Stefano'62 ha scritto:Ogni azione umana ha una motivazione,anche le azioni illecite,riprovevoli,negative o come vogliamo chiamarle.
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Nel caso degli evasori,credo per esempio che ci sia una ENORME differenza tra il poveraccio che pagate le tasse,per basse che siano,non gli restasse di che mangiare,e tra il lupo mannaro della finanza che pagate le tasse,per alte che siano,fosse costretto poverino a limitare le spese del suo aereoplano.
Tra l'uno e l'altro,lo stesso reato di evasione sarebbe ugualmente perseguibile e censurabile,ma in un caso lo si potrebbe anche capire,nell'altro invece no.
Capire è una cosa,giustificare è un'altra,e condannare è un'altra ancora.
Su questo siamo d'accordo ma oltre alle motivazioni che possiamo trovare dietro le azioni umane occorre anche cercare di capire le cause. Non è detto che ci siano ma di solito dietro a grandi fenomeni sociali, come l'evasione e la violenza, ci sono.
Qui ci stiamo concentrando solo sull'evasione, che è l'evento ca capire, non giustificare, condannare quando è il caso.
Ma io cercherei anche di capire, condannare e non giustificare uno Stato che mette il poveraccio nella condizione di cui sopra.
Perché in una scala di esecrazioni io metterei in cima lo stato che si comporta in quel modo, poi il ricco lupo mannaro e poi sono in coda a tutti salverei e salvo il poveraccio, che capisco, non condanno e giustifico abbondantemente.
Ma se questo era solo l'esempio divagatorio, torniamo ai nostri giovani (e non piu' giovani) contestatori.
Pensare che la colpa (causa) del lancio di uova marce o scarpe non sia nella mente di chi lo fa ma nel comportamento della persona a cui è destinato il lancio (e questo sarebbe il risultato dell'azione di capire, senza giustificare) a mio avviso è errato. Tanto vale dare la colpa all'uovo o alla scarpa. Questo dare la colpa a chi subisce la violenza mi ricorda tanto quel famoso "non sono io che sono razzista, sei tu che sei negro". E' un meccanismo proiettivo, di tipo psicologico, dovuto ad una particolare gestione dei propri complessi di colpa. Le persone di fronte ai complessi di colpa tendono a reagire in due modi: 1) introiettando e addossandosi colpe e responsabilità (è colpa mia dei mali del mondo) oppure 2) proiettando su altri la colpa percepita (è colpa ... della scuola, della società, dei comunisti, di Bush, dei ricchi, della chiesa, del vicino di casa, degli ebrei). Proprio uno psicologo, nell'ambito di un ciclo di conferenze che avevo organizzato come scuola sulla psicologia dell'infanzia, ci faceva notare che il meccanismo proiettivo dei sensi di colpa si coniuga perfettamente con l'idea del lancio di oggetti (proiettili di vario tipo). Si tratta dello stesso meccanismo.
Si lancia via da se' qualcosa, per allontanare una colpa e addossarla ad altri. Curioso osservare come questo sia il frutto incancrenito nella nostra società di un abuso del concetto di colpa da parte della religione cristiana, la quale ha fatto della colpa, partendo dal peccato originale e dalla cacciata dal Paradiso e dal sacrificio di Cristo per togliere i peccati del mondo, il punto centrale della propria esistenza. Tanto che poi crea veri e propri casi psichiatrici, nei casi piu' estremi. Vedi l'utilizzo del cilicio e varie mortificazioni per le personalità del primo tipo e vedi l'uso della violenza verso gli altri per le personalità del secondo tipo.
Ora, a mio avviso, se nel caso dell'evasione arriviamo a capire che esiste una causa oggettiva che la scatena e possiamo arrivare a criticare la causa (lo Stato) per eccesso di rapina nel poveraccio (e giustificando in parte quest'ultimo e condannando il ricco che non ha giustificazioni apparenti) il "capire" nel caso della violenza non ci porta a condannare chi subisce il lancio di oggetti, .... a meno di non appartenere noi stessi alla tipologia proiettiva e quindi di provare empatia per persone che si comportano come ci comporteremmo noi e/o contemporanea antipatia verso le persone oggetto dei citati lanci. Se Bush mi sta sulle palle, sono già a metà dell'opera e se uno gli lancia una scarpa non mi meraviglio. Tendenzialmente non ci meravigliamo nel scoprire che altri hanno le nostre stesse antipatie ed empatie.
Ma se veramente vogliamo capire come stanno le cose nei meccanismi psicologici proiettivi (che poi scaturiscono nel lancio di oggetto o di insulti) dobbiamo indagare sulla psicologia di chi lancia, non sul comportamento attuale o passato di chi riceve. Non che questo non c'entri, anzi. Esiste sempre una causa scatenante ma pensare di dare la colpa al drappo rosso per la carica del toro è decisamente singolare.
L'ho fatta troppo lunga ed il lavoro mi chiama.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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