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Orari Fiat

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 11/06/2010, 23:03

Non si capisce bene cosa preveda con esattezza il piano Fiat.Sembra che Cgil,Cisl,Uil accettino i tre turni"6,14-14,22-22,6" ma ci siano problemi per quel che riguarda le pause e gli straordinari.Per le pause non cambia molto,per gli straordinari si lavora il sabato dietro preavviso.Fermo restando che il turno notturno deve rimanere facoltativo,un caso isolato e raramente utilizzato,può lavorare il sabato dalle 6 alle 12 solo chi ha fatto il turno 6,14 e non chi ha fatto turni 14,22-22,6 perche nel primo caso avrebbe una pausa troppo breve,nel secondo caso lavorerebbe 16 ore,non si fermerebbe mai,per cui le ottanta ore annuali non hanno senso.Bisogna capire cosa hanno firmato gli altri sindacati Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda Robyn il 12/06/2010, 21:26

Di regola nel lavoro diurno o normale si lavora dalle 8 alle 12 e dalle 13,30 alle 17,30.Con lo straordinario"9 ore" dalle 8 alle 12 dalle 13,30 alle 18,30 dal lunedi al venerdi senza il sabato.Nel lavoro a turni dalle 6 alle 14 dal lunedi al venerdi una settimana e dalle 14 alle 22 la settimana successiva sempre dal lunerdi al venerdi e questa sequenza non può essere cambiata non possono esserci cioè due settimane con lo stesso orario,ma l'orario si alterna ogni settimana.Dato che nel lavoro a turni non c'è lo straordinario perche c'è il passaggio di consegna lo straordinario si fà il sabato dalle 6 alle 12 e riguarda solo chi ha fatto il turno 6,14.La pausa nel lavoro normale e diurno"8,12-13,30,17,30" è di 90 minuti e non può essere compressa.Il lavoro notturno è facoltativo.Nel turno 22,6 la testa non funziona molto,è come fare i lupi mannari.Di regola è che la persona di giorno lavora con le dovute pause,di notte dorme.La vita non può essere a rovescio cioè quella dei lupi mannari Ciao Robyn
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Re: Orari Fiat

Messaggioda ranvit il 13/06/2010, 10:13

Agli inizi della mia vita lavorativa ho lavorato qualche anno in turni che coprivano le 24 ore. Certo la vita è un po' scobussolata ma ci sono anche vantaggi : avere mezza giornata libera (mattino quando si lavora di pomeriggio e viceversa, o a scelta quando si lavora di notte) non è una cosa da poco rispetto alla monotona vita di lavoro 8 - 17/18.
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 14/06/2010, 12:02

Interessante testo sul blog di NoiseFromAmerika.org
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/1878


di marco esposito, 14 Giugno 2010
La Cina ci è vicina. Secondo la FIOM è a Pomigliano d'Arco

È di queste ore l'annuncio che la FIOM-CGIL rifiuta la proposta Fiat per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, vicino Napoli, per “divergenze sulla parte che riguarda le richieste anti-assenteismo”.

In perfetto stile italico si parla solo di "FIOM sì/no", non si parla di cosa la Fiat propone, e su cosa la CGIL si sia impuntata. Per chi ha voglia di leggere qui c'è la proposta Fiat, che vi riassumo per sommi capi, saltando gli aspetti più tecnici, che trovate negli allegati.

1. Al punto uno c'è sicuramente la nuova turnazione. La Fiat, per ottimizzare gli impianti (che costano), vuole 6 giorni lavorativi a settimana, divisi su 18 turni,. Il primo turno partirebbe la Domenica alle ore 22, si concludono il sabato alle ore 22. Cambia anche il sistema, per cui mentre prima si faceva una settimana turno notte, poi si cambiava, adesso si introduce un sistema per cui, ad esempio, il riposo settimanale è, per tutti, la Domenica, una settimana ogni tre si ha una settimana corta di 4 giorni con due giorni di riposo in più.

2. La proposta Fiat continua con una richiesta di adeguamenti delle ore di straordinario su richiesta dell'azienda, con una diversa organizzazione delle pause (fino ad adesso 2 di venti minuti ogni turno, con la nuova organizzazione tre di dieci minuti, 10 minuti soppressi saranno pagati a parte), la pausa pranzo (retribuita) è posta sempre a fine turno.

Fino a questo punto nulla di “cinese” (anche se il nostro amico Phastidio ci trova qualcosa di "polacco") nessun operaio è incatenato al luogo di lavoro, c'è solo una diversa organizzazione della turnazione per sfruttare al meglio gli impianti (che costano...). Questo implica anche uno “sfruttamento” diverso della forza-lavoro: posso dire che non è piacevole lavorare “sulla linea”. Il lavoro è molto ripetitivo, anche se le “unità” cambiano mansione proprio per evitare fenomeni di noia dovuta alla routine. Ma, per quanto molti lavori siano altamente automatizzati, occorre ancora un operaio per passare, ad esempio, i cavi nella centralina; fatto n volte al giorno non è piacevole, ma non tutti possono fare i notai (dai Sabino, non ti offendere, dicevo per dire).

Con la nuova organizzazione non è che hai più cavi da montare, anzi se ti vuoi “ammazzare” di fatica puoi anche fare due turni semi consecutivi e poi avere un giorno e passa di riposo, anche a metà settimana, o, se sei bravo e hai culo, attaccarteli nel week-end. Nessuno “lavorerà di più per gli stessi soldi", eccetto per quei dieci minuti al giorno, che saranno comunque pagati. Difatti, fino a questo punto i sindacati avevano unanimemente fatto la faccia feroce, ma avevano abbozzato: se si vuol competere senza abbassare i salari (cosa che Fiat non ha proposto) e magari aumentarli un po' (cosa a cui Fiat ha lasciato la porta aperta) si deve aumentare la produttività, produrre di più a parità di costo orario, altrimenti la Cina (ma anche la Germania, la Svezia, la Slovenia) ci mangia(no). Insomma, i cambi negli orari e nei metodi di produzione, con le implicazioni appena descritte per al turnazione dei lavoratori dell'impianto, erano stati accettati da tutti i sindacati, FIOM-CGIL inclusa.
Il sindacato CGIL si è bloccato su ben altro...

Leggiamo dal documento Fiat: “occorre definire le modalità per contrastare forme anomale di assenteismo, non riconducibili a forme epidemiologiche”; più avanti: “ad esempio 471 certificati medici presentati per il 16.11.2007 in concomitanza con lo sciopero nazionale ...”; oppure i casi di assenza per “permessi elettorali”, come ad esempio i “1.578 permessi dell'aprile 2008 su un organico di 4.544 lavoratori...” In parole povere: c'è uno sciopero, per cui i partecipenti allo sciopero non hanno diritto alla retribuzione (statuto dei lavoratori...) ed i partecipanti allo sciopero presentano un bel certificato medico, per cui lo sciopero glielo paga l'azienda, quindi tutti noi. Idem per i “permessi elettorali”. Cosa chiede la Fiat ? Di recuperare le produzioni perse a causa di questi comportamenti che io definirei "anti sociali" ma che, magari, a molti sembrano solo metodi astuti per condurre la "lotta di classe". Mandare in malora le aziende facendone pagare i costi alla collettività, ottima lotta di "classe".

Ecco, comunque, l'invalicabile muro della FIOM-CGIL, altro che Cina e cinesizzazione dell'Italia! Qui si vuole solo difendere o “privilegi sindacali” (i permessi elettorali) o vere e proprie prese in giro (i certificati medici per non saltare la retribuzione nel giorno di sciopero).

Vorrei concludere con parole di speranza, ma non ne ho, con questi sindacati, difensori dell'indifendibile, non andremo da nessuna parte, anzi da una parte ci andremo: a picco.



