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Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda mauri il 30/04/2010, 19:19

democrazia e uguaglianza, non solamente sulla carta, reale
e l'unico modo per ottenerlo è promuovere la culture dell'appartenenza e il senso civico
iniziamo nelle scuole
se non si va in questa direzione saremo sempre degli italiani arrangioni e opportunisti
buon 1mo maggio, mauri
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda ranvit il 01/05/2010, 12:19

Per togliersi dalle palle Berlusconi bisogna vincere le elezioni o fare una rivoluzione.....scartata subito la seconda ipotesi non resta che vincere le elezioni.
Per vincerle ci vuole una classe dirigente capace. L'attuale non lo è....l'ha dimostrato costantemente negli ultimi 15 anni. Il fatto che l'attuale segretario sia stato eletto pochi mesi fa (ma io, non iscritto al Pd, nè ciecamente militante...non ho partecipato), non impedisce di dire che sono assolutamente e platealmente incapaci.

Ovviamente (.....sono perdenti conclamati.....) l'attuale dirigenza ha scartato la possibilità di riorganizzare il partito su base territoriale se non provinciale......ma chi ci impone di rispettare questa loro volontà suicida?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda Loredana Poncini il 01/05/2010, 17:13

Damiano ed Ichino, parlamentari Pd e senatori Pd divisi sul lavoro, mi fanno rimpiangere la capacità di riformatore del ministro del Lavoro Carlo Donat Cattin !
IL PRIMO CAMBIAMENTO BASILARE, nel PD, ed INDISPENSABILE, mi pare proprio quello di trovare una SINTESI della meta a cui tendere, in modo che sia chiaro ai cittadini COSA IL PD VUOLE, per cui 10 parole sono forse troppe, e l'unità di prospettiva ancora lontana.
Se si pensa all' elettorato e non si vuole scontentare nessuno, si continua a stare fermi.
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda franz il 04/05/2010, 11:25

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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda pianogrande il 04/05/2010, 14:00

E' sicuramente una forzatura e non ha nessun valore statistico, ma se sommo: giustizia 11 + legalità 8 + Evasione 8 + sicurezza 3 viene fuori 30 che metto sotto la categoria LEGALITA'.
Quel 30 non vale quanto il 28 del lavoro.
Messi assieme, direi che gli elettori del PD (non si può dire gli italiani) vogliono lavoro ed una legge (una giustizia, uno stato) che sia uguale per tutti.
Basta con il bengodi e l'impunità per i potenti.
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda trilogy il 04/05/2010, 14:26

pianogrande ha scritto:E' sicuramente una forzatura e non ha nessun valore statistico, ma se sommo: giustizia 11 + legalità 8 + Evasione 8 + sicurezza 3 viene fuori 30 che metto sotto la categoria LEGALITA'.
Quel 30 non vale quanto il 28 del lavoro.
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Senza farsi trascinare "dall'emergenza", sono d'accordo che la prima iniziativa che bisognerebbe portare avanti è una proposta seria e articolata per combattere la corruzione e i conflitti d'interesse nella Pubblica Amministrazione.
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"It's the economy, stupid!"

Messaggioda franz il 04/05/2010, 17:12

pianogrande ha scritto:E' sicuramente una forzatura e non ha nessun valore statistico, ma se sommo: giustizia 11 + legalità 8 + Evasione 8 + sicurezza 3 viene fuori 30 che metto sotto la categoria LEGALITA'.
Quel 30 non vale quanto il 28 del lavoro.
Messi assieme, direi che gli elettori del PD (non si può dire gli italiani) vogliono lavoro ed una legge (una giustizia, uno stato) che sia uguale per tutti.

Volere lavoro viene naturale ma il lavoro non è una cosa che .... basta volerlo e c'è. Magari fosse cosi' semplice.
A mio avviso ridurre il tutto in termini di "lavoro" è sbagliato. Alla radice c'è l'economia. Questo è il malato da curare.
Come diceva Clinton (rivolto a Bush senior) nella campagna elettorale che lo porto' vincente alla presidenza nel 1993 .... "It's the economy, stupid!"

