che hanno cercato di sollecitarla, offrendo anche la sua disponibilità a candidarsi alle primarie e sottolineando il rischio che dietro l’apparente consenso a un’ipotetica candidatura di Bersani si celassero giochi sotterranei. Bersani invece a luglio, proprio mentre la crisi del centrodestra si accentuava, era riuscito a mettere d’accordo tutte le anime dell’opposizione, da Casini a Di Pietro e allo stesso Vendola, sull’ipotesi di un governo d’emergenza che, in caso di caduta di Berlusconi, potesse essere varato grazie a una maggioranza parlamentare contraria allo scioglimento delle Camere. Nella confusione crescente del partito berlusconiano, l’iniziativa del leader Pd aveva trovato consensi e avuto un risultato positivo. Ma nel giro di un mese, come s’è visto dopo il vertice del Pdl di venerdì scorso, le possibilità di una tregua che consenta in qualche modo al governo di andare avanti si sono molto ridotte. E parallelamente quelle di un esecutivo diverso, ma in grado di aprire la strada al dopo-Berlusconi. Il premier negli ultimi giorni è apparso impegnato soprattutto a mettere in moto la macchina che dovrebbe sostenere la sua sesta corsa a Palazzo Chigi, con la novità dei trecentomila volontari appostati lungo tutto il territorio elettorale. Di qui, anche per il Pd, la necessità di prepararsi al peggio, in un contesto per cui i diversi capi del partito non erano pronti.

Mentre infatti la maggioranza dalemiana del Pd sostiene ufficialmente la candidatura di Bersani e prepara ufficiosamente il lancio di Enrico Letta, il quarantenne ex-popolare ed ex-sottosegretario di Romano Prodi a Palazzo Chigi, nessuno ha capito come intenda muoversi Veltroni, il fondatore del Pd uscito sconfitto nel 2008 ma con il rilevante risultato del quasi 34 per cento dei voti. Chi gli ha parlato lo ha visto preoccupato e sfiduciato, anche se Veltroni è capace di rilanci repentini e imprevedibili riprese. Inoltre, anche se l’interessato ha smentito di voler scendere in campo, la molto politica intervista estiva al Corriere della Sera dell’amministratore delegato di Intesa San Paolo Corrado Passera ha risvegliato il partito dalla sua impasse.

L’ipotesi Chiamparino–Vendola nasce in questo quadro. Nel vuoto ferragostano della sinistra, e senza provocare immediate reazioni, l’ha lanciata il sindaco di Bari Michele Emiliano. Spingono nello stesso senso - a partire dalla dichiarata disponibilità del sindaco di Torino a candidarsi e dal desiderio di sfida del governatore pugliese, dopo il successo alle primarie contro il candidato di D’Alema e nel voto regionale subito dopo -, pezzi di maggioranza e minoranza interna del Pd, convinti che in una corsa, che, se arriva, trova il centrosinistra impreparato e reduce dal modesto risultato nelle amministrative, occorra ragionare fuori dagli schemi. La linea uscita dall’ultimo congresso, secondo la quale si doveva puntare a una coalizione il più larga possibile, una specie di cartello di tutti gli anti-berlusconiani, da Casini a Vendola appunto, non regge più. S’è rivelata difficile da realizzare già a primavera, nelle Regioni, e poi Casini si sta muovendo sullo schema, diverso, di un rilancio del centro.

Intanto, abbottonatissimi, i diretti interessati rifiutano commenti ufficiali e dicono che fino a questo momento non hanno ricevuto alcun segnale dal vertice Pd. Ma come spiegano i loro amici più stretti, Chiamparino e Vendola hanno alcuni lati in comune - a cominciare dal fatto di essere stati eletti e rieletti sull’onda di straordinari successi personali e popolari e di aver dato buona prova come amministratori -, nessun pregiudizio reciproco, e sono assolutamente complementari. Oltre ad essere un uomo del Nord, Chiamparino è il solo ad aver posto in termini stringenti nel Pd la questione settentrionale, intesa come il nodo di un partito che ha praticamente rinunciato a porsi i problemi della parte più importante del Paese, lasciando alla Lega e alla destra praterie sconfinate. Il sindaco sta per pubblicare un libro, dedicato proprio al Nord, che verrà presentato appunto alla Festa di Torino e contiene alcune tematiche confinanti e coincidenti con quelle del rapporto con il territorio che Vendola ha posto al Sud.

Ma se queste sono le premesse, è giusto analizzare anche le criticità. Pur essendo Chiamparino esponente dell’area moderata-riformista, l’affiancamento con l’ex rifondarolo Vendola sposterebbe il ticket inevitabilmente a sinistra, offrendo a Berlusconi materia per una campagna elettorale aggressiva. E creerebbe più di qualche mal di pancia. Sia nella nomenklatura romana, che lavora da tempo all’ipotesi Enrico Letta, che ha accolto male la polemica di Chiamparino contro l’esclusione di Cota dalla Festa, e ha reagito con inaudita durezza e con la presa di posizione del presidente della Provincia di Roma Zingaretti, considerato un altro aspirante candidato premier. E sia nella pancia post-democristiana del partito, da Rosi Bindi a Fioroni, quest’ultimo, e non solo lui, con un piede dentro e uno fuori dal Pd.

In una situazione in cui lo sbocco elettorale, minacciato ogni giorno da Bossi e Berlusconi tuttavia resta incerto, e in cui le primarie su cui il Pd aveva messo le sue radici non sono più all’ordine del giorno, è difficile dire oggi quanta strada farà l’alleanza tra i due outsider, del Nord e del Sud, di cui tanto si parla in questi giorni nel Pd. Basta solo sapere che piazza Castello a Torino, dove sta per aprirsi la festa del partito, rischia di trasformarsi nell’agorà da cui potrebbe partire la corsa della coppia più strana della storia del centrosinistra.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 24/08/2010, 15:27

io continuo a pensare che si può fare a meno di sinistra e libertà
comunque c'è un'intervista a vendola e ferrero fatta dall'annunziata che è molto interessante

prima parte
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seconda parte
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terza parte
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quarta parte
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io le diffrenze fra i due non riesco proprio a coglierle
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