Mi associo.
Franz
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Re: Orari Fiat

Messaggioda ranvit il 14/06/2010, 12:32

Ho vissuto personalmente un'esperienza simile : nel 1983 fu chiusa la Issimo (Marzotto) di Salerno. Aveva all'epoca 1200 dipendenti. L'azienda chiedeva di mettere in CIG 400 lavoratori a zero ore. I sindacati (allora tutti uniti) volevano che fosse praticata la rotazione. L'azienda aveva invece individuato i nomi dei 400....in gran parte lavativi.
Non ci fu accordo.

Spero che per Pomigliano il referendum dei lavoratori dia torto alla Cgil!
La Cgil è come il PD....non ha capito una mazza di come è cambiato il mondo!

Vittorio
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Re: Orari Fiat

Messaggioda franz il 14/06/2010, 13:20

ranvit ha scritto:La Cgil è come il PD....non ha capito una mazza di come è cambiato il mondo!

Ed anche se lo avesse capito (cosa che ritengo anche probabile) non ha il coraggio di ammetterlo di fronte ai suoi elettori/iscritti.
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Re: Orari Fiat

Messaggioda ranvit il 14/06/2010, 19:53

http://www.corriere.it/economia/10_giug ... aabe.shtml

LETTERA SUL LAVORO
L’accordo possibile per lo stabilimento
è un messaggio per gli investitori esteri
L'immagine del sindacato italiano che questa vicenda dà al mondo è quella di un sindacato profondamente diviso

Caro Direttore, quale che sia il risultato finale della partita che si sta giocando in queste ore alla Fiat di Pomigliano d'Arco, essa costituisce l'ennesima conferma della grave inadeguatezza del sistema italiano delle relazioni industriali rispetto alle sfide dell'economia globale. L'immagine del sindacato italiano che questa vicenda dà al mondo è la stessa che diede due anni fa l'inconcludente trattativa con Air France-KLM per il futuro di Alitalia: quella di un sindacato profondamente diviso, ma anche incapace di darsi le regole necessarie per evitare che la divisione generi paralisi.

In un sistema ispirato al principio del pluralismo sindacale, deve considerarsi normale che nella valutazione di un piano industriale a forte contenuto innovativo le associazioni sindacali si dividano. Il problema è che il nostro sistema non ha saputo dotarsi degli strumenti indispensabili per dirimere la questione. Accade così che, se non si arriva a un accordo che coinvolga tutti quanti, l'innovazione rispetto allo standard definito dal contratto collettivo nazionale è poco praticabile: i lavoratori dissenzienti potranno sempre ottenerne dal giudice la disapplicazione nei propri confronti; e i sindacati dissenzienti - anche quando rappresentino soltanto l'uno per cento dei lavoratori interessati - potranno sempre proclamare uno sciopero contro l'accordo, cui potrà aderire quell'uno per cento, ma anche il cinquanta o il cento per cento dei lavoratori, ivi compresi quelli aderenti ai sindacati che l'accordo l'hanno firmato.

Il risultato è che l'imprenditore se ne va altrove con il suo piano industriale innovativo e con la domanda di lavoro che esso porta con sé (è quello che - comprensibilmente - minaccia di fare Marchionne a Pomigliano, se l'accordo non sarà firmato da tutti). Questo gravissimo difetto del nostro sistema delle relazioni industriali non è - beninteso - la sola causa della scarsa attrattività dell’Italia per le imprese multinazionali; ma molti osservatori qualificati lo considerano come una delle cause principali, insieme alla complessità, ipertrofia e incomprensibilità del nostro diritto del lavoro, per gli stranieri e non solo per loro. Nel momento in cui ci proponiamo di curare il «male oscuro» che da due decenni impedisce al nostro Paese di crescere, faremmo bene ad affrontare e risolvere questo problema al più presto.


Pietro Ichino
14 giugno 2010
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Re: Orari Fiat

Messaggioda ranvit il 15/06/2010, 11:32

Pagheranno i 5.000 lavoratori quando la Fiat se ne sarà andata altrove! Come successe ai 1200 della Marzotto di Salerno (episodio che ho raccontato in un precedente intervento).
Poi ci sarà la Cgil a dare lavoro ai 5000?