Da noi nessuno avrebbe il coraggio dire, in campagna elettorale un frase del genere :D
Eppure dovrebbe diventare il nostro motto. Curiamo l'economia (poi vediamo anche come) ed il lavoro verrà.
Per ora scappa. Vedere viewtopic.php?p=24929#p24929

Tra l'altro il tema dell'evasione (8%) si presta ad essere sommato non solo al tema della giustizia ma anche (a maggior ragione) a quello del lavoro. Anche la sicurezza (sul lavoro) è tema misto.

E' chiaro che senza giustizia e sicurezza, con una scuola scassata, un fisco esoso, infrastrutture non adeguate ... possiamo volere tutto il lavoro che vogliamo ma .. faremo la fine della Grecia.

Per non fare la fine della Grecia il problema non è il lavoro ma l'economia.

Franz
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda pianogrande il 04/05/2010, 23:43

Franz ma il fatto che il datore di lavoro sia l'economia non può impedire alla gente di volere il lavoro.
Il sottoproletario ex o aspirante precario non si mette a ragionare di teorie economiche (viene molto meglio a chi ha la pancia piena).
Lui vuole lavorare e questo va a suo merito.
In questo modo potrebbe diventare un bravo cittadino invece che un criminale più o meno micro.
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda franz il 05/05/2010, 8:13

pianogrande ha scritto:Franz ma il fatto che il datore di lavoro sia l'economia non può impedire alla gente di volere il lavoro.
Il sottoproletario ex o aspirante precario non si mette a ragionare di teorie economiche (viene molto meglio a chi ha la pancia piena).
Lui vuole lavorare e questo va a suo merito.
In questo modo potrebbe diventare un bravo cittadino invece che un criminale più o meno micro.

Non credo che sia corretto dire che "il datore di lavoro è l'economia".
Il resto del tuo ragionamento è fondato ma il cittadino semplice, anche il figlio del contadino come poteva essere mio padre, nato all'inizio del secolo scorso e con alle spalle due guerre e la quinta elementare, capisce che non basta volere il lavoro ma bisogna anche darsi da fare per creare le occasioni. Studiando, o almeno facendo studiare i figli. Adattandosi, come tra le due guerre, quando non si parlava di precariato ma di fame. Diventando artefici del proprio destino, senza aspettare la manna dal cielo o gli aiuto dello stato. E se il lavoro non c'è dove vive, va a cercarlo altrove, dove c'è, come hanno fatto milioni prima di lui. In questo modo molto semplice ci si mette in pratica a ragionare di teorie economiche ... o è come se ... lo si facesse. Noi tuttavia non siamo sottoproletariato ma persone istruite, che hanno fatto (penso) molto piu' della scuola dell'obbligo. Quindi ritengo che si possa ragionare, pensando a proposte per uscire da questa situazione, a parole d'ordine un po' piu' avanzate della ormai rituale "centralità del lavoro" e comprendere il ruolo dell'economia. Comprendere cosa funziona in Germania e non da noi o in Grecia.

Franz
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Re: Il Pd e le parole del cambiamento Dieci progetti.....

Messaggioda pianogrande il 05/05/2010, 22:53

Vabe' Franz.
Entrambi abbiamo detto cose vere (una non esclude l'altra).
Ognuno faccia la sua parte (più o meno attiva o passiva) come meglio può.
L'importante è che siano chiari gli obiettivi e che siano condivisi.
Il lavoro e la legalità.
Quando faccio una scelta mi devo sempre chiedere se mi porta più vicino o più lontano dall'obiettivo.
Non c'è bisogno di trecentotrentaquattro pagine di programma.
Fotti il sistema. Studia.
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