Giorgio Graffieti ha scritto:franz ha scritto:Vero, anticamente...
non credo mica che sia una questione di "tradizione"...
Si continua a trovare il capro espiatorio nei centri sociali (vedo che anche l'ANPI lo sta facendo), ma io ho visto un altro racconto e credo anche voi... Io ho visto graziose vecchiette incanutite inveire con l'entusiasmo di una ventenne, ragazzotti sfigati con l'orecchino e il tatuaggio del "Che" ci saranno pure stati, ma in primo piano non c'erano loro.
Il fatto ha il "merito" di far rendere conto che la corda si sta spezzando... anzi si è spezzata. Che la politica deve riprendere il suo ruolo primario di interprete delle inquietudini non quello di crearle. È la destra la responsabile di questo sbandamento della politica ed ora, come è sempre stato, si dimostra che il popolo antifascista è ben più disposto a menar le mani di quello fascista... La vecchietta incanutita è come la Dorothy del Mago di Oz, nessuna paura a prendere a schiaffi il Leone che ruggisce sì, ma è sostanzialmente un codardo. Il popolo della destra lego-fascista è sostanzialmente un leone codardo.
La destra ha creato un modello sociale nel quale le funzioni della corteccia prefrontale di ciascuno sono sovrastate dall'amigdala, il centro dell'emotività del cervello... la produzione di serotonina diminuisce via via e l'equilibrio tra emozioni e capacità di elaborazione cognitiva si sbilancia a favore delle prime... aumenta anche l'eiaculazione precoce ci dicono gli psicologi.
Non v'è nessun dubbio che se si menano le mani non è chi ha l'interesse proprio tra i suoi schemi prioritari ad averla vinta... in genere è un codardo e scappa. Vince chi ha più a cuore un interesse comune, sente di dover lottare per l'altro e finisce per non accorgersi di rischiare personalmente.
La via di mezzo non è quindi culturale, è tutta politica... e anche un po' psichiatrica.
I centri sociali ( quelli solitamente violenti) non sono un capro espriatorio: sono una parte malata della nostra società.
Ci sono state pure le graziose vecchiette, che andrebbe loro spiegato che il 25 aprile ha segnato un punto di rappacificazione e le persone contro le quali loro stavano inveendo non c'entrano nulla con l'obiettivo del loro "odio". La guerra civile terminò 65 anni fa. Diteglielo e spiegatelo a quelle "vecchiette".
La grande colpa della sinistra (purtroppo) è stata quella di essere stata connivente e far l'occhiolino per troppi anni ai movimenti estremisti. Poi, piano piano ha modificatoil suo atteggiamento, per fortuna ed ha cominciato a prendere le distanze da tutti quei soggetti che per la loro violenza ideologica si eranoposti al di fuori dell'arco costituzionale dello stato democratico.
Infatti, lo stato ha iniziato a sconfiggere tali movimenti, al momento stesso che la sinistra ed in particolare il PCI si contrappose indiscutibilmente con chi fino al giorno prima aveva definito "compagni che sbagliano" o da quei soggetti che definivano "formidabili quegli anni" riferendosi agli anni 70 con gli scontri, i morti di tanti giovani appartenenti ad opposte parti politiche, alla P38 e alla lotta armata.
Oggi la sinistra è lontana anni luce da quegli atteggiamenti equivochi. Ma nella cultura di tante persone è rimasto un pò di seme dell'odio di classe. Tocca a noi, a tutti noi, evitare che questo seme germogli di nuovo.
A tale scopo occorre prendere le distanze da ogni rigurgito di "odio" sociale, che oggi è caratterizzato appunto da taluni centri sociali e movimenti anarchici che continuano a vegetare nella ns società.
Prof Luchetti