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Via il crocifisso anche dai seggi.

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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda disallineato il 27/04/2010, 7:46

franz ha scritto:
disallineato ha scritto:Nei posti pubblici l'esposizione di ciò che ha te disturba, non è imposto da nessuno.

Questo è da verificare. Se è vero che non ci sono obblighi allora la facoltatività non dovrebbe rendere impossibile per un cittadino chiedere la rimozione di cio' che non è obbligatorio. Per esempio nei lughi pubblici è esposta per legge la foto del presidente della repubblica. Non posso richederne la rimozione. Tuttavia per il simbolo religioso di cui parliamo credo che non ci siano leggi ma circolari (un modo molto subdolo di aggirare una legge senza passare dal parlamento).
disallineato ha scritto:L'equiparazione con i talebani ed il burqa, mi sembra davvero fuori luogo, ma la prendo come una battuta infelice.
Il velo integrale o anche il niqab offendono la donna riducendola a semplice serva ubbidiente della comunità maschile. Inoltre, è anche contro le nostre leggi occidentali. Ed infatti,per fortuna, dopo il Belgio anche la Francia stanno ribadendo che indossare quegli abiti celando l'identità è un reato.

Quindi tu non avresti nessun problema se una legge (occidentale) vietasse come in Francia i simboli ed indumenti religiosi a scuola? Non solo Burka ma anche la nostra croce, secondo il modello francese della laicité de combat.

Nessun problema quindi se gli alti magistrati della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana, hanno stabilito che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione alla “libertà di religione degli alunni” e dei genitori.

Per me i simboli religiosi vanno tolti da scuole, ospedali pubblici, tribunali, uffici amministrativi, seggi.
Mi pare questo il luogo giusto per discuterne, anche se con tutti i problemi che abbiamo mi sembra veramente un problema minore, pur di principio.

Franz



Cosa c'entra la croce con il Burqa lo sai solo tu. Io sono contrario a vietare l'esposizione di simboli religiosi, come è accaduto in francia. Io devo poter indossare, se voglio, simboli della mia religione, se non sono scabrosi o contrari alla pubblica decenza. Il burqa va vietato non tanto perchè è un simbolo religioso ( infatti non loè perchè appartiene solo ad alcune usanze tribali e non previsto obbligatoriamente dalla religione islamica) ma quantoperchè cela l'identità e quindi mete a rischio la pubblica sicurezza. Possibile che aancora dobbiamo chiarire questi elementari concetti? Si vuol mescolare il sacro con il profano. La pubblica sicurezza è una cosa, il credo religioso è altra cosa.

Bene ha fatto l'Italia aricorrere contro la sentenza della rimozione del crocefisso, perchè oltre ad essere un simbolo religioso (per i credenti) è sopratutto un simbolo della nostra storia. Noi abbiamo quelle radici, che ci piaccia o no. Ma ciò non significa obbligo di venerazione. Possibile che gli agnostici, atei o non credenti (solo una piaccia parte per la verità, la maggioranza delle persone non si sognano neppure di voler discutere su una cosa a cui non credono ) vogliano mettere su una guerra di religione su una "cosa" ( il crocifisso appunto) a cui ne sono refrattari ed indifferenti?

Tutta la discussione gira intorno ad un pezzo di legno che non ha mai impedito a nessuno di offenderlo, denigrarlo e sopratutto non ha mai imposto l'obbligo di sudditanza.
Secondo me ci si sono puntati ed intestarditi alcuni soggetti e stanno portando avanti una discussione che non serve a nessuno.Se venisse tolto e rimosso ( come temo avverrà fra un pò di tempo, quando il laicismo estremo prevarrà ) chi ci guadagna? Sei sicuro caro Franz, di stare davvero meglio quando entrarai in un luogo pubblico e non ci sarà il crocifisso? Ne guadagnerà la tua salute? Ti sentirai più libero? E in questo caso, più libero da cosa? Che cosa c'era che ti faceva sentire "schiavo" di Cristo, la sua esposizione sulla croce? Ti senti meno "offeso" se non ci fosse quel pezzetto di legno insignifiacnte per te e per tuti coloro che non sono credenti? Quel "cadaverino" è davvero fonte di scandalo?
disallineato
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda franz il 27/04/2010, 8:49

disallineato ha scritto:Cosa c'entra la croce con il Burqa lo sai solo tu. Io sono contrario a vietare l'esposizione di simboli religiosi, come è accaduto in francia.

