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Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda ranvit il 11/08/2010, 17:05

Berlusconi, finiani all'attacco
«Chiarisca su Arcore e sulle sue società»
Affondo del finiano Briguglio. Bocchino a Bondi: «Fini deve lasciare? Dica che pensa del premier plurimputato»

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Il capo del governo - è l'affondo di Carmelo Briguglio, deputato de gruppo Futuro e Libertà e molto vicino a Gianfranco Fini - «ha il dovere di dire agli italiani come acquistò la villa di Arcore dove viveva insieme all'eroe Vittorio Mangano, come riuscì ad assicurarsi per soli 500 milioni di lire questo immobile di 3.500 metri quadri con terreni di circa un milione di metri quadri grazie al ruolo di Cesare Previti prima avvocato della venditrice e subito suo legale e uomo di fiducia».

http://www.corriere.it/politica/10_agos ... aabe.shtml

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Straminchia!
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda ranvit il 12/08/2010, 11:16

E il falco Ghedini va dai nemici
"Stop all'escalation e trattiamo"
Le armi dei finiani: affari, utilizzo degli 007 e legge elettorale. Pronta la pubblicazione con le liste delle società offshore legate al Cavaliere
di CARMELO LOPAPA

Qualcosa inizia a incepparsi nella macchina tritacarne messa in moto da Arcore. C'è un timore che sembra si stia insinuando come ruggine nell'ingranaggio finora inesorabile. Ed è legato a quel che è stato, e soprattutto quel che sta per essere messo su piazza da house organ e singoli parlamentari vicini al presidente della Camera sul conto del premier, delle sue proprietà, delle sue società, dei suoi rapporti internazionali.

Avvisaglie di una svolta che sta inducendo il Cavaliere a più miti consigli. Al tentativo di una mediazione con gli avversari finiani. Perfino, in via molto riservata, col loro capogruppo Italo Bocchino, considerato finora l'incendiario, da attaccare da ogni fronte. Fino a ieri, quando è stato contattato da Ghedini, invitato a discutere, a stemperare il contrattacco finiano, insomma a discutere.

Dopo settimane di martellamento mediatico, la minaccia di "polverizzare" Gianfranco Fini e i suoi, la richiesta di dimissioni, il rullo compressore sulla casa monegasca, ieri sera, d'improvviso, il ramoscello d'ulivo. "Unità nel Pdl se torna lo spirito costruttivo" si legge nella nota diffusa a sorpresa dal presidente del Consiglio, ancora chiuso ad Arcore, prima di spostarsi forse in Sardegna nel week end. Per comprendere cosa sia avvenuto nelle ultime 24 ore bisogna seguire le tracce di Niccolò Ghedini. Ben più che consigliere giuridico, ambasciatore e stratega, in questa come in altre partite delicate gestite dal suo capo. Ebbene, proprio nella strategia qualcosa forse sta per cambiare perché di fronte all'escalation contro Fini, le cose non sono andate come dovevano. Deputati di Futuro e libertà, FareFuturo, Generazione Italia, il "Secolo", insomma dalla batteria vicina al presidente della Camera è partita una contraerea inattesa. Soprattutto, non a caso, dai due deputati ex An più legati all'inquilino di Montecitorio: giusto per lasciare intendere che non parlavano per conto proprio. E allora, prima il conflitto di interessi, poi i servizi segreti, quindi, la natura reale dei rapporti di questi anni con il leader libico Gheddafi e con il premier russo Putin.

Ma è stato quando ieri mattina Ghedini - non certo di sua spontanea iniziativa - ha contattato al telefono Bocchino, che il quartier generale berlusconiano ha iniziato a vacillare. "Così non possiamo andare avanti, se continuate su questa strada qui finisce che salta tutto per aria" ha esordito rivolgendosi al capogruppo. "Cosa vi aspettavate? Che potevate attaccare solo voi? Che saremmo rimasti inerti, solo a subire le vostre allusioni sulla casa a Montecarlo? Le vostre richieste di dimissioni? Sappiate che questo è solo l'inizio, caro Niccolò, aspettatevi di tutto". E il seguito della telefonata sembra abbia ammutolito per qualche istante l'avvocato. Su uno degli organi di Futuro e libertà, tanto per cominciare, sarebbe pronto per la pubblicazione l'elenco delle società offshore riconducibili all'impero finanziario di Silvio Berlusconi. Ancora, chi erano e quale sarebbe il casellario giudiziario dei proprietari di alcuni immobili acquistati dall'attuale presidente del Consiglio. In particolare, la villa di Macherio e quella delle Antille, l'assistenza dell'avvocato Cesare Previti, i ruoli di Flavio Carbone e di David Mills. "Se volete parlare di case e di società offshore siamo pronti" ha messo in chiaro Bocchino.

