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Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

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Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda ranvit il 11/08/2010, 15:53

http://www.corriere.it/politica/10_agos ... aabe.shtml

PALERMO SPUNTA UN PIZZINO DELL'EX SINDACO A PROVENZANO ELEZIONI 2001
Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier
La vedova di don Vito: incontri negli anni '70


Massimo Ciancimino (Ansa)PALERMO - Dopo le minacce al figlio di cinque anni dice di non volere più parlare, Massimo Ciancimino. Ma lo ha fatto negli ultimi giorni. Come la madre Epifania Scardino, per la prima volta loquace con i magistrati di Palermo ai quali ha confermato il contenuto di un «pizzino» indirizzato nel 2001 dal marito, «don Vito», a Bernardo Provenzano chiamato «Caro Rag.» e con riferimenti espliciti a Silvio Berlusconi.
Un invito a distribuire i cento milioni di lire incassati da una trattativa che coincide con le elezioni del 2001. Il testo è top secret, ma chi lo ha letto così sintetizza evocando conteggi in vecchie lire: «Dei 100 milioni ricevuti da Berlusconi, 75 a Benedetto Spera e 25 a mio figlio Massimo». E poi: «Caro Rag. bisogna dire ai nostri amici di non continuare a fare minchiate... E di risolvere i problemi giudiziari...».
Sarebbe davvero inquietante questo appunto, soprattutto se fosse confermata la data del 2001, quando si votò per le Politiche il 13 maggio e per le Regionali in Sicilia il 24 giugno. Anche perché un seppur incerto riferimento a un flusso di denaro sporco riversato da Ciancimino padre nelle attività edilizie dell'impero Berlusconi risale al 1974, con la mediazione di due prestanome, due costruttori che allora si presentavano a Milano come danarosi uomini d'affari. La coppia che l'ex sindaco di Palermo chiamava sarcastico «B&B»: Antonino Buscemi, morto in carcere mentre stava scontando una pena, e Franco Bonura, condannato nel 2008 a venti anni.

Varca adesso una nuova soglia Massimo Ciancimino con questo «pizzino» in cui compare Spera, allora longa manus di Provenzano. E la varca con l'aiuto della madre, malata, anziana, ma pronta, con una tempestività sospetta, a trovare una carpetta del marito e a consegnarne il contenuto al figlio Massimo. Sospetta perché tutto sarebbe accaduto due giorni prima della perquisizione ordinata dalla procura di Caltanissetta, quasi un mese fa, in case e ville dei parenti di Ciancimino junior.

Una scelta dalla quale traspare una certa diffidenza da parte del procuratore Sergio Lari e dei sostituti nisseni che hanno tanto materiale su cui lavorare, ma non quel «pizzino». Documento che adesso compare solo a Palermo negli uffici di Nino Di Matteo, Paolo Guido e Antonio Ingroia. Gli stessi che per la prima volta avrebbero avuto la conferma di un rapporto diretto fra «don» Vito e Berlusconi per voce della vedova: «Si, mio marito incontrava negli anni Settanta Berlusconi a Milano... Ma alla fine si sentì tradito dal Cavaliere...».
Adesso sarà necessario cercare adeguati riscontri. Di qui il mandato affidato alla polizia scientifica per un esame sulla compatibilità della carta con l'epoca indicata, il 2001, quando c'era già l'euro, ma tanti ancora conteggiavano gli affari in lire. E poi è tutta da definire la stessa attendibilità di Ciancimino junior visto che un tribunale, quello di Dell'Utri, lo ha ritenuto contraddittorio.

Da sei anni aleggia comunque l'ombra di un assegno da 25 milioni del Cavaliere a Ciancimino. Effetto di una intercettazione fra Ciancimino junior e la sorella Luciana, allora indispettita per le difficoltà a trovare un posto di prima fila per il decennale di Forza Italia a Palermo, presente Berlusconi. E il fratello, senza immaginare di essere ascoltato, fu pronto a ricordare che avrebbero potuto sventolare la prova di quel pagamento. Appunto, un assegno, si pensò. Documento mai trovato. Ma adesso richiamato da Massimo Ciancimino con una correzione: «Non si trattava di un assegno, ma di soldi in contanti: i 25 milioni di lire indicati nel "pizzino", somma che andai a ritirare presso un amico di Pino Lipari...».

