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Perchè non fare a meno di vendola??

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda chango il 09/08/2010, 10:09

franz ha scritto:
Scelta giusta ma insufficente, questa del contenimento del costo del lavoro. Anche sbagliata per come si è tentato di realizzarla. La priorità doveva essere la riforma del welfare (ci provò Prodi nel 1996-1997 con la commissione Onofri) in modo da razionalizzare la spesa pubblica (assistenza, sanità, previdenza di vecchiaia e anzianità) e migliorare le prestazioni ma parte dei poteri di cui sopra si misero contro (soprattutto i sindacati) e non se ne fece nulla. Per la sanità si mise contro la sinistra DC, con la Bindi, mente per la previdenza fu l'allora segretario generale della CGIL (Cofferati) a tuonare in suo NIET. Onofri finì nel dimenticatoio e ora fose sono l'unico ad avere in libreria di fianco alla mia postazione la raccolta completa della documentazione.
Successo questo, giocoforza si tentarono scorciatorie diverse dalla riduzione della spesa pubblica (agendo sui precari).
Inoltre la soluzione giusta avrebbe dovuto contemplare una profonda riforma della scuola e della formazione professionale ma qualcuno ricorderà che anche il primo accenno di cambiamenti prodotti da Berlinguer, il mondo della scuola si scateno' (docenti, studenti, sindacati). Non parliamo delle resistenze (dirette e trasversali) alle riforme di Bassanini per lo snellimento della burocrazia statale. Per l'ammodernamento delle strutture viabilistiche e strategiche del paese si misero contro i verdi. Insomma vorei che si capisse che per quanto riguarda il primo (ed unico) governo dell'Ulivo le resistenze furono in casa. Sul governo dell'Unione stendo un pietoso velo.

Ora a darti retta dovremmo dire che non dovremmo piu' allearci con questi centri di potere che ostacolano ogni riforma?
Si, ma allora con chi ci alleiamo?

Franz


in questi ultimi 15 anni si è ampliata e non poco la categoria degli esclusi.
esclusi dalla possibilità di una condizione di lavoro stabile.
esclusi dall'accesso al welfare.
una categoria che non ha sostanzialemtne rappresentazione a livello di sindacati, associazioni di categoria e a livello politico.
provare ad "allearsi" con questi, e anche con le loro famiglie di origine, può essere una strada.
anche tenendo conto che rispetto al governo dell'Ulivo sono passati 15 anni e ciò che allora era visto come qualcosa di pericoloso,oggi può essere visto come qualcosa di desiderabile.

ma forse sarò io a vedere in questo paese la presenza di una rielvante questione sociale e del lavoro e l'incapacità della politica, in particolare dell'area progressista, di sapere offrire risposte adeguate.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ranvit il 09/08/2010, 10:59

> ma forse sarò io a vedere in questo paese la presenza di una rielvante questione sociale e del lavoro e l'incapacità della politica, in particolare dell'area progressista, di sapere offrire risposte adeguate.
chango<



Di certo non sei l'unico! Anzi, credo che la maggioranza degli elettori ne sia consapevole.
E' la soluzione che ci divide.
E, soprattutto, è la classe politica e piu' in generale quella dirigente, tutta, che fa schifo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pierodm il 09/08/2010, 12:34

Franz:Detto in soldoni, se scappano le grandi aziende come la FIAT e anche molte PMI, dove mai potranno succhiare il sangue i nostri insaziabili vampiri parassitari?

Vedi, qui sta il punto dolente, che falsa tutto il discorso.
Il parassitismo ha molti protagonisti, molti beneficiari, tra i quali anche una gran quantità di aziende medie, e perfino molti piccoli per quanto possono, oltre ovviamente a grandi aziende come la stessa FIAT.
Ciò non toglie che la delocalizzazione, la fuga, di alcuni di questo genere di parassiti non possa destabilizzare il sistema, ed essere per la sua parte negativo o almeno non contribuire per niente ad un miglioramento.
Insomma, se si continua a partire dal presupposto, più favolistico che ideologico, che l'imprenditoria e le "aziende" siano per definizione la parte sana, gli unici che "rischiano di suo", etc, e a considerarle contrapposte alla società politica, rimane un gigantesco equivoco che rende inutile qualunque discorso.