Nel caso specifico mi piacerebbe che fosse fatto un referendum tra i lavoratori interessati! La rappresentanza esclusiva dei lavoratori da parte del sindacato è uno degli strapoteri dei sindacati, Cgil in particolare, figlia degli inciuci Pci- Dc della prima repubblica e che sono una delle principali cause del declino economico del Paese. Cosi' come l'art. 18 e la Cig subordinata al volere del sindacato che protegge solo i dipendenti delle grandi aziende e cioè una netta minoranza dei lavoratori dipendenti e una minima parte dei lavoratori nel loro insieme (Dipendenti, con partita iva, cocopro' e disoccupati)!

Non esiste imprenditore che voglia mettere mano al portafoglio sapendo di avere a che fare con un sindacato che fa innanzi tutto politica! Molto meglio investire in Germania, dove pure i sindacati non scherzano, che in Italia. La demagogia dovrebbe essere fuori dal mondo del lavoro!

In ogni caso, va anche detto che ci sono momenti della vita economica in cui che bisogna gestire "il male minore" per evitarne di molto peggiori!

Vittorio
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Nice che dice? Boh? E il PD? Pure lui dice boh!

Messaggioda franz il 15/06/2010, 11:59

Sto leggendo un po' i giornali (vedi sotto) e mi chiedo .. ma il PD cosa dice su FIat e Pomigliano?
Nel dubbio che una sorta di ostracismo mediatico censuri le posizioni del PD vado a cercarle sul loro sito. Nulla.
Solo la rassegna stampa di articoli di altri. Il PD a quanto pare tace. Parla di manovra. Non prende posizione sulla Fiat.
Già, perchè qui c'è una sola cosa da fare. Prendere posizione. O a favore dell'accordo o contro.
E a quanto pare il PD non sa cosa decidere.

Franz


la trattativa tra azienda e sindacati sullo stabilimento Fiat
«Pomigliano non deve chiudere»

Schifani: «Non può e non deve prevalere la logica dei veti incrociati. Non è più il tempo del no e della fuga»

MILANO - «Pomigliano è un banco di prova per tutti. Non può e non deve prevalere la logica dei veti incrociati. Non è più il tempo del no e della fuga». Con queste parole il presidente del Senato Renato Schifani è intervenuto sul caso dello stabilimento Fiat, dopo il no della Fiom all'intesa con la Fiat, sostenendo che «per salvare l’occupazione e la dignità del lavoro serve uno sforzo comune ed un sano realismo».

«SERVE UNO SFORZO SUPPLEMENTARE» - Schifani, parlando a un convegno nella sala capitolare della Biblioteca del Senato per la presentazione del rapporto Cisf 2009 sul "Costo dei figli", ha ribadito che «Pomigliano non deve chiudere». In tempi di grave incertezza economica e di precarietà del lavoro «a tutti è richiesto uno sforzo supplementare non solo di fiducia ma soprattutto di coraggio e generosità - ha concluso Schifani -. Diventa indispensabile una forte e rinnovata alleanza tra imprenditori e lavoratori, tra imprese e famiglie, tra giovani e anziani».

SACCONI - «Sono e rimango ottimista, sono convinto che ci siano ormai le condizioni - meglio con la firma di tutti - per realizzare l'investimento» della Fiat a Pomigliano ha detto invece il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha rinnovato un appello al segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, «affinchè non si comprometta, in alcun modo, la straordinaria opportunità per Pomigliano».

BONANNI - Sulla vicenda di Pomigliano era intervenuto in precedenza anche il segretario della Cisl Bonanni: «La Cisl è pronta a firmare l'accordo perchè vuole gli investimenti e perchè tutte le regole contrattuali sono salve. L'accordo si può fare perchè la maggior parte dei lavoratori è d'accordo e anche l'80% dei sindacati». «Respingiamo il gioco mediatico della Fiom - aggiunge Bonanni - la sua ritrosia a qualsiasi innovazione. La Fiom rilancia i rischi sulla Costituzione ma sono una bugia, alza solo una cortina fumogena per accalappiare i media». Quindi, Bonanni si appella «alla responsabilità della Cgil su questa vicenda. Epifani non si faccia trascinare nel gorgo da chi usa la Costituzione per evitare l'innovazione. L'Italia senza produzione non vive». Secondo Bonanni, la Fiom «tiene in ostaggio l'economia italiana e l'occupazione in un momento in cui abbiamo bisogno di investimenti anche per dare un segnale che in Italia si può investire. L'illegittimità dell'accordo - sottolinea ancora Bonanni - è una scusa per coprire la responsabilità della Fiom che non vuole i cambiamenti».

Redazione online
15 giugno 2010 http://www.corriere.it
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L'accordo

Messaggioda franz il 15/06/2010, 21:56

Il testo dell'accordo su Pomigliano

1) Orario di lavoro
La produzione della futura Panda si realizzerà con l'utilizzo degli impianti di produzione per 24 ore giornaliere e per 6 giorni la settimana, comprensivi del sabato, con uno schema di turnazione articolato a 18 turni settimanali.

L'attività lavorativa degli addetti alla produzione e collegati (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario e ferma la durata dell'orario individuale contrattuale, sarà articolata su tre turni giornalieri di 8 ore ciascuno a rotazione, secondo i seguenti orari:
•primo turno dalle ore 6.00 alle ore 14.00, con la mezz'ora retribuita per la refezione dalle ore 13.30 alle ore 14.00;
•secondo turno dalle ore 14.00 alle ore 22.00, con la mezz'ora retribuita per la refezione dalle ore 21.30 alle ore 22.00;
•terzo turno dalle ore 22.00 alle ore 6.00 del giorno successivo, con la mezz'ora retribuita per la refezione dalle ore 5.30 alle ore 6.00.
La settimana lavorativa avrà pertanto inizio alle ore 6.00 del lunedì e cesserà alle ore 6.00 della domenica successiva.

Lo schema di orario prevede il riposo individuale a scorrimento nella settimana.
L'articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 1° - 3° - 2°

Il 18° turno, cadente tra le ore 22.00 del sabato e le ore 6.00 del giorno successivo, sarà coperto con la retribuzione afferente la festività del 4 Novembre e/o con una/due festività cadenti di domenica (sulla base del calendario annuo), con i permessi per i lavoratori operanti sul terzo turno maturati secondo le modalità previste dall'accordo 27 Marzo 1993 (mezz'ora accantonata sul terzo turno per 16 turni notturni effettivamente lavorati pari a 8 ore) e con la fruizione di permessi annui retribuiti (P. A. R. contrattuali) sino a concorrenza.

Le attività di manutenzione saranno invece svolte per 24 ore giornaliere nell'arco di 7 giorni la settimana per 21 turni settimanali. L'attività lavorativa degli addetti (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario, sarà articolata su 3 turni strutturali di 8 ore ciascuno, con la mezz'ora retribuita per la refezione nell'arco del turno di lavoro a rotazione e con riposi individuali settimanali a scorrimento.

L'orario di lavoro giornaliero dei lavoratori addetti al turno centrale (quadri, impiegati e operai) va dalle ore 8.00 alle ore 17.00, con un'ora di intervallo non retribuito.

Per i quadri e gli impiegati addetti al turno centrale si conferma l'attuale sistema di flessibilità dell'orario di lavoro giornaliero (orario in entrata dalle ore 8 alle ore 9 calcolato a decorrere dal primo dodicesimo di ora utile). In alternativa, su richiesta delle Organizzazioni Sindacali nel caso in cui intendessero avvalersi della facoltà di deroga a quanto previsto dal D. Lgs. 66/2003 e successive modifiche e integrazioni in materia di riposi giornalieri e settimanali.

Lo schema di orario per lo stabilimento prevede, a livello individuale, una settimana a 6 giorni lavorativi e una a 4 giorni. L'articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 3° - 2° - 1°
Nella settimana a 4 giorni saranno fruiti 2 giorni consecutivi di riposo secondo il seguente schema:
- lunedì e martedì
ovvero
-mercoledì e giovedì
ovvero
-venerdì e sabato.

Preso atto delle richieste da parte delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, al fine di non effettuare il 18° turno al sabato notte, lo stesso viene anticipato strutturalmente alla domenica notte precedente. Pertanto il riposo settimanale domenicale avviene dalle ore 22 del sabato alle ore 22 della domenica.

2) Lavoro straordinario
Per far fronte alle esigenze produttive di avviamenti, recuperi o punte di mercato, l'azienda potrà far ricorso a lavoro straordinario per 80 ore annue pro capite, senza preventivo accordo sindacale, da effettuare a turni interi.

Nel caso dell'organizzazione dell'orario di lavoro sulla rotazione a 18 turni, il lavoro straordinario potrà essere effettuato a turni interi nel 18° turno, già coperto da retribuzione secondo le modalità indicate al capitolo orario di lavoro, o nelle giornate di riposo.

L'Azienda comunicherà ai lavoratori, di norma con 4 giorni di anticipo, la necessità di ricorso al suddetto lavoro straordinario e terrà conto di esigenze personali entro il limite del 20% con sostituzione tramite personale volontario.

Con accordo individuale tra azienda e lavoratore, l'attività lavorativa sul 18° turno potrà essere svolta a regime ordinario, con le maggiorazioni del lavoro notturno: in tal caso non si darà corso alla copertura retributiva collettiva del 18° turno.

Il lavoro straordinario, nell'ambito delle 200 ore annue pro capite, potrà essere effettuato per esigenze produttive, tenuto conto del sistema articolato di pause collettive nell'arco del turno, durante la mezz'ora di intervallo tra la fine dell'attività lavorativa di un turno e l'inizio dell'attività lavorativa del turno successivo. In questo caso la comunicazione ai lavoratori del lavoro straordinario per esigenze produttive saranno effettuate con un preavviso minimo di 48 ore.

3) Rapporto diretti-indiretti
Con l'avvio della produzione della futura Panda e in relazione al programma formativo saranno riassegnate ai lavoratori le mansioni necessarie per assicurare un corretto equilibrio tra operai diretti e indiretti, garantendo ai lavoratori la retribuzione e l'inquadramento precedentemente acquisiti, anche sulla base di quanto previsto dall'art. 4, comma 11, Legge 223/91. Inoltre, a fronte di particolari fabbisogni organizzativi potrà essere richiesto ai lavoratori, compatibilmente con le loro competenze professionali, la successiva assegnazione ad altre postazioni di lavoro.

4) Bilanciamenti produttivi
La quantità di produzione prevista da effettuare per ogni turno, su ciascuna linea, e il corretto rapporto produzione/organico saranno assicurati mediante la gestione della mobilità interna da area ad area nella prima ora del turno in relazione agli eventuali operai mancanti o, nell'arco del turno, per fronteggiare le perdite derivanti da eventuali fermate tecniche e produttive.

5) Organizzazione del lavoro
Per riportare il sistema produttivo dello stabilimento Giambattista Vico alle migliori condizioni degli standard internazionali di competitività, si opererà, da un lato, sulle tecnologie e sul prodotto e, dall'altro lato, sul miglioramento dei livelli di prestazione lavorativa con le modalità previste dal sistema WCM e dal sistema Ergo-UAS.

Le soluzioni ergonomiche migliorative, derivanti dall'applicazione del sistema Ergo-UAS, permettono, sulle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo, un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo, nell'arco del turno di lavoro, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Sui tratti di linea meccanizzata denominati "passo - passo", in cui l'avanzamento è determinato dai lavoratori mediante il cosiddetto "pulsante di consenso", le soluzioni ergonomiche migliorative permettono un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo o individuale a scorrimento sulla base delle condizioni tecnico-organizzative, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Per tutti i restanti lavoratori diretti e collegati al ciclo produttivo le soluzioni ergonomiche migliorative permettono la conferma della pausa di 20 minuti, da fruire anche in due pause di 10 minuti ciascuna in modo collettivo o individuale a scorrimento.

