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Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda Gab il 15/07/2010, 14:15

da il fattoquotidiano.it

Sotto accusa non sono le autorità afgane, ma le organizzazioni internazionali che gestiscono gli aiuti

Scandalo Afghanistan
Tra il 70 e l'80% degli aiuti umanitari si perde in rivoli di corruzione

Dove vanno a finire i miliardi di dollari di aiuti umanitari all’Afghanistan? Tra il 70 e l’80% finiscono in mani diverse da quelle afgane, almeno secondo Pino Arlacchi, eurodeputato Idv membro della commissione Affari esteri e direttore, dal 1997 al 2002, del programma antidroga ed anticrimine dell’ONU.

Rischia di diventare uno scandalo di proporzioni gigantesche quello degli aiuti all’Afghanistan, viste le cifre di cui si parla: dai 23 ai 27 miliardi di dollari di aiuti stanziati scomparsi nel nulla. Sotto accusa non la corruzione delle autorità afgane ma le organizzazioni internazionali che gestiscono gli aiuti: ONU, ONG varie, Banca Mondiale, Banche regionali per lo sviluppo e così via. Questo si legge nel rapporto “Nuova strategia dell’Afghanistan” del quale Arlacchi è relatore al Parlamento europeo. Secondo il ministro delle finanze del governo Karzai, Omar Zakhilwal, tra il 2002 e il 2009 l’Afghanistan ha ricevuto circa 40 miliardi di dollari di aiuti, ma solo il 6% sono passati nelle mani del Governo del Paese. I restanti 34 milioni sono stati veicolati da associazioni internazionali, soprattutto, per quanto riguarda gli stanziamenti USA (5 miliardi di dollari l’anno), da cinque grandi “contractor” americani che ne hanno gestito il 60% del totale. E qui, secondo Arlacchi, si aprirebbe la voragine: tra sprechi, costi di intermediazione e di auto-protezione eccessivi, sovra fatturazione e corruzione se ne sarebbe andato tra il 70 e l’80 degli aiuti totali. Solo per gli stipendi si spende circa 250-500mila dollari all’anno, riferisce Agency Coordinating Body for Afghan Relief (ACBAR). Ma facciamo due conti: al costo di applicazione di un qualsiasi programma di sviluppo nel Paese va aggiunto il 5-15% di sovrapprezzo medio; poi il 15-30% per la protezione del personale, degli edifici e dei mezzi del programma stesso; infine, a questo 30-50% vanno aggiunti i costi di subappalto dei progetti, i super stipendi e le super consulenze inutili, le spese eccessive dei capi delle agenzie e dei manager dei progetti, le fatture gonfiate dei fornitori di beni e servizi che hanno sede nei Paesi donatori. Ed ecco che il costo per la realizzazione, ad esempio, di una scuola può lievitare da 3 a 10 volte, arrivando a costare invece di 100mila ben 1 milione di euro. Cifre da capogiro ma che, secondo Arlacchi, vengono corroborate da valutazioni fatte da altri esponenti del governo afgano e da esperti indipendenti. La conferma delle parole di Arlacchi sembra venire dalla recente decisione degli USA di bloccare lo stanziamento di 5 miliardi di dollari in seguito ad indiscrezioni circa il trasferimento off-shore di ingenti somme di denaro appartenenti agli aiuti umanitari. L’Unione europea, di riflesso, ha annunciato proprio ieri il blocco di 200 milioni di euro destinato all’Afghanistan previa ulteriori accertamenti su come i soldi sono stati spesi fino adesso . Fortunatamente gli esperti dicono che gli sprechi dei fondi europei sono attenuati dal fatto che il 50% (invece che il 10% degli USA) viene allocato tramite Trust Funds multilaterali il cui indice di sicurezza è molto più alto (circa l’80%). A tutto ciò va aggiunta l’immancabile corruzione, che secondo Integrity Watch Afghanistan è costata 1 miliardo di dollari solo nel 2009, il doppio del 2006. “Ma attenzione a non prendere la corruzione locale come capro espiatorio – avverte Arlacchi – visto che dal Governo di Kabul passano solo il 15% degli aiuti totali. Anche attribuendo alla corruzione locale un’incidenza del 50%, infatti, non si supera il 7,5% del volume complessivo della spesa finora effettuata in Afghanistan”. Il problema, ancora una volta, sembrerebbe la mancanza di trasparenza nella spesa degli aiuti, soprattutto da parte delle organizzazioni straniere. L‘Afghanistan Compact, il piano di aiuti deciso a Bohn nel 2006, presenta 77 prezzi di riferimento per il governo afgano ma nessuno per i donatori. Per questo Arlacchi chiede di ricalibrare i controlli internazionali, a partire dai dai fondi europei, mettendo a punto un sistema di monitoraggio dati e spese sulla falsa riga di quanto è stato recentemente fatto negli USA con l‘Ispettorato generale per la ricostruzione dell’Afghanistan (Sigar), anche se non un ritardo di 9 anni. E poi affidare la gestione degli aiuti umanitari direttamente agli afgani. Secondo uno studio condotto sul campo tra il 2005 e il 2006 dall’associazione Peace Dividend Trust, la spesa diretta delle autorità locali è quattro volte più efficace delle grandi organizzazioni internazionali.

