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Speculazione mondiale

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Speculazione mondiale

Messaggioda franz il 11/05/2010, 8:16

pianogrande ha scritto:Eh sì.
Chi ha truccato i conti in Grecia è stato un ladro ed ha rubato (oltre che al popolo greco) a tutta l'Europa.
Ecco una nuova forma di pubblicizzazione delle perdite.

Due volte ladri, prima perché hanno portato il debito al 130% e poi perché hanno nascosto lo sporco sotto il tappeto.
Comunque essendo debito pubblico ... è già "pubblicizzato". Se fallisce la Sicilia, paga l'Italia ed anche un po' l'Europa.
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda pianogrande il 11/05/2010, 14:22

Comunque essendo debito pubblico ... è già "pubblicizzato". Se fallisce la Sicilia, paga l'Italia ed anche un po' l'Europa.
Franz


Ecco una interessante diatriba tra federalismo e centralismo.
Federalizzare gli utili e centralizzare le perdite?

Ma lo abbiamo già detto da un'altra parte.
Quello che conta sono gli scopi e quindi le persone e quindi nessuno può dormirci sopra (né ad un sistema né all'atro).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda trilogy il 12/05/2010, 17:42

strategie e piani di battaglia prossimi venturi ;)

===========================================
Tra Ue e ribassisti la guerra dei due mondi

I valori di apertura dei futures di lunedì 10 rappresentano adesso la linea di difesa da monitorare qualora l’attività speculativa dovesse ritornare
di Wlademir Biasia, WB Advisor
http://www.itforum.it/xcontent/index.php?id=1332

L’apertura di lunedì è stata dominata da un’intensa attività di ricoperture operate su tutti gli indici, compreso i BTP ed altri titoli di stato europei. Il Bund ha subito sensibili prese di beneficio. La speculazione dei precedenti giorni ha evitato qualsiasi azione di contrasto alla reazione dei mercati. Probabilmente consapevole di dover riorganizzare le forze di fronte alla potenza di fuoco messa in campo dalla UE. Ciò nonostante non possiamo asserire che tutto sia finito. Si tratta del secondo capitolo di un confronto ancora aperto.
In questo senso crediamo che i valori di apertura dei futures settimanale rappresentino la soglia su cui si svilupperà la linea di confronto qualora l’attività speculativa dovesse ritornare a collaudare la forza di coesione del Gruppo d’intervento. Difficile credere che dopo un’aggressione così violenta gli speculatori decidano di ritirarsi in buon ordine anche se oggi la difesa non lascia dubbi sulla capacità di inibire ulteriori minacce.

Per tale ragione abbiamo definito un possibile quadro tecnico su cui sintonizzare l’operatività in virtù dell’evoluzione dei prossimi giorni e delle possibili contromosse del mercato nella seduta di martedì.

i valori su cui si sono registrate dette aperture dei mercati futures rappresentano la linea di difesa che i vigilantes adotteranno nell’eventuale azione di contrasto nel caso in cui le vendite allo scoperto dovessero nuovamente colpire i mercati.

In una visione più ampia i limiti su cui invece si sono fissati i minimi della tempesta la scorsa settimana rappresentano il supporto che delimita lo scenario espansivo dei mercati rispetto ad un’inversione definitiva degli stessi. Violare tali livelli significa revocare definitivamente il recupero maturato negli ultimi 14 mesi ed aggregare all’attività speculativa l’azione ordinaria delle vendite di posizione.

Ecco il motivo per cui pensiamo che li livelli di apertura rappresenteranno una forte linea di difesa nel caso in cui la speculazione decidesse di aggredire nuovamente i mercati. La riprova è data dall’urgenza con la quale le Autorità, dopo vari esitazioni, si sono riunite durante il fine settimana per programmare il piano di contrapposizione. (...)
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Non sparate sugli speculatori

Messaggioda franz il 16/05/2010, 10:49

Non sparate sugli speculatori
di Roberto Perotti

Come molti economisti, anch'io credo nel ruolo positivo della speculazione in mercati concorrenziali e trasparenti (la qualificazione è importante) per i motivi che ha ben spiegato Luigi Zingales su queste pagine il 22 aprile. Mi rendo conto però come per molti sia difficile accettare questa posizione della "scienza triste"; e basta passare un po' di tempo su internet per cogliere la violenza del sentimento "anti-speculazione" di migliaia di commentatori e semplici blogger. Credo quindi sia utile fare un passo indietro e formulare due domande "a monte". È plausibile che la speculazione sia alla base delle recenti disavventure europee, come molti sostengono? Ed è così facile tracciare i confini della liceità morale della speculazione?

A ogni nuovo episodio del dramma greco e a ogni passo indietro dell'euro, migliaia di politici, commentatori e persino banchieri in tutta Europa non hanno dubbi: è opera della speculazione. Ma da dove viene questa sicurezza? Non esistono dati che permettano di distinguere le vendite di titoli greci dei ribassisti dalle vendite "legittime" di banche, fondi e semplici cittadini che ribilanciano il proprio portafoglio.

Gli unici dati esistenti, che io sappia, gettano molti dubbi sull'idea prevalente della speculazione. Dal novembre 2008 la Depository Trust and Clearing Corporation (Dtcc) raccoglie dati sui credit default swap (Cds) sui titoli greci. I Cds sono usati dai ribassisti (e ne sono probabilmente divenuti lo strumento principale) perché essi sono essenzialmente un contratto d'assicurazione contro l'evento di default; dunque il loro valore aumenta se il default si avvera.

I dati della Dtcc forniscono tre indicazioni. Primo, il valore nozionale netto totale dei contratti (cioè il massimo pagamento netto agli acquirenti di Cds, in caso di default al 100%) era il 7 maggio di 7,7 miliardi di dollari, cioè solo il 2% del debito greco totale. Secondo, questo valore è lo stesso di un mese fa e di un anno fa. Terzo, come ha ricordato Darrel Duffie di Stanford University in un'audizione al Congresso Usa, non sembra esserci alcuna relazione fra i (piccoli) movimenti settimanali dei Cds sulla Grecia e i tassi d'interesse greci.

Veniamo alla seconda domanda, la moralità della speculazione. Il problema principale è che il confine con i nostri comportamenti di tutti i giorni è molto labile. Si dice spesso che gli speculatori «approfittano delle difficoltà altrui». Ma quando c'è un premio al rischio, c'è sempre un emittente «in difficoltà». Prima del default nel 2001, gli acquirenti di bond argentini approfittavano di un paese in difficoltà, oppure facevano un'opera buona prestando a un paese in difficoltà? E che dire delle banche italiane, di cui alcuni esponenti oggi spesso si ergono a guide morali del mercato: esse si approfittavano delle difficoltà altrui due volte, prima comprando i bond argentini e poi rivendendoli a tanti cittadini ignari.

Si dice anche che i ribassisti «causano la caduta del mercato». Se ho in portafoglio un titolo che è aumentato molto, e lo vendo perché sono convinto che possa solo scendere, sono un buon padre di famiglia che assume un atteggiamento prudente. Se invece non possiedo il titolo ma ho la stessa aspettativa, posso prenderlo a prestito e rivenderlo per ricomprarlo in seguito a un prezzo più basso, e allora sono uno speculatore. Ma l'effetto sul prezzo del titolo è lo stesso; in entrambi i casi, contribuisco nel mio piccolo alla caduta del mercato. E in entrambi i casi cerco di fare quello che vorrebbero fare tutti, speculatori o no: comprare quando il prezzo è basso e vendere quando è alto.

Si dice infine che gli speculatori «scommettono sulle disgrazie altrui». Il prezzo del petrolio è forse la determinante principale del Pil di paesi produttori come Russia e Nigeria, e quindi del benessere dei loro cittadini. Quando il prezzo del petrolio sale tutti in Europa accusano gli speculatori al rialzo; ma quando gli speculatori al ribasso fanno scendere il prezzo, nessuno se ne lamenta, e nessuno fa notare il danno inflitto a centinaia di milioni d'individui ben più poveri di noi, come il cittadino medio di Russia e Nigeria.

Per prendere un esempio meno drammatico, la caduta dell'euro è invariabilmente attribuita all'attività, e persino a una cospirazione, degli speculatori, in alcuni casi addirittura per insidiare la democrazia europea. Ma speculare al ribasso contro l'euro è equivalente a speculare al rialzo sul dollaro; quando l'euro saliva, non ricordo che qualcuno in Europa abbia attaccato gli speculatori che cospiravano per distruggere il dollaro e gli Usa.

Ma che etica è mai questa, in cui l'accettabilità morale della speculazione dipende dall'asset su cui si specula, dalla direzione delle scommesse, e dalla cittadinanza di chi ci perde?

