da Robyn il 24/03/2010, 17:54
La chiesa non attacca propriamente l'aborto ,ma la ru486 e i contraccettivi.In merito alla ru486 questa và inserita nella trafila della legge 194.La ru486 è una pratica di interruzione volontaria di gravidanza perche praticabile solo dopo che la cellula fecondata si annida nell'utero e comincia a svilupparsi.Questa non può essere esclusa dalle linee guida della 194,deve cioè sottostare alla "prevenzione",e l'interruzione della gravidanza avvenire secondo i casi ammessi dalla legge 194 così come avviene per l'aborto clinico.Non è cioè una pratica terapeutica che può avvenire privatamente anche se questa fosse sicura anche perche non ci sarebbe la prevenzione dell'aborto.La differenza fra l'aborto clinico e terapeutico è che l'aborto terapeutico e meno traumatico ed invasivo per la donna ma pur sempre di aborto si tratta ,per cui anche in questo caso non c'è nessuna banalizzazione dell'aborto.Nel caso dei contraccettivi non si può parlare di aborto e tantomeno di banalizzazione dell'aborto,perche di aborto non si tratta.I contraccettivi impediscono semplicemente alla cellula fecondata di annidarsi nell'utero.In sette casi su dieci l'annidamento non c'è e la cellula fecondata muore.Il contraccettivo impedisce per via artificiale anche nei rimanenti casi alla cellula fecondata di annidarsi,per cui non si può parlare d'aborto.I contraccettivi sono sempre esistiti ,se pensiamo ad esempio alla spirale Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone