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Perchè non fare a meno di vendola??

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 21/07/2010, 23:14

ci vorrebbe un bob kennedy....

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comunque come dice trilogy il metodo è quello che conta. sarebbe una gran cosa se tuttle le migliori risorse del partito si siedessero a ragionare su un progetto, immagino tanti gruppi di lavoro anche con idee differenti e poi alla fine si potrebbe cercare di sintetizzare il tutto intorno a tre o quattro grandi gruppi, e poi da li organizzare delle primarie di partito come si deve, intorno a dei programmi e a dei progetti. forse sogno troppo... probabilmente si penserà alle primarie troppo tardi e non ci sarà tempo se non per azzannarsi a vicenda e fare baruffe
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pierodm il 22/07/2010, 12:37

Basterebbe anche un mezzo Obama.
Il fatto è che i Bob Kennedy o gli Obama non è che nascano per caso, o perché ci sono degli speciali allevamenti di "liberal".
Nascono in paesi che riescono, che sono abituati, a coniugare pragmatismo e idealismo: pragmatismo, per essere aderenti alle necessità del momento storico e delle condizioni sociali, insomma alla "realtà", e idealismo perché non sono degli imitatori maldestri del liberalismo ottocentesco, perché hanno il coraggio di essere impopolari per difendere un'idea, perché se ne fregano se una manica di deficienti li chiamano "socialisti" solo perché sconfessano le cazzate dei fascistoidi e non fanno i leccapiedi dei grandi capitalisti.

Per ciò che riguarda i gruppi di lavoro prospettati da Ambientalista, certo non farebbero del male a nessuno, ma probabilmente nemmeno partorirebbero niente di eccezionale.
Io la vedo più semplice, per certi aspetti.
I problemi che ci sono sono evidenti, almeno per la gran parte: non c'è bisogno di grandi studi, per scoprirli, studi che per altro sono già stati effettuati e lo saranno ancora da istituti di ricerca specializzati in problematiche sociologiche ed economiche.
Quello che veramente manca è la scelta di campo, la volontà di risolverli, il coraggio politico, oltre che - in alcuni casi - uno studio adeguato di carattere tecnico per non creare sconquassi nel sistema, ma solo cambiamenti in positivo: tutte cose che possono emergere anche da gruppi di lavoro, ma che personalmente vedo più probabili scaturire da una classe dirigente debitamente orientata e selezionata in base a criteri adatti allo scopo.
Certo, se alle primarie si presentano solo equilibristi, gesuiti, onesti-buoni ex assessori e imitatori di Berlusconi è meglio lasciar perdere.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda matthelm il 23/07/2010, 11:03

trilogy ha scritto:
matthelm ha scritto:Io vedo come una novità interessante "VERSO NORD" di Cacciari e altri.

Per il resto Bersani, come si supponeva, ha già finito la spinta propulsiva. Ora aspetta...


io di "verso nord" ho letto quello che hanno riportato i giornali. Hanno messo in agenda temi che condivido, e anche il metodo: "prima l'agenda dei lavori" poi chi la deve eventualmente impersonare, mi sembra quello corretto :) per il resto ne so poco.

