La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda franz il 21/06/2010, 8:03

il governo tedesco: «scelta votata all'unanimità dai capi di stato e di governo europei»
Il premier: "Tassa su transazioni ridicola" La Germania: "L'ha approvata anche lui"
Berlusconi annuncia di aver messo il veto sulla tassazione delle transazioni finanziarie decisa dalla Ue

MILANO - Botta e risposta tra il governo tedesco e il premier italiano Silvio Berlusconi. Oggetto del contendere la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie fatta propria dal Consiglio europeo. «Credo di aver reso un buon servizio al mio Paese e anche all'Europa con il veto sulla tassa sulle transazioni finanziarie», una proposta che il presidente del Consiglio nel corso di una telefonata durante il convegno dell’associazione del Pdl "Liberamente", ha definito «ridicola». A giudizio del premier questa imposizione «se fosse stata approntata solo dall'Unione Europea e non dagli altri grandi Paesi avrebbe spostato negli Usa e in altri Paesi» la mole delle transazioni finanziarie internazionali.

LA REPLICA TEDESCA - Tutti i paesi Ue hanno convenuto sulle conclusioni del Consiglio europeo di giovedì scorso, incluse quelle relative alla proposta di una tassa europea sulle transazioni finanziarie: così ha replicato un portavoce del governo tedesco commentando le dichiarazioni del presidente del Consiglio. «Le conclusioni sono state approvate da tutti i capi di Stato e di governo del Consiglio europeo», ha detto all'Ansa il portavoce. Da parte sua, il portavoce ha fatto riferimento in particolare al punto 16 delle conclusioni del vertice di Bruxelles sulla proposta della tassa Ue sulle transazioni finanziarie. Secondo quanto si legge in questo paragrafo, il «Consiglio europeo conviene sulla necessità che gli Stati membri introducano sistemi di prelievi e tasse a carico degli istituti finanziari per assicurare un'equa ripartizione degli oneri e stabilire incentivi volti a contenere il rischio sistemico». L'unico paese che «si riserva il diritto di non introdurre» queste misure è la Repubblica ceca, come riportano le conclusioni del Consiglio europeo e fanno notare fonti del governo tedesco. Il portavoce del governo tedesco ha inoltre fatto riferimento al punto 17 delle conclusioni del Consiglio europeo, relativo alla proposta di tassare le operazioni finanziarie. In particolare, l'articolo 17 sottolinea la necessità di «esplorare e sviluppare ulteriormente» l'eventuale introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie su scala mondiale. «La risposta dell'Unione alla crisi deve continuare ad essere coordinata a livello globale per assicurare la coerenza delle misure sul piano internazionale. Le iniziative attualmente adottate dall'Unione per rilanciare la competitività, risanare i conti pubblici e riformare il settore finanziario le consentiranno di prendere posizione con forza a favore di azioni analoghe a livello internazionale al prossimo vertice G20», recita l'articolo 17. L'Ue «dovrebbe guidare gli sforzi volti a stabilire un approccio globale all'introduzione di un sistema di prelievi e tasse a carico degli istituti finanziari nella prospettiva di mantenere una parità di condizioni su scala mondiale e difenderà con vigore questa posizione di fronte ai suoi partner del G20», prosegue. «In tale contesto si dovrebbe esplorare e sviluppare ulteriormente l'opportunità di introdurre un prelievo sulle operazioni finanziarie a livello mondiale», termina così l'articolo delle conclusioni del Consiglio europeo.

LA PRECISAZIONE DI PALAZZO CHIGI - Nonostante però la replica tedesca a Palazzo Chigi si ribadisce che il presidente Silvio Berlusconi nel vertice di Bruxelles di giovedì scorso ha posto il veto dell'Italia alla proposta di una tassa europea sulle transazioni finanziarie. Tanto è vero che il vertice ha previsto la possibilità di una imposizione sulle banche e non sulle operazioni finanziarie.

Redazione online
20 giugno 2010 www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda trilogy il 24/06/2010, 20:02

fantastico questo Frattini, ma è vero che è il ministro degli esteri? :lol:

GIOVEDI' 17 GIUGNO 2010
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 17 giu - Introdurre la una tassa sulle transazioni finanziarie a breve "sarebbe un buon segnale, perche' sono il veicolo principale delle speculazioni". E' l'opinione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che replicando in un'audizione parlamentare su Consiglio europeo ha rilevato che, oltre al prelievo sulle banche, "dovremmo pensare anche alle transazioni finanziarie a breve. Su questo c'e' un ragionamento della task force che non ha finora prodotto un'idea sufficientemente matura. Non escluso Van Rompuy inizi oggi questa riflessione". Mct-Nep (RADIOCOR) 17-06-10 09:35:25 (0054) 5 NNNN
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda franz il 27/06/2010, 20:54

Ridicola o no, il G20 non la adotta e lascia libertà di scelta.



