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come se la passano le famiglie italiane

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come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 16/12/2009, 13:11

E' diminuita la ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2008. E risulta anche sempre piu' concentrata: il 10% piu' ricco ne detiene il 44%, mentre la meta' piu' povera arriva appena al 10%. Alla fine del 2008, segnala la Banca d'Italia, la ricchezza netta per famiglia ammontava complessivamente a circa 348 mila euro. A prezzi costanti si tratta di un calo del 6,5% (-3,5% a prezzi correnti), tale da riportare il dato sui livelli di inizio decennio. La ricchezza netta pro capite ammontava invece a circa 138 mila euro: a prezzi correnti e' scesa del 2,6% sul 2007, a prezzi costanti del 5,6%. Nel complesso, la somma delle attivita' reali e finanziarie al netto delle passivita' finanziarie risultava alla fine dell'anno scorso pari a circa 8.284 miliardi di euro. Il calo a prezzi correnti e' pari all'1,9% (161 miliardi). A prezzi costanti, la riduzione della ricchezza complessiva rispetto al 2007 e' risultata pari al 5%.

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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 16/12/2009, 13:21

dati di Eurostat
Reddito procapite: anche nel 2008
la Spagna è davanti all'Italia
Iberici a quota 103, italiani a 102.
Il paese più ricco è il Lussemburgo, Romania e Bulgaria i più poveri

MILANO - La Spagna resta davanti all'Italia, almeno in termini di ricchezza procapite. Anche nel 2008 la pensisola iberica ha superato la nostra. Rispetto ad una media europea indicata al 100%, gli spagnoli sono infatti a quota 103, contro il 102 degli italiani. Nel 2007 erano rispettivamente a 105 e a 103 e nel 2006 a 105 e 104. E’ quanto emerge dai dati di Eurostat, l’ufficio statistico delle comunità europee.

LUSSEMBURGO IL PIU' RICCO, ROMANIA E BULGARIA I PIU' POVERI - Nel 2008 il paese più ricco in termini di potere d’acquisto è stato il Lussemburgo, con il 276%, seguito dall’Irlanda, con il 135%, e dall’Olanda, con il 134%. Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Regno Unito e Belgio si sono attestati tra il 15% e il 25% al di sopra della media europea. La Francia è stata al 108%, mentre Cipro, Grecia e Slovenia sono state tra lo 0% e il 10% al di sotto della media Ue. Il pil pro-capite è risultato tra il 20 e il 30% inferiore per la Repubblica ceca, Malta, il Portogallo e la Slovacchia, mentre l’Estonia, l’Ungheria, la Lituania, la Lettonia e la Polonia sono tra il 30% e il 50% al di sotto della media. I più poveri sono risultati Romania e Bulgaria, tra il 50% e il 60% al si sotto della media.


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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda franz il 16/12/2009, 14:36

trilogy ha scritto:E' diminuita la ricchezza netta delle famiglie italiane nel 2008. E risulta anche sempre piu' concentrata: il 10% piu' ricco ne detiene il 44%, mentre la meta' piu' povera arriva appena al 10%.

Non mi sembra una novità. La crisi economica ha eroso il risparmio investito del 40 ... 50%. Quindi è evidente che la ricchezza netta è diminuita. Anche la concentrazione è un effetto della crisi. Al limite potrebbero risultare tutti poveri tranne uno (il massimo della concentrazione di ricchezza). Diversamente nei periodi di congiuntura favorevole aumenta la ricchzza netta ed essa si estende ad un numero maggiore di famiglie. Nel lungo periodo si osserva che la congiuntura favorevole dura piu' a lungo della sfavorevole e che sono diversi i ritmi di crescita (lenta) e di crollo (rapido) ma che in un ciclo di 40 anni il bilancio è sempre positivo, nel senso che non esiste alcun periodo di 40 anni, preso a caso, che sia negativo.

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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 29/12/2009, 12:12

ROMA (MF-DJ)--Aumentano le famiglie con il problema della quarta settimana. L'Istat rileva i dati del 2008, quando la quota di famiglie che dichiara di arrivare alla fine del mese con molta' difficolta' e' pari al 17%, contro il 15,4% del 2007.

Aumentano le famiglie che non riescono a provvedere regolarmente al pagamento delle bollette (11,9% contro l'8,8% dell'anno precedente), e all'acquisto di abiti necessari (18,2% contro 16,9%). Significativo anche l'incremento di famiglie che non ha soldi sufficienti per pagare le spese per i trasporti (8,3% contro 7,3%) e quelle in arretrato con il mutuo (7,1% di quelle che hanno un mutuo nel 2008 contro il 5% del 2007). Stabili le quote di famiglie che non si possono permettere di riscaldare adeguatamente la propria casa (10,9%) e quelle che non hanno risorse sufficienti per gli alimenti (5,7%) e le spese mediche (11,2%). Quasi un terzo delle famiglie (31,9%) ha poi riferito di non essere in grado di far fronte a una spesa imprevista di 750 euro con risorse proprie.
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda Robyn il 15/01/2010, 17:47

Per aiutare le famiglie italiane serve una family card con il quale si può risparmiare l'Iva quando si fanno acquisti.Può riguardare i generi di prima necessità ,il carburante ed altre cose.In questo modo può verificarsi o un'aumento dei consumi è quindi un maggior gettito che compensa il mancato introito dell'Iva o il rischio di un mancato aumento dei consumi con il rischio che non si incassa più l'Iva.Nel secondo caso,i risparmi per poter ridurre di un importo pari all'Iva i costi dei generi di prima necessità per le famiglie,andrebbero ricercati nella riduzione delle transazioni intermedie tra produttore e consumatore.La family card sarebbe una cosa più semplice del quoziente familiare,ed ulteriori benefici come l'eliminazione del bollo auto,l'eliminazione dei costi fissi sull'energia ,gas,acqua andrebbero modulati in base al reddito familiare e al numero dei suoi componenti.Inoltre per evitare abusi la carta dovrebbe avere un numero limitato di operazioni ed ogni operazione dovrebbe avere un limite di spesa.Ma rimane sempre fermo l'obbiettivo di portare l'aliquota per i redditi medio bassi dal 23% al 13% Ciao Robyn
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 11/06/2010, 12:52

lastampa.it 11.6.2010

Il 71,9% delle pensioni non ha superato i 1.000 euro mensili. È quanto emerge dal rapporto su "Trattamenti pensionistici e beneficiari" elaborato dall’Istat in collaborazione con l’Inps sui dati del 2008 . Nel rapporto si legge che il 45,9% delle pensioni ha, infatti, importi mensili inferiori a 500 euro e il 26% ha importi mensili compresi tra 500 e mille euro.

Oltre il 30% dei pensionati (il 30,3%) ha meno di 64 anni. A fine 2008 il 69,9% dei beneficiari dei trattamenti pensionistici aveva più di 64 anni, il 26,6% un’età compresa tra i 40 e i 64 anni e il 3,7% ha meno di 40 anni.La spesa per le pensioni nel 2008 ha raggiunto quota 241,1 miliardi di euro, pari al 15,38% del Pil, con un aumento del 3,5% rispetto al 2007.

Le donne vanno in pensione con un assegno molto inferiore rispetto a quello dei colleghi uomini: 17.137 euro contro 11.906, cioè il 30,5% in meno. Sebbene la quota di donne sia pari al 53%, gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici, «a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti», spiega l’Istituto.

Il numero dei titolari di prestazioni pensionistiche nel 2008 è stato pari a quasi 16,8 milioni, dato pressochè invariato rispetto al 2007 (+0,04%), con un numero di pensioni procapite pari a 1,4.

Apprezzamenti sono intanto giunti sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. La Commissione Ue «accoglie favorevolmente» la decisione dell’Italia di innalzare l’etàdelle dipendenti pubbliche dal primo gannaio 2012 e spera che le misure «possano aiutare il consolidamento delle finanze pubbliche». Lo ha detto all’Ansa il portavoce della vicepresidente della Commissione Ue, Viviane Reding, per il quale «l’Italia ha fatto esattamente quello che speravamo».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... irata.asp#
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Giù anche i consumi nel 2009

Messaggioda franz il 05/07/2010, 16:36

Famiglie sempre più in crisi
nel 2009 spesa media a -1,7%

Il 63% ha sacrificato la quantità dei prodotti alimentari, il 15% anche la qualità. In calo anche servizi sanitari, tabacchi, comunicazioni, mentre aumentano le uscite per combustibili ed energia

ROMA - Giù i consumi nel 2009. La spesa media mensile per famiglia è stata pari, in valori correnti, a 2.442
euro, con un calo dell'1,7% rispetto all'anno precedente. Lo comunica l'Istat che evidenzia come, considerando che tale variazione incorpora sia la dinamica inflazionistica (nel 2009, l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività è pari, in media, allo 0,8%, con differenze non trascurabili tra i diversi capitoli di spesa), sia la diminuzione del valore del fitto figurativo (-1,1%), la riduzione della spesa media mensile per consumi in termini reali "appare alquanto significativa".

Il valore mediano della spesa mensile per famiglia, cioè quello al di sotto del quale si colloca la spesa della metà delle famiglie residenti, è pari a 2.020 euro (-2,9% rispetto al 2008 in termini nominali) e accentua la flessione osservata in termini di valore medio. La contrazione della spesa per consumi appare particolarmente evidente tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti.

