franz ha scritto:La tecnica è possibile da tempo, usando dei risuonatori (tipo diapason nel campo delle frequenze udibili).
Tecnica nota ma che per ora necessita di grande energie (e quindi di grande spreco rispetto all'obiettivo).
Avevo letto un art su repubblica un bel po' di mesi fa. Ora vedo se lo ritrovo.
Con il wireless criptato eviti le utenze non atorizzate, direi.
Ciao,
Franz
Corriere della Sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scie ... fili.shtmlRicercatori del Mit: possibile traferire corrente elettrica senza connessioni
Anche l'elettricità arriverà senza fili
In futuro avremo apparecchi capaci di collegarsi all'alimentazione senza cavi, come oggi si fa per la Rete con il Wi-Fi
CAMBRIDGE (Stati Uniti) – Dopo il wireless arriva la witrcity a suggerire un futuro sempre più senza filo. Gli scienziati americani sono riusciti ad accendere una lampadina da 60 watt, facendo originare l'elettricità necessaria da una fonte distante sette piedi, vale a dire più di due metri, senza che vi fosse nulla di fisico a unire le due parti. Il progetto, a metà strada tra mito e realtà, nacque, qualche anno fa, dalla mente del capo del team di ricercatori (che oltre a quelli del Mit comprende anche esponenti del Dipartimento di Energia Elettronica e Fisica Computerizzata e dell'Istituto per le Nanotecnologie Militari) quando, dopo l'ennesima notte in cui era stato risvegliato dal beep del suo cellulare che richiedeva una ricarica della batteria, gli venne da pensare quanto sarebbero stati utili apparecchiature elettroniche in grado di provvedere autonomamente al proprio approvvigionamento elettrico. Da secoli sono noti metodi di trasmissione senza l'ausilio di fili, come quello attraverso le onde magnetiche o le onde radio. Queste però non hanno alcuna capacità di trasportare elettricità, poiché viaggiano in tutte le direzioni e quindi gran parte della corrente andrebbe dispersa. Si potrebbe pensare al laser, ma questo presenterebbe problemi di pericolosità, la fonte e l'apparecchio dovrebbero sempre essere allineati e infine sarebbe molto difficile seguire tutte le apparecchiature portatili.
WITRICITY - Il principio che sta alla base della witricity è quello della risonanza reciproca di due oggetti differenti, dotati dunque della capacità di risonare alla stessa frequenza e di scambiarsi energia in modo efficiente. Inoltre, particolare non trascurabile, va considerato che la risonanza reciproca di due oggetti comporta una scarsa interazione con tutto ciò che non fa parte della «coppia». Può aiutare a capire meglio un semplice esempio: in una stanza ci sono cento bicchieri da vino identici riempiti a differenti livelli, quindi con una frequenza di risonanza diversa. Una cantante entra e lancia un poderoso acuto. Il bicchiere con la stessa frequenza della nota emessa può accumulare così tanta energia da esplodere mentre tutti gli altri non subiranno alcuna conseguenza.
LA RICERCA - Nella ricerca del Mit l'attenzione si è focalizzata su un tipo di risonanza in particolare, quella magnetica. Due bobine di rame fungono l'una da sorgente e l'altra da terminale. La prima viene connessa alla rete elettrica e genera un campo magnetico che produce onde che raggiungono la seconda, che vibra alla stessa frequenza e raccoglie gran parte dell'energia. Qualunque altro oggetto con una frequenza differente subisce una scarsa influenza e, respingendo il campo magnetico, indirizza l'elettricità a bersaglio con maggiore precisione. Grazie a questa tecnologia si potrebbe arrivare a stanze attrezzate in modo tale da ricaricare la batteria di qualunque apparecchio elettronico sia presente al loro interno o addirittura a fornire energia direttamente al portatile, alimentandolo direttamente. Non ultimo, i ricercatori sottolineano che lo scarsissimo impatto dei campi magnetici sugli organismi biologici garantisce anche agli umani l’assenza di minacce alla salute.