Ti sei risposto sa solo: non lo so solo io ma lo sanno anche in Francia. La croce, esattamente come la copertura del capo, è il simbolo di una appartenenza etnico religiosa. In Afghanistan lo fanno con il Burka, in altri paeis islamici la copertura è fatta con il Niqab. Si tratta sempre di un ossequio alla legge islamica. E tra l'altro di un'usanza che già la bibbia ebraica contempla. Ma Bibbia a parte, il Corano intima:
“ O Profeta, di’ alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli, così da essere riconosciute e non essere molestate. Allāh è Perdonatore, Clemente.”
[s. 33 (Al-Ahzâb): ā. 59]

Si tatta quindi di un ossequio ad un dettame religioso, imposto alle donne. E quindi del simbolo di una appartenenza relgiosa che poi, in ogni etnia, puo' trovare diverse coperture, con diversi nomi.
Anche la croce non è sempre uguale. Per esempio puo' essere solo la croce di legno, senza il corpo di Cristo, puo' invece comprendere anche una raffigurazione del suo corpo. Sempre simbolo religioso è.
Alcuni paesi vogliono vietare solo Burka e Niqab, altri come la Francia hanno vietato a scuola ogni ostentazione di simbolo religioso. Quindi se hai una piccola croce d'oro sotto la camicetta, non ci sono problemi, se invece vai in giro con una grossa croce di legno appesa al collo, ben visibile, non entri a scuola. Paese che vai, usanze che trovi ma è chiaro che nelle scuole francesci, pur in presenza di un 51% di cattolici, non troviamo alcun crocefisso sulle pareti.
Quanto alle tue domande finali credo che valgano anche per te, al contrario. Ti ammaleresti? Tenendo contro che saresti libero comuque di professare la tua religione (in chiesa come in casa o in processione) ti sentiresti meno libero? E come?

Franz
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda disallineato il 27/04/2010, 12:09

franz ha scritto:
disallineato ha scritto:Cosa c'entra la croce con il Burqa lo sai solo tu. Io sono contrario a vietare l'esposizione di simboli religiosi, come è accaduto in francia.

Ti sei risposto sa solo: non lo so solo io ma lo sanno anche in Francia. La croce, esattamente come la copertura del capo, è il simbolo di una appartenenza etnico religiosa. In Afghanistan lo fanno con il Burka, in altri paeis islamici la copertura è fatta con il Niqab. Si tratta sempre di un ossequio alla legge islamica. E tra l'altro di un'usanza che già la bibbia ebraica contempla. Ma Bibbia a parte, il Corano intima:
“ O Profeta, di’ alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi dei loro veli, così da essere riconosciute e non essere molestate. Allāh è Perdonatore, Clemente.”
[s. 33 (Al-Ahzâb): ā. 59]

Si tatta quindi di un ossequio ad un dettame religioso, imposto alle donne. E quindi del simbolo di una appartenenza relgiosa che poi, in ogni etnia, puo' trovare diverse coperture, con diversi nomi.
Anche la croce non è sempre uguale. Per esempio puo' essere solo la croce di legno, senza il corpo di Cristo, puo' invece comprendere anche una raffigurazione del suo corpo. Sempre simbolo religioso è.
Alcuni paesi vogliono vietare solo Burka e Niqab, altri come la Francia hanno vietato a scuola ogni ostentazione di simbolo religioso. Quindi se hai una piccola croce d'oro sotto la camicetta, non ci sono problemi, se invece vai in giro con una grossa croce di legno appesa al collo, ben visibile, non entri a scuola. Paese che vai, usanze che trovi ma è chiaro che nelle scuole francesci, pur in presenza di un 51% di cattolici, non troviamo alcun crocefisso sulle pareti.
Quanto alle tue domande finali credo che valgano anche per te, al contrario. Ti ammaleresti? Tenendo contro che saresti libero comuque di professare la tua religione (in chiesa come in casa o in processione) ti sentiresti meno libero? E come?

Franz



Mi senteri privato di un segno della nostra tradizione che già esiste. Nessuno vuol aggiungere nulla di più di quello che già è uso comune da decenni, secoli. E allora, se a te non obbliga nulla, non ti pone costrizione, lo devi proprio abolire, visto che già c'è?
Secondo me potrebbe essere fonte di discussione se si trattasse di mettere una nuova usanza ( prima non c'era, da oggi si appende il crocefisso ). Ma c'è ed è li inerme senza chiederti nulla. Ti infastidisce proprio tanto? Forse quel Cristo è venuto anche per i non credenti, chissà. Oltre che per i credenti all'acqua di rose.

Il Corano, come la Bibbia, va saputa interpretare e conoscere altrimenti si rischia di prendere alla lettera alcuni episodi che portano al di fuori di quello che le sacre scritture predicavano.
La religione cattolica ha come riferimento la Bibbia ed è caratterizzata da una gerarchia verticale, per cui i dogmi o l'interpretazione delle scritture sono soggetti a pochi equivoci ( secondo i dettami di quella religione. Non che non si possa obiettare, ma se sei un credente di quella religione, ti attieni alle spiegazioni della gerarchia cattolica ). L'islamismo, che ha come sacro il Corano, è una religione orizzontale composto cioè da molte gerarchie di pari dignità e facolta' di interpretazione. Appunto per questoin alcuni luoghi si hanno delle prescrizioni, assenti invece in altri posti. Ogni Ayatollah può stabilire alcuni editti che valgono solo per la sua comunità.
Il Burqa ed il Niqab non fanno parte degli editti di Maometto, ma solo delle libere interpretazioni a cui si attengono alcune comunità
Ma pur senza entrare nei dettagli delle singole comunità o nelle interpretazioni del corano, a cui io non sono certo in grado di esternare o commentare come non losono per la Bibbia, il fatto è che le nostre leggi per ragioni di sicurezza ( non per divieto di esposizione di simboli religiosi) vieta il nascondere la propria identità.
Quindi spero ti sia chiaro che il confronto fra il crocefisso ed il burqa è una equazione impossibile, come si usa dire nei termini matematici.
Il crocefisso, se viene vietato, è soloper un antipatia verso l'esposizione di simboli religiosi, già presenti in Francia. Se viene vietato il burqa e niqab ( speriamo ) è per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
Inoltre, aggiungo io, è un atto di giustizia verso la sottomissione della donna.
Spero tu converrai su questo.
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda franz il 27/04/2010, 13:36

disallineato ha scritto:Mi senteri privato di un segno della nostra tradizione che già esiste.

Insomma, ti sentresti come un comunista in Russia dopo la caduta del muro o come un fascista dopo il 25 aprile? Non ci credo!
disallineato ha scritto:Il crocefisso, se viene vietato, è soloper un antipatia verso l'esposizione di simboli religiosi, già presenti in Francia. Se viene vietato il burqa e niqab ( speriamo ) è per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
Inoltre, aggiungo io, è un atto di giustizia verso la sottomissione della donna.
Spero tu converrai su questo.

Convengo che la proibizione di un mascheramento del volto ha un motivo in piu', di ordine pubblico. Ma è solo un motivo in più. Sull'esibizione di simboli religiosi in edifici pubblici (scuole, tribunali, uffici amministrativi, seggi elettorali) non è un problema di antipatia verso un particolare simbolo, ma di una affermazione della laicità dello stato (quel famoso dare a cesare quel che è di cesare che è forse il brano piu' ostico per i credenti integralisti). Tra l'altro l'antipatia (pathos=passione) è di solito un sentimento riferito a persone, individui. Qui non si tratta di anti ma di pro. Non anti religione ma di pro-laicità. Credo pero' che sia inutile proseguire, visto che sul tema della laicità non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e preferisce invece atteggiarsi a vittima, tra l'altro svilendo in modo misero ("pezzo di legno, simbolo della tradizione") cio' che vorrebbe difendere e sostenere.

