Bisogna stare attenti a dare per scontati la presenza di "limiti fisici" che impediscono ulteriori sviluppi. Ricordo che, per esempio, vincoli di questo tipo sembravano limitare la capacita' di integrazione di circuiti integrati o dischi rigidi, mentre la miniaturizzazione ha continuatato imperterrita (o quasi) la sua strada grazie a continui sviluppi complessi, imprevisti e imprevedibili. Il fatto e' che non si e' sempre in grado di vedere cosa c'e' dietro l'angolo, mentre spesso arrivano rivoluzioni che aprono strade conpletamente inattese. Basterebbe che un giorno, magari fra 30 anni, si trovi una tecnologia a buon mercato in grado di produrre batterie con efficienza 100 volte superiore a quelle odierne: basterebbe una "piccola" cosa come questa per cambiare completamente il destino del mondo dal punto di vista energetico. Non so, io non mi avventuro mai in affermazioni del tipo "non si vedono soluzioni", perche' si rischia la brutta figura...

Detto questo, sono d'accordo con chi ritiene che forse nemmeno quello delle celle a combustibile e' la soluzione. E infatti ho aggiunto "ma non solo", proprio in virtu' del principio di cui sopra. Continuo pero' a credere che la soluzione al problema non la dara' chi auspica un ritorno al passato che mal si coniuga con le esigenze
reali della gente, ma da chi lavora ai confini della scienza e della tecnologia. Saro' uno scienziato sognatore, un patetico futurista d'altri tempi, ma mi sembra di vedere ovunque che le soluzioni ai problemi provengono sempre da piu' tecnica e piu' scienza, e non da piu' buoni propositi. La bicicletta o il mezzo pubblico possono certamente coprire una nicchia di esigenze, ve lo dice uno che usa
solo la bicicletta durante la settimana (in un Paese dove purtroppo piove tutti i giorni), ma che si chiede anche: quanto pesa
realmente questa nicchia? Chi puo' permettersi di viaggiare per lavoro, di fare la spesa, di trasportare merci, di svolgere quell'infinita' di lavori che richiedono l'uso di un veicolo a) indipendente, b) in grado di spostarsi da punto a punto, c) di viaggiare in tanti, d) protetti dalle intemperie, ed e) ottimizzando i tempi di percorrenza? Certamente spero che l'uso della bici e e dei mezzi pubblici si estenda e sia esteso il piu' possibile, soprattutto in citta', se non altro per motivi di salute, ma se si fa una lista di tutti i casi cui questi mezzi non si adattano, mi viene il sospetto che in realta' il loro potenziale non sia strategico
se vogliamo conservare il nostro modello sociale. Se invece vi rinunciamo, o troviamo un modello alternativo, il discorso cambia, ma devo ancora trovare un modello alternativo di societa'
credibile e realistici dal punto di vista almeno dei trasporti e dei consumi energetici, sebbene sia disposto a cambiare idea se qualcuno me ne mostra uno!
Per quanto riguarda il discorso delle vetture a metano, a me sembra di capire che ci sono fondamentali problemi di sicurezza, o forse solo di percezione della sicurezza (che non cambia il discorso), almeno con le tecnologie attuali. Un autobus a gas ha una massa notevole, si muove solo su itinerari verificati e a basse velocita'. Una vettura come una Panda e' piccola, leggera, puo' muoversi in uno spettro di condizioni non sempre prevedibile, puo' essere messa in mano a persone non proprio scrupolose alla guida e nella manutenzione, e infatti questo tipo di impianti e' bandito, per esempio, dai treni che percorrono Eurotunnel. Badate: non sono al corrente di evidenze secondo le quali una vettura a gas naturale sia piu' pericolosa di una a benzina, ma il punto e' che i propellenti liquidi sono piu' maneggevoli di un contenitore ad alta pressione. Quindi, a meno che non si individui un sistema alternativo di stoccaggio, non mi pare nemmeno questa una soluzione in grado di attaccare il dominio del motore a combustione interna. Quale questa sia mi sembra che al momento attuale nessuno lo sappia, ma cio' non esclude che a mano a mano che le riserve di carburante si assottigliano una soluzione non appaia all'orizzonte.
Saluti
pagheca