Le quote rosa sono un pò come la festa delle donne.....uno specchietto per le allodole!
Vittorio
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ranvit ha scritto:Le quote rosa sono un pò come la festa delle donne.....uno specchietto per le allodole!
Vittorio
chango ha scritto:ranvit ha scritto:Le quote rosa sono un pò come la festa delle donne.....uno specchietto per le allodole!
Vittorio
mentre il non fare nulla sono come in rimanenti 364 giorni... una presa per il culo.
franz ha scritto:chango ha scritto:ranvit ha scritto:Le quote rosa sono un pò come la festa delle donne.....uno specchietto per le allodole!
Vittorio
mentre il non fare nulla sono come in rimanenti 364 giorni... una presa per il culo.
Le donne durante tutti e 365 i giorni si danno da fare. Quote o non quote.
Ok, magari non tutte ma il concetto è quello. Lo stesso fanno gli uomini.
Anche i giovani in maggioranza si danno da fare (e non hanno quote)
Anche gli anziani. Anche i portatori di handicap. Anche gli extracomunitari.
Alcuni hanno anche le quote. Ma la realtà non cambia con la legge se non cambia nella realtà.
Poi bisogna vedere quale legge.
Prendiamone una antica come l'uomo. Non uccidere. Prima comandamento religioso e poi legge degli stati moderni.
ma ti sembra che, contando i morti del 1900, a centinaia di milioni, basti affermare un giusto principio per legge per "modificare positivamete la realtà"? A me non pare.
Gli omosessuali sono il 5% della popolazione. Vogliamo imporre quote ovunque anche per loro?
Prendiamo gli artigiani. Sono 1/3 dell'economia nazionale ma sono del tutto assenti al Parlamento. Quzote anche per loro?
Fatemi capire bene perché se chango ha ragione abbiamo in mano uso strumento poderoso per trasformare il mondo oppure qualcuno sta vivendo l'ennesima grande illusione.
Franz
gaspare110 ha scritto:Ogni processo culturale, però, richiedi anni, molti anni per venire a maturazione.
Nel frattempo, dunque, che fare?
Accettare supinamente l'idea che la nostra Società sià ancora sostanzialmente maschilista e patriarcale?
Accettare il fatto che la lobby maschile ha conquistato spazi di potere che non nessuna intenzione di concedere facilmente?
Considerar normale l'idea che il peso della famiglia e dei figli debba solamente (o in gran parte) ricadere sulle spalle delle donne?
franz ha scritto:gaspare110 ha scritto:Ogni processo culturale, però, richiedi anni, molti anni per venire a maturazione.
Nel frattempo, dunque, che fare?
Accettare supinamente l'idea che la nostra Società sià ancora sostanzialmente maschilista e patriarcale?
Accettare il fatto che la lobby maschile ha conquistato spazi di potere che non nessuna intenzione di concedere facilmente?
Considerar normale l'idea che il peso della famiglia e dei figli debba solamente (o in gran parte) ricadere sulle spalle delle donne?
Ottimo approccio, complimenti.
No, accettare (principio di realtà) non significa "supinamente". Accettare significa partire dalla realtà, dalla sua esistenza, dalla sua problematicità, elencarne i difetti, individuare un percorso verso una realtà diversa e migliore. E capire quali strumenti sono idonei per raggiungere il fine (la lezione incompresa di Machiavelli).
Capire la realtà (la normalità odierna) non significa ccettarla. Qui infatti si discute sulle misure per modficare detta realtà, non sul grado di accettazione (passiavo o meno) della realtà medesima.
Ora io sono il primo, come appassionato della Games Theory, a sostenere che le regole infuenzano attivamente il comportamento dei giocatori ma so anche a che a seconda delle regole (ben fatte o mal fatte) possiamo ottenere un effetto positivo, negativo o anche nullo.
Io ritengo che il contributo che ogni individuo puo' dare alla società dipenda piu' dalla sua individualità, competenza e capacità (ingegnere, chirurgo, ideaulico, falegname, informatico, docente, minatore, padre, madre) che non alla sua appartenenza ad una classe (donne, giovani, anziani, neri, banchi, ebrei, omosessuali, andicappati). La divisione dei ruoli e dei lavori sta radicalmente cambiando ma rimane il fatto, inconfutabile, che l'età e le mille occupazioni della vita moderna fanno si' che un giovane a 18 anni abbia ben altro a cui pensare e che che una donna di 30 con un figlio di 3 anni sia poco prepensa ad occuparsi di lavori o di politica. Indipendentemente dal genere quindi abbiamo mille ragioni per cui osserviamo che esseri umani di sesso maschile e quarantenni si dedicano alla carriera (industriale o politica) con meno problem- oggettivi - delle donne. Probabilmente poi gli uomini sono piu' interessati ai posti di responsabilità e di potere mentre le donne sono meno interessate a quel genere di obittivi. Non è con una legge che si cambia questa realtà (piaccia o non piaccia essa medesima). È l'intera società che è organizzata in un certo modo e non è certo ipotizzando per l'ennesima volta il fallimentare "primato della politica" che la realtà potrà cambiare. Con questo non ipotizzo altri primati, anzi è ora di buttare nel cesso per sempre il concetto di "primato" (che sia quello della politica o dell'economia) e di iniziare a ragionare in termini di equilibrio, non di egemonia.
Franz
chango ha scritto:ma chi ha detto che basta affermare per legge un giusto principio per modificare positivamente la realtà?
evita di trasformare i tuoi interlocutori in idioti solo perchè ti è comodo.
molta della nostra realtà è adeguamento alle leggi e al modo in cui vengono fatte rispettare. una legge che sia in grado di determinare un dato comportamento (es obbligo del 30% delle candidature femminili, pena esclusione della lista) incide sulla realtà. ...con il 30% la realtà vede un aumento consistente dei posti per le donne. ...il paese potrà rimanere incivile, ma lo è sicuramente meno di prima....
chango ha scritto:indipendentemente dal genere?
i carichi del lavoro di cura della famiglia non è indipendente dal genere proprio per nulla.
ai figli piccoli o agli anziani bada la donna non certo l'uomo.
la concilizione dei tempi tra lavoro pagato e lavoro non pagato è un problema della donna.
il dover scegliere tra famiglia e lavoro/carriera è un problema della donna.
se un'intera società è organizzata male come la riorganizzi? con le leggi.
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