Franz
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda Diorama il 27/04/2010, 16:32

@ disallineato
È scorretto attribuirmi pensieri e atti contrari alla verità (anche retoricamente), come hai fatto più volte nel tuo (permettimi, come da altro topic) ultimo post.
Per esempio, come esordisci: "non devi pretendere di far diventare le tue ragioni come verità assoluta", facendomi passare per prete.
Oppure: "ci sono anche altre persone ( ti sembra strano? )", che suona come "suppongo che ti sembri strana l'esistenza di altre persone", facendomi passare per isolato.
O ancora: "Ricordati che non solo tu hai diritto di dover dire qualcosa. Gli altri non contano?", sembra "penso che per te gli altri non contino, visto che dimentichi che non esisti solo tu e i tuoi diritti", facendomi passare per egoista.
Ancora: "E' solo retorica pensare che anche gli altri abbiano il diritto di poter esprimenre il proprio malumore verso chi li ha costretti, loro malgrado, a subire le tue esternazioni pubbliche? Strano modo di pensare al diritto degli altri", facendomi passare per dittatore.
Ancora: "non devi denigrarli per questo o pensare che facciano parte della retorica", facendomi passare per irrispettoso. Ti faccio notare che se avessi denigrato qualcuno in questa sede sarebbe intervenuto un moderatore, al seggio un carabiniere (ne avevo tre al mio fianco).
Oppure: "tuo atteggiamento di prevaricazione", facendomi passare per violento.
Inoltre così affermi tacitamente non che riporto i fatti in modo falso e fazioso, ma addirittura che me li invento. Oppure più semplicemente non leggi ciò che scrivo, che è comunque scorretto.

Sono tutte asserzioni.
Le asserzioni, senza prove, sono parole al vento.

Sarebbe anche il caso che rispondessi a questa mia domanda:
questi elettori in che seggio vanno a votare?
Dalla tua descrizione sembra che stiamo parlando di due vicende diverse. E non è mia responsabilità se altre persone non sanno come comportarsi (non sono capo di partito, non sono sacerdote di culto, non sono dirigente di azienda, non sono padre di famiglia). Sono il primo a criticare le azioni di come te descrivi il fatto (comizi, chiasso, ritardi).
La verità però è un'altra: quella dei fatti.
Se vuoi dare credito alle mie dichiarazioni, vuol dire che non le leggi e ti invito a setacciarle con cura.
Se non vuoi dare credito, è inutile che mi critichi in quanto io sono un prete isolato, egoista, dittatore, irrispettoso, violento, ma soprattutto una persona falsa che sfrutta qualsiasi artifizio retorico per convincere chiunque della bontà della sua causa. O almeno convinci gli altri che io sia un farabutto, ma ti sarà difficile perché li ho già persuasi.

Sappi, però, che sono pronto perfino a testimoniare in un processo quanto accaduto, e questo è comprovato da come mi espongo (querela al presidente e lettera a La Nazione), non avendo il benché minimo timore di dire che sono Roberto Amabile, facendomi carico di qualsiasi conseguenza questo possa comportare.

Mi dà profondamente fastidio parlare con una persona che mi dà del bugiardo senza sbugiardarmi seriamente.


Riassumendo i fatti:
1)non ho fatto un comizio (ho impegnato max 2 minuti) e ho comunque parlato poco;
2)non ho leso diritti altrui perché ho esplicato il mio diritto nei termini e nei luoghi prescritti;
3)esistono altri "casi" di cui non sono responsabile.
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda Iafran il 27/04/2010, 17:47

Diorama ha scritto:Mi dà profondamente fastidio parlare con una persona che mi dà del bugiardo senza sbugiardarmi seriamente.

Riassumendo i fatti:
1)non ho fatto un comizio (ho impegnato max 2 minuti) e ho comunque parlato poco;
2)non ho leso diritti altrui perché ho esplicato il mio diritto nei termini e nei luoghi prescritti;
3)esistono altri "casi" di cui non sono responsabile.


Qualcuno ti risponderà "Non sono daccordo con quello che dici e credi, ma farò di tutto perchè tu possa continuare a dirlo e a crederlo" e continuerebbe in cuor suo " ... altrimenti, io non potrei tirarla per le lunghe come mi sono prefisso".
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda disallineato il 27/04/2010, 21:52

franz ha scritto:
disallineato ha scritto:Mi senteri privato di un segno della nostra tradizione che già esiste.

Insomma, ti sentresti come un comunista in Russia dopo la caduta del muro o come un fascista dopo il 25 aprile? Non ci credo!
disallineato ha scritto:Il crocefisso, se viene vietato, è soloper un antipatia verso l'esposizione di simboli religiosi, già presenti in Francia. Se viene vietato il burqa e niqab ( speriamo ) è per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
Inoltre, aggiungo io, è un atto di giustizia verso la sottomissione della donna.
Spero tu converrai su questo.

Convengo che la proibizione di un mascheramento del volto ha un motivo in piu', di ordine pubblico. Ma è solo un motivo in più. Sull'esibizione di simboli religiosi in edifici pubblici (scuole, tribunali, uffici amministrativi, seggi elettorali) non è un problema di antipatia verso un particolare simbolo, ma di una affermazione della laicità dello stato (quel famoso dare a cesare quel che è di cesare che è forse il brano piu' ostico per i credenti integralisti). Tra l'altro l'antipatia (pathos=passione) è di solito un sentimento riferito a persone, individui. Qui non si tratta di anti ma di pro. Non anti religione ma di pro-laicità. Credo pero' che sia inutile proseguire, visto che sul tema della laicità non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e preferisce invece atteggiarsi a vittima, tra l'altro svilendo in modo misero ("pezzo di legno, simbolo della tradizione") cio' che vorrebbe difendere e sostenere.

Franz


Il "pezzo di legno" è quell'oggetto della disputa di questa interessante discussione, che viene definito per definizione da chi non ne trae un simbolo di culto. Ovvio che per i credenti, oltre ad essere sinonimo del loro sentimento religioso e cardine del loro credo, è comunque il punto di riferimento del principale della loro religione. Infatti per il cristianesimo, la festa più grande non è il natale , ma la pasqua di resurrezione che ha origine dalla crocefissione del Cristo. Il Re che aspettavano con era un guerriero a capo di battaglioni ben armati e invincibili, ma era il Figlio dell' uomo fatto uomo che ha accetato di morire sulla croce per la salvezza di tuti gliuomini, anche dei non credenti. Emblematica è la Sua frase pochi momenti prima della Sua morte, in cui enunciava che uno dei ladroni sarebbe stato insieme a Lui nel Paradiso ( visione di Dio ).
Ma questi sono dettagli che per ilnon credente sono privi di senso e di fondamento.
Quello che interessa la nostra discussione è che quel "pezzo di legno" oramai è entrato a far parte della nostra tradizione religiosa e storica. La rimozione ( che prevarrà fra non molto tempo ) dai pubblici locali non sarà una vittoria della laicità dello stato, ma una sconfitta delle nostre tradizioni. Anche per i non credenti esiste una storia ed esistono delle radici culturali cui non vanno rinnegate. Possono essere discusse, non condivise, criticate, ma fannopur sempre parte dle nostro patrimonio culturale.
Io non voglio fare nessuna guerra di religione, anche perchè con i miei comportamenti poco inclini alla clericalità e alla osservanza dei comandamenti che Cristo ci ha suggellato, ne riulterei impreparato, indegno e poco coerente. Ma voglioinvece difendere la libertà di esposizione di quella che è la nostra storia, la nostra cultura. Noi abbiamo radici cristiane ( qualcuno aggiunge anche giudaiche ma io non concordo su questo ) e pur non avendo titolo per difendere certi valori, credo che vadano conservate nel tempo. L'uomo ha poco futuro se si dimentica il passato. L'umanità ha un domani oscuro se cancella il proprio passato. Che poi si condivida o meno, questa è altra questione.
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda disallineato il 27/04/2010, 22:29

Diorama ha scritto:@ disallineato
È scorretto attribuirmi pensieri e atti contrari alla verità (anche retoricamente), come hai fatto più volte nel tuo (permettimi, come da altro topic) ultimo post.
Per esempio, come esordisci: "non devi pretendere di far diventare le tue ragioni come verità assoluta", facendomi passare per prete.
Oppure: "ci sono anche altre persone ( ti sembra strano? )", che suona come "suppongo che ti sembri strana l'esistenza di altre persone", facendomi passare per isolato.
O ancora: "Ricordati che non solo tu hai diritto di dover dire qualcosa. Gli altri non contano?", sembra "penso che per te gli altri non contino, visto che dimentichi che non esisti solo tu e i tuoi diritti", facendomi passare per egoista.
Ancora: "E' solo retorica pensare che anche gli altri abbiano il diritto di poter esprimenre il proprio malumore verso chi li ha costretti, loro malgrado, a subire le tue esternazioni pubbliche? Strano modo di pensare al diritto degli altri", facendomi passare per dittatore.
Ancora: "non devi denigrarli per questo o pensare che facciano parte della retorica", facendomi passare per irrispettoso. Ti faccio notare che se avessi denigrato qualcuno in questa sede sarebbe intervenuto un moderatore, al seggio un carabiniere (ne avevo tre al mio fianco).
Oppure: "tuo atteggiamento di prevaricazione", facendomi passare per violento.
Inoltre così affermi tacitamente non che riporto i fatti in modo falso e fazioso, ma addirittura che me li invento. Oppure più semplicemente non leggi ciò che scrivo, che è comunque scorretto.

Sono tutte asserzioni.
Le asserzioni, senza prove, sono parole al vento.

Sarebbe anche il caso che rispondessi a questa mia domanda:
questi elettori in che seggio vanno a votare?
Dalla tua descrizione sembra che stiamo parlando di due vicende diverse. E non è mia responsabilità se altre persone non sanno come comportarsi (non sono capo di partito, non sono sacerdote di culto, non sono dirigente di azienda, non sono padre di famiglia). Sono il primo a criticare le azioni di come te descrivi il fatto (comizi, chiasso, ritardi).
La verità però è un'altra: quella dei fatti.
Se vuoi dare credito alle mie dichiarazioni, vuol dire che non le leggi e ti invito a setacciarle con cura.
Se non vuoi dare credito, è inutile che mi critichi in quanto io sono un prete isolato, egoista, dittatore, irrispettoso, violento, ma soprattutto una persona falsa che sfrutta qualsiasi artifizio retorico per convincere chiunque della bontà della sua causa. O almeno convinci gli altri che io sia un farabutto, ma ti sarà difficile perché li ho già persuasi.

Sappi, però, che sono pronto perfino a testimoniare in un processo quanto accaduto, e questo è comprovato da come mi espongo (querela al presidente e lettera a La Nazione), non avendo il benché minimo timore di dire che sono Roberto Amabile, facendomi carico di qualsiasi conseguenza questo possa comportare.

Mi dà profondamente fastidio parlare con una persona che mi dà del bugiardo senza sbugiardarmi seriamente.


Riassumendo i fatti:
1)non ho fatto un comizio (ho impegnato max 2 minuti) e ho comunque parlato poco;
2)non ho leso diritti altrui perché ho esplicato il mio diritto nei termini e nei luoghi prescritti;
3)esistono altri "casi" di cui non sono responsabile.



Infatti io non ti ho dato del bugiardo, perchè le notizie che hai riportato sono state confermate dai presenti. E' proprio perche hai narrato la tua vicenda, che oltretutto è stata riportata da chi ha subito i ritardi per causa tua, che si può discutere su questo. Ed infatti la critica che ti ho fatto e che rinnovo è dovuta al fatto che le tue rimostranze hanno prevaricato la liberta' altrui di esercitare il diritto di voto, dovendo subire le tue critiche, che potevi tranquillamente risparmiare a chi ha dovuto ascoltarle, ritardando ( anche solo per due minuti come affermi tu) l'esercizio di voto.
Non ti dico che non hai il diritto di critica, ma il tuo diritto, vale quello deglialtri di non essere intralciati. Altrimenti il tuo diritto vale più di quello degli altri?
Se avevi rimostranze, potevi metterti da parte e,in modo discreto dibattere con chi di dovere.
Continui a rivendicare i tuoi diritti, senza pensare che ci sono persone che, in modo silenzioso e senza protagonismi subiscono l'esternazioni deglialtri. Vuoi per timidezza, vuoi per aspetti caratteriali, mai si mettere a discutere in pubblico e mai alzerebbero la voce per invitarti a lasciare spazio a chi si trova nel seggio per fare l'unica cosa che il normale cittadino di aspetta di fare: votare.