Il valore della spesa media è diminuito soprattutto per generi alimentari e bevande (461 euro al mese), diminuzione che segue l'incremento osservato nel 2008, essenzialmente dovuto alla sostenuta dinamica inflazionistica che aveva caratterizzato questi beni. La percentuale di famiglie che dichiara di aver diminuito nel 2009 la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all'anno precedente è pari al 35,6%: tra queste, il 63% dichiara di aver diminuito solo la quantità, mentre il 15% dice di aver fatto rinunce anche sulla qualità. Rispetto al 2008, cala la spesa media mensile per pane e cereali, per oli e grassi, per patate, frutta e ortaggi, per zucchero, caffè e altro; in flessione anche la spesa per bevande.

La contrazione osservata a livello nazionale è essenzialmente dovuta alla diminuzione registrata nel Mezzogiorno, dove dai 482 euro del 2008 si è scesi ai 463 del 2009. In particolare, in questa ripartizione, diminuisce la spesa per bevande, pane e cereali, zucchero, caffè e altro, patate, frutta e ortaggi, anche a seguito della diminuzione della percentuale di famiglie che effettua l'acquisto. La diminuzione della spesa per oli e grassi, beni questi che mostrano una riduzione dei prezzi, è invece dovuta a quella osservata tra le famiglie residenti nel Nord.

La spesa non alimentare risulta stabile a livello nazionale e pari a 1.981 euro mensili. Diminuisce quella per servizi sanitari, tabacchi, comunicazioni, mentre risulta in aumento quella per combustibili ed energia, che si associa a un periodo invernale particolarmente lungo e rigido. E' il Nord che determina la diminuzione della spesa per servizi sanitari, mentre quella per le comunicazioni si osserva sia nel Nord sia nel Mezzogiorno, anche a seguito della diminuzione dei prezzi relativi ad apparecchiature e materiale telefonico. Continua, infine, la diminuzione della spesa per tabacchi, dovuta anche alla riduzione della percentuale di famiglie che li acquista.

(05 luglio 2010)
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Re: Istat, crollano gli investimenti -12,1%

Messaggioda franz il 05/07/2010, 16:50

Strano discorso, quello del costo della vita (da qualcuni erroneamente definito "inflazione, che è altra cosa).
Il costo di certi beni aumenta e l'indice, considerando il peso di ogni bene (alimentari, benzina etc) calcola l'incremento (o la diminuzione) del costo della vita. Tuttavia in contemporanea con un aumento del costo della vita attorno all'1.5% (vedere http://www.taxelex.it/pag.php?pagina=79 ) abbiamo una diminuzione delle spese delle famiglie dell' 1.7%.
Quindi le famiglie hanno speso meno. Sia perché certe cose non le consumano piu' (rinunciando al consumo) sia perché sostituiscono il bene con uno piu' economico o autoprodotto (orto).
Quindi sulla base dei consumi medi adesso la vita costa meno. Questo dovrebbe spingere i prezzi al ribasso e credo che questo succeda veramente ma a quanto mi risulta i rilevamenti ISTAT non tengano conto, sul pieno del metodo (ed è questione a lungo dibattuta) di sconti, ribassi, 3*2, saldi, buoni sconto, promozioni. Infatti le aziende tendono a non abbassare il prezzo dei prodotti ma ad offire sconti temporanei, per invogliare gli acquisti e svuotare i magazzini.

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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda trilogy il 07/07/2010, 11:49

(AGI) Roma - I salari italiani sono agli ultimi posti tra quelli dei paesi avanzati, rivela l'Outlook 2010 dell'Ocse. Per l'Ocse nel 2008 i salari italiani si attestano in media a 31.462 euro (-0,1% rispetto al 2007), contro i 37.172 euro dei paesi Ocse (+0,1%) e i 37.677 dei paesi Ue (+0,5%). Dietro di noi solo Polonia (11.786 euro), Ungheria (12.462) Repubblica Ceca (13.613), Corea (20.838), Grecia (25.177) e Spagna (28.821). Nettamente meglio Stati Uniti (40.243 euro), Francia (39.241) e Germania(37.203).
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Re: come se la passano le famiglie italiane

Messaggioda franz il 07/07/2010, 13:38

trilogy ha scritto:(AGI) Roma - I salari italiani sono agli ultimi posti tra quelli dei paesi avanzati, rivela l'Outlook 2010 dell'Ocse. Per l'Ocse nel 2008 i salari italiani si attestano in media a 31.462 euro (-0,1% rispetto al 2007), contro i 37.172 euro dei paesi Ocse (+0,1%) e i 37.677 dei paesi Ue (+0,5%). Dietro di noi solo Polonia (11.786 euro), Ungheria (12.462) Repubblica Ceca (13.613), Corea (20.838), Grecia (25.177) e Spagna (28.821). Nettamente meglio Stati Uniti (40.243 euro), Francia (39.241) e Germania(37.203).

Si parla di salari netti, ovviamente.
Nessuna statistica su quelli lordi? (vedi cuneo fiscale, peso dello stato, peso dei contributi per cose estraprevidenziali, peso per pensioni di anzianità).

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