ciao
trilogy



Verso Nord”, un manifesto programmatico per avvicinare l’Italia all’Europa. Sarà presentato venerdì a Mogliano, un paese emblematico sulla strada che da Venezia conduce a Treviso, da Massimo Cacciari, Franco Miracco, portavoce di Giancarlo Galan, Achille Variati, sindaco di Vicenza, Mario Bertolissi, costituzionalista liberal, anch’esso collaboratore dell’ex governatore veneto e Diego Bottacin, consigliere regionale di stretta osservanza rutelliana. I temi del manifesto sono quelli dello stato leggero, del riequilibrio del welfare a favore dei giovani, di un fisco meno vessatorio nei confronti del lavoro, di più concorrenza e meritocrazia, di Nord da infrastrutturare e Sud da responsabilizzare.
L’insolito profilo bipartisan dell’iniziativa, enfatizzato con una voluta provocatorietà e condito dal richiamo ai precedenti di Giorgio Lago, indimenticato direttore del Gazzettino negli anni ruggenti del federalismo nordestino, ha scatenato una ridda di reazioni. La Lega, nemico neppure tanto velato del “manifesto”, ha prima fatto esplodere dichiarazioni al vetriolo tacciando di “mummie” gli estensori, mentre Flavio Tosi, sindaco di Verona, ha con più perizia analitica evidenziato la mancanza di un aggancio nazionale alle pretese riformiste di “verso Nord”. Nel Pdl ha generato un certo scalpore l’adesione di Fabio Gava, parlamentare trevigiano, mentre hanno innalzato lo scudo della contrarietà estrema anche i sostenitori della prima ora del “soldato Galan” riesumando l’epiteto di “comunisti” per screditare i sostenitori del proprio campo.
Il Pd ufficiale, finora, è stato freddo, giudicando l’iniziativa capace di suscitare sconcerto nell’elettorato e bollandola come “incomprensibile”. A questo giudizio ha fornito una pezza d’appoggio un intervento su una testata veneta di Miracco, platealmente criptico e allusivamente minaccioso, ovviamente condita con l’immancabile critica alla «pochezza della Politica». Alessandro Russello, vivace neodirettore del Corriere del Veneto, non ha mancato di ricordare il furore metaforico con cui il portavoce di Galan ha affibbiato l’epiteto di “barbari” ai leghisti che stavano per acquisire la candidatura al governo della regione, ritenendo quello il momento opportuno per lanciare l’operazione “Verso Nord”. La questione della tempistica è considerata dirimente.
Andrea Causin, intraprendente espressione del Pd regionale, il più votato a Venezia nelle ultime regionali, distingue della proposta l’aspetto programmatico, «condivisibilissimo, rigoroso nel suo spirito riformatore, da tradurre in un’associazione di cultura politica a cui aderirei subito», dal risvolto politico, «basato sull’azzardo, nella scelta dei tempi, che a settembre il bipolarismo non solo al Nord, ma in Italia, imploda. La terza forza ha senso in questa diagnosi implosiva, già tentata anni fa in Veneto da Giorgio Carollo, fuoriuscito da Forza Italia, e più recentemente da Antonio De Poli (Udc), ma non suffragata dai consensi elettorali attesi».
L’operazione, quindi, scommette sulla fine dell’assetto bipolare e lo fa nel Veneto, la regione in cui, secondo i protagonisti di “Verso Nord”, nel centrodestra, l’assetto verso la componente estremista della coalizione è più sbilanciato. Certamente sfruttano l’opportunità che i primi cento giorni di Zaia vedono il governatore leghista delle mille promesse con un certo affanno, la perdita di una quota del suo smalto ipermediatizzato. Ma, corsi e ricorsi storici documentano la presa del sindacalismo territoriale, il ruolo della Lega nel far coincidere territorio e rappresentanza persino rispetto a uno stato controparte, in cui governa, con la capacità di poter beneficiare persino della fine del bipolarismo. Pertanto nell’assise di presentazione più che il detto del manifesto, l’enunciazione dei punti programmatici, nobili intenti riformatori, conterà il non detto di una iniziativa ai limiti della temerarietà, di forzare i contenitori di Pd e Pdl “in una regione sola” scommettendo sull’implosione settembrina del bipolarismo in tutto il paese.
Luca Romano
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pianogrande il 23/07/2010, 21:48

Il "centro" si prepara ala immancabile vittoria finale derivante dalla implosione del bipolarismo.
Ecco la vera alternativa alla vecchia classe politica: uno ..... due ...... tre ..... la vecchia classe politicaaaaa!!!
Allegriaaaa!!!!
In cosa potrebbe consistere "l'implosione del bipolarismo", in una corsa al centro della destra e della sinistra?
Io spero che ad implodere sia questa classe politica che, a prescindere dalla polarità, orbita tra l'opportunismo ed l latrocinio vero e proprio.
Non è colpa della polarità tutto questo.
Più che la carica o il polo magnetico bisogna cambiare le persone perché modifichino le regole che hanno permesso questo stato di cose.
Rutelli, solo per esempio, lo possiamo mettere al centro, a destra, a sinistra, al nord al sud, all'equatore; sempre Rutelli rimane (instancabile procacciatore di fallimenti).
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda chango il 24/07/2010, 9:41

ambientalistaPD ha scritto:comunque io la possibilità di andare da soli l'apprezzerei... e perchè non pensare di lasciare a casa l'estrema sinistra di vendola e stare solo con di pietro e se ci sta casini?