Ma nel carniere c'è dell'altro. Capitolo conflitto di interessi, per esempio: a Ghedini è stato fatto presente che forse sarà sufficiente pubblicare la dichiarazione dei redditi di Paolo Berlusconi per capire se negli ultimi anni siano state nelle sue disponibilità le ingenti somme sborsate per coprire i costi del "Giornale". O se piuttosto vi sia "altro socio, non palese nei registri della casa editrice". Ma anche come si sia arrivati alla "legge ad aziendam salva Mondadori". Quindi, altro approfondimento verrà riservato dai finiani agli incontri internazionali del premier con Putin e con Gheddafi. Ma il primo contrattacco, già annunciato per le prossime ore, riguarda le ragioni che avrebbero indotto l'avvocato di Luciano Gaucci a rinunciare alla difesa, poi assunta da Angelo Alessandro Sammarco, già legale (oltre che amico) di Cesare Previti nei processi per corruzione. Proprio quel Previti al quale venerdì il premier - particolare non passato inosservato ai finiani - ha reso visita.
Il messaggio non ha fatto in tempo a giungere al "destinatario finale" che Ghedini ha poi richiamato nel pomeriggio Bocchino: "Ma se stasera il presidente Berlusconi dovesse fare una nota dai toni concilianti, in cui apprezza la presa di posizione dei vostri senatori, come lo valutereste?" La valuteremmo bene, noi siamo parte di questa maggioranza, gli ha risposto il capogruppo. Ora sono i finiani a dettare le loro condizioni, per porre fine alla guerra degli stracci appena iniziata e dagli esiti imprevedibili. E sono due, comunicate anche queste a Ghedini: stop al martellamento mediatico contro Fini e rinuncia alla richiesta di dimissioni. Il pallino ora è nella mani del premier.
(12 agosto 2010)

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ef=HREC1-1

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Molto molto bene!
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda pianogrande il 12/08/2010, 14:51

Insomma.
Da che pulpito viene la predica.
Ma ci voleva tanto?
Come può essere stato così ingenuo Berlusconi da sguinzagliare Feltri su una pinzillacchera come la casa di Montecarlo senza aspettarsi di essere contrattaccato su argomenti ben più sensibili?
Se c'è una cosa che si è inceppata nel berlusconismo è che a forza di reclutare yes-men, il fronte dei suoi consiglieri mediatici si sta rivelando un ruggito del coniglio.
Adesso, scende in campo Ghedini a fare il suo mestiere di avvocato difensore.
Il capo è stato attaccato sul suo punto più debole, la moralità, il conflitto di interessi .....
Fate quello che dico ma non dite quello che faccio.
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda lucameni il 12/08/2010, 21:02

troppo abituati ad avere a che fare con i servi.
Perciò non hanno troppa disinvoltura nel trattare faccende di questo tipo; la fanno troppo facile.
Troppi yesmen e anni di non opposizione disabituano alle repliche dure e decise (oggi - ridicolo - la Lanzillotta dell'API ci racconta di un Cs che per anni sarebbe stato frenato dal giustizialismo: forse si riferiva agli inciuci sulla giustizia, all'indulto, ai perenni moniti "non alziamo la voce e non diciamolo altrimenti facciamo il suo gioco", agli insulti presi senza reagire, al negare le legittimità di un'informazione senza censura sul nostro amato premier - vedi appunto le vicende sul suo misterioso arricchimento negli anni '70, società offshore, banca rasini, il ruolo della famglia Previti, i prestanome, le leggi ad hoc etc etc).
Senza vergogna Berlusconi e senza vergogna la nostra opposizione che continua a raccontarci favole.