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Cosa sta accadendo in Romania?

Messaggioda annalu il 16/05/2010, 11:21

E perché in Italia non ne parla nessuno?
Sono venuta a sapere del problema solo perché conosco una signora rumena che era allarmatissima. Ho cercato in rete, e la notizia l'ho trovata solo in trafiletti di agenzia, o in alcuni blog.

Riporto la notizia da Euronews che riassume la situazione:

Manifestazione
Romania, nuova protesta contro l’austerità

13/05 19:27 CET

Nuova protesta in Romania contro il piano di austerità del governo concordato col Fondo monetario internazionale. Quella di oggi è stata la prima manifestazione unitaria dei principali sindacati, che contestano la decisione di tagliare pesantemente pensioni, stipendi pubblici e sussidi di disoccupazione.
“I mercati finanziari – dice l’ex ministro delle finanze Daniel Daianu – non tengono d’occhio solo il debito pubblico. Giudicano anche l’abilità di un governo nel ridurre il deficit in un certo lasso di tempo. Secondo le cifre che abbiamo, quest’anno, salvo correzioni, il deficit di bilancio arriverà fino al 9 per cento”.
Le manifestazioni, che continueranno nei prossimi giorni, raggiungeranno l’apice il 19 maggio con un grande comizio, quando potrebbe essere deciso lo sciopero generale nel settore pubblico o l’intensificazione delle proteste di strada.


Le proteste sono dovute al fatto che le misure anticrisi annunciate dalle autorità romene prevedono un calo del 25% del fondo stipendi nel settore pubblico e del 15% dei sussidi di disoccupazione e del fondo pensioni.
Il disinteresse dei giornali italiani è forse dovuto al timore che l'Italia si spaventi di fronte al drammatico allargamento della crisi?
Certo, la Romania non è nell'area euro, quindi deve difendere da sola la propria moneta, e non è facile. Però è pur sempre un paese UE, e la cosa potrebbe alla fine riguardare in qualche modo anche noi.

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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda trilogy il 16/05/2010, 14:12

Della crisi in romania Sky ne aveva parlato, la rai è meglio evitarla, le notizie vengono direttamente preparate all'ufficio manipolazione e disinformazione di massa.
Nel concreto ci sono molte situazioni di tensione di cui non si parla.
Ad esempio a Pechino i prezzi degli immobili ad aprile sono scesi del 30%, credo si tratti di un record mondiale assoluto.

(..)Compared with the week ended April 11, the average transaction price of commercial residential properties in Beijing plunged 31.43 percent to 7,744 yuan per square meter. In the last weeks of April, the transaction volume of commercial residential properties in Beijing decreased by 10.34 percent, 11.39 percent and 30.82 percent respectively. Average transaction price was flat at between 22,000 yuan to 23,000 yuan per square meter.(..)

http://mpettis.com/2010/05/beijing%E2%8 ... -measures/

Per il resto in campo finanziario l'informazione ufficiale è quasi sempre interessata o manipolata.
Ci sono notizie, spesso, importanti che trapelano solo attraverso blog finanziari.
Tempo fa leggevo su un importante settimanale italiano le lodi di un "investitore dal tocco magico," sui blog USA stavano già spiegando come era costruito l'imbroglio che aveva prodotto quei risultati. :) :)
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda franz il 18/05/2010, 22:23

La Germania vieta le vendite allo scoperto
Mossa tedesca contro la speculazione. Domani l'annuncio


SU OBBLIGAZIONI IN EURO E CDS

Il governo tedesco vieterà le vendite allo scoperto sui titoli delle dieci principali istituzioni finanziarie tedesche, tra cui Allianz e Deutsche Bank, a partire dalla mezzanotte di martedì. Lo ha annunciato un portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, aggiungendo che il divieto riguarderà anche i bond governativi in euro e i credit default swap loro legati. «Il divieto avrà effetto da mezzanotte», ha detto il portavoce, confermando quanto anticipato da un fonte della coalizione qualche minuto prima. Secondo un'altra fonte della coalizione, il cancelliere Angela Merkel annuncerà mercoledì la decisione. Il divieto sarà comunque temporaneo e, secondo l'agenzia Bloomberg, è rivolto in particolare alle operazioni «naked», cioè alle vendite di titoli allo scoperto senza neanche averli ricevuti in prestito. In altre parole è vietato scommettere al ribasso contro i titoli di debito sovrani: in questo modo i credit default swap vengono restituiti alla loro funzione originaria non speculativa, cioè di meccanismo di tutela contro il rischio. Se non c'è rischio da tutelare, perchè non si posseggono i titoli di debito, l'operazione viene vietata. Per quanto riguarda l'Italia, fonti vicine alla Consob escludono che al momento ci possa essere una decisione analoga.

18 maggio 2010
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda franz il 19/05/2010, 17:51

franz ha scritto:La Germania vieta le vendite allo scoperto
Mossa tedesca contro la speculazione. Domani l'annuncio


La mossa di Berlino bocciata da operatori e mercati.
Sono vietate le vendite allo scoperto? Vedo che allora scattano le vendite vere.
Borsa Milano in picchiata: chiude a -3,45%
Le Borse europee affondano Milano -3,45%. Euro ai minimi


Dal sole24ore:

Inutile, insignificante, intempestiva. Sono molti gli aggettivi usati da operatori, esperti, istituzioni per commentare la decisione di oggi della Germania di vietare lo short selling "nudo" sui titoli di stato governativi Ue. E non solo.

C'è chi, per motivi diplomatici, usa parole soft. È il caso il commissario europeo al Mercato interno Michel Barnier. «Capisco - ha detto - le preoccupazioni tedesche» sul possibile impatto delle vendite allo scoperto «in un contesto di mercati finanziari incerti e volatili». Per poi, però, aggiungere che le sospensioni temporanee: «Sarebbero anche più efficaci se coordinate a livello europeo».

«È stato mandato un messaggio "sfortunato"», dice Simon Tilford, chief economist del Centre for European Reform, un think tank di Londra. «Ancora una volta suggerisce l'idea che i tedeschi non comprendono che il problema non sono i mercati. Questi, invece, sono nel giusto quando si mostrano dubbiosi circa la sostenibilità di Eurolandia, almeno nelle attuali forme».

«Il mercato vede una politica inadeguata e considera un simile atto come un gesto della disperazione e un rifiuto di affrontare i veri problemi», dice Brian Yelvington, capo del reddito fisso di Knight Libertas LLC in Greenwich, Connecticut.

«Questa mossa - aggiunge Stefan Isaacs, gestore di M&G European Corporate Bond Fund - ha avuto l'effetto di creare ulteriori timori sui già fragili mercati finanziari. A questi non piace la mancanza di trasparenza e simili azioni appaiono draconiane e non coordinate. Il fatto che
il divieto sia stato annunciato dopo la chiusura dei mercati europei, e che sia stato implementato solo poche ore dopo, non è nient'altro che una mossa avventata, che ha portato il mercato a speculare su problemi più gravi e ignoti».

Con riferimento, poi, al divieto di vendite allo scoperto di dieci titoli finanziari tedeschi, Julian Callow e Thorsten Polleit, economisti di Barclays Capital, scrivono che si tratta di un proveddimento «che riflette il desiderio di compiacere l'opinione pubblica tedesca quando è entrato nel vivo il dibattito parlametare sulla correzione dei conti pubblici». Come dire: il suo effetto non è reale.

Senza dimenticare, infine, che molti operatori ricordano come un divieto su un singolo mercato può essere benissimo by-passato con l'operatività realizzata da altri paesi. «La maggior parte degli scambi di strumenti derivati vietati dalla Germania - dice Isaacs - avviene in realtà al di fuori della Germania stessa. Le autorità tedesche non hanno la giurisdizione legale per implementare il divieto nei maggiori centri finanziari come Londra e New York, relativamente alle istituzioni con sede al di fuori della Germania».
19 maggio 2010
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda trilogy il 20/05/2010, 20:02

Il governo tedesco e la Merkel in particolare sono un vero disastro per l'intera economia e finanza europea, si muovono come un elefante in preda al panico in un negozio di Swarovski
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Re: Speculazione mondiale

Messaggioda franz il 20/05/2010, 21:12

trilogy ha scritto:Il governo tedesco e la Merkel in particolare sono un vero disastro per l'intera economia e finanza europea, si muovono come un elefante in preda al panico in un negozio di Swarovski

Beh, ..... 8-) definire l'economia europea un <negozio di Swarovski> mi pare eccessivo ma hai reso l'idea :lol:
Franz
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