Adesso spetta all’UE pronunciarsi su come viene speso il miliardo di aiuti umanitari annui stanziato dai 27 Paesi membri. Della questione, oltre alla commissione Affari stranieri del Parlamento europeo, si occuperà anche quella sul controllo dei bilanci presieduta da Luigi de Magistris, che ha indirizzato alcune precise domande alla Commissione europea circa l’attuale gestione dei fondi UE in Afghanistan. Nel frattempo la situazione del Paese è al collasso: l’Afghanistan è 177esimo posto (su 178) nella classifica Human Development Reports, e si stima che oltre metà della sua popolazione sia sotto la soglia della povertà. Secondo la CIA World Factbook, l’aspettativa di vita in Afghanistan è passata da 46.6 del 2002 a 44.4 nel 2009, e il PIL pro capite diminuito del 25% dal 2004 al 2009.
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda ranvit il 12/08/2010, 19:18

Non avevo dubbi in proposito!

E questo accade nella maggior parte degli aiuti ai Paesi sottosviluppati.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda matthelm il 12/08/2010, 20:04

Voler "portare" la libertà a chi non sa cosa voglia dire la "nostra" libertà è una "invenzione" che fa rabbrividire. Come in Iraq.
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda franz il 12/08/2010, 21:03

matthelm ha scritto:Voler "portare" la libertà a chi non sa cosa voglia dire la "nostra" libertà è una "invenzione" che fa rabbrividire. Come in Iraq.

Non è un'invenzione.
Si fa da secoli. Napoleone docet. E prima di loro i romani.
Libertà, come anche altri valori "esportati".
In fondo cosa facevano i missionari in Africa, Americhe ed Asia?
"Portavano" valori sconosciuti anche loro.

O no?
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda matthelm il 13/08/2010, 13:19

Allora specifichiamo meglio che non tutto quel che si vuol imporre od "esportare" agli altri popoli è un "dono gratuito".

Tanto per essere chiari in Afganistan ed in Iraq era una "carità" pelosa, a dir poco. O no?
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda franz il 13/08/2010, 13:53

matthelm ha scritto:Allora specifichiamo meglio che non tutto quel che si vuol imporre od "esportare" agli altri popoli è un "dono gratuito".

Tanto per essere chiari in Afganistan ed in Iraq era una "carità" pelosa, a dir poco. O no?

Dici "non tutto". Io direi che in linea di principio tutto ha un prezzo (ed un costo) e quindi nulla è gratutito.
Ancora oggi qualcuno (pochi, sempre meno) mette in dubbio le vere finalità della "liberazione" americana nei confronti dell'Italia durante la seconda guerra mondiale. Con senno di poi (con il giudizio della storia) dico che - peloso o non peloso che sia stato l'aiuto - per fortuna che ci è stato dato. Pari giudizio spetterà prima o poi ad irakeni e afghani, per quanto di loro competenza. Il nostro conta relativamente poco.

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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda ambientalistaPD il 14/08/2010, 18:32

"esportare la libertà" è una frase da ridere!!
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda franz il 14/08/2010, 18:52

ambientalistaPD ha scritto:"esportare la libertà" è una frase da ridere!!

Eppure anche l'Italia di Mazzini e Garibaldi lo ha fatto, conquistando l ostato vaticano e liberandolo dal despotismo papale.
Franz
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda ambientalistaPD il 14/08/2010, 19:48

franz ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:"esportare la libertà" è una frase da ridere!!

Eppure anche l'Italia di Mazzini e Garibaldi lo ha fatto, conquistando l ostato vaticano e liberandolo dal despotismo papale.
Franz


vabbè mi riferivo al cercare di prendere la banalissima scusa di portare la libertà in una terra come l'afghanistan. perchè parliamoci chiaro lo scopo degli usa non era quello...
le cose sono molto più complesse, dalla posizione strategica di controllo ne confronti di iran, pakistan, india, russia e cina ai metanodotti dell'asia centrale, all'industria militare sono probabilmente le cause vere della guerra
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Re: Afghanistan : aiuti finiscono in corruzione

Messaggioda franz il 14/08/2010, 22:32

ambientalistaPD ha scritto:
franz ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:"esportare la libertà" è una frase da ridere!!

Eppure anche l'Italia di Mazzini e Garibaldi lo ha fatto, conquistando l ostato vaticano e liberandolo dal despotismo papale.
Franz


vabbè mi riferivo al cercare di prendere la banalissima scusa di portare la libertà in una terra come l'afghanistan. perchè parliamoci chiaro lo scopo degli usa non era quello...
le cose sono molto più complesse, dalla posizione strategica di controllo ne confronti di iran, pakistan, india, russia e cina ai metanodotti dell'asia centrale, all'industria militare sono probabilmente le cause vere della guerra

Ok, ok, ma l'unità d'Italia era anche lei una banalissima scusa per espandere il piemonte o una vera lotta di risorgimentale di liberazione, con l'aiuto di potenze straniere (Francia) che in cambio hanno ricevuto vasti territori (alta savoia, corsica, nizza). Tutti i paesi hanno vantaggi strategici, risorse, tutti hanno benefici (o sperano di averne se vincono) in cambio di una guerra. Tuttavia nel casino generale è meglio, come esito, un popolo libero in piu' che uno oppresso.

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