La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Disabile picchiato e filmato: Google condannata

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Disabile picchiato e filmato: Google condannata

Messaggioda franz il 24/02/2010, 14:42

I tre sono accusati di diffamazione e violazione della privacy per non avere impedito la pubblicazione
Gli sono stati dati sei mesi di reclusione. La reazione: "E' un attacco alla libertà della Rete"

Disabile picchiato e filmato
condannati dirigenti Google

E' il primo procedimento penale che vede imputata la società Usa per la pubblicazione di contenuti sul web

MILANO - Il tribunale di Milano ha condannato tre dirigenti di Google accusati di diffamazione e violazione della privacy per non avere impedito nel 2006 la pubblicazione sul motore di ricerca di un video che mostrava un minore affetto da sindrome di Down insultato e picchiato da quattro studenti di un istituto tecnico di Torino. A tre imputati sono state inflitti sei mesi di reclusione con la condizionale. Un quarto dirigente che era imputato è stato assolto. Si tratta del primo procedimento penale anche a livello internazionale che vede imputati responsabili di Google per la pubblicazione di contenuti sul web. Durissima la reazione della società Usa: "Un attacco ai principi fondamentali di libertà sui quali è stato costruito internet" spiega il portavoce di Google, Marco Pancini.

I dirigenti coinvolti sono David Carl Drummond, ex presidente del cda di Google Italy ora senior vice presidente, George De Los Reyes, ex membro del cda di Google Italy ora in pensione, e Peter Fleischer, responsabile delle strategie per la privacy per l'Europa di Google Inc. I tre sono stati condannati per il capo di imputazione di violazione della privacy, mentre sono stati assolti per quello relativo alla diffamazione. Per lo stesso motivo è stato assolto Arvind Desikan, responsabile del progetto Google video per l'Europa, cui veniva contestata la sola diffamazione. Nei loro confronti l'accusa aveva chiesto pene comprese tra 6 mesi e un anno di reclusione.

Il video venne girato a fine maggio 2006 e caricato su Google l'8 settembre, dove rimase online due mesi, fino al 7 novembre, prima di essere rimosso. Totalizzando 5500 contatti. Nel filmato si vedono una decina di compagni di classe che stanno a guardare, mentre uno dei ragazzi indagati sferra qualche pugno e qualche calcio al compagno disabile, un altro è intento a riprendere la scena con la telecamera, un terzo che disegna il simbolo "SS" sulla lavagna e fa il saluto fascista. Il ragazzo aggredito rimane immobile. Al giovane disabile vengono anche tirati oggetti e per ripararsi lui perde gli occhiali e si china a cercarli affannosamente. Nell'indifferenza del resto della classe.


Nel corso del processo i legali del ragazzino disabile avevano ritirato la querela nei confronti degli imputati. Nulla di fatto per il comune di Milano per l'associazione ViviDown che si erano costituite come parti civili. La loro posizione era legata al reato di diffamazione per cui gli imputati sono stati assolti.

"Faremo appello contro questa decisione che riteniamo a dir poco sorprendente, dal momento che i nostri colleghi non hanno avuto nulla a che fare con il video in questione, poiché non lo hanno girato, non lo hanno caricato, non lo hanno visionato - dice il portavoce di Google - se questo principio viene meno, cade la possibilità di offrire servizi su internet".

Opposta la reazione di pm milanesi. "Con questo processo abbiamo posto un problema serio, ossia la tutela della persona umana che deve prevalere sulla logica di impresa" affermano il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e il pm Francesco Cajani.

Nell'annunciare l'intenzione di appellare la sentenza di condanna, i legali dei dirigenti condannati, Giuseppe Bana e Giuliano Pisapia, affermano che "Google si è comportato correttamente, perché non aveva alcun obbligo di controllo preventivo sui video e i messaggi messi in Rete, mentre invece dal momento in cui è stato informato di quel filmato ignobile l'ha subito eliminato". "Non ci sono né vinti né vincitori", aggiungono i legali, che poi interpretano l'assoluzione dall'accusa di diffamazione come "la non esistenza dell'obbligo giuridico di controllo preventivo da parte di Google su cosa viene messo in Rete".

(24 febbraio 2010)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Disabile picchiato e filmato: Google condannata

Messaggioda pianogrande il 27/02/2010, 19:03

Se non ci fosse stato google (e l´arrogante sprovvedutezza di chi ha pubblicato questo filmato) chi avrebbe mai saputo di questo agghiacciante episodio?
E´ esattamente questo che da´ fastidio al potere.
Da qui alla censura il passo non e'breve ............ non c´e´ nessun passo da fare.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Disabile picchiato e filmato: Google condannata

Messaggioda franz il 12/04/2010, 17:22

Il giudice Oscar Magi spiega la sentenza contro tre dirigenti per il video del disabile picchiato
"Privacy del tutto carente, non esiste la sconfinata prateria di Internet dove nulla è vietato"

Condanna a Google, le motivazioni
"Non tutto è permesso su internet"


MILANO - "Non esiste la sconfinata prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato, pena la scomunica mondiale del popolo del web. Esistono invece leggi che codificano comportamenti che creano degli obblighi che ove non rispettati conducono al riconoscimento di una penale responsabilità". Lo scrive il giudice Oscar Magi per motivare la condanna inflitta il 24 febbraio dal tribunale di Milano a tre dirigenti di Google.

La sentenza fa riferimento al caso del video, pubblicato sul motore di ricerca, nel quale un ragazzo disabile veniva picchiato da alcuni compagni di classe. I dirigenti dell'azienda di Mountain View sono stati condannati a sei mesi con sospensione condizionale della pena per violazione della legge sulla privacy, mentre sono stati assolti dall'accusa di diffamazione.

"L'informativa sulla privacy", scrive il giudice Magi, "era del tutto carente o comunque talmente nascosta nelle condizioni generali del contratto da risultare assolutamente inefficace per i fini previsti dalla legge". Il giudice sottolinea che "Google Italy trattava i dati contenuti nel video scaricati sulla piattaforma e ne era responsabile quindi perlomeno ai fini della legge sulla privacy". Tale reato, prosegue Magi, è stato sicuramente commesso anche all'estero: "Non vi è dubbio che almeno parte del trattamento dei dati immessi a Torino sia avvenuto fuori d'italia in particolare negli Stati Uniti d'America, luogo dove hanno indubitabilmente sede i server di Google".

Magi sottolinea anche lo sfruttamento commerciale del video da parte della societa: "In parole semplici", si legge nelle motivazioni, "la scritta sul muro non costituisce reato per il proprietario del muro. Ma il suo sfruttamento commerciale può esserlo, in determinati casi e determinate circostanze".

La condanna aveva scatenato la reazione delle associazioni per la libertà di internet, ma soprattutto le proteste degli Stati Uniti che, attraverso l'ambasciatore in Italia David Thorne si erano detti "negativamente colpiti".

(12 aprile 2010)
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Sicurezza, Giustizia, Informazione

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti