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[Iafran]

ranvit,
mi sembra che metti tutti in un unico calderone. Per te non rimarrebbe fuori nessuno.
E su chi dovremmo contare per salvare l'Italia da questo degrado? Sull'intervento dei francesi, dei tedeschi o dei soldati della Nato o dell'ex Patto di Varsavia?
"Se le cose sono giunte a questo punto è soprattutto per l'incapacità, mediocrità e cialtroneria di tantissima parte della classe dirigente di Cs", ma soprattutto di quei cittadini che sostengono e votano una classe politica (Cs o Cd) pensando esclusivamente al personale tornaconto per le elargizioni del proprio "santo in paradiso" (per "l'educazione" degli italiani a credere ai Santi)!
Secondo te saremmo tutti inquinati, corrotti e inquisiti (naturalmente dalla solita Magistratura rossa, che ci perseguita)!
Io mi sento di fare dei distinguo e non accomunerei facilmente il Presidente Ciampi e tanti altri personaggi agli avventurieri della politica e ai quaquaraquà. Ci dovrebbe essere un limite a tutto e saper discernere la decenza dall'indecenza, l'onestà dalla malafede.
Il "tanto son tutti uguali" è un alibi a cui si ricorre con troppa facilità, forse per evitare paragoni, senz'altro per confondere le menti degli ingenui.

[franz]

ranvit,
mi sembra che metti tutti in un unico calderone. Per te non rimarrebbe fuori nessuno.

Fare di ogni erba un fascio è sbagliato ma per realismo dobbiamo ammettere che la situazione italiana è assolutamente desolante.
Il paese è quello che è come popolazione ed esprime una classe dirigente assolutamente inadeguata.
Sul piano qualitativo dell'inadeguatezza qui c'è la massima egualianza.
Sul piano quantitativo poi ci possono essere lievi differenze ma non culliamoci in questo sogno come se da queste si potesse sperare chissà cosa.

Basta vedere che fine hanno fatto fare per ben due volte a Prodi per capire che non è una sola persona che puo' risolvere la situazione se inserita nel contesto che ben conosciamo. Secondo me l'Italia nel suo insieme è ingovernabile e vedrei qualche speranza solo se un federalismo radicale potesse creare tante piccole realtà autonome in grado di autogovernarsi (come oggi le provincie autonome di trento e bolzano o la valle d'aosta) e di ripartire. Almeno qualche cosa si salva.
Per ora invece vedo solo un gran fuggi-fuggi (di persone e di imprese) ed i migliori se ne vanno, se possono.

Franz

[ranvit]

Iafran,
sto solo cercando di dire che lamentarsi a go-gò da 15 anni di questa destra populista serve a poco se non ci si rende conto che, essendo mancata totalmente una efficace azione di contrasto (politico) da parte delle classi dirigenti del Cs, la responsabilità, dell'ulteriore degrado culturale e comportamentale, va attribuita a questi ultimi unitamente, per cultura politica "infantile e velleitaria", a larga parte dell'elettorato di riferimento.

E' un dato di fatto : gli italiani sono in larghissima parte un popolo poco propenso alla cultura della legalità e della meritocrazia. A destra, come a sinistra, come al centro.


Ciampi, se aveva qualcosa di grave da dire, lo doveva fare quando i fatti avvenivano. Oggi sembra solo pre-pubblicità.

Vittorio

[pianogrande]

ranvit
Fintanto che l'ideologia politica imperante sarà: andare ai posti di comando per farsi gli affari propri non c'è federalismo o centralismo o feudalesimo o imperialismo che tengano.
Il risultato sarà sempre andare ai posti di comando per farsi gli affari propri.
Il popolo italiano ha bisogno di capire che fare i furbi può pagare solo per un po'.
Può favorire solo pochi e per un tempo limitato.
Limitato dalla legge del più forte.
Il patto sociale (che dovrebbe tenere conto di tutti) è altra cosa e finché la maggioranza della popolazione non lo capirà l'unica legge o formula politica realmente vigente sarà la legge del più forte.