G20, accordo senza vincoli
"Ma dimezzaremo deficit nel 2013"

L'impegno sui conti pubblici accanto a un forte allarme sulla disoccupazione. Nessun riferimento alla tassa sulel transizioni finanziarie. "Dare vigore alla ripresa"

G20, accordo senza vincoli "Ma dimezzaremo deficit nel 2013"

TORONTO - La ripresa è "fragile" e l'ordine di scuderia è ridarle "vigore". Anche perchè resta l'allarme lavoro con livelli di "occupazione inaccettabili in molti paesi". Ma sulle strategia per una crescita sostenibile e sostenuta il G20 di Toronto non dà grandi risposte. E, confermando le previsioni della vigilia, appare in ordine sparso. Con una dichiarazione finale che prova a mettere d'accordo tutti sulla carta, ma che di fatto non segna la strada per quella strategia concordata senza la quale si rischia - aveva paventato l'Fmi solo l'altro ieri - di perdere 30 milioni di lavoro e 4 mila miliardi di dollari di produzione.

Ripresa fragile e diseguale
. Sulla crisi economica la bozza del documento sostiene che la ripresa è "diseguale e fragile" e risulta "cruciale" darle "rigore". "Se, da un lato - si legge nel testo - si assiste a un ritorno alla crescita, dall'altro la ripresa è diseguale e fragile, l'occupazione in molti paesi resta ancora a livelli inaccettabili e l'impatto sociale della crisi è ancora ampiamente sentito". E ancora: "Gli eventi recenti hanno altresì evidenziato l'importanza di finanze pubbliche sostenibili nonché la necessità che i nostri paesi adottino piani di sostenibilità fiscale credibili, graduali e favorevoli alla crescita, che rispondano alle specifiche esigenze nazionali".

Misure atte a riequilibrare la domanda globale.
Nella bozza si invitano "i paesi con gravi problemi fiscali ad accelerare il ritmo del consolidamento. Quest'ultimo - prosegue - dovrebbe andare di pari passo con una serie di misure atte a riequilibrare la domanda globale, così da garantire che la crescita mondiale prosegua su un cammino di sostenibilità. Sono inoltre necessari ulteriori passi avanti sul piano del risanamento e della riforma fiscale per migliorare la trasparenza e potenziare i bilanci delle nostre istituzioni finanziarie".

Allarme occupazione. Nel testo si lancia un nuovo allarme occupazione: "In molti Paesi resta ancora a livelli inaccettabili e l'impatto sociale della crisi è ancora ampiamente sentito".

Banche e transazioni. La bozza del comunicato finale del G20 non contiene alcun riferimento a una tassa sulle transazioni finanziarie, una misura fortemente sostenuta dalla Merkel. Nulla di fatto anche per la tassa globale sulel banche. Paghino anch'esse la crisi, è in sostanhza la posizione che esce dal vertice, ma per farlo esiste un'ampia gamma di approcci politici in tale settore".

No al protezionismo. Dai Grandi è stato ribadito il no al protezionismo e rinnovato "per altri quattro anni, fino alla fine del 2013" l'impegno "a non innalzare barriere o erigerne di nuove agli investimenti o agli scambi di beni e servizi, a non imporre nuove restrizioni alle esportazioni, ovvero a non applicare misure non confromi all'Organizzazione mondiale del commercio per stimolare le esportazioni".

Lotta alla corruzione. Dal vertice anche una decisa presa di posizione contro la corruzione, definita la peggior minaccia alla ripresa e ai fondamentali dell'economia: "Siamo concordi nel riconoscere che minacci l'integrità dei mercati, eroda la concorrenza equa, distorca l'allocazione delle risorse, distrugga la fiducia pubblica e metta a repentaglio lo Stato di diritto".

Il bilancio degli scontri.
La polizia canadese ha effettuato quasi 500 arresti dopo le proteste violente.