Siamo alla piena ammissione di un evento che rende l'allora giovane rampollo di «don» Vito complice del padre. Tanto da portare i procuratori di Palermo a un passo obbligato: la sua incriminazione per favoreggiamento, riciclaggio o addirittura per concorso esterno in associazione mafiosa.
«Fate pure, a me interessa solo raccontare la verità, ormai...», avrebbe detto la scorsa settimana a palazzo di giustizia dove lunedì mattina è tornato in lacrime, dopo aver trovato la lettera con proiettile e minacce al figlio, chiedendo protezione per il piccolo e promettendo a se stesso di non fare più rivelazioni: «Così, tacendo, diventerò anch'io un "eroe"».
Un riferimento diretto a Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore dal senatore Marcello Dell'Utri considerato un «eroe». Frase ripetuta ieri ai due uomini di scorta che, prima di accompagnarlo con moglie e figlio fuori Palermo, si sono presentati con le «misure rafforzate»: tre giubbotti antiproiettile.

Felice Cavallaro
11 agosto 2010
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda ambientalistaPD il 11/08/2010, 16:21

ranvit ha scritto:Massimo Ciancimino (Ansa)PALERMO - Dopo le minacce al figlio di cinque anni dice di non volere più parlare, Massimo Ciancimino. Ma lo ha fatto negli ultimi giorni. Come la madre Epifania Scardino, per la prima volta loquace con i magistrati di Palermo ai quali ha confermato il contenuto di un «pizzino» indirizzato nel 2001 dal marito, «don Vito», a Bernardo Provenzano chiamato «Caro Rag.» e con riferimenti espliciti a Silvio Berlusconi.
Un invito a distribuire i cento milioni di lire incassati da una trattativa che coincide con le elezioni del 2001. Il testo è top secret, ma chi lo ha letto così sintetizza evocando conteggi in vecchie lire: «Dei 100 milioni ricevuti da Berlusconi, 75 a Benedetto Spera e 25 a mio figlio Massimo». E poi: «Caro Rag. bisogna dire ai nostri amici di non continuare a fare minchiate... E di risolvere i problemi giudiziari...».



bisognerà vedere ome andrà a finire...
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda ranvit il 11/08/2010, 17:41

La Mafia passa all'incasso?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda lucameni il 11/08/2010, 18:33

Credetemi, non è per fare (almeno in questo caso) il saccente ma anche solo la lettura di un libro come "L'odore dei soldi" basato su documentazione in possesso della magistratura e di fatto mai contestata (si è sempre contestato semmai il fatto di parlarne e di scriverne, non della loro autenticità), svela un passato a dir poco inquietante: si può capire, con un minimo di logica, come il nostro premier possa essere ricattabile.
Non aggiungo altro, pena ingrossare i soliti discorsi sul giustizialismo (che spero davvero non venga inteso come informazione senza censure):
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda ranvit il 11/08/2010, 19:26

Una cosa, comunque, è un libro, tutt'altro la Mafia...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda lucameni il 11/08/2010, 19:53

Certo, ma se il libro, non di fantasia, riporta documenti incontestati dove la mafia c'entra eccome, allora non c'è poi tutta queste differenza.
O meglio: si può meglio cogliere quello che in Italia è spesso assente. La differenza tra fatti e opinioni o interpretazione dei fatti (se conosciuti)
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Minchia...! Mafia, Ciancimino jr . tira in ballo il premier

Messaggioda ranvit il 11/08/2010, 20:48

D'accordo. Mi riferivo a cosa puo' fare la Mafia....che non puo' fare un libro.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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