[ranvit]

Iafran,
un esempio di oggi :

L’INCHIESTA - L’ATTUALE VERTICE DELLA CURIA DI NAPOLI NEL 2004 GESTIVA GLI IMMOBILI DI PROPAGANDA FIDE. IL PM: IL MINISTRO AVREBBE PAGATO UN QUARTO DEL PREZZO
Il vescovo e il palazzo
«svenduto» a Lunardi
Parla Zampolini: Sepe convinto da Balducci. «Un altro monsignore diede le case a Di Pietro»

http://www.corriere.it/cronache/10_giug ... aabe.shtml

[franz]

ranvit
Fintanto che l'ideologia politica imperante sarà: andare ai posti di comando per farsi gli affari propri non c'è federalismo o centralismo o feudalesimo o imperialismo che tengano.
Il risultato sarà sempre andare ai posti di comando per farsi gli affari propri.
Il popolo italiano ha bisogno di capire che fare i furbi può pagare solo per un po'.
Può favorire solo pochi e per un tempo limitato.
Limitato dalla legge del più forte.
Il patto sociale (che dovrebbe tenere conto di tutti) è altra cosa e finché la maggioranza della popolazione non lo capirà l'unica legge o formula politica realmente vigente sarà la legge del più forte.

A grandi linee concordo pienamente e ritengo che probabilmente il popolo ha capito che il gioco non puo' durare a lungo ma intanto ci si mette in fila aspettando il turno (come per le pensioni di anzianità ... prima o poi mi tocca). Di fatto ci si lamente perché non si vuole che il gioco sia interrotto "ora che sta per toccare e me avere un favore" .... (ovviamente "meritato").
Il problema è che cambiare questo stato di cosa fa male subito mentre continuare cosi' farà molto piu' male ma .... domani. Magnana! Quindi si tira a campare.

Franz

[ranvit]

ranvit
Fintanto che l'ideologia politica imperante sarà: andare ai posti di comando per farsi gli affari propri non c'è federalismo o centralismo o feudalesimo o imperialismo che tengano.
Il risultato sarà sempre andare ai posti di comando per farsi gli affari propri.
Il popolo italiano ha bisogno di capire che fare i furbi può pagare solo per un po'.
Può favorire solo pochi e per un tempo limitato.
Limitato dalla legge del più forte.
Il patto sociale (che dovrebbe tenere conto di tutti) è altra cosa e finché la maggioranza della popolazione non lo capirà l'unica legge o formula politica realmente vigente sarà la legge del più forte.

Non sono cose che ho detto io....

[ranvit]

Iafran, un altro esempio :

SOLO PICCOLI TAGLI AI RIMBORSI MILIONARI
I partiti mai a dieta
E’nero su bianco: il mondo della politica sempre più bulimico e obeso non ce la fa proprio a impegnarsi in una dieta radicale. Neanche in momenti come questo. Basta leggere il decreto pubblicato dalla Gazzetta ufficiale. Certo, molti paletti in più per arginare abusi e megalomanie, soprattutto nelle periferie, ci sono. E nel faticosissimo groviglio di commi e codicilli che ridicolizza i proclami sulla semplificazione, par di capire che finalmente (salvo ripescaggi durante l’iter parlamentare…) quella leggina che anno dopo anno versava ai partiti i rimborsi elettorali per l’intera legislatura anche se questa era defunta, sarà rimossa. Bene..

Spiegare ai cittadini, e in particolare ai dipendenti pubblici, che per colpa della crisi è obbligatorio intervenire immediatamente sulle buste paga loro mentre quel taglio alla politica scatterà solo dai prossimi rinnovi del Senato e della Camera (fra tre anni), dell’Europarlamento (fra quattro) e dei consigli regionali (fra cinque, per la maggior parte) non sarà però facile per il governo. Ma come: la situazione è così grave da imporre il blocco di salari coi quali le famiglie faticano a vivere ma non così grave da bloccare i doppi pagamenti a partiti per una legislatura che non c’è più?

Vale per quella leggina, vale per il taglio ai rimborsi. Che non solo scatterà anche in questo caso negli anni a venire, ma è stato ridotto al minimo del minimo. Sia chiaro: i partiti sono tra i pilastri della democrazia. Ed è interesse di tutti che vivano. Magari non è opportuno, se vogliamo buttarla sull’ironia, che si arrivi a registrarne ufficialmente 156. Ma guai a chi li tocca: ne andrebbe della libertà. Detto questo, i nostri si sono gonfiati e gonfiati fino ad allagare la società, le istituzioni, le municipalizzate, l’economia, il calcio, il teatro, le bocciofile, tutto. E a pesare come in nessun altro posto al mondo. Ricordiamolo: ogni francese contribuisce al mantenimento dei partiti con circa 1,25 euro, ogni tedesco con 1,61, ogni spagnolo con 2,58, ogni italiano con 3 euro e 38 centesimi negli anni «normali» come il 2006, addirittura 4 e 91 centesimi negli anni grassi di doppia razione grazie all’infernale meccanismo in fase di soppressione. Un confronto inaccettabile. Tanto più rispetto a paesi come gli Stati Uniti, dove il finanziamento pubblico alle forze politiche è limitato alla campagna presidenziale: 50 centesimi ad americano. Ogni quattro anni.

Bene, se è vero che per curare uno Stato troppo ingordo occorre «affamare la bestia», anche i nostri partiti avrebbero bisogno di essere «affamati»: partiti diversi, politica diversa. Il progetto di Tremonti era ambizioso: un taglio del 50%. Poi è sceso al 30%, poi al 20%, poi al 10%... Una sforbiciata che, ammesso resista a nuovi aggiustamenti in Parlamento (ci proveranno, ci proveranno…) lascerà comunque agli italiani, in questo settore, il primato dei più «generosi ».

Ma un segnale almeno, se proprio il governo non può metter becco nei bilanci di organismi come Quirinale, Camera, Senato, poteva essere dato: l’abolizione di quell’indecente regoletta che consente a chi regala soldi a un partito di ottenere sgravi fiscali fino a 51 volte superiori a quelli che avrebbe donando il denaro a chi si occupa della ricerca sul cancro o della cura di bambini leucemici. Non era una questione di soldi: di principio. È rimasto tutto com’era.

Gian Antonio Stella
03 giugno 2010

http://www.corriere.it/editoriali/10_gi ... aabe.shtml

[trilogy]

La manovra l'ha scritta e riscritta il centrodestra è l'occasione per dirgli caro Berlusconi basta prendere in giro gli italiani, se ci sono tagli da fare anche la politica faccia il suo dovere tagliando i costi da subito. Non possono essere solo i dipendenti statali a pagare il costo dell'aggiustamento.

Bene anche la proposta di calderoli per il taglio degli stipendi alla RAI, se si tagliano anche gli appalti alla endemol della famiglia Berlusconi si risparmiano un sacco di soldi in più

[franz]

Non possono essere solo i dipendenti statali a pagare il costo dell'aggiustamento.

Il taglio è sulle spese dello stato, sulla spesa pubblica.
Non su quella privata.
Per quanto riguarda i dipendenti statali i casi sono tre:
1) se si potessero lincenziare gli esuberi, non servirebbe tagliare/limitare gli stipendi altri (anche quelli che lavorano bene)
2) bisognerebbe prima tagliare gli sprechi ma poi come vivrebbe la casta?
3) gli sprechi dello stato sono comunque il reddito dei "furbetti".

Inoltre va detto che dimuinuire le spese dello stato senza diminuire le imposte non serve a nulla.

Franz