Le tue deduzioni su quanto ti ho criticato, non trovano un effetivo riscontro alle mie parole.
Non ti ho fatto passare per dittatore, ma ho criticato la tua pubblica esternazione in considerazione che hai usato del tempo per esercitare un tuo diritto ( di critica ) a scapito di altri.
Non ti ho mai detto di essere un violento, ma hai soggettivamente ritenuto opportuno rallentare le operazioni di voto, pensando che le tue ragioni fossero prioritarie rispetto alle aspettative delle altre persone.
Se ti senti "isolato", perdonami ma è un problema tuo. Chi era presente al seggio non ha aderito alla tua protesta, ne tantomeno è diventato un tuo seguage nella causa che hai intentato. Non corrisponde al vero questo? Correggimi se sto errando, ma non mi risulta che tu abbia avuto solidarietà dai presenti.
Riguardo all'irrispettosità, mi sembra palese. Se avessi avuto rispetto per chi era dietro di te, ti saresti messo da parte, aspettando che tutti avessero esercitatoil loro diritto di voto e dopo, solo dopo, avresti occupato del tempo alle persone rappresentati e preposte dalle istituzioni per la regolarità del voto. Ma questo tema può essere oggetto di valutazioni soggettive. Il rispetto che tu nutri per le persone, potrebbe non essere lo stesso che le persone stesse percepiscono di aver avuto.
Un altra cosa vorrei farti notare: nessuno ha fatto denuncia per aver causato ritardi, quindi non buttarla sull'aspetto di controversia civile. Nessuno ti chiamerà mai in tribunale, stai tranquillo. La gente comune, si indigna sul momento, magari in silenzio, ma poi dimentica e non vuol incamminarsi in nessuna causa legale.

Vedi caro signor forumista, devi pensare che ha gli stessi tuoi diritti anche chi non ribatte ( per i motivi che ti ho enunciato poc'anzi). E sono le persone umili, quelle silenziose ( mi ricorda una canzone ma non so chi la cantava ) che hanno gli stessi diritti di chi riesce ad esternare in pubblico le proprie rimostranze. E credo che non per questo, debbano essere fatte oggetto di prevaricazione, intendento per tale termine come un azione che ha avuto più importanza di coloro che, con pazienza, hanno atteso che tu ti decidessi a lasciar votare chi era andato li "solo" per votare, senza guardare il Cristo appeso alla croce che tanto ti ha scandalizzato e urtato.
Pensi ancora che ti stia dando del bugiardo? Ti invito a rileggere i miei commenti con la calma che è consigliabile a chi vuol dibattere serenamente, senza aprire una "guerra" di religione o argomentare su aspetti non esternati dallo scrivente.
Se poi continui a pensare di essere nel giusto, la prossima volta ripeti pure il tuo comportamento. Difficlment troverai persone che avranno voglia di perdere tempo a discutere con te nel seggio elettorale. Si limiteranno, come hannno fatto, a esternare la loro disapprovazione, ma il giorno dopo se ne saranno già dimenticati. Presi come sono da argomenti che ritengono più importanti per la loro esistenza che non la rimozione del crocifissso, che se non era per te, manco si erano accorti che ci fosse.
A te la parola.
disallineato
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Re: Via il crocifisso anche dai seggi.

Messaggioda Diorama il 28/04/2010, 0:07

A me la parola.
Le tue domande retoriche messe in mezzo alla frase mi hanno fatto supporre. Le ho lette più volte e intendevo quello, ovvero farmi passare per [inserire nome]. Quando mi riferisco a te non uso domande retoriche e preferirei tu facessi lo stesso. Se ho travisato, mi spiace, ma ho avvertito proprio quelle supposizioni e niente mi fa pensare che qualcun altro non le possa fare.

Tornando a noi: è codificato per benino in che momenti, luoghi, tempi posso far valere un mio diritto. Se rispetto queste condizioni non sono nel torto. I carabinieri hanno valutato che le ho rispettate, se non mi hanno portato via non è una questione di timidezza.
Se avessi tardato il regolare svolgimento delle elezioni (se avessi dunque leso il diritto di voto delle due signore dietro di me), sì che sarei andato in caserma, ma non ci sono stato.
Questo è più che sufficiente per comprovare che non ho leso diritto alcuno.

Ancora:
questi elettori in che seggio vanno a votare?
Che si traduce in: di che zona di Prato sono?
Diorama
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