Profanata la Grande moschea: Francia cresce odio anti-islam

[franz]

FRANCIA
Profanata la Grande moschea, in Francia cresce l'odio anti-islamico

Muri imbrattati con scritte razziste e anti-musulmane sui muri della Grande Moschea di St-Etienne. La comunità islamica denuncia e chiede aiuto: "Le profanazioni di moschee e cimiteri non si contano più, istituire una commissione di inchiesta"

PARIGI - Una decina di scritte a sfondo razzista e anti-musulmane sono state trovate questa mattina nella Grande moschea ancora in costruzione di Saint-Etienne, in Francia.

La moschea è stata coperta da croci celtiche e da iscrizioni ingiuriose come "La Francia ai francesi", "Qui niente arabi" o "Heil Hitler". Unanime è stata la condanna delle autorità politiche e religiose.

Intolleranza in continua crescita - In Francia l'intolleranza nei confronti della comunità islamica è in continua crescita. E' il Consiglio Regionale del Culto Musulmano (CRCM) del Dipartimento Rodano-Alpi a denunciare un clima sempre più ostile nei confronti dei fedeli di Allah nel paese transalpino: "la recrudescenza degli atti a carattere islamofobo è ormai divenuto un fatto incontestabile se ci riferiamo al numero di moschee incendiate o imbrattate e dei cimiteri profanati in questi ultimi anni". Il Consiglio a seguito di questo atto xenofobo chiede "l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare che si occupi della crescita dell'intolleranza antislamica in Francia".

La Comunità islamica si rivolge alla giustizia - Il prefetto Pierre Soubelet ha incontrato il futuro rappresentante della Grande moschea, Larbi Marchiche. Marchiche che ha dichiarato di avere deposto denuncia presso il commissariato locale questo pomeriggio.

In Francia è acceso il dibattito sull'integrazione e l'identità nazionale - La profanazione della moschea di Saint-Etienne si inserisce in un periodo in cui in Francia è acceso il dibattito politico sull'identità nazionale. Il Governo sta discutendo infatti della revisione di una legge, quella sulla naturalizzazione, che il primo Ministro François Fillon vorrebbe aderisse a quei valori come la "fierezza di essere francesi nei suoi valori repubblicani". "La bandiera tricolore - ha dichiarato Fillon oggi a Matignon in un dibattito - dovrà sventolare su ogni edificio scolastico e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e dei cittadini del 1789, che rappresentano i nostri valori repubblicani, dovrà trovare spazio in tutte le aule".

Migliorare l'integrazione degli stranieri - Uno degli obiettivi dichiarati del Governo è quello di "migliorare l'integrazione degli stranieri nella comunità nazionale". "L'accesso alla nazionalità francese attraverso la naturalizzazione o l'acquisizione deve essere sancita con una cerimonia di accoglienza nella quale sia firmata davanti a un rappresentante dell'autorità pubblica una carta dei diritti e dei doveri". "L'accento sarà posto sul rispetto dei valori della Repubblica e in particolare sul principio di uguaglianza tra gli uomini e le donne e il livello di conoscenza della lingua francese sarà migliorato attraverso dei corsi di formazione supplementari, se questo dovesse ritenersi necessario".

Il PS: Misure da quattro soldi - L'opposizione socialista ha criticato le misure proposte da Fillon: "rimedi da quattro soldi per mascherare l'assenza di risposte per fronteggiare la crisi". Per i socialisti, infatti, il governo cercherebbe di sviare l'opinione pubblica da quelle che sono le intenzioni reali dell'esecutivo francese e cioé di dissimulare misure antisociali.


ATS / red

[franz]

negli anni 70 .. 80 anni fa hanno cominciato cosi' con il popolo ebraico.
Poi sappiamo come è finita.
Qualcuno è alla ricerca di un facile capro espiatorio?

Franz

[cardif]

E' un problema di scontro 'di religione'. E mi pare che sia in aumento un po' nel mondo (dove si confrontano il mondo cattolico e quello musulmano).
Perciò la soluzione per la pacifica convivenza non è semplicemente l'integrazione dello straniero (qualunque), ottenuta con la conoscenza della lingua e delle regole sociali. Non basta.
Gli ebrei, impauriti, si nascondevano e non facevano male a nessuno, eppure li andavano a scovare e li uccidevano.
Mi ripeto: occorre tolleranza (immagino qualcuno dire: sempre questo dici); sarò fissato ma sempre questo dico, convintamente.
A me pare che questo scontro si sia acuito negli ultimi anni. C'entrerà per caso la politica di Bush, la guerra preventiva ordinatagli da Dio, come disse?

Dopodiché, per favore, Franz, spiegami chi è 'qualcuno', qual è il 'capro' e per 'espiare' cosa, perché non sono riuscito a capire a chi e che ti riferisci.
cardif

[franz]

Dopodiché, per favore, Franz, spiegami chi è 'qualcuno', qual è il 'capro' e per 'espiare' cosa, perché non sono riuscito a capire a chi e che ti riferisci.
cardif

Non intendevo riferirmi a qualcuno in paritcolare ... non sto battendo la sella per far capire all'asino, per capirci.
Sto solo pensando che questo odio anti islam puo' essere solo un aspetto di trasferimento di un altro odio (o disagio) e che queste cose possono essere facilmente cavalcate da qualcuno.
Franz

[cardif]

questo odio anti islam puo' essere solo un aspetto di trasferimento di un altro odio

Ho capito. E purtroppo qualcuno sfrutta quel (relativamente) poco disagio sociale per un tornaconto elettorale, per interessi personali, per dare un futuro in politica al figlio, per esempio.
E per questo istiga e fomenta la xenofobia, l'odio razziale (lo straniero occupa i nostri posti di lavoro, le nostre case, sfrutta i nostri asili e le nostre scuole, i nostri ospedali, ecc ecc). E poi è musulmano (come se fosse una colpa), imbrattiamogli le moschee o non facciamogliele costruire, così non pregano. Forse è il senso di colpa, perché loro pregano più spesso e con più convinzione dei cattolici. Ma si trova la scusa che nelle moschee si tramano attentati.
Anche nelle catacombe, una volta. E poi dice che la storia insegna.
E' un'indecenza. Purtroppo.
cardif

[Iafran]

Se lo Stato considerasse di più gli atei e l'ateismo ...

[franz]

E per questo istiga e fomenta la xenofobia, l'odio razziale (lo straniero occupa i nostri posti di lavoro, le nostre case, sfrutta i nostri asili e le nostre scuole, i nostri ospedali, ecc ecc). E poi è musulmano (come se fosse una colpa), imbrattiamogli le moschee o non facciamogliele costruire, così non pregano. Forse è il senso di colpa, perché loro pregano più spesso e con più convinzione dei cattolici. Ma si trova la scusa che nelle moschee si tramano attentati.

Non credo che sia senso di colpa ma invidia. Come anche nel caso degli ebrei, c'era l'invidia (loro sono ricchi, noi siamo poveri) e questo vale oggi per i paesi detentori delle ricchezze petrolifere.
Franz

[ranvit]

E per questo istiga e fomenta la xenofobia, l'odio razziale (lo straniero occupa i nostri posti di lavoro, le nostre case, sfrutta i nostri asili e le nostre scuole, i nostri ospedali, ecc ecc). E poi è musulmano (come se fosse una colpa), imbrattiamogli le moschee o non facciamogliele costruire, così non pregano. Forse è il senso di colpa, perché loro pregano più spesso e con più convinzione dei cattolici. Ma si trova la scusa che nelle moschee si tramano attentati.

Non credo che sia senso di colpa ma invidia. Come anche nel caso degli ebrei, c'era l'invidia (loro sono ricchi, noi siamo poveri) e questo vale oggi per i paesi detentori delle ricchezze petrolifere.
Franz

Magari fosse questa la ragione!

Piu' semplicemente credo siano gli strascichi lunghi e purtroppo sempre presenti di razzismo/nazismo.

Anche per questo sarebbe logico e razionale contenere il piu' possibile l'arrivo in Europa di ulteriori immigrati...

Vittorio

[cardif]

Franz, ci credi che prima istintivamente avevo scritto proprio 'invidia'? Però poi ho corretto in 'senso di colpa' perché in effetti l'invidia dovrebbe provarla chi è più cattolico, ed io non penso che uno così (la Binetti, per esempio) vada ad infangare le moschee. Invece, forse, il senso di colpa lo può provare chi non va in chiesa la domenica, ma si sente comunque cattolico, appartenente ad una parte della barricata.
Però chiarisco che ritengo il senso di colpa solo una componente delle varie pulsioni interne che, proiettate all'esterno nel comportamento verso gli altri, porta al rifiuto del diverso qualunque (il 'pazzo', il barbone, il nero, l'ebreo, perfino l'obeso ...). Ma non basta la spiegazione basata sulla ricchezza; come si spegherebbe l'aggressione al barbone di oggi a Milano, per esempio?

A Ranvit
Certo il problema nasce dalla vicinanza, per cui se gli stranieri non ci sono non c'è nemmeno il problema.
Per lo stesso motivo con i 'pazzi' si fecero i manicomi (a propostito della bella trasmissione di rai1 su Basaglia).
Ma, dopo aver popolato l'America sterminando gli aborigeni, ci possiamo permettere di dire: qua no, non li vogliamo, come dice la Lega? Li sopportiamo finché abbiamo i pomodori, le arance, i carciofi e le fragole da raccogliere, o i parenti da assistere, e poi li rimandiamo via?
Anche qua chiarisco che non intendo dire che si debbano lasciare porte aperte senza limiti, ma che senso ha dare il permesso di soggiorno a 170 mila immigrati che lavorano in Italia mentre si sa che ce ne sono 500 mila, come si fece con l'applicazione dei flussi in base alla Bossi-Fini?
Una realistica analisi per la regolazione dei flussi, questo sì. Ma se rimangono anche pochi musulmani, ne bisogna comunque accettare la presenza; come? con tolleranza (non trovo altra soluzione, che ci posso fare).
Lo stesso ovviamente vale dove ci sono pochi cattolici nella maggioranza musulmana.
Se applicassimo il principio di dualità nei rapporti tra le persone, le comunità, gli Stati non sarebbe male
Sempre secondo me.
cardif