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Semipresidenzialismo alla francese

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda lucameni il 09/04/2010, 19:56

Fatemi capire.
1) sappiamo che B. si fa le riforme a suo uso e consumo. L'unica cosa che gli interessa.
2) di conseguenza il PD dovrebbe magari contribuire, con tanto di presidenzialismo all'italiana, giusto per non apparire conservatore?
3) la priorità sarebbe cambiare. Sopratutto cambiare. A prescindere? In secondo piano come, cosa?

Ovvero.
Di cosa stiamo parlando?
Non avrà forse ragione Fini che teme un'overdose di slogan mascherati da volontà riformatrice?

Tempo fa questo forum e il sito della margherita era frequentato da una brava persona, peraltro conosciuto dal vivo, sicuramente elettore del Cs nonostante alla fin fine approvasse praticamente tutto quello che faceva (o meglio diceva) il centrodestra. Ecco questi ci parlava sempre della necessità di cambiare.
Il problema è che prescindeva dai contenuti.
Cambiare per cambiare. Senza pensare ovviamente alla strumentalità di chi si fa le riforme per sè, e senza considerare che al peggio non c'è fine.
Ma il "cambiamento" comunque andava bene.
Temo non fosse il solo a pensarla così, anche nel Cs.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda pianogrande il 09/04/2010, 23:32

Mi scopro "conservatore" perché mi rendo conto che più si dà mano libera al "cambiamento" più ci ritroviamo in mano a gente dello stampo di Berlusconi.
Lo stato di diritto e la democrazia sono un'altra cosa.
L'equilibrio dei poteri che questo furbone sta mettendo in serio pericolo è l'unica garanzia per chi non si inchina al dittatore.
Sarebbe come auspicare uno stato senza forze dell'ordine (e senza magistratura) in nome della fiducia nel prossimo e del "lasciar lavorare".
Dopo, voglio vedere chi ci ritroviamo lì a "lavorare".

Mai sacrificare i propri diritti in nome degli slogan sull'efficienza, la sicurezza, il nuovo che avanza ..........

Cosa dobbiamo fare?
Questo è un bel problema, visto come siamo conciati, ma QUESTO è il problema e non come dire di sì all'aspirante dittatore e fare anche bella figura.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda franz il 10/04/2010, 8:48

pianogrande ha scritto:Mi scopro "conservatore" perché mi rendo conto che più si dà mano libera al "cambiamento" più ci ritroviamo in mano a gente dello stampo di Berlusconi.
....
Mai sacrificare i propri diritti in nome degli slogan sull'efficienza, la sicurezza, il nuovo che avanza ..........
....
Cosa dobbiamo fare?

Sul primo punto a me pare che se ci ritroviamo in mano a gente di quello stampo, è perché noi sul fronte del cambiamento non sappiamo presentare aluna valida alternativa. Ci troviamo giocoforza sul fronte "conservatore" e la cosa mi ricorda quella frase di Brecht "Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati".
Di fatto c'è da chiedersi se questo nostro paese ha bisogno di cambiamento (e quale) o di conservazione.
Per me vale la prima ma nel paese secondo me c'è troppa confusione sul cambiamento che si vorrebbe attuare.
E c'è confusione anche sulle priorità. Oltre alla confusione ci sono anche interessi personali.
Alludo a chi sostiene che le priorità sono la giustizia o le riforme politiche, mentre è sotto gli occhi di tutti che la priorità in questo momento è il lavoro, l'economia.
Ma anche in campo economico ci sono problemi. Sia la sinistra che la destra oggi ripropongono un modello di interventi statali massicci che è quello che ha fatto i disastri che paghiamo ancora oggi (e che stanno arrivando alla resa dei contri in Grecia e dintorni). Per assurdo però sono stati i governi di centro sinistra ad avere iniziato i primi passi verso lo snellimento dello stato (Bassanini), le privatizzazioni (Prodi) e le liberalizzazioni (Bersani) e che hanno risanato i conti dello stato. La destra ha bloccato questi processi e ricreato paurosi buchi di bilancio. Da queste parti la destra italiana viene definita "liberista" ma basta leggere le esternazioni del ministro dell'economia Tremonti sui dazi come risposta alla globalizzazione ed al pericolo cinese per capire che di liberismo in casa PdL non c'è nulla.
In fondo quest'ansia di affermare da parte della destra la priorità delle riforme istituzionali quando contemporaneamente il paese vive una crisi senza precedenti ci dice che anche da quelle parti domina il pensiero della dominio della politica.
Cosa poi' che plausibile visto quanti ex-soclialisti ed ex-democristiani sono finito nel PdL.