mai con il partito di Totò Cuffaro.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ambientalistaPD il 24/07/2010, 13:39

chango ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:comunque io la possibilità di andare da soli l'apprezzerei... e perchè non pensare di lasciare a casa l'estrema sinistra di vendola e stare solo con di pietro e se ci sta casini?



mai con il partito di Totò Cuffaro.

guarda che sono siciliano e so benissimo cosa vuol dire udc e cuffaro, ma so altrettanto bene cosa vuol dire berlusconi e dell'utri e forza italia in sicilia. ma a quanto pare siamo governati in questo momento da qualcuno che è sceso a patti con la mafia e ha prodotto le stragi del 92 e 93 per andare al potere. si potrebbe dunque dire che siamo direttamente governati dalla mafia in questo momento e il numero di leggi a favore delle organizzazioni tenderebbe a confermare quanto detto. ma se l'udc avviasse una sorta di riforma al suo interno, e facesse un po di pulizia, penso ai vari cintola, diina, cuffaro, maira e altri che non scrivo perchè l'elenco sarebbe lungo, non sarebbe male
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda chango il 24/07/2010, 13:49

ambientalistaPD ha scritto:
chango ha scritto:
ambientalistaPD ha scritto:comunque io la possibilità di andare da soli l'apprezzerei... e perchè non pensare di lasciare a casa l'estrema sinistra di vendola e stare solo con di pietro e se ci sta casini?



mai con il partito di Totò Cuffaro.

guarda che sono siciliano e so benissimo cosa vuol dire udc e cuffaro, ma so altrettanto bene cosa vuol dire berlusconi e dell'utri e forza italia in sicilia. ma a quanto pare siamo governati in questo momento da qualcuno che è sceso a patti con la mafia e ha prodotto le stragi del 92 e 93 per andare al potere. si potrebbe dunque dire che siamo direttamente governati dalla mafia in questo momento e il numero di leggi a favore delle organizzazioni tenderebbe a confermare quanto detto. ma se l'udc avviasse una sorta di riforma al suo interno, e facesse un po di pulizia, penso ai vari cintola, diina, cuffaro, maira e altri che non scrivo perchè l'elenco sarebbe lungo, non sarebbe male


non mi pare che l'UDC abbia intenzioni in questo senso.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda Gab il 27/07/2010, 23:11

Farne a meno? E perche', almeno usa un lingiaggio nuovo.
Comprensibile. Nuovo almeno per la "nostra" politica.
Non le solite dx, sx e casini e l'uno e l'altro ...

non gli interessa essere «cooptato in dinamiche nevrotiche di gruppi dirigenti». «A questa età me ne andrei volentieri in vacanza, a pregare, studiare, scrivere, viaggiare. Ma mi sento prigioniero di un dovere. In politica ci vuole generosità. E io voglio, pasolinianamente, gettare il mio corpo nella lotta».

da unità.it

dalla terra di Niki!
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda pianogrande il 28/07/2010, 11:05

Già.
"Farne a meno perché"?
Come si può parlare di "coalizione" se si rifiuta il contributo di un simile personaggio?
Forse, stiamo evidenziando il vero limite della sinistra.
Sta benissimo all'opposizione perché vuole continuare, tranquillamente, a litigare (mentre la destra trionfa).
Qualsiasi terzo incomodo, che punti a qualcosa di diverso dai giochi di potere interno, e che, quindi, li distragga dal loro passatempo preferito, va eliminato.
Ci sono riusciti brillantemente con Prodi.
Spero che non ci riescano con Vendola e con ciò che lui rappresenta.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Perchè non fare a meno di vendola??