Dovevamo aspettare degli esponenti di destra, formalmente ancora nella maggioranza, per azzardare domande che sarebbero state fatte in ogni altro paese civile della nostra europa da forze politiche del tutto moderate e ragionevoli.
Forse abbiamo perso il senso della realtà.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda pianogrande il 12/08/2010, 22:49

Eh sì.
L'opposizione si guarda bene da "imitare Travaglio".
Si perde di signorilità.
Ve lo immaginate Dalema che perde di signorilità? (Orrrrrore!)
Intanto chi, signorilmente, governa appoggiato dalla raffinatissima lega e dalla accademia Feltri .......
Berlusconi ed il suo collegio di difesa se la sono fatta subito nel pannolino appena i finiani hanno cominciato a dire cose così ovvie che bastava solo avere voglia di dirle.
L'opposizione aveva chiesto ai finiani di associarsi ai suoi emendamenti o alla sfiducia o non so a cosa altro.
Non mi sembra si sia associata alla reazione sulla situazione morale di Berlusconi.
Aspetto gente meno signorile ma più efficace.
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda lucameni il 13/08/2010, 0:14

Alcuni anni fa pensavo pure io che azzardare troppo con la contrapposizione potesse fare il gioco di Berlusconi.
C'ho ripensato e ho cambiato idea; ma con qualche motivo.
Innanzitutto quanto è avvenuto nelle elezioni del 2001 dà forza a chi vuole un'opposizione intransigente, non omissiva, seppur con toni non offensivi come quelli tenuti da Berlusconi verso i suoi avversari. Le parole di Sylos Labini erano state profetiche.
Se come alcuni dicono la tv e certi argomenti "fanno il gioco di B." (ovvero l'informazione non censurata) non si capisce perchè i servi del premier questa censura la vogliono proprio. Dovrebbero incentivare più che mai le inchieste, così da incrementare i voti al PDL. Ed invece sono così generosi verso l'opposizione che vogliono censurare quello che - a loro dire - provocherebbe effetto contrario e solo vantaggi alla loro parte politica. Che persone disinteressate!
E poi abbiamo l'esempio degli altri paesi cui i "moderati" prendono esempio: un B. sarebbe letteralmente massacrato dalla richiesta di chiarimenti. Mentre da noi la cosa è vista come "giustizialismo".
Temo che la propaganda berlusconiana in questo senso ci abbia condizionato e ci abbia fatto perdere contatto con la realtà.
O per meglio dire con aspetti normali del vivere civile.

Altro discorso sono magari i "toni". Ma intransigenza non trovo sia sinonimo di estremismo. Non è un caso che molti dei "radicali di sinistra" tendono a minimizzare la presenza di B. Per loro lui vale un altro.

Poi vabbè abbiamo avuto gente nel PD che si scandalizzava se non si "dialogava". Ora vediamo gli effetti del "dialogo". Decisamente B. non sa cosa voglia dire la reciprocità.
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda pierodm il 13/08/2010, 11:40

Tutto giusto. Perfetto.
Però dovete precisare meglio: di chi state parlando?
Chi sono quelli che nel centro-sinistra, ex Ulivo, etc, hanno vaneggiato di "giustizialismo" laddove era solo una questione minima di seria opposizione?
Me li sono sognati, io, gl'interventi contro i "massimalisti", i "giacobini", i "forcaioli", in questo stesso forum, oltre che in tanti editoriali e discorsi della nomenklatura?
Mi sono sognato anche la furiosa, insultante, dispregiativa campagna polemica contro Di Pietro, contro Travaglio, contro Santoro, e le invocazioni a "sganciarsi" da questi indemoniati?
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda ranvit il 13/08/2010, 12:52

Per quanto mi riguarda e pur detestando al massimo grado il mondo berlusconiano, continuo a ritenere che gli attacchi "pancia a terra" a Berlusconi privi tra l'altro di una proposta e soprattutto di una credibilità decenti sia servito ad alimentare il "mito" di Berlusconi.
Santoro, Travaglio etc etc fanno il loro mestiere di giornalisti. Io non li amo e non li sopporto nelle loro giaculatorie forcaiole ma fanno solo il loro mestiere.
Diverso è il discorso da parte dei politici. Con una credibiltà prossima allo zero e la totale mancanza di una proposta politica che non rifletta le solite pappardelle-melassa del tutto e niente....non a caso l'unico a vincere le elezioni è stato il democristianissimo Prodi incapace di ripetere all'infinito frasi e propositi del nulla più totale....l'unica cosa che l'elettorato notava, contrariamente a quanto da molti di coi sostenuto, erano proprio solo ed esclusivamente gli attacchi al Cavaliere.