piu' che lamentarci dovremmo rifletterci sopra. Vorremmo cambiare la società in una direzione; le muta in un alltra. Vogliamo fermarci a riflettere sul perché?
Questo è il problema che in assoluto occupa lo studio storico, sociologico e politico.
La risposta generica è banale, un tentativo di risposta più approfondita in effetti esiste già: si trova nell'insieme di tutta la pubblicistica, nelle polemiche, nelle tesi e nelle antitesi, negli editoriali dei giornali, nei programmi dei partiti politici.
Anche qui, nel nostro piccolo, in definitiva quello che facciamo è "riflettere" su quel perché: in quale direzione si vuole cambiare, chi vuole cambiare, in quale direzione avviene il cambiamento e per quali ragioni.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 09/08/2010, 15:17

pierodm ha scritto:Il parassitismo ha molti protagonisti, molti beneficiari, tra i quali anche una gran quantità di aziende medie, e perfino molti piccoli per quanto possono, oltre ovviamente a grandi aziende come la stessa FIAT.
Ciò non toglie che la delocalizzazione, la fuga, di alcuni di questo genere di parassiti non possa destabilizzare il sistema, ed essere per la sua parte negativo o almeno non contribuire per niente ad un miglioramento.
Insomma, se si continua a partire dal presupposto, più favolistico che ideologico, che l'imprenditoria e le "aziende" siano per definizione la parte sana, gli unici che "rischiano di suo", etc, e a considerarle contrapposte alla società politica, rimane un gigantesco equivoco che rende inutile qualunque discorso.

Sicuramente in un paese in cui l'obesità statale arriva al 50% della ricchezza nazionale è implicito che il parassitismo o geericamente le rendite, abbia molti protagonisti e beneficiari. Per contro se per assurdo lo stato non esistesse (e sia chiaro che è solo un discorso assurdo, al limite, solo ai di fini dialettici) o si limitasse solo a impedire l'abuso del prepotente, per me è chiaro che il parassitismo avrebbe zero o pochi protagonisti e beneficiari. Ci sarebbero altri problemi e si potrebbe vedere se e come essi senza risolvibili anche senza una pesante organizzazione pubblica ma questo ci porterebbe lontano dal discorso attuale.

Il problema non è determinare se le aziende sono la parte sana ( o marcia ) in se' e per se' ma farlo nel contesto attuale italiano. Contesto che ovviamente tocca alla politica cambiare. Per me è il contesto regolatorio a far marcire la società, a farla diventare malsana (economia compresa), innescando una spirale negativa che implica malgoverno, imprese in fuga, precarietà, lavoro nero, evasione. Citando quel pastore protestante svedese del 1700 il cui pensiero sto approfondendo, "se lavoro e profitto sono carenti, la responsabilità dovrebbe essere cercata nelle leggi della nazione e non certo nella loro mancanza, bensi' negli ostacoli che queste leggi pongono alla natura". Notare come è ben diversa l'etica protestante da quella cattolica, che permea anche le sinistre latine.

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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 10/08/2010, 11:10

da l'unità
Michele Emiliano: «Chiamparino-Vendola per sfidare Berlusconi»
di Cesare Buquicchiotutti gli articoli dell'autore

Il sindaco di Bari e presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano, non smentisce la sua fama di uomo che parla chiaro: “Io le chiavi di casa mia ad uno come Sergio Chiamparino gliele darei senza problemi. Sono sicuro che si ricorderebbe di annaffiare le piante. Con Veltroni, D'Alema, Franceschini e gli altri leader Pd non starei così sicuro”. Sarà il Ferragosto alle porte e, appunto, la ricerca comune a tanti, di un parente o un amico “fidato” a cui lasciare le incombenze di casa, ma la metafora di Emiliano rende l'idea. Se a questo ci aggiungiamo quello che il sindaco di Bari dice su Nichi Vendola pochi passaggi dopo, ecco esposto in bella copia il tema del “ ticket Chiamparino-Vendola” (o Vendola-Chiamparino) per battere Berlusconi”. Ma conviene fare un passo indietro e seguire il ragionamento dell'ex magistrato.

Chi sarà, secondo lei, il prossimo presidente del consiglio?
“Nella situazione attuale nessuno ci libera di Berlusconi. Ma non è una questione di tempo è una questione di idea del paese da costruire. Se il Pd non propone la sua idea chiara, alternativa e, soprattuto, comune a tutti, e continua a rimanere nella sua Torre di Babele in cui ognuno dice la sua, ognuno porta la sua idea di politica e la sua concezione della storia e del futuro dell'Italia, non riuscirà a battere Berlusconi e ad affrancarsi dal berlusconismo”.

Serve un nuovo Lingotto, una nuova costituente, per sciogliere i nodi del Pd?
“No, non c'è tempo. Non si può fare una costituente ogni settimana. Serve che qualcuno prenda delle decisioni. Altrimenti c'è l'impressione che il Pd non abbia una visione chiara sui cui chiedere il consenso degli elettori. Ci sono dei problemi su cui si può trovare un punto comune in poco tempo. Stiamo dalla parte delle banche o dei cittadini? Dalla parte delle grandi industrie o degli operai? Dalla parte delle partite iva o dei precari?”.

Non è chiaro, tra queste scelte, dove sta il Pd?
“No, spesso e volentieri non è chiaro. Io sto dalla parte di chi non ha tutele, dalla parte di chi si sente solo a confrontare le proprie aspettative di vita con il mercato. E sentirsi abbandonati al mercato, senza nessuno (senza la politica, senza il sindacato, senza la tutela reale delle leggi e di chi le fa rispettare) che ti aiuta a difenderti, non è bello”.

Perché il Pd finora non l'ha fatto?
“Perché vuole stare da tutte le parti. Vuole difendere la Fiat e nello stesso tempo il piccolo carrozziere. Il Pdl è chiaramente il riferimento politico di chi è più ricco e vuole pagare meno tasse. E che per questo è disposto anche a ridiscutere l'organizzazione del nostro Stato”.

Se Berlusconi prendesse solo i voti dei più ricchi non avrebbe la maggioranza...
“Perché noi non siamo competitivi, finora non abbiamo rappresentato una alternativa. Io dico sempre che sono il sindaco di chi non conta nulla. E siccome poi faccio quello che dico, il Pd a Bari, città storicamente di destra, arriva al 45%. Se mi chiedessero qual è la proposta che oggi ha Bersani, D'Alema, Franceschini o Veltroni per la nazione non saprei rispondere”.

Vale lo stesso per il sindaco di Torino Sergio Chiamparino?
“Beh, no. Con lui siamo colleghi, ci incontriamo spesso e ci scambiamo idee per risolvere problemi concreti. Lui non parla mai di 'aria fritta', lui ha le idee chiare”.

Quasi superfluo a questo punto chiederle di governi di transizione e delle altre opzioni che il Pd sta esaminando in queste ore.
“Lo so che la politica deve avere una sua parte di tattica e di strategia, ma non fa per me. Si è visto anche quando ci sono state le ultime elezioni regionali, e il partito mi aveva chiesto di sfidare Nichi Vendola, come è andata a finire... Ma, tornando alle ipotesi di governi di transizione, io vedo solo pastrocchi che la gente non capirebbe e che darebbero l'occasione a Berlusconi di fare una delle sue solite campagne mediatiche dipingendosi come uno 'solo contro tutti', solo contro i nemici, contro il sistema, ecc... E rivincerebbe ancora. Non è più di moda il politicismo, così come non sono più di moda i partiti vecchio stampo come il Pci o la Dc di una volta... Ne ho parlato chiaramente con D'Alema”.

Allora come si batte Berlusconi?
“Avendo il coraggio e la forza di dire come faremmo noi le cose al posto suo. La destra in Italia è scarsa. È scarsa di idee, di ragionamenti, di visioni efficaci del futuro, di narrazioni...”.

Fermo. Ora ha citato esplicitamente Vendola...
“Sì. Io non sono tecnicamente un vendoliano. Sul modo di amministrare abbiamo idee diverse, ma ho la netta impressione che l'unico finora che nel nostro paese stia facendo lo sforzo per trovare parole e idee nitide e chiare per immaginare un futuro sia lui. Lo sta facendo anche esponendosi al rischio di non essere condiviso, di non cercare a tutti i costi il consenso di tutti. Ma almeno la gente lo trova chiaro, capisce il suo sforzo e lo segue”.

Quindi il Pd deve stare con lui?
“Mi sembra normale. È normale qui in Puglia dove il Pd e Vendola ora sono la stessa cosa pur avendo storie e idee diverse su alcuni punti, ma la destinazione è comune. Ambiente, lavoro, sviluppo, un patto tra generazioni, il modello di potere che deve stare alla base delle istituzioni. Su queste cose, su questi temi prioritari, Vendola ha idee chiare”.

Insomma, Vendola o Chiamparino? O tutti e due insieme?
“Io penso che un segretario del Pd come Bersani che riuscisse a creare una proposta di questo tipo con una collaborazione tra i due, con un patto tra nord e sud, tra un amministratore serio, concreto e preparato come Chiamparino e un politico capace di suscitare nuove emozioni, nuove visioni del futuro come Vendola, e magari, riuscisse anche a coinvolgere su questo progetto gli altri partiti di opposizione, potrebbe entrare nella storia della politica italiana. Quindi sì a tutti e due insieme, candidato premier e vicepremier a seconda di chi prende più voti alle primarie, ma con un patto di collaborazione siglato prima del voto”.

Con gli altri partiti? Quali? Non c'è il rischio “gran calderone”?
“Non credo che gli altri possano aspirare ad essere gli sfidanti di Berlusconi. Se poi l'alleanza avesse come programma quello di far ripartire il paese e fare quelle riforme su cui ormai sono tutti d'accordo (tranne Berlusconi), a cominciare dalla legge sul conflitto elettorale e dalla riforma elettorale, allora penso che ci potrebbe stare dentro sia Casini che Di Pietro, e forse anche Fini”.
09 agosto 2010
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 10/08/2010, 12:29

Credo che Chiamparino riceverà un mucchio di richieste di bagnare le piante .... ;)

Allora come si batte Berlusconi?
“Avendo il coraggio e la forza di dire come faremmo noi le cose al posto suo. La destra in Italia è scarsa. È scarsa di idee, di ragionamenti, di visioni efficaci del futuro, di narrazioni...”.

Sta dicendo che dovrebbe essere il controsinistra a fare la vera destra?
Condivido ma scommetto che chi dice che è già cosi' da tempo.

Franz
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pierodm il 10/08/2010, 15:27

Il povero Michele Emiliano fa tutto un bel discorso, parla chiaro, prende posizione, e sappiamo solo isolare due frasette, fingendo oltre tutto di capire il contrario di quello che intende dire.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 11/08/2010, 16:23

emiliano straparla.... è semplicemente una tattica contro d'alema. se vincesse vendola a cui lui è vicino metterebbero in minoranza d'alema in puglia.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pianogrande il 11/08/2010, 23:06

Ormai, penso che Dalema sia in minoranza anche a casa sua.
Se dobbiamo ancora discutere di Dalema, continuiamo ad affondare.
Mi piace che, finalmente, si discuta di persone che si muovono e respirano.
I sommergibili che, ogni tanto emergono e tirano qualche siluro (di solito, in casa propria) lasciamoli alla fonda.
Mi vanno bene Vendola e Chiamparino.
Continua ad andarmi benissimo Renato Soru che va tirato fuori dall'angolo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda franz il 12/08/2010, 8:20

sarà ma per me il problema delle persone, pur importante, è secondario rispetto al cosa vogliamo fare per cambiare il paese. vendola, soru, chiamparino, bersani, altri .... per fare cosa?
L'idea di essere noi una vera destra, visto che quella che abbiamo è scarsa di idee, di ragionamenti, di visioni efficaci del futuro, di narrazioni... non è solo una battuta. Le uniche liberalizzazioni le ha fatte bersani e quando le corporazioni (vedi tassisti, farmacisti, notai) si sono messe di traverso, la destra ha cavalcato la protesta. Lo snellimento delle procedure burocratiche le fece Bassanini (anche qui ben poco amato dagli statali, dove AN ha una forte presenza). Le privatizzazioni sono state fatte sotto governi di centrosinistra e dell'Ulivo. Prodi parla di Cina mentre Bossi-Tremonti parlano di ostacoli al commercio (protezionismo) per proteggere i padroncini del nord-est. Prodi appare quindi piu' liberale ed illuminato in economia di Bossi-Tremonti. Il governo dell'Ulivo con Prodi si è rivelato essere il miglior governo del rigore economico e finanziario, rimettendo il paese in carreggiata e riuscendo nell'impresa straordinaria di far entrare l'Italia nell'area dell'Euro. Per contro i governi della destra hanno sfasciato piu' volte i conti pubblici, sperperando il patrimonio di rigore e rilanciando la spesa pubblica del malaffare, delle clientele, della corruzione.

Poi anche noi avendo allora nel carrozzone la sinista dell'allora Bertinotti (35 ore, assunzioni di disoccupati nello stato) ed esponenti delle clientele meridionali parassitarie come Mastella, abbiamo presentato un lato peggiore che ha ostacolato quel percorso rendendo contraddittoria la nostra politica ma questo ci induce ad esigere maggiore chiarezza sul programma, sui compagni di viaggio e sul capitano che dovrebbe guidare la barca per raggiungere l'obiettivo.

Ovviamente se vogliamo proseguire nella direzione del rigore finanziario, delle liberalizzazioni, delle privatizzazioni, per fare riforme in senso liberaldemocratico e per riequilibrare il welfare dando piu' prestazioni sociali (assistenza, famiglia, casa, disoccupazione) e meno previdenziali (piu' vecchiaia, meno anzianità) ecco che un Vendola non è identico ad un Bersani. Cercherei le persone migliori e piu' adatte ad un certo programma.

Quindi prima parlerei di programma e poi sulla base di quello allora si che i nomi diventano importantissimi.

FRanz
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