Fa bene Bersani a dire che invece le priorità sono ben altre. Dice "il lavoro", per farsi capire, ma sarebbe meglio dire "l'economia".

Sul tema del "mai sacrificare i dirittti" ritengo che si debba vedere caso per caso.
Oggi in Italia c'è la moda di chiamare diritti cose che in europa non lo sono e sarebbero chiamati privilegi.
Ed è evidente che un privilegiato, che lo è sulla base di una legge che lo ha stabilito, ci tiene a mantenere il suo status, ammantando la sua difesa a "lotta per la salvaguardia dei diritti acquisiti".
Noi intanto possiamo anche difendere tutti diritti che vogliamo, consapevoli che questi costano (quindi incidono sul costo delle merci che produciamo) e che poi cinesi, indiani, brasiliani, russi, ci verranno a vedere i beni che loro hanno prodotto a metà prezzo. O prendere nota giorno per giorno dello stillicidio di aziende grandi e piccole che se ne vanno dall'Italia.

Che fare quindi?
Quasiasi cosa, non credo che il semipresidenzialismo alla francese sia una soluzione.
Quindi non ne parlerei in questo thread, per non essere OFF-TOPIC.

Franz
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Robyn il 10/04/2010, 10:35

Il doppio turno non è più pronosticabile.La sua necessità è dovuta al fatto che il sistema è bloccato dalle estreme.Da noi le estreme o ali intransigenti non sono malvagie,ma a destra sì e parlo della lega.E più o meno la stessa cosa della Francia.L'Ump non ha mai accettato alleanze con l'estrema destra.Mi stupiscono certe affermazioni dell'Osservatore Romano sevcondo cui la lega è un partito che raccoglie la vecchia dc e il vecchio pci.La lega è un partito razzista e xenofobo Ciao Robyn
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda franz il 10/04/2010, 11:53

Robyn ha scritto:Il doppio turno non è più pronosticabile.La sua necessità è dovuta al fatto che il sistema è bloccato dalle estreme.Da noi le estreme o ali intransigenti non sono malvagie,ma a destra sì e parlo della lega.E più o meno la stessa cosa della Francia.L'Ump non ha mai accettato alleanze con l'estrema destra.Mi stupiscono certe affermazioni dell'Osservatore Romano sevcondo cui la lega è un partito che raccoglie la vecchia dc e il vecchio pci.La lega è un partito razzista e xenofobo Ciao Robyn

Pronosticabile? Cosa vuoi dire? Forse procrastinabile?
La lega è razzista e xenofoba ma è soprattutto il partito che raccoglie parte della vecchia dc e del vecchio pci.
Non ci sono dubbi in merito, da parte di chi analizza i flussi elettorali. Veli di razzismo erano presenti, nascosti, in tutta la socità italiana. Ora sono piu' palesi ed anche a sinistra (vedi varie lettere ai giornali) ci si scopre razzisti, xenofobi, nazionalisti.
Non sono affatto d'accordo che il sistema italiano è bloccato dalla estreme. Lo era 20 anni fa.
Oggi no. È bloccato da Berlusconi e da un sistema di potere che difende (a destra come a sinistra) le rendite, le clientele, il corporativismo. Questo è un fenomeno molto piu' grosso delle "estreme" perché è bipartisan.
Un sistema ingessato che blocca innovazione, concorrenza, ricerca, sviluppo.
Franz
Ultima modifica di franz il 10/04/2010, 12:24, modificato 1 volta in totale.
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Scheda: le varie forme istituzionali

Messaggioda franz il 10/04/2010, 12:09

Scheda: le varie forme istituzionali. Poteri, contropoteri e sistemi elettorali
Dal parlamentarismo al presidenzialismo
Ecco come funziona in tutto il mondo


ROMA - Presidenzialismo, semipresidenzialismo, cancellierato. Il dibattito sulle riforme istituzionali riporta in primo piano formule che corrispondono ai sistemi vigenti in altri paesi europei e non. In questa scheda una rapida panoramica di cosa c'è dietro a queste parole spesso un po' criptiche. A partire da una rapida considerazione su come funziona attualmente in Italia.

