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La "pippata" di Bersani

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

La "pippata" di Bersani

Messaggioda ranvit il 02/04/2010, 18:50

Cara amica, caro amico,
le recenti elezioni regionali sono state per tutti noi un passaggio importante, che ci mostra tutta la complessità e la profondità dei problemi che abbiamo di fronte. So bene che, come nei circoli, in questi giorni sul web si sta discutendo dei risultati delle regionali, ho letto molti messaggi. Vi invito a diffondere la mia lettera per e-mail ai vostri amici, a discuterne pubblicandola su blog e siti, condividendola su facebook e a commentarla su www.pdnetwork.it.

Il Partito democratico è in piedi. Sentiamo forte in queste ore la delusione per avere perso la guida di alcune regioni, e il Lazio e il Piemonte per una manciata di voti. La delusione è solo in parte attenuata dal fatto che abbiamo conquistato comunque la presidenza di sette tra le tredici regioni in palio: un risultato certamente non scontato alla luce dei rapporti di forza che si sono determinati nelle elezioni più recenti, tenendo conto che le elezioni regionali del 2005 si erano svolte dentro un altro universo politico. Va rimarcato che per la prima volta dopo molto tempo, nel voto di domenica e lunedì scorsi si è verificato un arretramento consistente dei consensi del Popolo delle libertà, solo in parte compensato dalla crescita della Lega; le distanze tra il campo del centrodestra e il campo del centrosinistra sono oggi sensibilmente inferiori rispetto a un anno fa, e quindi pur dentro a e lementi di delusione si apre uno spazio per il nostro impegno e per il nostro lavoro.

Tuttavia, dal voto emergono chiaramente alcuni problemi di fondo nel rapporto tra i cittadini italiani e la politica: c’è una disaffezione crescente, che si manifesta come distacco e radicalizzazione, verso una politica che gli elettori percepiscono come lontana dai loro problemi. Una crisi sociale ed economica pesante fa sentire ogni giorno le sue conseguenze sulla vita dei cittadini, senza che dal governo arrivino risposte adeguate alla gravità dei problemi.
Il principale responsabile di questa situazione è il presidente del consiglio; ma è una situazione che interroga anche noi.

La possibilità di cambiare il corso delle cose è legata alla nostra capacità di offrire un’alternativa positiva e credibile, di dare un’altra possibilità agli italiani. Adesso dobbiamo accelerare. Da qui dobbiamo ripartire mettendoci al lavoro per rafforzare il nostro progetto e per dare radicamento a un Partito democratico concepito come una grande forza popolare, presente con continuità ovunque la gente vive e lavora e capace di offrire proposte che abbiano un contenuto sempre più visibile e coerente.

Diversamente, i rischi non solo di disaffezione dell’elettorato ma anche di radicalizzazione e di frammentazione impotente, non potrebbero che diventare
più gravi.

Dobbiamo servire il Paese raffigurandoci come un partito fondato sul lavoro, il partito della Costituzione, il partito di una nuova unità della nazione.

Il Partito Democratico è il partito di una nuova centralità e dignità del lavoro dipendente, autonomo, imprenditoriale e della valorizzazione del suo ruolo nella costruzione del futuro del Paese.
È il partito che non accetta che il consenso venga prima delle regole e lavora per istituzioni più moderne rifiutando la chiave populista.
È il partito che dà una risposta innovativa al tema delle autonomie nel quadro di una rinnovata unità nazionale.

Avvieremo insieme un grande piano di lavoro incardinato su questi obiettivi.
È evidente in questo l’importanza del ruolo dei circoli come punto di presenza e di impegno visibile del partito sui territori e come luogo della selezione della nuova classe dirigente della quale abbiamo bisogno.

È pensando a tutto questo che voglio ripetere anche qui che nel Partito democratico c’è spazio, come è nostro costume, per una discussione larga e libera sul dopo elezioni e sulle prospettive del nostro partito, ma non per dibattiti autoreferenziali che potrebbero allontanarci dal senso comune dei nostri concittadini.

Buon lavoro. Approfitto per rivolgere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei auguri di Buona Pasqua e vi saluto ringraziandovi per il vostro impegno.
Pier Luigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda disallineato il 02/04/2010, 18:53

Ricambiando gli auguri, molto graditi, faccio un ulteriore augurio al segretario ed al partito: non cadere nella trappola di DiPietro. Allearsi con quell'elemento può portare qualche voto in più ma si perde di credibilità e serietà.
Il PD si merita DiPiù, non DiPietro.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda trilogy il 03/04/2010, 8:27

disallineato ha scritto:Ricambiando gli auguri, molto graditi, faccio un ulteriore augurio al segretario ed al partito: non cadere nella trappola di DiPietro. Allearsi con quell'elemento può portare qualche voto in più ma si perde di credibilità e serietà.
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Berlusconi e tutti i suoi uomini non perdono occasione per dire che il PD deve rompere con Di Pietro.
Capisco che l'ex magistrato gli da' veramente fastidio, con le sue uscite rovina la narrazione sempre più mistica e trascendente che il Cav. sta facendo di se e della sua politica.Per il PD è meglio non seguire i consigli di Berlusconi e Bonaiuti che sono tutt'altro che disinteressati.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda Loredana Poncini il 03/04/2010, 9:49

Il significato di "pippata" l'ho cercato in wikipedia per capire il sintetico commento di Ranvit sul discorso di Bersani e ne traggo una conferma :
"Avessimo Ranvit anziché Pierluigi Bersani come Segretario del PD non solo ci sarebbe meno retorica, nel PD, ma nel PD Segretario sarebbero Blair e Zapatero insieme, ovvero il pragmatismo anglosassone unito al socialismo spagnolo, senza più questioni meridionali /settentrionali/federali che dir si voglia ( e senza IRA né BASCHI, certamente !) ".
In quanto ad Antonio Di Pietro, concordo cordialmente con Trilogy, disallineandomi altrettanto cordialmente dalla solita solfa anti-IdV di Disallineato. ;)
Ultima modifica di Loredana Poncini il 03/04/2010, 20:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda franz il 03/04/2010, 10:25

La disaffezione tra cittadini e politica, caro Bersani, non è solo un problema italiano ma è generale e riguarda un po' tutto il mondo occidentale. Quindi Berlusconi non è responsabile. Se al governo ci fosse stato un centrosinistra non credo che le cose sarebbero cambiate. Si vede nettamente che altri paesi governati dai socialisti o socialdemocratici (Portogallo, Spagna, Grecia, Islanda) sono messi malissimo, proprio perché hanno speso una barca di soldi per cercare di arginare la crisi. Il rischio di default (ricordate l'argentina) è elevato ed anche l'Italia è messa male. Lo è non perché abbia speso tanto per la crisi ma perché i suoi conti erano già al limite (debito pubblico elevato) e la spesa corrente non è stata mantenuta sotto controllo (spesa clientelare). Comunque vada i cittadini d'europa realizzano che la politica è impotente di fronte alle crisi economiche e sono preoccupati che l'eccessivo indebitamento comporti poi un alto prezzo in fatto di tassi, tasse, inflazione.
Prabilmente una mole sempre piu' elevata di cittadini ritene che votare per l'uno o per l'altro sia irrilevante ed ininfluente.
Solo Obama, in USA, è riuscito a invertire questa tendenza.
Non si vedono tracce di un simile fenomeno in Italia.

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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda ranvit il 03/04/2010, 11:56

Dice bene franz.

Loredana invece, pur avendomi sempre nei suoi pensieri (e ne sono lusingato), mi sottovaluta...nell'ipotesi da lei fatta sarei al governo.... :D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda disallineato il 03/04/2010, 15:38

trilogy ha scritto:
disallineato ha scritto:Ricambiando gli auguri, molto graditi, faccio un ulteriore augurio al segretario ed al partito: non cadere nella trappola di DiPietro. Allearsi con quell'elemento può portare qualche voto in più ma si perde di credibilità e serietà.
Il PD si merita DiPiù, non DiPietro.
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Berlusconi e tutti i suoi uomini non perdono occasione per dire che il PD deve rompere con Di Pietro.
Capisco che l'ex magistrato gli da' veramente fastidio, con le sue uscite rovina la narrazione sempre più mistica e trascendente che il Cav. sta facendo di se e della sua politica.Per il PD è meglio non seguire i consigli di Berlusconi e Bonaiuti che sono tutt'altro che disinteressati.


Quello che dice il berlusca ed i suoi uomini credo che a noi interessi un pò poco. Credo che debba essere premura invitare il nostro segretario a cercare alleanze ( se proprio servono ) solide e con persone serie che ne condividano i programmi. Non che riempiono le piazze con urla e berci, buone solo per fare del colore ( viola), arruffare un pò il popolino, cercare un pò di pubblicità a buon mercato. Governare, come il PD si prepara a fare, è cosa ben diversa.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda disallineato il 03/04/2010, 15:41

Loredana Poncini ha scritto:Il significato di "pippata" l'ho cercato in wikipedia per capire il sintetico commento di Ranvit sul discorso di Bersani e ne traggo una conferma :
"Avessimo Ranvit anziché Pierluigi Bersani come Segretario del PD non solo ci sarebbe meno retorica, nel PD, ma nel PD Segretario sarebbero Blair e Zapatero insieme, ovvero il pragmatismo anglosassone unito al socialismo spagnolo, senza più questioni meridionali /settentrionali/federali che dir si voglia ( e senza IRA né BASCHI, certamente !).
In quanto ad Antonio Di Pietro, concordo cordialmente con Trilogy, disallineandomi altrettanto cordialmente dalla solita solfa anti-IdV di Disallineato. ;)


Libero pensiero in libero partito ovviamente. Se vogliamo suicidarsi, oltre che al rozzo Tonino prendiamo anche Grillo. Se la soluzione è quella della somma aritmetica, la strada è giusta. Però ricordiamoci dell'armata brancaleone di Romano Prodi, tanto fallimentare quanto disastrosa che ha aperto la strada alla vittoria del centrodestra.
Vedremo come si evolve la situazione. Ci sono tre anni di tempo e se le premesse sono cercare amici come DiPietro, ne vedremo delle belle.
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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda franz il 03/04/2010, 16:00

disallineato ha scritto:Quello che dice il berlusca ed i suoi uomini credo che a noi interessi un pò poco. Credo che debba essere premura invitare il nostro segretario a cercare alleanze ( se proprio servono ) solide e con persone serie che ne condividano i programmi.

Ci risiamo. In politica quello che dicono gli avversari è importante ed interessa.
Per quanto rigurda le alleanze il pensiero di disallineato è in sitonia con il suo nickname.
Ha già detto in passato che per fortuna con la sinistra radicale si sono rotti i ponti. Poi non vuole Grillo e Di Pietro.
Dei cattolici (UDC) sappiamo cosa ne pensa (vade retro!) e mi chiedo quindi con chi mai potremmo allearci.
Mi pare che rimanga forza nuova e la mussolini. Ovviamente poi c'è anche Berlusconi e Bossi. Che idea! :lol:
Comunque ha ragione Disallineato, quando dice "se proprio servono".
Infatto con il 26% andiamo benissimo cosi' e non abbiamo bisogno di alcuna alleanza. :mrgreen:

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Re: La "pippata" di Bersani

Messaggioda disallineato il 03/04/2010, 16:59

franz ha scritto:
disallineato ha scritto:Quello che dice il berlusca ed i suoi uomini credo che a noi interessi un pò poco. Credo che debba essere premura invitare il nostro segretario a cercare alleanze ( se proprio servono ) solide e con persone serie che ne condividano i programmi.

Ci risiamo. In politica quello che dicono gli avversari è importante ed interessa.
Per quanto rigurda le alleanze il pensiero di disallineato è in sitonia con il suo nickname.
Ha già detto in passato che per fortuna con la sinistra radicale si sono rotti i ponti. Poi non vuole Grillo e Di Pietro.
Dei cattolici (UDC) sappiamo cosa ne pensa (vade retro!) e mi chiedo quindi con chi mai potremmo allearci.
Mi pare che rimanga forza nuova e la mussolini. Ovviamente poi c'è anche Berlusconi e Bossi. Che idea! :lol:
Comunque ha ragione Disallineato, quando dice "se proprio servono".
Infatto con il 26% andiamo benissimo cosi' e non abbiamo bisogno di alcuna alleanza. :mrgreen:

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Eh eh, la battuta su alleanza con il berlusca è forte. I cattolici preferirei fossero alleati e non all'interno del partito, perchè comunque li ritengo molto più seri dei vari buffoni, comici, arruffapopolo, disobbedienti e girotondini.
Chiariamo un concetto importante: se l'ambizione è quella di governare ( e il PD ne ha la capacità ) occorre valutare bene chi sono i compagni diviaggio per non trovarsi dopo poco "disarcionati" dal cavallo che avevamo scelto. Obiettivamente Franz, te la sentiresti di imbarcare per 5 anni gente come DiPietro che passa dall'insulto al berlusca a quello a napoletano con la stessa facilità e delicatezza di quando a montenero di bisaccia arava campi e allevava galline? Un conto è far tintinnare le manette e sbattere dentro persone che poi sono risultate anche totalemtne estranee ai fatti addebitati, altro conto è governare un paese. O ti troveresti meglio ad andare a braccetto con Grillo, ricordandosi che si sta andando a palazzo chigi e non sul palcoscenico di un teatro comico?
Governare è una cosa troppo seria per farla insieme ai buffoni, comici e arruffapopolo.
Hai ragione anche sul fatto del 26% che è un pò poco, ma potrebbero essere presi in considerazione i radicali ( in alternativa ai cattolici dell'UDC ovviamente ) e a recuperare quella parte di sinistra moderata che si è staccata dall'estremismo di Diliberto e non si è accodata ai disobbedienti o facinorosi no-global.
Credo che il 26% non rispecchi realmente l'elettorato del PD. Come ho detto sin da dopo le elezioni, questa tornata non è stata positiva, ma ciò non significa che i dirigenti devono piangersi addosso. Io credo che il 26% sia davvero il minimo che il PD poteva prendere, per cui va guardato con ottimismo il futuro impegno elettorale. Cmq Franz nei prossimi giorni, nelle prossime settimane vedremo come si muoveranno i dirigenti del PD
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