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Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda cardif il 05/02/2010, 14:16

franz ha scritto: E io questa proposta pero' non la capisco .... Spiegami perché!

Vista la tua richiesta, cerco di chiarire meglio quel che penso.
Però, prima, chiarisco di non pensare che ciò che penso io sia il meglio. So bene di poter sbagliare, quindi nessuna presunzione.
Così come chiarisco che non intendevo mica chiudere l'Italia all'Europa, né negare l'utilità di una deframmentazione. Volevo proporre di ottenere risultati migliori, non spesa minore.

Gli accordi di Bologna di dieci anni fa tra i ministri dell'istruzione avevano tra gli obiettivi quelli del riconoscimento degli studi all'estero e l'equiparazione dei titoli, vista la crescente mobilità. E fin qua nulla questio; anzi ritengo necessaria una equiparazione (per estensione di quanto ho scritto prima al punto 3)
Solo che c'è qualcosa che non va nell'applicazione, se quegli accordi vengono contestati da più parti (Grecia, Spagna, Francia), soprattutto in relazione all'autonomia.
Inoltre differenze permangono, nonostante gli intenti.
Differenze nominalistiche possono non avere importanza (La laurea di primo livello italiana in molti stati europei è definita "diploma", mentre qua s'intende il titolo finale della scuola media superiore. I corsi di studio universitari di II livello vengono denominati Master e qua Lauree Specialistiche o magistrali. Il titolo di Dottore altrove si dà a chi ha conseguito il Master e qua anche al laureato in tre anni) anche se almeno questo si potrebbe uniformare.
Però vi sono differenze meno formali.
In Francia, per esempio, sono previsti tre o quattro anni per le superiori (anche se c'è un anno in più alle medie). Oggi, per durata, la Licence corrisponde alla nostra laurea LL di primo livello (tre anni) e il Master alla laurea specialistica LS (2 anni).
Ma è più facile entrare nel mondo del lavoro in Francia con la Licence o in Inghilterra con il Bachelor che in Italia con la LL. In Italia, per esempio, non si può insegnare con la LL.
Così come resta elavata la differenza nell'età media dei laureati tra i diversi stati in Europa.
E' vero che in Italia si è avuta una eccessiva frammentazione dei corsi di laurea, che spesso servivano solo per dare qualche cattedra, visto che si istituivano corsi con zero iscritti addirittura (e per una volta ha fatto bene la Moratti a sopprimerli). E quindi è utile una riduzione; anche perché l'attribuzione di titoli e relative denominazioni è stata poco chiara da interpretare nell'equiparazione con analoghi titoli in Europa.
Ma non è ammissibile, penso, che in Italia un laureato LL (per di più con 110 e lode) presso una università, per proseguire nello stesso corso di laurea con la LS presso un'altra università sempre italiana debba sostenere altri esami.
Molti albi professionali hanno due sezioni per i laureati con LL e quelli con LS; è giusto, perché una differenza c'è; ma quale nell'esercizio dell'attività non è tanto chiaro. Certo uno con la laurea LL ha più possibilità di lavoro di un diplomato, ma comunque sembra un 'percursus interruptus'.
Oltre alle forme ed agli effetti, è la sostanza che conta, i contenuti.
Uno riguarda lo spezzettamento di un corso in più corsi. Una laurea, col vecchio sistema, si conseguiva con 24/28 esami in 5 anni; oggi si arriva a 35 nei tre anni. Questo perché molti corsi di durata annuale sono stati divisi in corsi di durata trimenstrale o semestrale. Il totale sarà pure lo stesso, ma l'effetto è che quello che uno studente di prima doveva imparare bene per ricordare fino a fine corso (dopo un anno); ora impara a pezzetti, e quando arriva all'ultimo pezzetto ha dimenticato la parte iniziale. Rimane cioè, complessivamente, una preparazione più evanescente nel tempo.
Altro aspetto è l'approfondimento nello studio delle materie. Per alcune materie è importante, perché un determinato approfondimento, se è propedeutico al corso triennale, che si potrebbe esaurire con la laurea di primo livello, può essere sufficiente, ma non per il livello superiore della laurea specialistica.
Un parametro di valutazione della 'polpa' della cultura italiana può essere la classifica mondiale delle MBA, per esempio. L'Italia è presente una sola vota con la Bocconi al 48° posto; la Francia 3 volte con una presenza al 6° posto; la Spagna 4 volte con una all'8° posto.
In buona sostanza una riforma dovrebbe operare meglio sui contenuti. Se si limita ai tagli ...
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
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Università italiane, rischio bancarotta

Messaggioda mauri il 20/02/2010, 20:22

gli italiani non ci credono quando csx e sindacato afferma che la scuola è senza soldi tagliati da tremonti e c, gli italiani credono solo alle parole del mister e della signora che afferma sarà una "riforma epocale" ma senza specificare in che senso ed eccolo il senso,

"Bilanci in rosso, difficoltà a pagare stipendi e bollette. E non saranno sufficienti i 400milion di euro in arrivo dal governo"
http://economia.virgilio.it/soldi/unive ... rotta.html

iniziano a smantellare dall'istruzione per avere un popolo ignorante per poi finire con lo stato in bancarotta,
ma va bene così "alegria", votatevotate berlusconi e c. e noi dove siamo? tutto tace o almeno si sentono solamente i proclami della dx
ciao mauri
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Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda cardif il 20/02/2010, 20:58

Va be', dobbiamo pure capirli, le spese ci sono.
Auto blu:
In Italia: 624.330 unità nel 2009 (574.215 nel 2008) è il primo Paese (che bellezza: siamo primi in qualcosa!!!)
Al secondo posto gli Usa, con 72.000 nel 2009 (contro le 75.000 del dicembre 2008), seguiti dalla Francia, con 63.000 ...., il Giappone 30.000 (mille in meno rispetto al 2008) ...
Voli di stato:
Durante i cinque anni del precedente governo di questo PdC i membri dell´esecutivo avevano accumulato una serie impressionante di ore di volo: dal 2002 al 2005, la voce di spesa per i voli di Stato era lievitata da 23 a 65,5 milioni di euro, quasi 180.000 euro al giorno. Nel dettaglio la spesa era di 23 milioni nel 2002, di 41 nel 2003, di 52 nel 2004. Nel 2006, anno in condivisione tra Berlusconi e Prodi, la cifra era scesa a 43 milioni per arrivare a 35 nel 2007. E' risalita a 60 milioni nel 2009.
Microappalti nella finanziaria per accontentare qualcuno ...

E chi se ne frega della cultura: quando ne sentono parlare metterebbero mano alla pistola!
cardif

p.s. >>> http://www.repubblica.it/scuola/2010/02 ... o-2372547/
"I regolamenti che traducono la riforma non sono ancora stati pubblicati. Dura la Cgil
Non è chiaro come studieranno gli studenti, cosa e dove insegneranno i docenti
Superiori ancora senza regole - Iscrizioni al buio per 500 mila"

L'ironia aiuta a sopportare
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
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Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda mauri il 24/03/2010, 12:33

eccola la nuova scuola " una riforma epocale"

Scuola: Nel Vicentino Bimbi Lasciati a Pane e Acqua. e' Scontro
http://it.notizie.yahoo.com/19/20100323 ... 04c2b.html

ed è solo l'inizio
ciao, mauri
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Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda Gab il 08/07/2010, 14:28

Un'ottima immagine di come siano cambiate alcune cose.

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Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda franz il 08/07/2010, 18:02

Gab ha scritto:Un'ottima immagine di come siano cambiate alcune cose.

Drammaticamente vero e dimostra che non tutto il nuovo è OK solo perché è nuovo e dimostra anche che certi cambiamenti sono epocali, trans-nazionali. La società cambia indipendentermente dalla direzione che vorremmo darle, anzi spesso a 180 gradi, forse che perché abbiamo voluto dare una direzione e lo abbiamo fatto male.
Il bambino della prima vignetta è diventato il genitore della seconda.

Franz
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Re: Eppure una "nuova scuola" serve al paese

Messaggioda pianogrande il 08/07/2010, 23:41

Il bambino della prima vignetta, probabilmente, è diventato un sessantottino del sei politico.
Non c'era bisogno di aspettare il 2010.
Nel frattempo, la società che c'era dietro alla prima vignetta è diventata la società dei furbi, arroganti, prepotenti.
Per quello il 2010 è proprio l'anno del boom.
Questi genitori, che vogliono le cose di prepotenza, sono perfettamente rappresentati dai nostri politici e potenti di varia collocazione (il caso "trota" è solo quello, ultimamente, più discusso).
La vignetta, quindi, è già estremamente ottimista.
Ci fa vedere genitori che ancora ci credono che una buona pagella (un buon curriculum scolastico) sia importante per il pargolo.
Un book e/o un pedigree battono qualsiasi pagella.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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