Emanuela Di Pasqua
12 giugno 2007
http://www.repubblica.it/2007/06/sezion ... eless.htmlEsperimento riuscito al Mit di Boston: "Una rivoluzione nelle case"
Corrente trasferita da un accoppiamento magnetico con spirali di rame
Elettricità senza più filiil futuro è già wireless
di ARTURO ZAMPAGLIONE
Elettricità senza più filiil futuro è già wirelessNEW YORK - Come in un fumetto di Archimede Pitagorico i sei scienziati del Mit (Massachusetts Institute of Technology) hanno detto "eureka" e una lampadina si è subito accesa. Ma era una lampadina vera, da 60 watt, non immaginaria. E non solo ha illuminato il laboratorio del più famoso centro di ricerca americano, ma anche la strada che consentirà all'uomo di liberarsi dalla schiavitù dei fili elettrici.
L'esperimento rivoluzionario è servito infatti a dimostrare la possibilità di trasferire la corrente in modo wireless, senza fili, un po' come è accaduto con il telegrafo, i telefoni cellulari o i collegamenti WiFi a internet.
"È stato un momento entusiasmante", riferisce Marin Soljacic, giovanissimo professore di fisica al Mit e, assieme al suo collega John Joannapoulos, responsabile del team scientifico che ha lavorato sul progetto. In pratica, grazie a un accoppiamento magnetico realizzato con spirali di rame, hanno fatto accendere la lampadina a due metri di distanza dalla fonte di energia. E la scoperta, illustrata su "Science Express", la versione online della rivista "Science", è stata giustamente battezzata "WiTricity", abbreviazione di "wireless electricity", cioè elettricità senza fili.
La società moderna è ostaggio dei fili. Ci perseguitano, ostacolano la vista, formano grovigli dietro alle scrivanie, sono scomodi e antiestetici. L'idea di abolirli non è nuova: nel 1890, più di un secolo fa, un fisico e ingegnere elettrico di Long island, Nikola Tesla, scienziato di origini serbe, propose di trasferire la corrente via etere. Ma nessuno prestò molta attenzione: si disse che sarebbe stato impossibile o non efficiente, e milioni di chilometri di fili cominciarono presto a invadere il mondo ed ad insinuarsi nelle case. Adesso siamo arrivati a un punto di saturazione, soprattutto per effetto dei piccoli apparecchi elettronici e dei gadget, le cui batterie hanno bisogno di essere costantemente ricaricate. Di qui la pressione sul mondo scientifico per trovare una alternativa valida.
Lo scorso autunno in un convegno a San Francisco Soljacic e i suoi colleghi avevano preannunciato di essere in grado di trasferire la corrente da un posto all'altro attraverso l'accoppiamento magnetico, cioè usando i campi magnetici creati quando l'elettricità passa attraverso dei fili per "creare" corrente in un altro filo posto vicino. La tecnica non è nuova: ma finora non sembrava idonea perché limitata a due campi magnetici necessariamente molto vicini. Il team del Mit ha invece scoperto che, con spirali metalliche capaci di produrre una risonanza di 10 megahertz di frequenza, si poteva ovviare al problema della distanza.
In un certo senso è quello che accade quando le note alte di un soprano mandano in frantumi un bicchiere di cristallo perché lo fanno vibrare con la stessa frequenza.
Nel laboratorio di Boston sono state usate due spirali di rame di 60 centimetri di diametro, la prima collegata alla spina elettrica, la seconda alla lampadina. La quale si è accesa normalmente. Il sistema del Mit è però risultato scomodo (le spirali erano molto grandi ed è difficile immaginarle nel salotto di casa per ricaricare un telefonino) e poco efficiente, nel senso che circa la metà dell'elettricità si è dispersa nel trasferimento: "E sono inconvenienti su cui dobbiamo ancora lavorare", dice Soljacic, che respinge ogni allarmismo sui pericoli legati ai campi magnetici. "Mi rendo conto che la gente può spaventarsi, ma i nostri studi hanno dimostrato che non c'è nulla da temere".
(9 giugno 2007)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)