All'italiana: parlamentarismo. Da noi, infatti, vige un sistema parlamentare nel quale, cioé, il presidente del Consiglio, incaricato dal Capo dello Stato, riceve l'appoggio della maggioranza del Parlamento (formato da due Camere) e governa forte di questo appoggio. Il premier ha poteri esecutivi ma i suoi poteri sono limitati da quelli, particolarmente rilevanti, del Parlamento che fa le leggi. Il capo dello Stato ha funzioni di garanzia, rappresenta lo Stato, nomina il premier e promulga le leggi. Il centrodestra (ma ormai anche il centrosinistra) vorrebbe rafforzare i poteri dell'esecutivo affidando un ruolo esecutivo a un presidente della Repubblica o a un premier eletto direttamente cui deriverebbe la forza dell'investitura popolare. Di sicuro, come ha fatto notare Fini, un sistema diverso dall'attuale non può però prescindere da un'attenta ricognizione del funzionamento attuale e dalla costruzione di un equilibrio diverso attraverso una serie di correzioni. Dovunque, infatti vigono sistemi presidenziali o "semi" con poteri forti all'esecutivo, ci sono importanti contrappesi (basti pensare agli Stati Uniti) che limitano il raggio d'azione del presidente. E non è neppure ininfluente il sistema elettorale. Dicerto il nostro "Porcellum", proporzionale con premio di maggioranza per garantire la governabilità sarebbe inadatto a un semipresidenzialismo che si basa sempre su un maggioritario. In Francia, anche col doppio turno.

Alla francese: il semipresidenzialismo. Il presidente della Repubblica viene eletto direttamente dal popolo ogni 5 anni (al massimo 2 mandati consecutivi). Il presidente è capo del governo, può convocare le elezioni in qualunque momento, revocare i ministri ed ha autorità esclusiva sulla politica estera. L'esecutivo ha però anche un primo ministro nominato dal presidente e quasi privo di autonomia. Con la riforma del 2003 si evitano le paralizzanti 'coabitazioni' frequenti in passato fra presidente e premier di diverso segno politico. Adesso le elezioni parlamentari si tengono anch'esse ogni 5 anni, subito dopo quelle presidenziali, con altissima probabilità quindi che il capo dello stato si trovi a guidare un governo dello stesso colore. In questo quadro, il premier segue le indicazioni del presidente della repubblica anche per gli affari interni.

Alla tedesca: il cancellierato. Nel sistema tedesco il presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento, è una carica di garanzia, come oggi in Italia, che assicura l'equilibrio dei poteri e promulga le leggi. La Germania è una federazione di Stati (lender) con forte autonomia locale. Il governo federale o centrale è guidato da un cancelliere (primo ministro), cioè il leader del partito che vince le elezioni. Tecnicamente tuttavia il Cancelliere è proposto dal Presidente al Parlamento appena eletto, ed è votato dai deputati. Il Cancelliere per costituzione indirizza l'azione di governo, "fissa le direttive politiche generali e ne assume la responsabilità". In Germania è il presidente che scioglie il parlamento e indice nuove elezioni, solo se il cancelliere non ha più la fiducia parlamentare. Esiste però l'istituto della 'sfiducia costruttiva': il parlamento sfiducia un premier e può eleggerne contemporaneamente un altro.

Alla spagnola: La Spagna è una monarchia costituzionale: il re ha grosso modo le stesse prerogative istituzionali del presidente della Repubblica italiana. Il presidente del governo (premier) ha un ruolo simile a quello che riveste attualmente il presidente del consiglio dei ministri in Italia: in teoria può anche sciogliere le camere, previa però una deliberazione del consiglio dei ministri e "sotto sua esclusiva responsabilità". Il re deve però ratificare con decreto questa decisione. La costituzione in ogni caso prevede anche la possibilità di mozioni di sfiducia 'costruttiva' delle Camere al governo, come in Germania.

Alla inglese: il primo ministro 'forte'. Nel regno britannico il capo dello Stato è il re (o, attualmente, la regina). Il primo ministro ha poteri molto vasti. Diventa automaticamente primo ministro il leader del partito di maggioranza in Parlamento (anche se 'eredita' la carica da un dimissionario). Il premier ha il potere di convocare le elezioni in qualunque momento nell'ultimo dei suoi 5 anni di mandato e di revocare i suoi ministri.