Messaggioda ranvit il 28/07/2010, 12:13

Da repubblica.it :

L SONDAGGIO
Centrosinistra, Vendola batte Bersani
ma è alta la fiducia nel segretario
Secondo Ipr Marketing, i consensi per il governatore della Puglia superano quelli per il leader democratico: sia per le primarie, sia per la sfida con Berlusconi. Ma l'ex ministro risulta più competente e affidabile
di MATTEO TONELLI
Nichi Vendola
ROMA - Vince Vendola, considerato il più "moderno". Anche se è "l'affidabile" Bersani a riscuotere la percentuale di fiducia più alta. E' una lettura che colpisce quella del sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it. Una rilevazione tutta interna agli elettori del centrosinistra. Per saggiarne gli umori dopo la prepotente irruzione sulle scena di Nichi Vendola. 1 Un attivismo segnato da un fuoco di sbarramento dei vertici del Pd, ma, al contempo, da un indubbio potere di suggestione sul popolo della sinistra. Quell'autocandidatura per le primarie, gettata sul campo dal governatore pugliese, leader di Sinistra e Libertà, ha fatto rumore. "E' fuori contesto 2" ha reagito Bersani. Secondo il sondaggio, però, Vendola troverebbe risposte positive se si dovesse candidare alle primarie. Al punto che la maggioranza degli intervistati lo accredita come vincente anche in una sfida contro Berlusconi. Tutto questo nonostante, nel dettaglio, Bersani venga percepito come più affidabile, determinato, preparato e abile nella mediazione. Qualità preziose ma che davanti alla "modernità" dei gesti e della parole di Vendola, mostrano la corda. Ed è proprio la leva dell'emotività che potrebbe spiegare, più di ogni altra cosa, il successo di Vendola nel sondaggio.

LE TABELLE DEL SONDAGGIO 3

I profili. Affidabilità contro innovazione. Preparazione contro autorevolezza. Da una parte Bersani "il competente", dall'altra Vendola "che sa comunicare". Scorrendo i dati è chiara e distanta la percezione che gli elettori del centrosinistra ha dei due leader. Di Bersani spiccano quelle caratteristiche che lo accompagnano da sempre: l'aura di conoscenza delle cose di cui parla, una buona dose di moderazione e affidabilità, la capacità di mediare. Sull'altro fronte, Vendola spicca perché sa parlare e agire in modo "innovativo". Una cifra necessaria per fare politica negli anni Duemila. L'idea delle Fabbriche, e quell'uso continua di un linguaggio evocativo, distante annui luce dal pragmatico idioma bersaniano.

La fiducia. Tirando le somme gli elettori del centrosinistra dimostrano di avere più fiducia in Bersani. Il 77% degli intervistati punta sul segretario del Pd, mentre il 63% si schiera con il governatore pugliese. Nel dettaglio si vede che Bersani pesca molti consensi tra gli elettori del Pd (86%), non molti tra i sostenitori dell'Idv (58%), mentre fa breccia tra coloro che si dicono indecisi (80%) o elettori di altri partiti del centrosinistra (72%). Dato, quest'ultimo, da non sottovalutare a testimonianza di una capacità attrattiva legata al segretario democratico. Per contro Vendola fa il pieno tra gli elettori dell'Idv (76%), cattura il 67% di chi vota Pd, ma mostra la corda nella cosidetta area esterna ai due maggiori partiti d'opposizione (solo il 52% degli indecisi dice di aver fiducia in Vendola).

Per chi votare alle primarie e alle elezioni? La risposta è Vendola. Ribaltando l'esito della domanda sulla fiducia, gli elettori di centrosinistra puntano sia sulle primarie che nella sfida con Berlusconi sul governatore. Che supera Bersani di due lunghezze (51% a 49%) in caso di primarie e molto più nettamente quando si parla di possibilità di battere in Cavaliere (49% a 31%). Nel dettaglio emergono dati significativi. Anzitutto, se si focalizza l'attenzione sugli elettori Pd, si vede che sono spaccati a metà. Il 52% punta su Vendola alle primarie, il 52% lo vede vincente con Berlusconi (Bersani, invece, raccogliere solo un misero 29% tra gli elettori del suo partito). Il leader di Sel scalda i cuori degli elettori degli altri partiti della sinistra (64% alle primarie, 63% contro Berlusconi). Anche in questo caso, però, Bersani convince di più gli indecisi (50% sono con lui). Strano destino per un segretario che sembra piacere di più all'esterno che all'interno del suo partito.
(27 luglio 2010)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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