Naturalmente ben diverso peso hanno gli attacchi dei finiani....sanno di che parlano e propongono lo stesso programma di governo del centrodestra....mica sono "comunisti, giustizialisti e forcaioli"!


Vittorio
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda lucameni il 14/08/2010, 11:18

rimando ad un articolo della Spinelli che posterò or ora altrove.
Un brano coerente: "La sinistra non ha avuto né il coraggio né l’anticonformismo del presidente della Camera. Fino all’ultimo ha congelato la presa di coscienza italiana sulle questioni delle legge e della giustizia, ripetendo con pudibonda monotonia che «l’antiberlusconismo non giova al centrosinistra». E per antiberlusconismo intendeva proprio questo: combattere il Cavaliere sul terreno dell’etica pubblica, della legalità, della formazione dell’opinione pubblica attraverso i media. I problemi erano sempre altri: quasi mai erano la tenuta dello Stato di diritto, l’informazione televisiva manipolata, la corruzione stessa. C’erano sempre «questioni più gravi» da affrontare, più urgenti e più alte, prima di scendere nei piani bassi della legalità.

L’incapacità congenita della sinistra di vietare a chi fa politica un conflitto d’interessi, specie nell’informazione, nasce da qui ed è destinata a divenire il vecchio rimorso e il vizio assurdo della sua storia. In fondo, venendo anch’egli da una cultura totalitaria, Fini ha fatto in questo campo più passi avanti di quanti ne abbiano fatto tanti uomini dell’ex Pci (lo svantaggio di tempi così rapidi è che le sue truppe sono labili).

Questo parlar d'altro, di cose che si presumono più alte e nobili, è la stoffa di cui è fatto oggi lo spirito dei tempi, non solo in Italia. Uno spirito che contagia anche le gerarchie ecclesiastiche (non giornali come Famiglia Cristiana), oltre che molti moderati e uomini della sinistra operaista. È lo stesso Zeitgeist che in Francia, in pieno scandalo delle tangenti versate illegalmente da Liliane Bettencourt alla destra, spinge politici di rilievo a far propria l’indignazione dell’ex premier Raffarin contro la stampa troppo intemperante: «I francesi e i mezzi di comunicazione sono incapaci di appassionarsi per i grandi temi». Chi chiude gli occhi davanti al marcio che può manifestarsi nella politica sempre vorrebbe che i cittadini non vedessero la bestia, dietro l’angelo e i suoi grandi temi."
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Re: Chiarisca su Arcore e sulle sue società»

Messaggioda franz il 14/08/2010, 11:42

Non credo che la cultura totalitaria (della sinistra e della destra italiana) c'entri molto.
In effetti la sinistra provo' a contrastare Berlusconi per via popolare, coinvolgendo addirittura il popolo per via referendaria.
Opps, veramente non fu la sinistra ma furono i Radicali a proporre una tornata di 12 referendum nel giugno 95.
La sinistra fu contraria a molte di quelle proposte referendarie tendenti tutte a liberalizzare (oggi col senno di poi credo che il PD le appoggerebbe tutte o quasi) ma aderi' alle proposte di abrogazione delle norme che consentono la concentrazione di tre reti televisive, l'abrogazione delle norme che consentono un certo numero di interruzioni pubblicitarie in tv, la modifica del tetto massimo di raccolta pubblicitaria delle televisioni private. Ricordo ancora l'entusiasmo e l'impegno che la sinistra tutta ci mise su questi tre temi, mentre invece era fredda se non ostile su quelli relativi alle rappresentanze sindacali e dei contributi sindacali. Il quorum fu raggiunto per tutti i referendum: http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum ... i_del_1995
Furono 7 NO e 5 SI. Tra i NO ci furono i tre referendum "antiberlusconi". Non si fu sconfitti da Berlusconi ma dal popolo.

Da qui credo che la sinistra (o almeno la parte piu' riflessiva) abbia iniziato a capire che attaccare frontalmente Berlusconi ed il suo impero mediatico "non pagava". In effetti per altri modi piu' soft, un anno dopo Berlusconi fu sconfitto da Prodi.

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