(27 giugno 2010)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda franz il 28/06/2010, 8:27

Per il governatore Draghi le nuove regole non freneranno lo sviluppo
I Grandi e l’aiuto alla ripresa:
deficit dimezzati entro il 2013

Obama: gli Usa la guida sulla via della crescita. Tasse banche, niente vincoli

TORONTO (CANADA) — La principale priorità «è salvaguardare e rafforzare la ripresa» , gettando «le fondamenta per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata». Ed è «cruciale» farlo perché la ripresa «è diseguale e fragile» e l'occupazione «in molti paesi resta ancora a livelli inaccettabili». I Grandi della Terra guardano allo sviluppo ma credono anche che per raggiungere tale obiettivo le finanze pubbliche «vadano rafforzate» e i sistemi finanziari vadano resi «più forti e trasparenti». Nel comunicato finale del G20, che si è chiuso ieri a Toronto, nella cornice di due giorni di scontri fra manifestanti anti-summit e la polizia risolti con più di 500 arresti, emerge un accordo-non accordo che evita di scegliere tra le differenti esigenze dei paesi partecipanti, divisi tra seguire la via espansiva dell'economia oppure quella del rigore nei conti pubblici. E emerge la convinzione che occorra «fare di più».

«Ci impegniamo ad intraprendere azioni concertate per sostenere la ripresa, creare nuovi posti di lavoro e pervenire a una crescita più vigorosa» aggiungono i leader di Stato e di governo dei venti paesi più ricchi del mondo lasciando però alle «peculiarità nazionali» il ruolo guida delle misure da adottare. Come dire, l'azione deve essere coordinata ma poi ognuno fa per se. Su tutto quindi spicca la decisione, con tanto di scadenza, di «dimezzare i deficit» di bilancio entro il 2013 e di ridurre, ma senza specificare una percentuale, il rapporto debito-Pil entro il 2016. L'impegno sul deficit, proposto dai padroni di casa del Canada, ha subito suscitato la soddisfazione della cancelliera tedesca Angela Merkel, la principale paladina della linea del rigore.

«Francamente, è più di quanto non mi aspettassi; si tratta di un obiettivo molto ambizioso, e il fatto che tutti i paesi industrializzati lo abbiano fatto proprio è di per se un successo» ha osservato la cancelliera la quale ieri ha avuto anche la soddisfazione della vittoria della squadra di calcio della Germania ma ha dovuto incassare il no sulla tassa sulle transazioni finanziarie (di cui non si fa neanche parola nel comunicato) e il mancato accordo sulla tassa globale sulle banche per cui i paesi del G20 si muoveranno in ordine sparso. «Il G20 ha riconosciuto che tassare le banche è legittimo» ha osservato comunque il presidente francese Nicolas Sarkozy. Quanto all'impegno a dimezzare i deficit, comunque l'Europa ha già messo in conto sforzi superiori mentre l'amministrazione Usa ha già inserito l'obiettivo nei suoi programmi di bilancio. «Gli Stati Uniti, con l'esempio, sono alla guida sulla strada della crescita» ha detto il presidente Usa Barak Obama, citando le «azioni audaci» fatte «con successo» nel campo delle riforme economiche alle quali il prossimo anno, ha annunciato, si aggiungerà quella «sul bilancio».

Sul fronte finanziario «stiamo costruendo - dice il comunicato finale - un sistema più resistente in grado di rispondere ai bisogni delle nostre economie, ridurre il danno morale, limitare l'insorgere del rischio sistemico e sostenere una crescita economica forte e stabile». Rispetto a tale generica affermazione risulta significativo l'impegno ad attuare i nuovi parametri su capitale e liquidità delle banche, il cosiddetto Basilea3: «Siamo a favore della conclusione di un accordo» al vertice di Seoul. Tutti i paesi adotteranno i nuovi standard» con l'obiettivo di attuare il nuovo quadro normativo «entro la fine del 2012», rispettando «il criterio della gradualità». E' un «messaggio forte» ha detto Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial stability board, apprezzando anche «l' appoggio» dei grandi alla questione del too big to fail. «Ci assicureremo che le nuove regole non creino scompiglio sui mercati e non rallentino la ripresa» ha poi osservato Draghi, che ieri ha partecipato alla riunione dei leader del G20. I quali nel comunicato hanno in sostanza accolto il programma di riforme su quattro pilastri proposto dal Fsb illustrato nella lettera inviata dal governatore ai capi di Stato e di governo. «Le regole devono essere chiare» e «i controlli forti» ha commentato Obama.

Stefania Tamburello
28 giugno 2010 www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda franz il 28/06/2010, 9:11

«Ci assicureremo che le nuove regole non creino scompiglio sui mercati e non rallentino la ripresa» ha poi osservato Draghi, ...

Notevole. Si spera che allora vada in modo completamente diverso da Basilea2. Nata con l'intento di evitare che le banche si prendessero rischi eccessivi il risultato è stato un calo notevole del finanziamento delle PMI (soprattutto le start-up) ed un incremento del finanziamento dei governi (BOT e vari fondi sovrani, grecie comprese). Con il risultato che tutti abbiamo potuto osservere. Le banche preferiscono aiutare i governi che le imprese ed i governi sono ben felici di aiutare le banche, per avere maggiore potere (non solo perché sono troppo grandi per fallire). Se i governi spendono troppo (per aiutare quelli che sono troppo grandi per fallire) poi ci pensano le banche a comprare il loro debito.
Bisogna spezzare questa spirale negativa e fare in modo che le banche tornino a fare il loro lavoro: finanziare le imprese.
I governi possono contribuire riducendo il loro debito, riducendo le spese delle stato ed abbassando le imposte.
Poi le imprese faranno la loro parte, creando posti di lavoro.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda trilogy il 28/06/2010, 9:54

franz ha scritto:Ridicola o no, il G20 non la adotta e lascia libertà di scelta.


[u]


Banche e transazioni. La bozza del comunicato finale del G20 [f_sfondo]non contiene alcun riferimento a una tassa sulle transazioni finanziarie
, una misura fortemente sostenuta dalla Merkel. Nulla di fatto anche per la tassa globale sulle banche. Paghino anch'esse la crisi, è in sostanhza la posizione che esce dal vertice, ma per farlo esiste un'ampia gamma di approcci politici in tale settore".


(27 giugno 2010)


Era scontato che non l'adottassero. Il casino l'hanno fatto principalmente le banche USA e inglesi.
I paesi che contano del G20 (Cina, India, Brasile) hanno detto: "Perchè dovremmo sovra-tassare le nostre banche che hanno conti i ordine e non hanno partecipato al valzer della spazzatura finanziaria prodotta a New York e Londra? La crisi finanziaria l'hanno prodotta le banche occidentali siano loro a pagarne i costi. Posizione condivisibile.

Per quanto riguarda le transazioni finanziarie, la lobby contraria è molto forte e ci sono aspetti tecnici per l'effettiva applicazione piuttosto complessi. Uno dei problemi e che si tratta di tassare miliardi di operazioni, che transitano per una serie di network informatici privi di un luogo fisico di riferimento.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il premier: "Tassa su transazioni ridicola"

Messaggioda franz il 28/06/2010, 17:39

trilogy ha scritto:Era scontato che non l'adottassero. Il casino l'hanno fatto principalmente le banche USA e inglesi.
I paesi che contano del G20 (Cina, India, Brasile) hanno detto: "Perchè dovremmo sovra-tassare le nostre banche che hanno conti i ordine e non hanno partecipato al valzer della spazzatura finanziaria prodotta a New York e Londra? La crisi finanziaria l'hanno prodotta le banche occidentali siano loro a pagarne i costi. Posizione condivisibile.

Fermiamici qui. Ogni nazione fa i suoi errori ed i suoi casini e per fortuna quindi che non vengono prese azioni coordinate. Costituirebbero un "disastro corale". Almeno oggi agendo in modo scoordinato non dovrebbero sbagliare tutti insieme.
trilogy ha scritto:Per quanto riguarda le transazioni finanziarie, la lobby contraria è molto forte e ci sono aspetti tecnici per l'effettiva applicazione piuttosto complessi. Uno dei problemi e che si tratta di tassare miliardi di operazioni, che transitano per una serie di network informatici privi di un luogo fisico di riferimento.

Esiste anche l'argomentazione che sottolinea come ogni tassa si scarica comunque sulla clientela e sul mercato, alzando i pezzi. Le banche dei paesi che aderiscono a questa tassa scaricherebbero il maggior costo sulla loro clientela e le banche dei paesi che non aderiscono sarebbero agevolate. Proprio perché le transazioni possono provenire da ogni luogo virtuale, la loro tassazione sarebbe facilmente aggirabile; chi la adotta sarebbe penalizzato con una forte riduzione delle transazioni gestite dal proprio sistema bancario.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

cron