All'americana: il presidenzialismo "puro". Il presidente degli Stati Uniti d'America guida il governo federale. Sceglie i suoi ministri (che possono però non essere accettati dal Parlamento). Può revocare i ministri e firma lui stesso le leggi approvate dal parlamento. Ha quindi poteri amplissimi, bilanciati però dal fatto che il suo mandato è di soli 4 anni, rinnovabile solo una volta, e che le elezioni parlamentari rinnovano interamente la camera dei deputati ogni 4 anni, a metà del mandato presidenziale: il popolo scontento può quindi votare un parlamento di segno diverso dal capo dello Stato.

(08 aprile 2010)
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda ranvit il 10/04/2010, 13:19

E chi l'ha detto che bisogna cambiare tanto per cambiare? Ci sono molte cose che si possono fare su cui si è già ampiamente d'accordo come il monocameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari, piu' poteri al premier etc etc.

Berlusconi vuole fare solo le cose che piacciono a lui? E cosa dovrebbe voler fare, quelle che piacciono agli altri?
E comunque, non c'è mica solo Berlusconi! C'è la Lega....c'è Fini....c'è Casini. Il centrodestra è ormai alquanto variegato.
E Berlusconi non camperà in eterno!

D'altro canto gli italiani continuano a preferire il Cd.....sono tutti coglioni e gli unici buoni sono quelli che pensano solo ed esclusivamente da mattina a sera a quanto è cattivo Berlusconi?
....potrebbe anche essere. Ma si dà il caso che siamo in democrazia e la gente vota chi gli dà maggiori garanzia di governabilità e capacità di fare. E, giusto o sbagliato, al momento il Cs non gode di alcuna credibilità.
Che facciamo, stiamo tutti fermi ad aspettare che venga Babbo Natale?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Iafran il 10/04/2010, 14:33

Nel paese di Pulcinella è sempre carnevale, come nelle Repubbliche delle banane.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda ranvit il 10/04/2010, 14:58

Il problema è identificare chi sono i pulcinella....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda annalu il 10/04/2010, 17:32

ranvit ha scritto:E chi l'ha detto che bisogna cambiare tanto per cambiare? Ci sono molte cose che si possono fare su cui si è già ampiamente d'accordo come il monocameralismo, la riduzione del numero dei parlamentari, piu' poteri al premier etc etc.

Mi limito ad esaminare le cose che tu elenchi.
- Ridurre il numero dei parlamentari, su questo certo siamo tutti d'accordo, anche se non credo ci sia accordo sul COME arrivare a questo numero ridotto: ridisegnare i collegi non è affatto banale, e già Calderoli nella sua "porcata" è riuscito a ridisegnarli in modo da favorire sfacciatamente la sua parte, continuare su questa strada mi parrebbe da evitare.
- Sul monocameralismo, non so bene cosa tu voglia intendere, quindi non so se si possa essere d'accordo. Si è d'accordo sul fatto che l'attuale "bicameralismo perfetto" debba venir superato, ma non è ancora ben chiaro in che modo, e quando si parla di Senato delle regioni non è molto chiaro cosa si intenda.
- Infine, non so chi tra noi desideri che il premier abbia più poteri: il governo attuale ha poteri vastissimi, quando il premier vuole le leggi vengono approvate in meno di un mese anche grazie all'uso e all'abuso di decreti e voti di fiducia. Le due camere poi, grazie alla designazione dall'alto dei candidati, sono composte a "misura di premier", e pochi se la sentono di dissentire sul serio, perché potrebbero perdere il seggio. Quindi no, sull'aumento di poteri al premier spero proprio che non si sia tutti d'accordo.
ranvit ha scritto:Berlusconi vuole fare solo le cose che piacciono a lui? E cosa dovrebbe voler fare, quelle che piacciono agli altri?

Hai ragione. Ha la maggioranza parlamentare più schiacciante della storia della repubblica, faccia tutte le cose che gli piacciono, come del resto ha fatto da sempre. Ma perché mai NOI dovremmo fare le cose che piacciono a LUI? Se piacciono solo a lui se le scriva e se le approvi, senza chiederci complicità.
ranvit ha scritto: giusto o sbagliato, al momento il Cs non gode di alcuna credibilità.
Che facciamo, stiamo tutti fermi ad aspettare che venga Babbo Natale?

Scusami, perché non chiedersi invece la causa di questa poca credibilità del Cs? Non dipenderà forse dall'eccesso di acquiescenza verso Berlusconi, e la mancanza di iniziative propositive?
Che facciamo, visto che Berlusconi continua a raccogliere voti (sempre meno, in verità) noi dovremmo smettere di fare opposizione, o non piuttosto cercare di farla meglio?

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