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Scalfari

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Scalfari

Messaggioda pierodm il 25/07/2010, 9:10

L'editoriale di oggi di Scalfari, sulla Repubblica, ha la caratteristica di sintetizzare i tre argomenti sui quali sono intervenuto in questi giorni, dedicati a FIAT, Vendola e la disuguaglianza.
La cosa intanto mi conforta, perché dimostra - come avevo detto - che c'è una stretta connessione tra i tre temi, e poi perché le argomentazioni di Scalfari vanno tutte nella stessa direzione di ciò che io ho sostenuto, o che era implicito in ciò che sostenevo.
Tra l'altro, anche chi non è d'accordo con il vecchio Scalfari, almeno deve rinunciare alla solita giaculatoria sul "comunismo", e anche - data la figura tecnicamente altolocata del soggetto - deve rinunciare anche alle lezioncine sulle "aziende": questa è, dal punto di vista del forum, la cosa più importante, cioè quella di non perdersi in chiacchiericcio di retroguardia e di discutere di prospettive e programmi legati alla realtà effettiva della società attuale e non alle fantasie ideologiche vetero o anti-comuniste, o sui millimetri di distanza dal glorioso Centro.
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Re: Scalfari

Messaggioda Myosotis il 26/07/2010, 15:40

Caro Piero, quando la vita reale ha il sopravvento sui massimi sistemi, le ideologie e le dialettiche politiche diventano roba stanca e polveroso, retaggio di chi ha ancora qualcosa da perdere o da guadagnarci nel farne carne da macello. La vicenda di Pomigliano è emblematica della situazione tremenda in cui vent'anni di governo pidduista e semifafioso della società ha gettato questo paese. E, se Marchionne sveste gli abiti di salvatore della patria per manifestarsi lo squalo che è in realtà, mi sembra il minimo comune denominatore da cui una sinistra dovrebbe trarre le ovvie conseguenze suffragate dai fatti oggettivi che tutti abbiamo in casa o, perlomeno, guardiamo svolgersi impietosamente sotto i nostri occhi.
Invece questi sono qui da vent'anni a ripeterci che gli interessi dei padroni e quelli dei lavoratori sono la stessa cosa, vent'anni di pencolare politico di una classe dirigente che segnatamente, e coesivamente, ha perorato la causa dei padroni e denigrato i diritti dei lavoratori, così da ridurci al nulla che ci siamo ridotti dentro e fuori di noi.
E' che c'è un confine sottile, sottilissimo, tra quello in cui credi e quello che sei, tra ciò che pensi ed il modo in cui agisci nella realtà di ogni giorno. Un confine morale che pochi si ostinano a non voler superare; ma siamo sempre di meno, sempre più poveri, sempre più derisi dai nostri stessi "compagni" di strada e di destino. Quello stesso destino che una volta amavo definire futuro nella misura in cui mi sembrava assurdo che ciascuno nascesse marchiato; quello stesso destino a cui, invece, oggi, ci dovremmo rassegnarci nella comprensione che la società in cui siamo vissuti non è stata che un attimo di respiro in una storica apnea di disperazione sociale nella quale vedo rigettati i miei figli e me stessa senza apparente speranza di riuscirla a combattere almeno in questa vita.

Cosa mi aspetto dalla classe politica dirigente è ormai inutile a dirsi e ad esprimersi. Non mi aspetto nulla da loro ma molto da me stessa e dai "compagni" che - come durante la Resistenza - potevano essere anarchici, comunisti, socialisti, preti, semplici briganti, o contadini, o operai, o borghesi, o braccianti e così via discorrendo - continuano a combattere: perchè sappiamo profondamente ed oggettivamente che questo in cui ci stanno sprofondando è il peggiore dei mondi possibile ma che non è certo l'unico.

Un bacio
Paola
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Re: Scalfari

Messaggioda pierodm il 26/07/2010, 19:34

Forse il mio accenno a Scalfari ha fatto pensare che volessi cogliere l'occasione per farmene un vanto, e giustamente ha schifato l'argomento - con la visibile eccezione di Myosotis, naturalmente.
Altrettanto ovviamente le cose non stanno così, ho anche cercato di specificarlo - conoscendo l'animo conciliante di alcuni compagni del forum - ma alla fine chi se ne frega.
Quello che mi colpisce, invece, è un altro aspetto.
Scalfari, nel suo editoriale tratta argomenti serissimi, direi non solo drammatici in senso generale, ma essenziali ai fini dell'identità della nuova sinistra che deve cercare un proprio progetto forte.
Ebbene: niente. Nemmeno un fremito.
In questo forum si è stati capaci di discutere sui peli di lana caprina, sull'uso della parola "compagni", sulle mattane di Di Pietro, ma delle nuove frontiere della politica industriale, sui rapporti tra lavoratori e aziende, sulle abominevoli disuguaglianze della società italiana, insomma sui temi trattati da Scalfari, niente.

Per carità, ognuno parla e interviene su quello che vuole, e il mio non è un invito o un rimprovero. Niente di più di una cosa che ho notato e che ho voluto far conoscere.
Per essere più preciso, ho l'impressione che ci siano alcuni amici del forum che queste materie le trattano spesso, e quindi in questa occasione non hanno sentito l'esigenza di ripetersi, mentre altri sono assai più interessati a fare polemiche o a lanciare invettive contro i vecchi "comunisti" del PD, o fuori del PD, o a manifestare i propri timori che il PD stesso diventi una riedizione del PCI o qualcosa di simile: del resto gl'importa molto relativamente, o - in certi casi - la pensano esattamente come Marchionne o come gl'ideologi del PDL, e per varie ragioni non trovano conveniente mettersi a plemizzare con Scalfari.
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Re: Scalfari

Messaggioda Myosotis il 26/07/2010, 23:31

mah tu, caro pier, ti ostini a cercare interlocutori in questa sorta di casa delle polveri: Luogo di vecchi, che si rincojoniscono giorno per giorno a cercare il modo di esisterei non avendo di meglio da fare. Infatti, sono rimasti in pochi a perorare cause avulse da qualasiasi contesto sociale e realtà concreta. Certo, non parlo di quella realtà di chi c'ha la pensione pagata dagli stessi precari, da quegli stessi "compagni" che, quotidianamente, si affanna a denigrare. Nè parlo di chi dalla ricca Svizzera vive di una ricchezza mafiosa e sporca e pure vuole venirci a dire come dobbiamo vivere noi onesti cittadini di sotto.
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Re: Scalfari

Messaggioda Moderazione il 27/07/2010, 15:28

Myosotis ha scritto:Certo, non parlo di quella realtà di chi c'ha la pensione pagata dagli stessi precari, da quegli stessi "compagni" che, quotidianamente, si affanna a denigrare. Nè parlo di chi dalla ricca Svizzera vive di una ricchezza mafiosa e sporca e pure vuole venirci a dire come dobbiamo vivere noi onesti cittadini di sotto.

Myosotis è pregata dall'astenersi di esprimere opinioni offensive verso gli altri forumisti. Essere in pensione o vivere in Svizzera non può essere considerata una "colpa" e certo non è argomento valido per confutare le opinioni di qualcuno.
Pertanto Myosotis è pregata di attenersi alla regola del rispetto delle persone.

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Re: Scalfari

Messaggioda pianogrande il 27/07/2010, 17:00

Myosotis ha scritto:mah tu, caro pier, ti ostini a cercare interlocutori in questa sorta di casa delle polveri: Luogo di vecchi, che si rincojoniscono giorno per giorno a cercare il modo di esisterei non avendo di meglio da fare. Infatti, sono rimasti in pochi a perorare cause avulse da qualasiasi contesto sociale e realtà concreta. Certo, non parlo di quella realtà di chi c'ha la pensione pagata dagli stessi precari, da quegli stessi "compagni" che, quotidianamente, si affanna a denigrare. Nè parlo di chi dalla ricca Svizzera vive di una ricchezza mafiosa e sporca e pure vuole venirci a dire come dobbiamo vivere noi onesti cittadini di sotto.


A me risultava che fossero i pensionati a mantenere i precari (purtroppo per la nostra società in disfacimento).
Mi risultava, inoltre, che chi va in pensione se la sia già pagata con i suoi contributi.
Mi risultava, persino, che "la rete" fosse uno strumento di informazione e dibattito e, quindi, un'arma in mano alla democrazia.
Sicuramente mi sbagliavo.
Mi dovrò rendere conto che un forum come questo altro non è che un'aula sorda e grigia.
Ora, non mi resta che attendere l'arrivo dei manipoli di chi il diritto di opinione se lo è, invece, guadagnato e soddisfare così la curiosità di sapere come.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Scalfari

Messaggioda chango il 27/07/2010, 19:07

pianogrande ha scritto:Mi risultava, inoltre, che chi va in pensione se la sia già pagata con i suoi contributi.


assolutamente no, visto che in Italia il sistema pensionistico è un sistema a ripartizione (basato su un patto tra le generazioni) e non un sistema contributivo.
i lavoartori di oggi pagano le pensioni dei pensionati di oggi.
i lavoratori di oggi, con i loro contributi, si limitano ad acquisire il diritto di ricevere una pensione domani, pagata dai lavoratori di domani.
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Re: Scalfari

Messaggioda pianogrande il 27/07/2010, 22:33

chango ha scritto:
pianogrande ha scritto:Mi risultava, inoltre, che chi va in pensione se la sia già pagata con i suoi contributi.


assolutamente no, visto che in Italia il sistema pensionistico è un sistema a ripartizione (basato su un patto tra le generazioni) e non un sistema contributivo.
i lavoartori di oggi pagano le pensioni dei pensionati di oggi.
i lavoratori di oggi, con i loro contributi, si limitano ad acquisire il diritto di ricevere una pensione domani, pagata dai lavoratori di domani.


E dove starebbe la differenza?
Dove sarebbe il sopruso, il parassitismo che può essere chiaramente letto nel messaggio a cui faccio riferimento?
Questo tipo di conflitto generazionale (tra vecchi privilegiati e giovani sfruttati) è stato cavalcato un po' da tutti.
La realtà (ripeto, purtroppo) è che gli attuali pensionati sono l'ammortizzatore sociale dei loro figli e nipoti, perfino.
L'attuale generazione, in gran parte composta da precari e lavoratori saltuari, in nero e chi più ne ha più ne metta, se non avesse alle spalle una famiglia ancora solida e che ancora gode dei frutti delle lotte del passato sarebbe messa molto peggio.
Chi predica questo conflitto lo fa per disinnescare quello molto più legittimo con la politica ed il "mercato".
Divide et impera.
Non so come si dicesse in etrusco o in egiziano antico ma sono sicuro che non lo hanno inventato i latini.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Scalfari

Messaggioda pierodm il 28/07/2010, 6:21

Preferisco non parlare dell'intervento di "moderazione", perché - visto che è stato scritto da un esere umano -incorrerei in vari reati di polemica necessariamente personalizzata. Dio ci guardi dal calpestare le aiuole del giardinetto.
Quindi stendo un velo caritatevole sulla Svizzera, che tra l'altro non mi risulta essere iscritta al forum.

Le pensioni: è cosa nota che sono numerosissime le pensioni di quegli statali che hanno smesso di lavorare - tra una rivalutazione e l'altra - a 48, 49 anni, mentre ci sono operai e altri lavoratori che devono continuare a tirare la carretta oltre i 60, per avere una pensione generalmente inferiore.
In questa materia, come in tante altre, ritroviamo l'Italia delle disuguaglianze di cui parlavo.
Quindi nel leggere Myosotis ho inteso che i riferisse a questo genere di pensionati, molti dei quali - io ne conosco personalmente molti, con nome e cognome - adesso si sono dimenticati dei perversi privilegi della prima Repubblica e sono diventati tutti feroci contestatori del sindacato che è stato complice del misfatto.
Se e quanti di questo genere di pensionati (o altri della jungla del settore) sono presenti in questo forum non lo so, ma è ragionevole presumere che l'iscrizione al forum non abbia un potere salvifico e dunque in qualche misura vi siano rappresentata la varietà del popolo italiano.
Giudicare polverosi gl'interventi di alcuni o di molti fa parte del diritto di critica: i miei interventi sono stati attribuiti alla mia malattia, al fatto che dormo poco, al fatto che sono uno stronzo d'intellettuale che legge troppi libri, etc.
Sicuramente ci sono delle differenze che io, nella mia pochezza, non riesco a vedere: per fortuna c'è chi, sopra di noi, ci sorveglia e ci protegge dalle nostre stesse perverse inclinazioni.
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Re: Scalfari

Messaggioda chango il 28/07/2010, 9:41

pianogrande ha scritto:E dove starebbe la differenza?
Dove sarebbe il sopruso, il parassitismo che può essere chiaramente letto nel messaggio a cui faccio riferimento?
Questo tipo di conflitto generazionale (tra vecchi privilegiati e giovani sfruttati) è stato cavalcato un po' da tutti.
La realtà (ripeto, purtroppo) è che gli attuali pensionati sono l'ammortizzatore sociale dei loro figli e nipoti, perfino.
L'attuale generazione, in gran parte composta da precari e lavoratori saltuari, in nero e chi più ne ha più ne metta, se non avesse alle spalle una famiglia ancora solida e che ancora gode dei frutti delle lotte del passato sarebbe messa molto peggio.
Chi predica questo conflitto lo fa per disinnescare quello molto più legittimo con la politica ed il "mercato".
Divide et impera.
Non so come si dicesse in etrusco o in egiziano antico ma sono sicuro che non lo hanno inventato i latini.


la differenza è che non si sono pagati la pensione con i loro contributi.
io che andrò in pensione forse tra 30 anni potrò dirmi di essermi pagato la pensione con i mie contributi.
non certo i miei genitori.

che gli attuali pensionati siano l'ammortizzatore sociale dei loro figli e nipoti mi sembra il minimo, visto che sono responsabili della mancanza di ammortizzatori sociali diversi.

non è questione di predicare un conflitto tra generrazioni, ma di prendere atto che alcune generazione hanno vissuto al di sopra dei propri mezzi, ma il conto lo stanno pagando le generazioni più giovani.
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