Con l'avvio del nuovo regime di pause, i 10 minuti di incremento della prestazione lavorativa nell'arco del turno, per gli addetti alle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo e per gli addetti alle linee "passo-passo" a trazione meccanizzata con "pulsante di consenso", saranno monetizzati in una voce retributiva specifica denominata "indennità di prestazione collegata alla presenza".

L'importo forfetario, da corrispondere solo per le ore di effettiva prestazione lavorativa, con esclusione tra l'altro delle ore di inattività, della mezz'ora di mensa e delle assenze la cui copertura retributiva è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa, per tutti gli aventi diritto, in misura di 0,1813 euro lordi ora. Tale importo è onnicomprensivo ed è escluso dal TFR, dal momento che, in sede di quantificazione, si è tenuto conto di ogni incidenza sugli istituti legali e/o contrattuali e pertanto il suddetto importo forfetario orario è comprensivo di tutti gli istituti legali e/o contrattuali.

6) Formazione

E' previsto un importante investimento in formazione per preparare i lavoratori e metterli in condizioni di operare nella nuova realtà produttiva. Le attività formative si svolgeranno contemporaneamente alla ristrutturazione degli impianti e saranno fortemente collegate alle logiche WCM. I corsi di formazione saranno tenuti con i lavoratori in cigs e le Parti convengono fin d'ora che la frequenza ai corsi sarà obbligatoria per i lavoratori interessati. Il rifiuto immotivato alla partecipazione nonché l'ingiustificata mancata frequenza ai corsi, oltre a dar luogo alle conseguenze di legge, costituirà a ogni effetto comportamento disciplinarmente perseguibile.

Non sarà richiesto a carico Azienda alcuna integrazione o sostegno al reddito, sotto qualsiasi forma diretta o indiretta, per i lavoratori in cigs che partecipino ai corsi di formazione.

7) Recuperi produttivi

Le perdite della produzione non effettuata per causa di forza maggiore o a seguito di interruzione delle forniture potranno essere recuperate collettivamente, a regime ordinario, entro i sei mesi successivi, oltre che nella mezz'ora di intervallo fra i turni, nel 18° turno (salvaguardando la copertura retributiva collettiva) o nei giorni di riposo individuale.

8) Assenteismo

Per contrastare forme anomale di assenteismo che si verifichino in occasione di particolari eventi non riconducibili a forme epidemiologiche, quali in via esemplificativa ma non esaustiva, astensioni collettive dal lavoro, manifestazioni esterne, messa in libertà per cause di forza maggiore o per mancanza di forniture, nel caso in cui la percentuale di assenteismo sia significativamente superiore alla media, viene individuata quale modalità efficace la non copertura retributiva a carico dell'azienda dei periodi di malattia correlati al periodo dell'evento. A tale proposito l'Azienda è disponibile a costituire una commissione paritetica, formata da un componente della RSU per ciascuna delle organizzazioni sindacali interessate e da responsabili aziendali, per esaminare i casi di particolare criticità a cui non applicare quanto sopra previsto.

Considerato l'elevato livello di assenteismo che si è in passato verificato nello stabilimento in concomitanza con le tornate elettorali politiche, amministrative e referendum, tale da compromettere la normale effettuazione dell'attività produttiva, lo stabilimento potrà essere chiuso per il tempo necessario e la copertura retributiva sarà effettuata con il ricorso a istituti retributivi collettivi (PAR residui e/o ferie) e l'eventuale recupero della produzione sarà effettuato senza oneri aggiuntivi a carico dell'azienda e secondo le modalità definite.

Il riconoscimento dei riposi/pagamenti, di cui alla normativa vigente in materia elettorale, sarà effettuato, in tale fattispecie, esclusivamente nei confronti dei presidenti, dei segretari e degli scrutatori di seggio regolarmente nominati e dietro presentazione di regolare certificazione. Saranno altresì individuate, a livello di stabilimento, le modalità per un'equilibrata gestione dei permessi retribuiti di legge e/o contratto nell'arco della settimana lavorativa.

9) Cigs

Il radicale intervento di ristrutturazione dello stabilimento Giambattista Vico per predisporre gli impianti alla produzione della futura Panda presuppone il riconoscimento, per tutto il periodo del piano di ristrutturazione, della cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione per due anni dall'avvio degli investimenti, previo esperimento delle procedure di legge.
In considerazione degli articolati interventi impiantistici e formativi previsti nonché della necessità di mantenimento dei normali livelli di efficienza nelle attività previste, non potranno essere adottati meccanismi di rotazione tra i lavoratori, non sussistendone le condizioni.

10) Abolizione voci retributive
A partire dal 1° gennaio 2011 sono abolite le seguenti voci retributive, di cui all'accordo del 4 maggio 1987 Parte III (Armonizzazione normativa e retributiva):
-paghe di posto
-indennità disagio linea
-premio mansione e premi speciali.

Le suddette voci, per i lavoratori per i quali siano considerate parte della retribuzione di riferimento nel mese di dicembre 2010, saranno accorpate nella voce "superminimo individuale non assorbibile" a far data dal 1° gennaio 2011 secondo importi forfettari.

11) Maggiorazioni lavoro straordinario, notturno e festivo
Sono confermate le attuali maggiorazioni comprensive dell'incidenza sugli istituti legali e contrattuali.

12) Polo logistico di Nola
E' confermata la missione del polo logistico della sede di Nola.
Eventuali future esigenze di organico potranno essere soddisfatte con il trasferimento di personale dalla sede di Pomigliano d'Arco.

13) Clausola di responsabilità
Tutti i punti di questo documento costituiscono un insieme integrato, sicché tutte le sue clausole sono correlate ed inscindibili tra loro, con la conseguenza che il mancato rispetto degli impegni eventualmente assunti dalle Organizzazioni Sindacali e/o dalla RSU ovvero comportamenti idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate per la realizzazione del Piano e i conseguenti diritti o l'esercizio dei poteri riconosciuti all'Azienda dal presente accordo, posti in essere dalle Organizzazioni Sindacali e/o dalla RSU, anche a livello di singoli componenti, libera l'Azienda dagli obblighi derivanti dalla eventuale intesa nonché da quelli derivanti dal CCNL Metalmeccanici in materia di:
-contributi sindacali
-permessi sindacali retribuiti di 24 ore al trimestre per i componenti degli organi direttivi nazionali e provinciali delle Organizzazioni Sindacali
ed esonera l'Azienda dal riconoscimento e conseguente applicazione delle condizioni di miglior favore rispetto al CCNL Metalmeccanici contenute negli accordi aziendali in materia di:
-permessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dalla legge 300/70 per i componenti della RSU
-riconoscimento della figura di esperto sindacale e relativi permessi sindacali.
Inoltre comportamenti, individuali e/o collettivi, dei lavoratori idonei a violare, in tutto o in parte e in misura significativa, le presenti clausole ovvero a rendere inesigibili i diritti o l'esercizio dei poteri riconosciuti da esso all'Azienda, facendo venir meno l'interesse aziendale alla permanenza dello scambio contrattuale ed inficiando lo spirito che lo anima, producono per l'Azienda gli stessi effetti liberatori di quanto indicato alla precedente parte del presente punto.

14) Clausole integrative del contratto individuale di lavoro

Le clausole indicate integrano la regolamentazione dei contratti individuali di lavoro al cui interno sono da considerarsi correlate ed inscindibili, sicché la violazione da parte del singolo lavoratore di una di esse costituisce infrazione disciplinare di cui agli elenchi, secondo gradualità, degli articoli contrattuali relativi ai provvedimenti disciplinari conservativi e ai licenziamenti per mancanze e comporta il venir meno dell'efficacia nei suoi confronti delle altre clausole.

(14 giugno 2010) www.repubblica.it
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